Adidas Forum Up e quei benedetti 4 centimetri
Ci sono un sacco di cose che – purtroppo – non possiedo. Una di queste è l’altezza.
Sinceramente non ne ho mai sofferto granché, tranne che alle elementari: la maestra, quando ci metteva in fila, usava farlo in ordine di altezza e confesso che mi scocciava terribilmente ritrovarmi in prima o in seconda posizione. La lotta con un’altra compagna era quasi cruenta: un mese ero più alta io, il mese dopo era più alta Maria Antonia (ebbene sì, ricordo ancora il nome) e così all’infinito. Che seccatura quando venivo messa in pole position e dichiarata quindi pubblicamente la più bassa della classe!
In età adulta ho superato di poco i 160 centimetri: non certo alta, non esageratamente bassa, diciamo l’altezza di tante donne. Ripeto, non ne ho sofferto particolarmente né mi ha mai particolarmente limitata e non so dire se la mia passione per i tacchi sia nata da questo o se fosse comunque insita in me: è un po’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina. Anche perché, in realtà, amo molto i tacchi, sì, ma soprattutto non sono una da mezze misure: passo da calzature rasoterra a tacchi vertiginosi che passano i 12 centimetri. Questo, per esempio, è un momento “flat”: mi sembra che i tacchi aumentino la percezione del caldo e preferisco affidarmi a calzature basse che mi permettano di muovermi più veloce e agile in giro per la città assolata e rovente.
Nel campo dei tacchi, la mia preferenza va in assoluto a zeppe e plateau: immaginatevi, quindi, la mia gioia nell’apprendere che anche un marchio tecnico e sportivo come Adidas ha ceduto alla lusinga di lanciare sul mercato una sneaker con zeppa dalle caratteristiche particolari, aggiungendo un tocco squisitamente femminile a una collezione classica.
Ispirata all’iconica sneaker da basket della metà degli anni ’80 e ’90, la classica Forum Mid si regala un re-styling tutto al femminile: Forum Up High Top dona 4 centimetri extra in altezza attraverso una zeppa che – udite, udite – è nascosta e rimovibile. Ora, è vero che ho detto che non sono fatta per le mezze misure, ma sono certa che capirete quale effetto facciano quei 4 preziosi e benedetti centimetri alla bambina che è in me e che lottava con Maria Antonia… Probabilmente all’epoca sarebbero stati la vittoria definitiva!
Con un certo sapore vintage, la Forum Up di Adidas è pronta a conquistare le donne e a lanciare una nuova tendenza grazie a dettagli accattivanti: l’inconfondibile chiusura in velcro, la silhouette classica arricchita da un tocco moderno, i forellini nella parte superiore per un comfort traspirante, l’alternanza di pelle e suede. E riesce a fondere due elementi forti: 20 anni di storia e la zeppa nascosta, tendenza molto in uso. Scommettiamo che è pronta a diventare una sneaker simbolica tanto quanto quella che l’ha preceduta?
La nuova collezione è già disponibile in esclusiva presso Foot Locker, la catena specializzata nelle sneaker. Fondata nel 1974 e con più di 500 negozi in tutta Europa, Foot Locker ricerca e fornisce i migliori modelli provenienti dai grandi marchi e offre linee uniche, disegnate in esclusiva: non poteva certo mancare questo appuntamento con una proposta Adidas dall’identità così forte e caratterizzante.
Potete provare la collezione in negozio oppure, se come me siete amanti del web, potete andare sul sito Foot Locker, in particolare sulla pagina dedicata alle Forum Up. Il prezzo è di Euro 94,99 e le spese di spedizione sono gratuite, dato che l’articolo supera la soglia di Euro 85.
Ho già nella mia scarpiera un paio di Adidas: sono in pelle azzurro intenso con le strisce giallo canarino. Non ho paura delle tinte forti e trovo che le sneaker siano perfette per osare in quanto a colore: mi piacerebbe quindi osare l’accostamento più audace della nuova collezione, il grigio perla con le strisce fluo, oppure non mi dispiacerebbe la versione blu e bianco che trovo molto sporty-chic e particolarmente vintage. Alle fanciulle affezionate all’onnipresente nero piacerà la versione total black col solo dettaglio rosa del marchio.
E per una volta saranno contenti anche gli ortopedici che brontolano sempre con noi donne, divise tra ballerine e tacco 12 (non sono l’unica a non avere mezze misure): attraverso qualche mia ricerca in rete, ho constatato per l’ennesima volta che il tacco ideale oscilla tra i 3 e i 5 – 6 centimetri (se non si soffre di problemi particolari). Pare che l’angolo naturale tra piede e terreno non sia di 90 gradi come siamo tutti abituati a pensare, bensì di 100 gradi: un tacchetto basso è quindi un escamotage che consente al piede di mantenere il giusto assetto articolare.
Prima o poi, dovrò dunque rivedere la mia naturale avversione verso le mezze misure e direi che Adidas coi suoi 4 centimetri ci propone la soluzione perfetta, equamente divisa tra animo sporty e glamour.
Manu
Ringrazio Probeat per le immagini
Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.