Biblioteca Ambrosiana e Fabbrica del Duomo unite dal biglietto combinato

Lo confesso subito: era da tanto tempo che non andavo alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, uno dei gioielli di Milano.
Troppo tempo.

L’occasione perfetta per tornarci è arrivata qualche settimana fa, grazie al graditissimo invito a un evento che mi sono premurata di non perdere, ovvero la conferenza stampa organizzata per presentare il nuovo accordo di collaborazione tra l’Ambrosiana e la Veneranda Fabbrica del Duomo.

Scopo dell’accordo è la valorizzazione del patrimonio artistico di entrambe le istituzioni attraverso un biglietto combinato, dei tour guidati e la possibilità di visite fuori orario.

È senza dubbio una collaborazione che segna l’inizio di un comune percorso che guarda lontano, con strategie e obiettivi comuni; una collaborazione che, proprio nel segno dell’ambrosianità, si rivolge a tutti, ai cittadini milanesi ma anche ai milioni di visitatori che ogni anno giungono a Milano.

L’intento nobile e lodevole è quello di unire storia e capacità dei due singoli istituti per fare sinergia nel segno della promozione culturale e turistica della città, come ha ben sottolineato Monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo.

Milano ha diverse anime (industriale, economica, finanziaria, capitale della moda e del design) che possono talvolta sembrare in contrasto tra loro ma che, in realtà, sono capaci di convivere e di fare – appunto – fronte unico, come ha ricordato anche Lorenzo Ornaghi, Presidente della Congregazione dei Conservatori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana.

La collaborazione è dunque un’occasione unica e preziosa per scoprire i tesori del Duomo di Milano e i capolavori dell’Ambrosiana, tra cui opere di Leonardo da Vinci, Raffaello, Caravaggio, Botticelli e molti altri insigni artisti e autori.

Ma a proposito… l’Ambrosiana è Biblioteca, Pinacoteca o Accademia? L’ho sentito chiedere spesso e la risposta è che è tutte e tre le cose.

La Biblioteca Ambrosiana, fondata dal Cardinale Federico Borromeo nel 1607, fu tra le prime a consentire l’accesso a chiunque fosse in grado di leggere e scrivere e venne concepita dal fondatore come un centro di studio e di cultura.

La Pinacoteca Ambrosiana fu istituita pochi anni dopo, nel 1618, quando lo stesso Federico Borromeo donò la sua collezione di dipinti, statue e disegni alla Biblioteca Ambrosiana.

All’interno della Pinacoteca si possono oggi ammirare straordinari capolavori di tutti i tempi come il Musico di Leonardo, la Canestra di frutta di Caravaggio, l’immenso cartone preparatorio per la Scuola di Atene di Raffaello, l’Adorazione dei Magi di Tiziano, la Madonna del Padiglione di Botticelli e gli splendidi Vasi di fiori di Jan Brueghel.

L’Accademia Ambrosiana è l’ultima erede del lungimirante progetto di Federico Borromeo: essa è stata infatti costituita nel 1620 e rifondata nel 2008 dal Cardinale Dionigi Tettamanzi con un nuovo statuto. Coordinata dal Collegio dei Dottori, l’Accademia ha come scopo quello di fare dell’Ambrosiana una moderna agorà, ovvero un luogo dedicato a promuovere l’incontro e il dialogo tra diversi popoli e culture, un crocevia tra Nord e Sud, tra Est e Ovest.

I miei scatti in occasione della visita alla Veneranda Ambrosiana: nell’ordine, dall’alto, <em>Madonna del Padiglione</em> (Sandro Botticelli); <em>Canestra di frutta </em>(Caravaggio); uno dei codici miniati appartenenti alla Biblioteca Ambrosiana (oggi digitalizzati e resi fruibili attraverso il sito); la Sala della Biblioteca dove è conservato ed esposto a rotazione il <em>Codice Atlantico</em> di Leonardo da Vinci.
I miei scatti in occasione della visita alla Veneranda Ambrosiana: nell’ordine, dall’alto, Madonna del Padiglione (Sandro Botticelli); Canestra di frutta (Caravaggio); uno dei codici miniati appartenenti alla Biblioteca Ambrosiana (oggi digitalizzati e resi fruibili attraverso il sito); la Sala della Biblioteca dove è conservato ed esposto a rotazione il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci.

Dopo la conferenza stampa, insieme agli altri ospiti, ho avuto il piacere, l’onore e la fortuna di sperimentare una visita (qui sopra alcuni scatti che ho realizzato) sotto l’esperta guida di Monsignor Marco Navoni, membro del Collegio dei Dottori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana nonché Vice Prefetto della stessa.

Monsignor Navoni è stato un cicerone colto (ça va sans dire…) quanto piacevole e brillante e ci ha deliziati e conquistati con preziose perle e aneddoti interessantissimi: io sono rimasta particolarmente colpita da quelli attorno al Codice Atlantico, la più grande e importante raccolta al mondo di disegni di Leonardo da Vinci, conservata proprio all’Ambrosiana.

Sapevate, per esempio, che il nome non c’entra niente con il suo contenuto?

Non si riferisce, cioè, né all’oceano né a luoghi esotici, ma indica semplicemente il formato dei grandi fogli che lo compongono (quelli che normalmente venivano usati per fare gli atlanti) e non fu scelto da Leonardo, ma arrivò soltanto decenni dopo la sua morte, in uno dei molti passaggi di mano e peripezie a cui fu sottoposto il Codice…

Qui sotto vi racconto tutto in dettaglio, la collaborazione tra la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la Veneranda Fabbrica del Duomo e la ‘fine’ della storia del Codice Atlantico.

Buona lettura e, soprattutto, buona visita ai tesori delle due Venerande che offrono centinaia di anni di storia e si pongono una missione tuttora attualissima: promuovere l’amore per le lettere, le arti, la scienza e il bello.

Sono felice di poter contribuire a esserne voce. Nel mio piccolo.

Manu

 

 

L’AMBROSIANA E IL DUOMO
INSIEME PER MILANO:
UN ACCORDO DI COLLABORAZIONE
PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO ARTISTICO
CON UN BIGLIETTO COMBINATO, TOUR GUIDATI
E VISITE FUORI ORARIO

La Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano presentano un accordo di collaborazione che segna l’inizio di un comune percorso volto a fare rete per la valorizzazione del patrimonio che i due enti custodiscono da secoli.

Il biglietto combinato unisce idealmente questi due luoghi, rendendoli accessibili con maggior facilità.

Dal 1° novembre 2022 è in vendita attraverso il sito ufficiale una tipologia di biglietto combinato che permette di visitare il Duomo, il Museo del Duomo e la Pinacoteca Ambrosiana a un prezzo competitivo (€ 20,00 intero / € 12,00 ridotto 6-18 anni / fino a 5 anni l’ingresso è gratuito).

Il biglietto è valido 72 ore per un unico accesso ai singoli luoghi ed è disponibile tutti i giorni tranne il mercoledì, giorno di chiusura del Museo del Duomo e dell’Ambrosiana.

TOUR GUIDATI “FEDERICO BORROMEO TRA DUOMO E ACCADEMIA AMBROSIANA”

Tutti i giorni tranne il mercoledì, per gruppi privati da 2 a 6 persone, in orario a scelta, è possibile prenotare dalla sezione “Visite Guidate e Incentive” del sito ufficiale il tour guidato “Federico Borromeo tra Duomo e Accademia Ambrosiana”. La visita, pensata per coppie, famiglie e piccoli gruppi, al costo di € 71,00 cad., prevede un itinerario di 120 minuti tra Duomo e Ambrosiana, accompagnati da una guida professionista.
Con tale percorso, sarà possibile ripercorrere i decenni a cavallo tra Cinquecento e Seicento degli episcopati di Carlo e di Federico Borromeo, segnati dalla dominazione spagnola ma anche da un significativo rinnovamento della Cattedrale, con l’opera di Pellegrino Tibaldi, e dalle importanti imprese culturali volute dai due grandi Arcivescovi. In Duomo, sarà così possibile ammirare gli imponenti quadroni che raffigurano la Vita e i Miracoli di San Carlo, commissionati proprio dal Cardinal Federico e visitare da vicino l’area dell’altare.
Ci si sposterà poi presso la Biblioteca Ambrosiana e sarà anche possibile ammirare i capolavori qui custoditi nonché i disegni del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci.
Per informazioni: tour@fabbricaservizi.it

A partire dal 12 novembre, lo stesso itinerario è disponibile, sempre dalla sezione “Visite Guidate e Incentive” del sito ufficiale, in alcune date a orario di partenza prefissato, per gruppi fino a 25 partecipanti. Il costo per questa tipologia di scelta è di € 34,00 intero, dai 19 anni in su; € 24,00 ridotto dai 12 ai 18 anni; € 21,00 ridotto dai 6 agli 11 anni. La visita è gratis per bambini fino a 5 anni.

Tutte le tipologie di tour guidato, condotto da una guida professionista, sono comprensive di accesso prioritario, saltafila in biglietteria, biglietti di accesso alle aree visitate e sistema di microfonaggio.

POSSIBILITÀ DI ORGANIZZARE INIZIATIVE DI VISITA, ANCHE IN ORARIO SERALE, PER AZIENDE E PRIVATI

L’Ambrosiana e il Duomo spalancano idealmente le proprie porte ad aziende e soggetti privati per esclusive aperture, anche in orario serale e a porte chiuse, per un suggestivo itinerario di visita tra i due luoghi.

Quattro i percorsi di visita congiunta che è possibile scegliere in base alle preferenze tematiche, al numero di ospiti e al tempo a disposizione:
● Visione dei codici presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e visita del Duomo di Milano
● Visita della Pinacoteca Ambrosiana (con un percorso dedicato ai grandi maestri e a Leonardo da Vinci) e del Duomo di Milano
● Visita all’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo e visione dei codici presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana
● Visita presso l’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo e visita della Pinacoteca Ambrosiana (con un percorso dedicato ai grandi maestri e a Leonardo da Vinci)

La visione dei codici della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la visita all’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo sono condotte direttamente da esperti dei due enti, per un’esperienza unica e indimenticabile tra i più preziosi tesori di carta ivi custoditi.
Per informazioni e prenotazioni: eventi.incentive@fabbricaservizi.it; eventi@ambrosiana.it

A proposito della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano è lo storico ente senza scopo di lucro preposto alla costruzione e alla valorizzazione della Chiesa Cattedrale di Milano.
Fu istituita nel 1387 da Gian Galeazzo Visconti, prima Signore e poi Duca della città, e sin da allora si adopera per il reperimento delle risorse necessarie alla manutenzione del Duomo, nell’attività di custodia, di servizio all’attività liturgica e all’accoglienza dei turisti che annualmente visitano il Complesso Monumentale.
Il Consiglio di Amministrazione della Veneranda Fabbrica si compone di sette membri che restano in carica per un triennio, due di nomina dell’Ordinario Diocesano e cinque di nomina del Ministero dell’Interno, sentito l’Arcivescovo, tra i quali viene eletto il Presidente.

Come va a finire la storia del Codice Atlantico che ho iniziato a narrare qui sopra…

Nel Codice Atlantico sono inclusi disegni, progetti, annotazioni e studi che vanno dal 1478, quando Leonardo stava appena entrando nell’orbita dei Medici a Firenze, fino al 1519, l’anno in cui morì in Francia (precisamente ad Amboise, nella regione della Loira).

L’origine del Codice Atlantico per come lo conosciamo è successiva a quella data: comincia infatti quando, nel suo testamento, Leonardo lasciò tutti i suoi manoscritti a Francesco Melzi, un suo allievo originario di una nobile famiglia lombarda che lo seguì a Roma e in Francia, diventando uno dei suoi discepoli più affezionati.

Melzi fu molto scrupoloso e riportò i manoscritti in Italia ma, alla sua morte, i manoscritti – nella forma di fogli sciolti e non rilegati – furono dimenticati nel sottotetto della villa di famiglia. Una volta ritrovati, iniziarono un percorso tortuoso, passando di mano in mano e di acquirente in acquirente finché arrivarono a Pompeo Leoni, un artista che in quel periodo, la fine del Cinquecento, viveva nella Milano governata dagli spagnoli.

Leoni decise di incollare i fogli autografi di Leonardo, che avevano forme e dimensioni diverse, su fogli più grandi, di quelli normalmente usati per fare gli atlanti: da qui il nome Codice Atlantico.

Leoni diede così uniformità a una raccolta vasta e disomogenea, arrivando a incollare fino a dieci disegni per foglio (nel caso di quelli più piccoli) e ritagliando delle ‘finestre’ nei fogli di supporto quando i disegni erano fronte-retro, in modo da renderne visibili entrambe le facciate. Con la sua operazione Leoni contribuì in maniera determinante a far sì che il Codice Atlantico arrivasse fino a noi senza disperdersi.

Dopo essere finito in Spagna, il Codice Atlantico tornò in Italia dove il conte Galeazzo Arconati, aristocratico milanese, lo donò alla Biblioteca Ambrosiana il 22 gennaio 1637. Del resto, il grande Leonardo aveva vissuto a Milano per quasi vent’anni alla corte di Ludovico il Moro.

Il Codice fu poi requisito dalle truppe napoleoniche e, al momento in cui avrebbe dovuto essere restituito, rischiò di restare a Parigi: il barone incaricato dalla casa d’Austria di selezionare le opere da riportare in Lombardia, infatti, scambiò la celebre scrittura speculare di Leonardo per cinese (!), giudicando il testo non di sua competenza. Fu lo scultore Antonio Canova, commissario del Papa, ad accorgersi dell’errore e a convincere il barone a riportare il Codice a Milano.

Negli anni Sessanta del Novecento, il Codice Atlantico fu restaurato e rilegato in volumi: ci si accorse però che era stata una scelta che limitava le possibilità di esposizione dell’opera nelle mostre e per questo, nel 2009, in occasione del quarto centenario dell’apertura della Biblioteca Ambrosiana, i fogli furono ‘sfascicolati’ permettendone il prestito in giro per l’Italia e per il mondo e facendolo conoscere al grande pubblico.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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