2020 Anno del Topo: tre mostre a Milano, Roma, Torino omaggiano la Cina

Festeggiando l’Anno del Topo al Torino Outlet Village con una delle bellissime ‘China Girl’ di Xu De Qi,

maestro dell’arte pop cinese.

Non apprezzo i luoghi comuni e i pregiudizi; non mi piace il pensiero omologato né mi piacciono i giudizi generalizzati.

Volete un esempio pratico?

Nutro scarsissima simpatia verso i luoghi comuni che spesso affiorano quando si parla di Cina; sono addolorata dal fatto che, negli ultimi anni, associamo spesso questo immenso e sfaccettato Paese a pensieri negativi che credo sia inutile elencare (tanto li conosciamo tutti…), dimenticando che la Cina ha in realtà molto più da offrire che un pugno di cliché e di stereotipi.

Ho avuto la fortuna di visitare l’immensa Shanghai nel lontano 2004, sedici anni fa: come raccontai in un’altra occasione qui nel blog, così come per ogni viaggio che ho fatto, potrei raccontare tante cose, belle e meno belle, e devo ammettere che in occasione di quel viaggio rimasi colpita (anche) dalle profonde contraddizioni che già allora iniziavano a farsi sentire in maniera abbastanza significativa.

Potrei raccontarvi delle enormi difficoltà nel comprendere e nel farmi comprendere (l’inglese era parlato da pochissimi), eppure potrei anche raccontarvi come molte persone, spinte dalla curiosità, cercavano di dialogare con me, arrivando a mimare parole e concetti pur di poterci parlare.

Potrei raccontarvi di quando un taxi mi scaricò (letteralmente!) perché non ci capivamo, scatenando il mio panico, ma potrei anche raccontarvi di quella volta in cui mangiavo dei ravioli per strada (avevo seguito la coda di gente del posto in fila davanti a un chioschetto e avevo fatto benissimo…) e un ragazzo seduto per terra vicino a me interruppe il suo pasto per andare a procurarsi un cucchiaio di ceramica che mi porse con estrema gentilezza e rispetto, vedendomi in evidente difficoltà con le bacchette.

Ecco, forse della Cina si può in parte pensare questo, che sia un Paese dalle mille contraddizioni, ed è vero, a mio umilissimo parere; sarebbe però un peccato fermarsi a un giudizio superficiale, poiché equivarrebbe a fare la stessa operazione che molti fanno con l’Italia e che a noi dà (giustamente!) tanto fastidio.

Se a noi italiani non piace affatto sentire la stupidissima e banalissima definizione «Italia-pizza-spaghetti-mandolino» alla quale qualcuno aggiunge anche «mafia», dovremmo ben comprendere come ai cinesi non piaccia sentirsi apostrofare con definizioni altrettanto sciocche, omologate e superficiali; noi, che per primi abbiamo sofferto di certi luoghi comuni, dovremmo avere voglia di conoscere un po’ meglio questo popolo con il quale oggi dobbiamo imparare a convivere, possibilmente in buona armonia. E possibilmente con la stessa curiosità che mi portò a mangiare quei ravioli seduta per terra in strada nonché con la stessa curiosità che portava molti cinesi che incontravo a trasformarsi in mimi improvvisati.

In occasione di quel bel viaggio feci molte scoperte interessanti: per esempio, in un tempio buddhista, scoprii lo zodiaco cinese che è molto diverso da quello occidentale.

Entrambi si basano su dodici segni ma, mentre il nostro zodiaco attribuisce un segno a ciascun mese dell’anno, lo zodiaco cinese si basa invece su un ciclo di dodici anni a ognuno dei quali è associato un animale.

Ogni dodici anni il ciclo ricomincia: gli animali sono Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Maiale.

Attenzione, però, perché l’inizio di ogni anno non ha una data fissa e non coincide con il 1° gennaio, bensì si calcola in base al calendario lunare cinese.

Tale data di inizio è ogni anno compresa tra il 21 gennaio e il 20 febbraio: oggi, 24 gennaio 2020, finisce l’Anno del Maiale e dunque ricomincia un nuovo ciclo di dodici anni; domani, 25 gennaio, data del Capodanno Cinese o Capodanno Lunare o Festa di Primavera, inizia l’Anno del Topo che finirà l’11 febbraio 2021.

Il Capodanno Cinese è la festa tradizionale più importante del Paese ed è paragonabile alle festività natalizie: è il momento dell’anno in cui le famiglie si riuniscono per il tradizionale ‘cenone’, fanno offerte per le divinità e per gli antenati, si prega Buddha e si pulisce la casa dallo sporco dell’anno finito per fare posto alla felicità e alla buona sorte che arriveranno con il nuovo anno.

Il rosso è il colore principale della festività, perché secondo la tradizione cinese è un colore di buon auspicio.

Il periodo di festa dura 16 giorni, dalla vigilia di Capodanno fino alla Festa delle Lanterne: i cinesi hanno circa una settimana di vacanza, mentre le scuole (e anche alcune fabbriche) chiudono invece per tutta la durata del periodo.

I giorni più importanti del periodo di festa sono la vigilia di capodanno (la giornata in cui le famiglie si riuniscono e nel 2020 è appunti oggi, venerdì 24 gennaio), il primo giorno dell’anno (la giornata in cui si fa visita ai parenti e ci si scambiano gli auguri di buon anno, il giorno di capodanno vero e proprio e quest’anno è domani, sabato 25 gennaio) e la Festa delle Lanterne (l’ultimo giorno del periodo di festa che corrisponde al quindicesimo giorno del primo mese del calendario lunare cinese, pertanto quest’anno è sabato 8 febbraio).

Considerando che in Italia è presente una forte comunità cinese e che il nostro Paese è una meta turistica molto ambita dai turisti che vengono dall’immensa Repubblica, si moltiplicano anche qui da noi le manifestazioni che festeggiano questo particolare momento dell’anno, in nome di quella integrazione, di quella reciproca conoscenza e di quel gemellaggio tra culture che tanto auspico. (***)

Ho allora pensato di raccontare come tre grandi città italiane – Milano, Roma, Torino – festeggiano il Capodanno Cinese e l’inizio dell’Anno del Topo dal punto di vista culturale, attraverso l’allestimento di tre diverse mostre.

MONTENAPOLEONE DISTRICT FESTEGGIA PER IL SECONDO ANNO IL CAPODANNO CINESE

MonteNapoleone District è un’organizzazione che rappresenta oltre centocinquanta brand presenti nelle vie Monte Napoleone, Sant’Andrea, Verri, Santo Spirito, Gesù, Borgospesso, Bagutta e San Pietro all’Orto, valorizzando le eccellenze di alcune tra le realtà più importanti al mondo.

L’organizzazione organizza ora la seconda edizione del ‘MonteNapoleone Chinese New Year’ che comprende una mostra open air che conduce alla scoperta di Shanghai.

I cinesi, al primo posto fra i turisti a Milano, amano fare shopping nel Quadrilatero della Moda: ecco perché MonteNapoleone District organizza questo evento, accogliendo chi sceglie il nostro Paese per le proprie vacanze e festeggiando insieme a chi risiede a Milano.

Non solo: le città di Milano e Shanghai sono gemellate fin dal 1979, ovvero da 40 anni, quindi esiste un rapporto consolidato.

Dal 24 gennaio al 9 febbraio, lungo via Monte Napoleone, in collaborazione con il Comitato Moda e Creatività Italia-Cina e con il supporto del People’s Government of Jing’An District, questo rapporto viene onorato grazie alla mostra fotografica dal titolo ‘Living in Shanghai’ di Aldo Fallai.

Venti scatti inediti di Shanghai, dei suoi usi e costumi (qui sopra ne potete ammirare uno), consentiranno ai passanti di immergersi nella cultura e nello stile di vita di questa città che è sorprendente – e io posso testimoniare quanto lo sia.

Il celebre artista-fotografo, con sguardo curioso, ha cercato di individuare similitudini e differenze con la cultura italiana: maestro dell’immagine di moda (dai suoi magnetici bianchi e nero emana tutta la sua conoscenza della storia del Made in Italy di cui ha testimoniato i capitoli più esaltanti a partire dagli Anni Settanta), Fallai è rimasto spesso sorpreso per la cura, la qualità e lo stile che la metropoli cinese esprime.

Per tutto il periodo, le boutique del distretto allestiscono inoltre vetrine a tema, presentano progetti artistici che richiamano la cultura orientale, realizzano prodotti personalizzati per la clientela cinese: oltre alle degustazioni di tè, vengono proposte capsule collection ispirate all’Anno del Topo.

Segnalo infine anche il forum, organizzato in collaborazione con la Fondazione Italia-Cina, nel quale si parlerà di futuro tecnologico e che si svolgerà il 4 febbraio presso l’Unione Confcommercio in corso Venezia: il titolo, ‘La Cina apripista nel futuro delle transazioni elettroniche’, conferma l’importanza delle relazioni commerciali tra i due Paesi.

Altre info sulla manifestazione sono disponibili nel sito di MonteNapoleone District.

*** Aggiornamento del 31/01/2020: il forum in programma il 4 febbraio è stato rinviato
in considerazione dell’attuale situazione internazionale causata dal coronavirus
e della cancellazione dei festeggiamenti per il Capodanno Cinese.
«Siamo vicini alla Cina: abbiamo chiamato tutti i nostri contatti per assicurarci della loro salute e confidiamo che l’allarme possa rientrare al più presto»: così ha commentato Guglielmo Miani, presidente di MonteNapoleone District.
Prosegue invece regolarmente e fino al 9 febbraio la mostra open air lungo ‘Living in Shanghai’ del fotografo Aldo Fallai e della quale condivido volentieri qualche mio scatto realizzato pochi giorni fa. ***

ROME CHINESE NEW YEAR II EDIZIONE

Contestualmente all’evento di via Monte Napoleone a Milano e con il consenso del Comune di Roma, dal 20 gennaio al 2 febbraio 2020, ha luogo per la seconda volta un’iniziativa per il Capodanno Cinese nelle strade del lusso della capitale.

Organizzata da Andrea Amoruso Manzari, la manifestazione si esplica in primis attraverso gli allestimenti che addobbano gli spazi outdoor di via Condotti, partner e location dell’evento.

Negli stessi giorni (dal 20 gennaio al 2 febbraio), all’interno di numerosi negozi di Via Condotti e al Grand Hotel Plaza, ha preso il via una mostra fotografica sui 55 siti cinesi che appartengono al patrimonio mondiale dell’Unesco.

Questa iniziativa si lega all’Anno della Cultura e del Turismo Cina – Italia 2020 inaugurato proprio a Roma il 21 gennaio all’Auditorium Parco della Musica con un Forum sul Turismo organizzato dall’ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), con 400 ospiti e speech internazionali di delegazioni ufficiali e ministeriali cinesi e italiane.

In occasione di tali eventi e in collaborazione con Class Editori, verrà pubblicato un numero speciale del magazine ‘Eccellenza Italia’ dedicato al Capodanno Cinese, alla mostra fotografica sui siti cinesi Unesco e all’Anno della Cultura.

Anche a Roma così come a Milano si è inoltre svolto un forum importante dedicato alla formazione, alla cultura e alle eccellenze italiane: i relatori, provenienti da tutta Italia, hanno affrontato temi specifici legati alle tecnologie digitali, alle tendenze di acquisto della Millennial Generation, ai flussi di turismo internazionale, alle previsioni di mercato (23 gennaio, Grand Hotel Plaza, ‘Sell Training su Turismo di Lusso Italia-Cina’).

Altre info sulla manifestazione sono disponibili nella pagina Facebook ufficiale dedicata all’evento.

TORINO OUTLET VILLAGE PRESENTA ‘WONDER CHINA IN CONTEMPORARY ART’

Dal 24 gennaio al 16 febbraio, Torino Outlet Village ospita la mostra ‘Wonder China in contemporary art’ presso la palazzina eventi nella piazza principale.

La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 11 alle 19.

La selezione (curata da Vincenzo Sanfo, esperto di arte cinese contemporanea e curatore di numerose mostre in Italia e all’estero, già curatore della Biennale di Pechino e professore alla Shandong University of Arts and Design di Jinan) è incentrata su un percorso che parte dagli artisti provenienti dalle avanguardie storiche degli Anni Ottanta, votate alla critica della società cinese, per proseguire con le nuove generazioni.

Oltre 50 opere raccontano l’evoluzione dell’arte cinese contemporanea con presenze ormai iconiche, di grande interesse culturale e dal forte impatto visivo, come per esempio le bellissime ‘China Girl’ di Xu De Qi, maestro dell’arte pop cinese.

La mostra, articolata per sezioni, presenta una serie di piccole personali che nel loro insieme costituiscono un percorso esaustivo sull’evoluzione del linguaggio artistico cinese e presenta, per la prima volta a Torino, uno spaccato che racconta la sua complessa realtà artistica.

La mostra è organizzata da Torino Outlet Village in collaborazione con Diffusione Italia International Group e con il patrocinio dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino.

Inutile dire che l’idea di un outlet, luogo di sua natura commerciale, che si pone come luogo di incontro e di cultura mi piace moltissimo.

Altre info sulla mostra e tutte le altre iniziative (nonché sui festeggiamenti per l’Anno del Topo di domenica 26 gennaio) sono disponibili nel sito di Torino Outlet Village.

♦♦♦

Permettetemi, a questo punto, di tornare per un attimo al racconto del mio viaggio a Shanghai nel 2004

Dicevo che ho scoperto lo zodiaco cinese proprio in quella occasione, anche se i dettagli che vi ho raccontato oggi vengono dagli approfondimenti che, affascinata e incuriosita, feci una volta tornata a casa.

Ciò che scoprii proprio quel giorno lontano fu di appartenere al segno del Topo, proprio quello che sta per entrare ora.

Non chiedetemi di spiegare esattamente come avvenne la scoperta (altri mimi con un gentile guardiano…), ma vi dico che uscii dal tempio buddhista con un bracciale elasticizzato in grani di corniola: l’elastico è naturalmente di colore rosso, fermato da un nodo tradizionale beneaugurante, e all’interno di uno dei grani è celata una microscopica lente di ingrandimento che permette di vedere un topolino ai piedi di Buddha.

Quel bracciale è tuttora con me ed è uno dei pezzi che preferisco della mia smisurata collezione di bijou.

Dovete sapere che, secondo lo zodiaco cinese, i nati sotto il segno del Topo sono arguti, gentili, versatili, pieni di risorse e capaci di stupire; hanno inoltre una ricca immaginazione e sono acuti osservatori, sono curiosi e preferiscono vivere in prima persona ogni cosa e provare tutto sulla loro pelle.

Se io rispecchi o meno tali caratteristiche non sta a me dirlo, naturalmente, però posso dire di essere sicuramente curiosa e di voler mettere la faccia in tutto ciò che faccio.

Ma… l’Anno del Topo è un anno fortunato o sfortunato per il segno del Topo?

Beh, diciamo che secondo l’astrologia cinese, l’anno del proprio segno zodiacale… non porta esattamente fortuna.

Tuttavia, secondo l’oroscopo per il 2020, il lavoro dovrebbe andare abbastanza bene («avrete molte opportunità lavorative e il vostro duro lavoro verrà finalmente apprezzato e darà i suoi frutti anche grazie al vostro incurabile ottimismo…»); occorrerà badare meglio alla salute («quest’anno dovrete prestare ancora più attenzione a ogni minimo segnale di malessere…») e per l’amore il consiglio è… «tenete duro» («topi impegnati e sposati, il 2020 vi riserva liti e screzi, ma se affronterete ogni difficoltà con la vostra proverbiale positività non ci saranno conseguenze negative sulla vostra relazione…»).

Cosa posso dire? Speriamo bene!

Vedrò di indossare spesso il mio bracciale con il topolino… servirà?

Chissà se in cinese si dice «mai una gioia»… e in caso positivo… chissà come si dice 🙂

E io che pensavo che l’Anno del Topo fosse il mio anno…

Manu

 

(***) A chi fosse contrario all’integrazione, mi permetto di ricordare che, già da anni, noi italiani abbiamo – a mio avviso giustamente – accolto tradizioni che vengono da altri Paesi e da altre culture, come per esempio Halloween dagli Stati Uniti. Questo non vuol dire dimenticare chi siamo ma, semplicemente, accogliere il nuovo e farlo convivere con le nostre tradizioni che non dobbiamo assolutamente perdere.

 

 

 

Se volete approfondire ulteriormente…

Qui trovate informazioni sullo zodiaco cinese; qui trovate informazioni sul calendario lunare cinese; qui trovate informazioni sul Capodanno 2020; qui trovate informazioni sul Topo e sull’Anno del Topo.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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