Le mie scelte in pillole, Christmas edition: Adoro Te, Elena, e anche tanto

Siete seduti? Comodamente seduti?

Se state pensando «ma guarda questa che gran ficcanaso»… aspettate, vi spiego subito il motivo della mia domanda: mettetevi comodi (avete magari del popcorn a portata di mano?) perché sto per farvi una rivelazione che rovinerà definitivamente la mia carriera da fashion blogger, sempre ammesso che io ne abbia mai avuta una.

A ogni modo: come dovrebbe essere una che crede di fare la fashion blogger? Risposta: sempre impeccabile.
Ecco, la rivelazione è che io, in casa, sono invece inguardabile.

Sono una persona perennemente in movimento e essere in ordine è un atteggiamento che fa parte di me da sempre: eppure, a casa, mi prende invece un’indicibile pigrizia da outfit e sono capace di passare intere domeniche in pigiama, soprattutto nella stagione fredda.
Non parlo di pigiami accattivanti e anche un po’ ammiccanti: in inverno, indosso pigiami pesantissimi in felpa con sopra maglie oversize in pile e copro i miei piedini numero 35-36 con calzettoni in lana.
In effetti, mancherebbe solo il berretto in testa per fare di me una perfetta caricatura da vignetta.

Il problema è che alla sera e nei giorni di relax, appena rallento un po’ i miei ritmi da persona fin troppo attiva, soffro tremendamente il freddo (anche se di giorno vado in giro senza collant fino a novembre, come ho raccontato ultimamente).
In casa, dunque, non riesco a pensare di rinunciare a outfit comodi e pigiamoni: ammiro moltissimo le donne che riescono a stare in casa indossando leggerissime ed elegantissime sottovesti in seta riscaldate solo da piccoli e stilosi cache-cœur. Il tutto a piedi nudi, naturalmente.
Beh, io non potrei mai vestirmi come loro, purtroppo: morirei all’istante!
E, tra l’altro, d’estate la situazione non è molto più rosea…

Bene, ora che ho distrutto anche quella (minima) dignità da fashion blogger che potevo avere (e dopo aver fatto guadagnare l’aureola da santo a mio marito per il fatto di avere la moglie meno attraente di tutto il pianeta), posso spiegarvi il perché di questa rivelazione un po’ masochista.

Desidero infatti ringraziare pubblicamente una giovane designer che si chiama Elena Del Carratore: per merito suo, almeno i miei piedi si salvano dalla scarsissima attitudine della sottoscritta a essere charmante.

Elena è colei che disegna Adoro Te, una collezione che reinterpreta le slipper, un classico dell’eleganza da casa.

La casa è il nostro luogo più sacro, quello in cui viviamo momenti legati alla sfera affettiva, al relax e al tempo che dedichiamo a noi stessi: il progetto Adoro Te esprime al meglio questo concetto facendolo diventare quanto mai contemporaneo e creando un mondo avvolgente e raffinato.

Le slipper create dal brand sono raffinate pantofole che, nella forma, ricordano un mocassino: per questo inverno, vengono proposte in seta e in velluto stampati, floccati o ricamati, in nuance chic come per esempio porpora, ruggine, petrolio, testa di moro e l’attualissimo giallo senape.

La ricercatezza dei dettagli contribuisce all’unicità: le micro righe in cashmere dei modelli a calzino, per esempio, disponibili per donna, uomo e bambino, trasformano le slipper Adoro Te in accessori perfetti per costruire uno stile sofisticato ma allo stesso tempo caldo e confortevole – proprio come piace a me.

L’intera collezione è prodotta dalle mani esperte di artigiani italiani.
La scelta dei materiali pregiati, igienicamente trattati, nonché le raffinate lavorazioni esclusivamente manuali fanno di ogni paio di slipper Adoro Te un articolo prezioso.

Dovete sapere che ho conosciuto Elena più di due anni fa, grazie a una cara amica (grazie Sandra): era maggio 2015 ed Elena aveva già chiaro il suo progetto.
Mi sono subito innamorata delle sue raffinatissime creazioni progettate con estremo amore e da quel momento non ci siamo più perse di vista: l’ho sempre seguita con stima e curiosità, ammirando i suoi progressi, fino a quando lo scorso marzo ho conosciuto anche il fratello Alessandro, l’altra metà di Adoro Te.

Il progetto, infatti, nasce in seno a una famiglia con una lunghissima tradizione ed esperienza nel settore della calzature.
L’arte calzaturiera scorre infatti nel sangue della famiglia Del Carratore, letteralmente, visto che da novant’anni, precisamente dal 1927, a San Lorenzo alle Corti, paese alle porte di Pisa, la famiglia dirige il Calzaturificio Augusta, una realtà tutta italiana e tra le più longeve del settore.

La storia di Augusta, in realtà, comincia ancora prima, e affonda le radici nel XIX secolo, quando l’artigiano Ranieri Del Carratore fondò la sua bottega di zoccoli in legno: correva l’anno 1895.

La storia dei Del Carratore è molto bella, ve l’assicuro: io vi consiglio di leggerla (qui, perché è un ottimo esempio di tenacia e passione) e io intanto arrivo all’ingresso in azienda di Alessandro ed Elena.

Dopo gli studi universitari, i due fratelli frequentano il corso di stile e modelleria presso la scuola fondata da Sergio Rossi in Romagna: Elena entra in Augusta come mente creativa e ricercatrice, mentre Alessandro inizia a occuparsi della parte amministrativa e finanziaria nonché dello sviluppo delle strategie aziendali relative soprattutto all’ambito digitale.

Nasce Adoro Te e, dopo aver debuttato con una collezione di scarpine da bebè in cui ciascun esemplare raccontava una piccola storia (e quella è la fase in cui ho conosciuto Elena), il brand inizia a sviluppare una linea per donna e una per uomo, specializzandosi in pantofole da casa realizzate artigianalmente con tutta la cura con cui si realizzano le scarpe da esterno, slipper pensate per chi non vuol rinunciare allo stile neppure tra le mura domestiche.

E Adoro Te rappresenta – in fondo – una sorta di chiusura del cerchio: il bisnonno Ranieri faceva zoccoli, mentre il nonno Giuseppe veniva chiamato il re delle pantofole, tanto belle e ben fatte che chi le acquistava le portava anche fuori, proprio come si sarebbe tentati di fare con le slipper firmate Adoro Te.

«Quando passo le mai sui vecchi banchi di lavoro che abbiamo fatto restaurare – racconta Elena – o quando nostro padre ci racconta qualche vecchio aneddoto della ditta e dei nostri nonni, è impossibile non avvertire emozioni speciali e uniche: è come se in quel momento passato presente e futuro si unissero in una melodia particolare.»

E ora torno a me.
Le mie slipper sono rosse (uno dei miei colori preferiti) e hanno tre immensi vantaggi: mi evitano il supplizio del piede nudo, impediscono che io congeli e rialzano notevolmente le mie quotazioni quanto a outfit casalingo 🙂

Credo, insomma, che Elena sia riuscita a trasformare l’idea dalla quale era partita in una bella realtà e così, quando ho deciso di declinare la rubrica Le mie scelte in pillole in una speciale Christmas Edition, ho subito pensato di iniziare con Adoro Te.

È vero, non sono una grande fan del Natale e non sono una fan delle rubriche di consigli, ma se Natale e consigli devono essere… beh, allora che il tutto avvenga almeno a modo mio!
E non conosco un modo migliore del consigliarvi di mettere sotto l’albero il talento, quel talento che sostengo tutto l’anno, ovvero la capacità, la creatività e la qualità: in tale ottica, le slipper di Elena e Alessandro sono un regalo perfetto.
Tra l’altro sono utili e, al tempo stesso sono una coccola, per noi stessi e per coloro che amiamo.

Manu

Se vi piace questa proposta: qui trovate il sito Adoro Te (completo di e-commerce), qui trovate la pagina Facebook e qui l’account Instagram.

Spread the love

Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Lascia un commento

Nome*

email* (not published)

website

error: Sii glittering... non copiare :-)