Se un giorno mi sveglio col cuore in Vietnam
Ci sono giorni in cui mi guardo attorno e mi sembra di essere fuori posto, fuori tempo, fuori tutto.
Mi guardo e non mi riconosco né riconosco ciò che mi circonda.
Penso che, almeno una volta, sia capitato a tutti di provare questo senso di estraniamento, di distacco, di mancata appartenenza.
Quando mi capita, mi viene voglia di mettere quattro cose in uno zaino e partire, staccare fisicamente e mentalmente.
Ultimamente, mi capita di provare piuttosto spesso questa sensazione, ma non posso partire, per tanti motivi: come antidoto, ripenso ai tanti viaggi fatti e talvolta tiro fuori vecchie foto.
Stamattina, mi sono svegliata pensando al Vietnam, un viaggio che ho fatto nel 2005 e che ha un posto molto speciale tra i miei ricordi: mi sono svegliata col corpo qui e il cuore là. Tirare fuori le foto è stato inevitabile.
In quella occasione, ho portato davvero solo uno zaino con poche cose: Enrico, io e due nostri amici avevamo preparato un itinerario di massima, tutto da soli, e non avevamo prenotato nulla, era una vera avventura un po’ allo sbaraglio. Siamo riusciti ad attraversare tutto il paese, da nord a sud.
Quando prima di partire comunicavamo alle persone la nostra meta e i nostri progetti, molti ci guardavano straniti, chiedendo cosa andassimo a fare in Vietnam: quando siamo tornati, con la luce negli occhi e con racconti pieni di magia, quelle stesse persone rimanevamo a bocca aperta.
Molti collegano ancora oggi il Vietnam alla guerra, ma in realtà c’è infinitamente di più, c’è una bellezza struggente – nei luoghi, nelle persone – che entra dentro, in profondità, una bellezza un po’ decadente e per questo, forse, disarmante. Leggi tutto