Occorre fare attenzione a ciò che desideriamo – e non solo a Natale

Anche quest’anno, i regali più importanti che metto sotto l’albero di Natale (che, per inciso, non ho nemmeno fatto) non sono cose tangibili. Non sono oggetti da impacchettare.
Questi doni – dei quali sono estremamente grata – sono le dimostrazioni di stima nonché le parole di ringraziamento per ciò che provo a fare ogni giorno attraverso A glittering woman e attraverso tutti gli altri progetti ai quali lavoro.
Mi emoziono particolarmente quando sono i designer, gli stilisti e gli artisti che incontro ogni giorno a esprimermi ringraziamento e gratitudine. Sapete, io non so creare nulla, purtroppo, nulla di concreto, ma quando qualcuno di questi meravigliosi creativi si ritrova nelle mie parole e ne è felice, allora sento di aver fatto qualcosa di buono anch’io.
L’ho già detto: tutto ciò non si incarta. Niente nastri né fiocchi né coccarde.
Eppure, non potrebbe esserci nulla che incarni meglio il mio modo di vedere, i miei valori, le cose che per me contano davvero, quelle per le quali ho lottato e che sono riuscita a realizzare anche se c’è ancora molta, moltissima strada da fare. E la scelta della foto che accompagna questo post rappresenta molto bene tutto ciò perché spesso mi sento come una formica alle prese con cose belle ma anche (troppo) grandi.
Sarò un’ingenua, una bambina mai cresciuta, una che non arriverà mai a quel successo che si misura (forse) in soldi e (forse) in like sui social network… sarà così, sarà quello il successo, ma per me, invece, il successo più grande è fatto in realtà di queste gioie e di queste soddisfazioni.
Perché se c’è una cosa che mi spaventa più di qualsiasi tribolazione lavorativa e / o economica è l’idea di poter arrivare alla meta scoprendomi sola.
Mi atterrisce l’idea di fermarmi e scoprire che attorno non c’è nessuno che provi stima reale, nessuno che sia (davvero) felice per me.
E tutto ciò mi ha fatto fare una riflessione: mi ha fatto pensare a quanto sia importante essere coerenti con noi stessi rispetto a ciò che desideriamo.
«Stai attento a ciò che desideri perché potresti ottenerlo»: è un aforisma attribuito a Oscar Wilde ed è qualcosa a cui penso spesso.
Vale per tutti, per me e per voi che state leggendo. E la coerenza prevede che stupirsi o lamentarsi di ciò che si è ottenuto dopo aver agito in un certo modo sia un atteggiamento piuttosto sciocco.
Nel mio caso, per esempio, è sciocco quando talvolta mi sorprendo di non riuscire a raggiungere determinati traguardi. Ho sempre agito fregandomene dei soldi e di quello che per molti è il successo, ho sempre preferito il lato umano anche sul lavoro e, naturalmente, c’è uno scotto da pagare. Dovrei farmene una ragione, definitivamente (sì, è un auto-rimprovero).
Allo stesso modo, però, sebbene in maniera diametralmente opposta, molte persone non dovrebbero stupirsi né di essere via via abbandonate né di ritrovarsi alla meta in solitudine. Mi riferisco a chi passa sul cadavere degli altri, chi pensa che i soldi siano più importanti di tutto, chi conquista la fama approfittando degli altri, chi pensa di poter comprare il successo. L’affetto (vero) e la stima (vera) non si comprano – per fortuna – e non c’è nessun sito web che li venda.
Agli occhi di coloro che ragionano in un’ottica di successo economicamente misurabile, desidero cose che fanno di me una persona poco ambiziosa.
In verità, ciò che desidero è la sostanza, cose poco vistose, forse, ma vere, maledettamente vere e preziose; in verità, pretendo moltissimo e sono tutt’altro che poco ambiziosa.
Sul fronte umano, sono una persona molto impegnativa ed esigente. Anche intransigente, a volte, lo ammetto, e avermi tra i piedi può essere una gran seccatura, soprattutto se si pensa di usarmi o se si fa parte di coloro che misurano le cose in soldi o in like.
Con queste persone divento poco empatica, poco tollerante, poco ben disposta e assai poco accomodante. Divento zero comprensiva e zero malleabile. Con loro, con gli opportunisti, gli arrampicatori e i venditori di fumo – e mentre che ci sono aggiungo i presuntuosi, i maleducati, gli arroganti e gli ingrati – divento acida quanto uno yogurt scaduto e divento spietata per parlare il loro stesso linguaggio. Con tutte queste persone, insomma, non ho pazienza, non più, né spazio né tempo né voglia.
È vero, non avrò decine di regali da scartare ma, in compenso, non mi è mai mancato qualcuno che stringesse la mia mano ogni volta in cui, bisognosa di conforto, l’ho tesa.
E sebbene ancora a volte mi arrabbi, sono grata di ciò che ho e cerco di mettere sempre più a fuoco i miei obiettivi anche tagliando i cosiddetti rami secchi.
Ecco perché affermo che ognuno di noi dovrebbe badare al fatto di desiderare ciò che vuole davvero ottenere (lo grassetto, sì) senza fare confusione.
Il mio augurio a tutti – e vale per me per prima – è dunque questo: essere coerenti con noi stessi e con ciò che desideriamo, qualunque cosa desideriamo. Qualsiasi aspirazione è lecita (naturalmente se onesta e non a scapito o danno di altri) ma le lacrime di coccodrillo sono solo inutili.
E poi vi auguro di non ritrovarvi soli alla meta, ma questo – naturalmente – è solo il mio umile punto di vista, influenzato da ciò che desidero io.

Buon Natale,
Manu

 

… Parlando di cose che mi rendono felice, una di queste è sicuramente la collaborazione con SoMagazine 🙂
E allora, da SoMagazine, estrapolo quattro articoli, uno per ognuno dei membri di questa meravigliosa avventura: i consigli tra il serio e il faceto della nostra effervescente Federica Santini per sopravvivere a un Natale coi suoceri, le preziose dritte per piatti succulenti del nostro super esperto di cucina Roberto Ferrara, l’editoriale scritto col cuore dalla nostra fantastica caporedattrice Sandra Bacci (toh, guarda, parla di desideri!) e infine la mia biografia non autorizzata di Babbo Natale (partendo dal look, naturalmente).
Io ho scelto questi articoli, ma in home page del nostro magazine trovate tanti altri spunti

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

florisa
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non arriverai mai sola alla meta mia cara manu…sarai sempre accerchiata da affetto, stima, ammirazione e simpatia..te lo posso giurare! Ti abbraccio forte forte ..
una tua fans misteriosa

Manu
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Cara fan misteriosa 🙂 😀
Accolgo le tue parole come il migliore augurio possibile: spero che tali parole si avverino e, dal canto mio, prometto che mi impegnerò ad agire affinché le persone meravigliose continuino ad aver voglia di far parte della mia vita.
Ti abbraccio forte forte,
Manu

Cristina
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Questo periodo personalmente non lo sopporto e ogni anno che passa l’avversione aumenta! Però mi piacciono le tue riflessioni e ho già fatto mio il tuo augurio. Sperando di essere sempre coerente con i miei desideri ti mando un grande abbraccio.
Cri

Manu
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Cristina cara,
da anni – tanti, troppi – il Natale mi sta così stretto da farmi pensare di essere una piccola reincarnazione del Grinch.
Eppure, quest’anno, ho notato una piccola differenza: per la prima volta dopo molto tempo, ho ricominciato a sentire l’atmosfera natalizia. Anzi, a sentirne il bisogno.
Mi sono stupita, ma mi sono anche data una spiegazione: ho capito che non è sbagliata o meno la festa, bensì le aspettative (queste sì sbagliate) delle quali la carichiamo noi. E non mi riferisco solo o soltanto a chi vede il Natale in un’ottica consumistica, come una grande corsa ai regali e alla preparazione di pranzi e cene, ma anche a chi – come me – aspetta il miracolo. Perché i miracoli sono belli ma tocca a noi realizzarli perché noi abbiamo incasinato questo mondo (scusa il termine).
Quest’anno avevo tanto bisogno di serenità, di belle persone e di famiglia, gli unici antidoti dai quali ripartire per ricaricarsi, per sopravvivere a tanti orrori: mi sono rilassata e ho lasciato che queste cose semplici e preziose venissero a me. E così, ho avuto il Natale che aspettavo e nel quale speravo: credo di essere riuscita a sentirne l’essenza, lo spirito, e alla fine è dipeso da me, dalla capacità di lasciare aperto il cuore.
E ho capito che se da anni non riuscivo a sentirlo la colpa era comunque solo mia perché, per paura, mi ero irrigidita e avevo eretto un muro fatto di diffidenza e grugniti (vedere Grinch).
Non è accaduto alcun miracolo, è vero, e il mondo continua a essere storto, sempre più colmo di cose che non capisco e che mi fanno male: spero, però, che regalarmi piccoli giorni di tregua serva a darmi l’energia per continuare a combattere. Perché, se non possiamo cambiare il mondo, forse possiamo iniziare da alcuni nostri atteggiamenti. Ci sto provando.
Ricambio l’abbraccio, forte forte, e ti inondo di auguri.
Manu
P.S.: che gioia averti qui 🙂

Monica
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Da sempre affermo che una lettera scritta con il cuore sia il dono più bello che si possa ricevere.Non è facile trovare seguaci e spesso,e lo dico in primis per me,costa molto di più di un bel regalo infiocchettato.
Con tutto ciò,sono sempre felice di leggerti.
Bacio
Monica

Manu
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… E io sono felice che tu sia qui, cara Monica.
Guarda, proprio stamattina ho scritto un pensiero a una persona deliziosa e desidero condividerlo anche con te, qui: ho sempre preferito la qualità piuttosto che la quantità. E ciò vale anche (e soprattutto) per le persone con le quali mi interfaccio: meglio poche ma buone, come te e come tutti coloro che mi fanno il dono di esserci, sempre.
Grazie un milione di volte.
Una cascata di auguri,
Manu

Manu
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Buon Anno a te, con tutto il cuore.
Averti qui è bello come ricevere un regalo con fiocchi e coccarde 🙂
Ti abbraccio forte,
Manu

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