Le mie scelte in pillole, Christmas edition: i foulard Adima e il ritmo interiore

Capita spesso che, qui nel blog, io racconti storie di talento al femminile: oggi vi presento Alessandra Benetatos, fondatrice di Adima Made in Presence.

Partendo dal suo amore per l’acqua, Alessandra ha creato una speciale collezione di foulard in seta.
La collezione offre un prezioso contributo all’eccellenza Made in Italy e onora le lavorazioni artigianali che ne costituiscono il cuore: lo fa attraverso quattordici originali creazioni che svelano forme e sfumature dell’acqua.
Ogni foulard è un tributo alla Natura e racconta una storia di unione tra spirito e materia attraverso il legame primordiale con il liquido vitale costantemente presente nella vita artistica, meditativa e professionale della creatrice di questi capolavori: il suo rapporto con l’acqua rivive nella trama del tessuto e viene trasmesso a chi sceglie di indossare i suoi foulard.

I foulard sono avvolgenti e sfiorano anche i due metri: sono in seta purissima, lavorati e realizzati in Italia.
Ogni creazione propone uno stato d’animo fermato nel tempo, un momento unico vissuto da Alessandra in presenza dell’acqua del mare, di un fiume o di un lago.
Tale frammento di vita viene riprodotto su seta: per questo Made in Presence, perché la presenza diventa consapevolezza e consente che bellezza e talento della Natura possano manifestarsi e che Alessandra sia lì, pronta ad accoglierli per poi poterli condividere.
«Ho scelto di rappresentare l’acqua su seta in grandi dimensioni per trasmettere la sensazione di essere avvolti da un abbraccio fluido – spiega lei – e infatti ogni foulard porta con sé una storia, un luogo in cui è simbolicamente nato.»

Un altro elemento fondamentale e irrinunciabile dello stile Adima è il tempo.
«Io mi prendo tutto il tempo necessario – spiega ancora Alessandra – e le mie saranno collezioni che seguiranno ritmi più interiori rispetto a quelli della moda tradizionale. Vado a incontrare l’acqua nel pianeta e quando sono pronta nascono i nuovi pezzi».
È una dichiarazione decisamente coraggiosa in momenti in cui il sistema moda impone agli stilisti autentici e massacranti tour de force, considerata la (assurda) e continua richiesta di nuove collezioni da dare in pasto a un mercato spesso ormai saturo.
L’intento del brand, infatti, è anche la valorizzazione del tempo necessario all’ideazione e alla lavorazione, è anche la centralità delle cosiddette trame umane, perché «ogni persona che ha lavorato al progetto ha lasciato la sua impronta».
E Alessandra precisa con orgoglio un punto importante: «abbiamo un forte intento di sostegno, non solo della maestria italiana dei nostri artigiani, ma anche delle persone che indosseranno questi foulard».

Posso dunque affermare che Adima Made in Presence realizza e offre manufatti di alta qualità che vogliono esprimere valori est-eticamente sostenibili, con un avverbio che piace molto ad Alessandra e anche a me, perché quel trattino – per niente casuale – va a legare apparenza (estetica) e contenuto (etica) in un legame che dovrebbe essere sempre inscindibile.

Ma chi è Alessandra Benetatos?
Di sé racconta di aver mosso i primi passi professionali nell’azienda di famiglia creata dal padre, uomo di grande spessore e capacità imprenditoriale, e di dover invece la sua sensibilità sia a una naturale propensione sia alla madre, donna attenta che l’ha avviata a una raffinata educazione alla bellezza.
Nell’azienda di famiglia, Alessandra si è occupata in particolare dell’area design, approfondendo gli studi in architettura a Milano e curando spesso gli eventi, aiutata dall’attrazione per le lingue straniere e per il contatto umano.
La passione per moda e design, la conoscenza dei tessuti, il desiderio di portare bellezza e ricerca spirituale nella materia (nel 2001, ha anche fondato il centro olistico Opale); tutti questi fattori hanno condotto Alessandra a creare Adima Made in Presence.

«Mi sento un connettore – racconta – amo collaborare e fare rete in ambito culturale, sociale, formativo.»
Ecco, questo è uno dei motivi per i quali ho scelto Alessandra e il suo lavoro – oltre che per qualità ed eccellenza, naturalmente.

Un altro motivo è rappresentato dal nome stesso del progetto: Adima viene dal sanscrito Ma Prem Adima e significa amore fin dalle radici.

In questa ottica, ogni foulard ha un nome evocativo: quello che vedete in alto e che ho scelto per illustrare questo post si chiama Stilla Vitale e, oltre che per i colori, mi ha attratto per il messaggio che porta con sé: «ricordo chi sono in Essenza, ricordo che posso giocare».

Ed ecco perché, in definiva, trovo che Alessandra e Adima siano perfettamente in sintonia con la rubrica Le mie scelte in pillole e con la Christmas Edition, il ciclo speciale con il quale desidero suggerire di mettere talento sotto i nostri alberi di Natale, quel talento che sostengo tutto l’anno e che è capacità, creatività, qualità, forma e contenuto ovvero est-etica.

Manu

Lo showroom Adima (qui e qui due immagini) si trova in via San Maurilio 19 a Milano, tel. 02 97801193, aperto dal martedì al sabato dalle 11 alle 19.
La cornice è quella di Palazzo Greppi, nel cuore storico meneghino, nelle vie delle arti e dei mestieri: un ulteriore tributo alle eccellenze artigianali italiane.
Qui trovate il sito completo di e-commerce, qui la pagina Facebook e qui l’account Instagram.

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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