Personal Shoes e Alessia Foglia: una limited edition… unlimited

Oggi è venerdì. Ma brava Manu, direte voi, complimenti, sai che giorno è. Aspettate, inizio il post con questa affermazione ovvia perché voglio parlarvi di una cosa collegata, il Casual FridayFriday Wear. Mi è capitato di lavorare in grandi aziende dove era di rigore un abbigliamento non rigido ma comunque piuttosto formale, mentre il venerdì erano concessi degli strappi alla regola, il Casual Friday, appunto. Chiaramente, da buon bastian contrario quale sono nonché persona allergica a luoghi comuni, convenzioni, cose comandate e regole per me insensate, detestavo cordialmente tale consuetudine. Figuratevi, l’omologazione mascherata da non omologazione: il massimo dell’orrore! Visto che oggi molti saranno soggetti a un Friday Wear che, magari, a loro volta detestano, voglio parlarvi di qualcosa che potrebbe tornarvi utile: le sneaker frutto di una collaborazione tra Alessia Foglia e il brand Personal Shoes.

Alessia è una collega con la quale mi interfaccio spesso ed è una persona che stimo. Questi, per quanto mi riguarda, non sarebbero comunque motivi sufficienti per convincermi a parlare di lei: se parlo della sua capsule collection è perché la trovo realmente interessante. Magari vi sembrerò brusca, ma in realtà voglio sgombrare il campo da ogni possibile equivoco: non confondo amicizia e lavoro, proprio perché ho grande rispetto di entrambi. E ho rispetto di voi, di Alessia e anche di me stessa.

Andando nel dettaglio, Alessia è blogger, personal shopper, fashion editor e fondatrice dell’agenzia Styleconsultant: oltre a servizi di consulenza d’immagine, offre la possibilità di approfondire la cosiddetta comunicazione non verbale e il linguaggio del corpo. Insomma, è una persona che – come me – crede che la moda sia una forma di espressione.

Personal Shoes produce calzature interamente fatte a mano in Italia, studiate e progettate dall’ufficio stile interno: i modelli vengono caricati sul sito, dove ognuno di noi può dar loro vita secondo il proprio gusto e la propria creatività, attraverso una prima fase di progettazione – scelta dei materiali, dei colori e delle componenti – e una successiva di personalizzazione – inserimento di nomi, iniziali, frasi.

Le calzature sono confezionate da maestri artigiani italiani che si avvalgono di materiali di provenienza e produzione rigorosamente nazionale. La suola è in vera gomma, completata da una soletta interna, estraibile e lavabile, in pelle traspirante.

L’immagine che racconta l’universo Personal Shoes e il suo concetto di personalizzazione sulla base di 5 modelli chiave.
L’immagine che racconta l’universo Personal Shoes e il suo concetto di personalizzazione sulla base di 5 modelli chiave.

I prodotti sono ad oggi venduti esclusivamente sul sito Personal Shoes, sito molto efficace e funzionale: ci sono infatti diverse guide alle misure, ai materiali e alla personalizzazione, tutte estremamente chiare e dettagliate.

Il concetto portato avanti è evidente: fuga dall’omologazione attraverso un accessorio unico e dal carattere inequivocabilmente personale.

Per rendere ancora più forte il concetto di unicità, Personal Shoes e Alessia si sono uniti per dare vita a due modelli che compongono la capsule collection firmata Nothingtoamend (lo stesso nome del blog di Alessia): entrambe le calzature si ispirano all’estate e all’isola di Formentera, evocandone atmosfere, colori e sensazioni.

Il modello pensato per il pubblico maschile – una sneaker dalla trama millerighe – richiama l’allegria e la spensieratezza che si vivono sull’isola spagnola: è stato battezzato Amor y Odio, il nome di un chiringuito famoso dove – mi dicono – l’outfit perfetto si completa con una camicia azzurra e uno paio di bermuda color corda. Il modello da donna – in tessuto bianco con piccole borchie dorate – ricorda invece la serenità della cittadina di Sant Francesc Xavier, il candore della sabbia e i riflessi creati dal sole: è stato battezzato Pirata Bus, altro chiosco storico di Formentera, uno dei primissimi, e in questo caso i suoi compagni ideali sono un cappello di paglia e una gonna lunga.

<em>Nothingtoamend</em> per Personal Shoes: i due modelli <em>Amor Y Odio</em> e <em>Pirata Bus</em>.
Nothingtoamend per Personal Shoes: i due modelli Amor Y Odio e Pirata Bus.

La capsule collection Nothingtoamend per Personal Shoes è disponibile in edizione limitata e in esclusiva sul sito, dove ciascuno avrà la possibilità di personalizzare la propria calzatura con la scelta della lettera da applicare. E qui viene il bello: non crederete all’incredibile varietà di possibilità a disposizione per far realizzare la vostra iniziale o magari quella di qualcuno che vi sta a cuore. Potrete scegliere tra pelle scamosciata, liscia, stropicciata, gommata, bottalata, pitonata nonché vernice, velluto e cotone: per ognuno di questi materiali, poi, esiste una palette di colori. Ah, dimenticavo, si può scegliere anche la zeppa (nessuna, 2, 3 o 4 cm).

Insomma, le variabili di personalizzazione sono talmente tante che le combinazioni diventano quasi infinite: la statistica non è il mio forte, ma credo sia altamente improbabile che qualcuno riesca a combinare due paia di calzature identiche.

A questo punto, vi dirò perché questo progetto mi piace.

Il primo motivo mi sembra ovvio: per chi, come me, detesta l’omologazione, la possibilità di progettarsi un paio di sneaker è una pacchia. Quante volte, davanti a un modello pronto, vi siete per esempio detti “avrei preferito la scritta in un altro colore”? Ecco, siete serviti 🙂 E con un prodotto di qualità.

Il secondo motivo è che questo progetto mi aiuta a sfatare tutta una serie di luoghi comuni. Per esempio, quello che le fashion blogger siano solo delle oche senza talento. Poi quello che vuole che le fashion blogger sappiano solo litigare (sono una fashion blogger e parlo con orgoglio e stima di Alessia, un’altra fashion blogger). E poi quello che le donne non sappiano essere solidali tra loro (sono orgogliosamente donna e orgogliosamente ne appoggio un’altra).

<em>Nothingtoamend</em> per Personal Shoes: il modello <em>Pirata Bus</em>.
Nothingtoamend per Personal Shoes: il modello Pirata Bus.
<em>Nothingtoamend</em> per Personal Shoes: il modello <em>Amor Y Odio</em>.
Nothingtoamend per Personal Shoes: il modello Amor Y Odio.

Il terzo motivo è che, da qualche anno, sto rivalutando le sneaker. Dovete sapere che per lunghi anni le ho snobbate, relegandole al solo ambito sportivo. Poi, quando la moda ha iniziato a interessarsi a loro moltiplicando all’infinito forme, fogge e materiali, ho iniziato a guardarle con occhi diversi: una volta che ho realizzato quanto possano essere di carattere al pari di tante altre calzature e col doppio se non triplo o quadruplo della comodità… beh, oggi sono tra le mie calzature preferite. E mi diverte vedere quante infinite varianti possano incontrare.

Naturalmente, visto che, come dicevo in principio, sono da sempre un bastian contrario, vi devo confessare la mia preferenza per il modello maschile, quello millerighe. A volte mi chiedo dove io fossi quanto hanno distribuito un po’ di sana normalità: boh, devo aver sbagliato fila 😉

A ogni modo, questa volta non ho problemi con la mia stranezza: ho già controllato sul sito ed entrambi i modelli partono dal 36, il mio numero, quindi no problem.

Well done, Alessia. A te e a Personal Shoes, of course.

Manu

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito Personal Shoes, qui la pagina Facebook e qui Twitter

Qui la pagina dedicata al modello Amor Y Odio e qui la pagina dedicata al modello Pirata Bus

Per conoscere meglio Alessia Foglia: qui il sito della sua agenzia Styleconsultant, qui il suo blog Nothing To Amend, qui la sua pagina Facebook

 

 

 

Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram

 

 

Spread the love

Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Lascia un commento

Nome*

email* (not published)

website

error: Sii glittering... non copiare :-)