Angela Pavese fa sbarcare a Monza blogger che vengono da Mercurio

Ho spesso sospettato di essere una marziana o – quanto meno – mi sono spesso sentita un pesce fuor d’acqua.

Marziana nel senso che mi pare di non appartenere né ad alcun luogo né ad alcuna tipologia, soprattutto professionale: da quando lavoro come freelance, mi sento un po’ confusa e spaesata esattamente come E.T., l’extra-terrestre del famoso e omonimo film, diviso tra gli amici trovati sulla Terra e il desiderio di tornare a casa, tra le stelle, coi suoi cari.

Cosa sono io, in effetti?

Qualcuno mi chiama blogger, altri mi dicono che assomiglio di più a una giornalista, più che altro per il lavoro che svolgo per alcune testate online.

E io? Cosa penso di me stessa?

Mi sento una blogger? Non lo so, credo di sì in quanto tengo in vita questo spazio, ma di sicuro mi sento poco fashion blogger perché le categorie chiuse non mi piacciono e perché qui pubblico un po’ di tutto, dalla moda all’arte, dal cibo ai viaggi, dal lifestyle al beauty, dai libri che amo ai miei pensieri in libertà.

Mi sento una giornalista? No, per carità, non mi sento affatto una giornalista perché sono molto severa con me stessa e, non essendo in possesso del famoso tesserino, non oserei mai nemmeno pensare di poterlo essere. In linea generale, non credo nei “pezzi di carta”, eppure quel mestiere mi incute un tale senso di rispetto che no, senza tesserino non me la sento proprio di usare una parola che per me è troppo importante.

Qualcuno, poi, si aggiunge e cerca di fare ulteriore confusione, augurando la morte alle fashion blogger e facendomi venire voglia di mollare tutto: a volte, sono stanca di spendere parole che mi sembrano del tutto inutili.

Momenti di sconforto a parte, diciamo che, oggigiorno, per definire chi crea contenuti online si usa molto web editor (contrazione di web content editor) oppure web writer (anche in questo caso, contrazione di web copywriter): ecco, credo siano i titoli più vicini a ciò che faccio. E sottolineo la parola contenuti, anche se forse a qualcuno sembrerò presuntuosa: giornalista no, per carità, ve l’ho detto, non oso, ma almeno posso affermare che provo a creare contenuti decenti.

Poi, un giorno, arriva lei, Angela Pavese.

Angela e io ci assomigliamo nel fatto di sfuggire a qualsiasi definizione.

Lei porta avanti con successo una professione serissima: è dottore commercialista e si occupa di consulenze.

Visto che è un vulcano di energia, trova anche il tempo di curare imperfecti.com, uno spazio web nel quale parla di moda, stile, eventi, ispirazioni e altre mille sfumature nonché passioni. Dimenticavo, è anche mamma e moglie, ruoli che richiedono anch’essi non poca energia.

Naturalmente, il suo saltellare con grazia tra cose serie e facete mi diverte un sacco: sapete che è anche la mia teoria e adoro che Angela, con verve e ironia, dimostri ancora una volta come si possa essere persone estremamente impegnate e allo stesso tempo soavemente leggere, perché nella vita c’è spazio per tutto e non bisogna per forza scegliere o rinunciare a uno dei due aspetti.

Le nostre strade si sono incrociate grazie al web (ancora una volta devo essere grata a questo meraviglioso strumento) e credo che ci siamo intese da subito, ci siamo annusate e riconosciute a vicenda (e infatti il suo blog è da tempo nella sezione Cosa leggo di questo mio spazio); in seguito, ci siamo incontrate di persona e abbiamo confermato la prima impressione e la reciproca stima e simpatia.

Un giorno, Angela mi racconta di essere in procinto di pubblicare un libro: si chiama “Like” e ha un sottotitolo illuminante che afferma “Ci sono blogger su Mercurio”.

E io penso: ecco, ancora una volta ci assomigliamo!

Io mi sento da tempo una marziana e Angela sostiene che ci siano blogger su Mercurio!

Per dirvi di cosa parla il libro, prendo in prestito le parole di Angela.

“Non sono una scrittrice, non scriverò mai romanzi né saggi né poesie né trattati di letteratura. È un divertissement, come dicono i francesi, mi sono divertita a raccogliere un po’ di pensieri su quella che è stata la mia esperienza nella blogosfera negli ultimi tre anni. Riflessioni semiserie sul mondo dei blog che si alternano a sensazioni spensierate sulla moda vissuta “a modo mio”, in­dipendente, giocosa, originale e curiosa. Questa è la mia esperienza e non ce ne sarà un’altra uguale alla mia!”

Per presentare il suo libro, domenica 20 marzo, Angela Pavese è approdata (anzi sbarcata!) a Monza (direttamente da Mercurio!) invitandomi.

Il libro di Angela Pavese sbarca a Monza!
Il libro di Angela Pavese sbarca a Monza!

Potevo dire di no?

Anche perché, oltre alla sua deliziosa persona e al suo libro tra il serio e il faceto, l’evento prevedeva l’unione di tante donne decisamente straordinarie: animata dallo stesso spirito di complicità e di condivisione dimostrato da Angela Pavese, ve le voglio a mia volta presentare tutte.

Andiamo con ordine e partiamo dalla padrona di casa: la nostra merenda è stata organizzata in un posto delizioso, una boutique in pieno centro a Monza di proprietà di una ragazza (gentilissima, solare e in gambissima) che si chiama come me, Manu!

La boutique di Manu ospita i capi di Ofelia, piccolo brand modenese che nasce dall’estro e dalla fantasia audace di un’altra ragazza di nome Nicole che disegna e realizza capi che non stonerebbero in una favola, una favola moderna, ovviamente, un po’ pop e un po’ rock, tra tulle, seta, organza, volant, grandi fiocchi e tanto colore.

E, come ben racconta Manu, “i capi Ofelia sono pezzi unici e, in quanto tali, anche la taglia è unica. La maestria e il genio di Nicole, la designer, fanno sì che ogni capo possa vestire fino a tre taglie, riuscendo a valorizzare ogni corpo femminile”.

La boutique di Manu che ha ospitato Angela Pavese
La boutique di Manu che ha ospitato Angela Pavese

Manu ha invitato Angela per presentare il suo libro nel quale, tra l’altro, c’è un fumetto che ritrae l’autrice stessa con capi Ofelia visto che è una grande fan del brand modenese: è così che è nata l’idea di unire il libro e i capi della collezione primavera / estate 2016.

Avrete notato che ho parlato della presenza di un fumetto nel libro: anche in questo caso, lascio la parola ad Angela.

“Per me il web è Spazio, il blog è la mia residenza nello Spazio e io in questo Spazio mi perdo assumendo le sembianze di un avatar.”

Detto fatto: il fumetto è stato realizzato da Eleonora Falasco, illustratrice talentuosa creatrice di Tribe Like-Me Design, un microcosmo abitato dalle Dollyne, creature che altro non sono che avatar, alter ego, una nostra versione in formato cartoon.

Come avrete già capito, anche Eleonora ama l’ironia e vuole dare a noi donne la possibilità di guardarci in modo spensierato: chiunque può diventare una Dollyna e avere il cartoon a propria immagine e somiglianza, vestito col proprio outfit preferito e impresso su accessori come una cover o una maglietta. Il tutto si può avere attraverso il sito oppure andando in boutique a Monza, visto che l’evento ha anche presentato la collaborazione tra Manu ed Eleonora.

E visto che l’evento prevedeva un’altra possibilità, provare e giocare coi capi Ofelia, Manu e Angela hanno pensato di coinvolgere altre due donne fantastiche: Cinzia Paolini – grande amica di Angela e compagna di molte delle sue avventure nonché designer dell’omonimo brand di bellissime calzature Della Paolini – e Chiara Fini, creatrice di accessori decisamente non convenzionali – e che dunque mi piacciono da impazzire.

Naturalmente, quel vulcano che risponde al nome di Angela Pavese è riuscita a farmi indossare un outfit per poi giocare con lei e Cinzia facendo un po’ di scatti – e qui entra in ballo un’altra donna, la fotografa Eleonora Pegorini.

Nelle foto che vedete in questo post ci sono dunque i capi firmati Ofelia, le calzature firmate Della Paolini e i fascinator firmati Chiara Fini: gli scatti sono tutti di Eleonora.

Quante donne – Angela, Manu, Nicole, Eleonora illustratrice, Cinzia, Chiara, Eleonora fotografa e io – e quanti link preziosi: Angela che indossa i capi Ofelia creati da Nicole, Eleonora che disegna Angela come un cartoon con quei capi, Manu ed Eleonora che siglano una nuova collaborazione, Cinzia che… fa le scarpe a tutte (letteralmente e in senso più che buono!), Chiara che ci mette in testa i suoi fascinator al posto dei soliti grilli 🙂

E io? Io mi sono divertita un sacco e oggi cerco di trasmetterlo anche a voi 🙂

Bella, sorridente e brava: Angela Pavese
Bella, sorridente e brava: Angela Pavese
Angela Pavese con Manu, la proprietaria della boutique di Monza
Angela Pavese con Manu, la proprietaria della boutique di Monza
I fumetti di Eleonora Falasco per Angela Pavese
I fumetti di Eleonora Falasco per Angela Pavese
Una delle t-shirt di Eleonora Falasco e del suo brand Tribe Like-Me Design
Una delle t-shirt di Eleonora Falasco e del suo brand Tribe Like-Me Design
Eleonora Falasco e Manu
Eleonora Falasco e Manu
Una delle creazioni di Cinzia Paolini e del suo brand Della Paolini
Una delle creazioni di Cinzia Paolini e del suo brand Della Paolini
Alcune creazioni di Chiara Fini
Alcune creazioni di Chiara Fini

Che pomeriggio, ragazze! Quando lo rifacciamo, Madame Angela Pavese, quando ci abbandoniamo a un’altra iniezione di sincera e spensierata felicità?

E, visto che ho nominato la felicità, vorrei fare una piccola riflessione a tal proposito.

La felicità è una piccola cosa; la felicità risiede nelle piccole cose.

Sono frasi che sento dire spesso e vi dirò, mi trovano abbastanza d’accordo – almeno in linea di massima.

La felicità per me può stare ovunque e, in fondo, mi chiedo: cos’è ciò che rende una cosa piccola o grande? Qual è la distinzione?

Certo, un fiore che sboccia sembra una piccola cosa: è normale, è nell’ordine naturale delle cose, quindi si sarebbe portati a pensare che sia una piccola cosa. Eppure quanta energia è necessaria perché questo miracolo avvenga?
Guardando la faccenda da questo punto di vista, si può ancora dire che un fiore che sboccia sia una piccola cosa?

Facciamo un altro esempio: la gentilezza.
Dovrebbe essere cosa normale: un grazie, un saluto, un sorriso sono gesti normali. Eppure, viviamo in un’epoca in cui sembra che questi gesti richiedano sforzi ciclopici per quanto sono diventati rari.
In effetti, ammetto che mantenere il sorriso richiede a volte più energia di qualsiasi altra cosa: ecco perché dico che no, in fondo non è una piccola cosa, ed ecco perché ogni volta che qualcuno mi dona il suo o mi regala un grazie, io sono piena di gratitudine.
E, a mia volta, cerco di non far mai mancare il mio grazie, il mio saluto e anche il mio sorriso, nonostante di questi tempi, lo ripeto, non sia sempre facile sorridere.

Il sorriso, il grazie, la gentilezza, la spontaneità, un fiore che sboccia sono tutt’altro che piccole cose: significano e valgono tantissimo e dunque sono grandi cose.

Non sono piccole cose nemmeno l’amicizia e la complicità, soprattutto tra donne, soprattutto quando sbocciano come un fiore, come un regalo inatteso; non sono piccole cose l’accoglienza e la spontaneità.

Non è una piccola cosa tutto ciò che è successo domenica 20 marzo a Monza grazie ad Angela Pavese.

Eccomi!
Eccomi!
Angela Pavese bella come il sole!
Angela Pavese bella come il sole!
Angela e io!
Angela e io!
Sopra: Cinzia Paolini e io | Sotto: Angela, Cinzia e io col libro <em>“Like”</em>
Sopra: Cinzia Paolini e io | Sotto: Angela, Cinzia e io col libro “Like”

Non aggiungo altro.

Anzi, no, aspettate: aggiungo una cosa che tengo a sottolineare perché è molto importante e anche perché fa ulteriormente onore ad Angela Pavese, in aggiunta al merito di aver scritto un libro divertente e piacevole.

Angela ha voluto che i diritti vengano devoluti in beneficenza: i fondi serviranno per acquistare un’ambulanza pediatrica per la CRI Sassuolo e per sostenere la Casa di Fausta, struttura che si occupa di accogliere i bambini malati e le loro famiglie.

E dunque, come diceva la celeberrima Sophia Loren in una pubblicità… Accattatevillo!

Garantisco che il libro è portatore sano di ironia (quella intelligente che contiene un fondo di verità e di riflessione) e di leggerezza non priva di pensiero (dunque quella buona che fa bene al cuore).

Così come fa bene al cuore fare qualcosa per gli altri, cosa che farete se acquisterete questo libro.

Angela Pavese, tu sappi che se vuoi ancora la compagnia di una marziana… con te vado anche su Mercurio.

Tanto sono certa che tu, vulcanica come sei, riuscirai a far mettere la linea telefonica perfino lì, così posso fare uno squillo a casa (proprio come il piccolo E.T) e avvertire la mia metà di non stare in pensiero.

Manu

 

 

 

Piccola gallery finale 🙂 (cliccate sulle immagini per ingrandirle e scorrerle)

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Angela
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Quando ieri sera ho letto il post ho pianto di felicità! Avevo già l’adrenalina a mille per tutti gli impegni bloggherini del week end e questo post è arrivato come una carezza rilassante, come uno di quei massaggi fatti da mani esperte che ti prendono piano e ti fanno sognare un mondo sempre più bello che pian piano comincia a prendere forma nella realtà! Buonanotte e grazie

Manu
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Grazie a te, Angela carissima.
Perché sai spargere sorrisi.
Perché hai messo insieme donne speciali e mi hai permesso di conoscerle.
Perché hai fatto sì che io mi mettessi in gioco: difficilmente poso davanti all’obiettivo, non mi sento a mio agio, ma la tua allegria e la tua spontaneità mi hanno fatto venir voglia di uscire dalla mia personale comfort zone. E la cosa più bella è stato scoprire che mi sono divertita… Insomma, posso farlo! Anzi, ce la posso fare!
Sono felice che le nostre strade si siano incrociate: benedetti i nostri blog e la visione che noi ne abbiamo.
Cito, ancora una volta, una tua frase così come ho fatto qui sopra: come hai scritto in un post su Facebook “il blog genera relazioni, il blog è equilibrio di emozione creative, il blog è condivisione di progetti, il blog è scambio virtuale e poi fisico di energie”. Sottoscrivo al 100%!
Un abbraccio e alla prossima avventura sulla Terra o su Mercurio, chissà 🙂
Manu

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