1177 mette le calze in lattina e nella vending machine

In questi giorni sto meditando su una questione: oggi come oggi, le buone idee non sono più sufficienti. Mi spiego meglio: non basta avere una buona idea, ma occorre essere in grado di veicolarla e di farla conoscere, bisogna trovare canali accattivanti. Nell’epoca del grande web e della comunicazione globale, le idee vanno a braccetto con quanto sei bravo a diffonderle: ecco perché ho trovato molto interessanti le calze 1177.

Composizione materica di straordinaria qualità e modalità di packaging e distribuzione fuori dagli schemi classici: è così che 1177 vuole scardinare il concetto di consueto. Il nome rappresenta in modo grafico e immediato gli universi del maschile e del femminile: l’11 rimanda alle gambe maschili mentre il 77, secondo un’antica tradizione italiana (avete presente quando, a Natale, si gioca a tombola coi nonni?), simboleggia le gambe femminili.

Studiate e realizzate da Ileana S.p.A., azienda leader del settore, queste calze sono le prime a utilizzare nel contesto quotidiano il filato Dryarn di Aquafil, impiegato fino a oggi in ambito sportivo: resistente e morbidissima, è la fibra più leggera esistente in natura e ora, grazie a Ileana e 1177, esordisce nella moda dopo tre anni di ricerca e test condotti su diecimila atleti.

Le calze sono disponibili per uomo, donna e bambino e sono capaci di proteggere termicamente il piede anche con escursioni che passano da -20 a +30°C: il filato è sempre asciutto sulla pelle ed è completamente anallergico. L’umidità e il sudore vengono veicolati all’esterno, evaporando rapidamente e garantendo una perfetta igiene. Dryarn è una fibra ecologica, tinta all’origine con additivi solidi che non necessitano di smaltimento e per questo è totalmente riciclabile.

1177 presenta cromie brillanti portatrici di una ventata di novità sia in termini estetici che morfologici e anatomici: il tallone ha forma a Y per garantire un’aderenza perfetta e la struttura segue la conformazione del piede, tanto che le calze sono contrassegnate sul plantare dalle diciture left e right. Ci sono due varianti di lunghezza, fino al ginocchio o fino a metà polpaccio: il bordo elastico non stringe e non scende.

Anche il packaging di 1177 segue il criterio dell’anticonformismo e della non omologazione: ogni paio di calze è infatti contenuto in una lattina, la Energy Can. E la lattina si presta a un progetto ambizioso e originale: la distribuzione attraverso le vending machine.

Le vending machine sono quei distributori automatici che erogano di tutto, dagli snack alle bevande, dai giornali alle sigarette. In Italia si sono diffusi anche grazie alla Coca-Cola che, nel lontano 1953, portò i primi dall’America. Pensate che ho scoperto una cosa incredibile: pare che il primo distributore automatico sia stato inventato da Erone di Alessandria, matematico, ingegnere e inventore greco, nel 219 a.C.! Erone mise a punto una macchina distributrice di acqua per cerimonie propiziatrici nei templi, azionata per mezzo di monete che, cadendo su una leva, aprivano una valvola, erogando una determinata quantità di acqua: quando si dice precorrere i tempi.

Oggi li precorre 1177, pensando a dei distributori automatici in grado di dispensare calze. Per me le vending machine sono sinonimo di facilità e immediatezza: si può accedere a un prodotto sempre e senza bisogno di assistenza. Un po’ come il web.

Ho avuto modo di toccare con mano la qualità delle calze durante il party di presentazione che si è svolto a Milano la scorsa settimana nella cornice dei Circus Studios, sui Navigli. E mi sono divertita a vedere in azione le prime due vending machine.

Non solo calze al party di 1177: tanto colore con frutta e verdura per un allestimento bello… e buono!
Non solo calze al party di 1177: tanto colore con frutta e verdura per un allestimento bello… e buono!

Il motto di 1177 è “walk forward”, cammina un passo avanti: direi che sintetizza il progetto alla perfezione. Ancora una volta, Calze Ileana dimostra la capacità di vedere dove va il mercato e di anticiparne le esigenze.

Sono pronta a scommettere che sarà un successo.

Accessorio una volta considerato quasi banale, neutro e da tenere nascosto, la calza è diventata oggi quasi una mania, tanto da rivendicare un ruolo da protagonista: è un dettaglio che fa la differenza e che si esibisce, soprattutto con scarpe stringate e pantaloni alla caviglia. E talvolta anche coi sandali, dividendo – in questo caso – i pareri di amanti e hater.

Manu

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito 1177, qui la pagina Facebook, qui Instagram, qui Twitter e qui il canale YouTube

 

 

 

 

Ringrazio l’ufficio stampa per le foto in still life; tutte le foto del party sono miei scatti.

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Irene Navarra
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Quante novità ci racconti! Interessante questo modo di impacchettare e vendere le calze. Ma non ci avevano già provato con l’intimo? Ricordi di gioventù. Devo aver acquistato reggiseno e slip azzurri a pois bianchi in lattina. Scrittura come sempre coinvolgente. Un abbraccio,
Irene

Manu
Reply

Reggiseno e slip anche loro in lattina? Mi piace!
Grazie per le tue parole e un abbraccio,
Manu 🙂

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