20.52 e la maglieria bella (e buona) autunno/inverno 2016-17

Non esistono più quei bei capi caldi che si facevano invece una volta. Non ci sono capi moderni in vera lana di qualità.
Quante volte sentiamo ripetere frasi di questo tipo? Mettiamoci anche un bel “Non ci sono più le mezze stagioni” e il quadretto è completo.
Ma io, francamente, non ci sto, miei cari amici.
Perché, in realtà, a essere cambiate sono le nostre abitudini di acquisto: i capi di qualità ci sono ancora, noi però ci siamo abituati a un consumo vorace e continuo agevolato da alcuni dei moderni modelli di produzione, promozione e vendita.
Una volta, acquistavamo con modalità e tempi diversi: la filosofia era quella di selezionare poche cose ma buone. E siamo onesti: non è solo o tutta una questione di prezzo, perché se mettiamo insieme tutti i capi di poca qualità che acquistiamo in continuazione… quanto spendiamo davvero?
Sia ben chiaro: non sto facendo la paternale a nessuno né mi chiamo fuori da tutto ciò. Me ne guardo bene, in quanto sono la prima a cadere nel tranello.

Ma se cercate ancora qualità e durata, se cercate filati di eccellenza e capi davvero caldi, allora oggi vi presento 20.52, un brand del quale mi sono innamorata lo scorso settembre: in tale occasione, ho avuto modo di toccare (letteralmente!) le loro straordinarie proposte frutto di sapienza artigianale, tra lavorazioni sofisticate e dettagli curati con estrema attenzione.
La presentazione riguardava un’anticipazione della collezione primavera / estate 2017 ma, visto che la bella stagione è per ora un lontano miraggio, oggi inizio a raccontarvi e mostrarvi l’attuale collezione autunno / inverno 2016-17.

20.52 è un brand nato nel 2014, creato e prodotto da Gordon Confezioni, azienda la cui filosofia è la maglieria a chilometro zero: nata nel secondo dopoguerra a Cassano delle Murge in provincia di Bari, è una realtà che, attraverso la produzione fatta interamente in loco, sostiene il territorio da circa 60 anni.

Mi piace raccontarvi che la storia di Gordon Confezioni parte infatti da lontano, dalla vita avventurosa e poco convenzionale di un prete imprenditore dotato di una visione lungimirante: con il nobile intento di risolvere le problematiche economiche delle famiglie di Cassano delle Murge, Padre Angelo Centrullo prese in mano le redini dell’attività della sorella che rammagliava calze, ovvero le riparava riprendendo le maglie cadute con aghi speciali. Il religioso investì nei primi macchinari creando quella che, negli anni, sarebbe diventata una fiorente realtà imprenditoriale che opera ormai a livello internazionale.

A più di 60 anni di distanza (il 52 contenuto nel nome del brand ricorda l’anno di inizio dell’avventura), a proseguire il percorso è oggi Francesco Centrulli, nipote di Padre Angelo e attuale amministratore delegato di Gordon Confezioni, affiancato dalla moglie Anna Maria Pisanelli e dalla figlia Eleonora: tra le nuove avventure dell’azienda figura il progetto 20.52.

Il cuore di tale progetto è la volontà di diffondere un nuovo modo di intendere e indossare la maglieria, un knit-à-porter nel quale la sapienza artigianale Made in Italy si unisce alle tecnologie più avanzate per creare proposte che combinano estetica, qualità, ricerca dei dettagli, colori intensi e volumi particolari.

Maestria ed expertise nel proporre punti maglia classici incontrano l’innovazione nonché la sperimentazione di nuovi filati miscelati tra loro per ottenere texture dall’aspetto 3D: il tutto è possibile grazie alle continue ricerche del team stilistico interno tra i quali c’è anche Mirco Giovannini che nel 2006 è stato il miglior stilista esordiente del prestigioso concorso Who is on Next? organizzato da Vogue e Altaroma.

Oltre a saper fare squadra, a basarsi su un’ineccepibile efficienza organizzativa, a poter contare sulla perizia delle maestranze, un altro segreto di Gordon Confezioni è il fatto di essere un’azienda sostenibile.

Francesco Centrulli ha a cuore il rispetto dell’ambiente e utilizza materie prime acquistate da selezionatissimi fornitori di filati che non usano sostanze coloranti dannose per l’uomo e l’ambiente. Inoltre, grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico, l’azienda produce autonomamente energia pulita per il funzionamento dei propri macchinari, mentre l’approvvigionamento di acque piovane permette di risparmiare quella potabile (l’acqua è fondamentale per le operazioni di stiro). Infine, le spedizioni della maglieria vengono effettuate attraverso imballaggi completamente ecologici, riciclati e poi nuovamente facilmente riciclabili.

La sostenibilità è essenziale anche dal punto di vista delle risorse umane: Gordon Confezioni ha ottenuto nel 2010 la certificazione SA 8000 per il lavoro etico, impegnandosi ad accrescere e a migliorare i diritti, le condizioni e la sicurezza dei lavoratori.

La collezione autunno / inverno 2016-17 di 20.52 segue il ritmo di una melodia ammaliante, sottile e delicata, per capi che sanno conciliare visionario e praticità, accordati come note armoniose che compongano un Notturno immaginario, dagli echi briosi e dal gusto raffinato e contemporaneo.

I filati e i materiali attingono al meglio della tradizione, esplorando al contempo nuovi abbinamenti e lavorazioni: sete preziose incontrano lane merino extra fini per texture di infinita leggerezza, materiali come la ciniglia e il bouclé vengono impreziositi dal lurex, morbidi intrecci realizzati con filati stretch consentono nuovi usi e nuova vestibilità.

In un magico gioco di abbinamenti e sovrapposizioni, ci sono stelle e lune dai richiami pop che si posano, nelle varianti micro e macro, su maxi cappotti, cardigan e mini dress; ci sono dragoni sinuosi in punto spugna e Pegaso spruzzati d’argento che si trasformano in fantasiosi ricami e completano il firmamento immaginario della collezione.

Anche le lavorazioni esplorano possibili analogie con la notte stellata, come il punto Milano (un tipo di jersey) intarsiato con il lurex, mentre piccoli effetti luce donano un suggestivo effetto cangiante in stile aurora boreale.

Non potevano mancare i capi declinati in nero: top, tute e little black dress elegantissimi lasciano la schiena parzialmente nuda e disegnano sensuali decori a contrasto con la pelle.

È insomma una collezione sfaccettata che si diverte a stupire negli abbinamenti, come nel caso della serie di intrecci alla marinara: maglioni a collo alto esplorano le infinite possibilità delle righe, declinate in blu navy e bianco ottico con filati morbidissimi e innovativi a effetto coccola.

Ho lasciato per ultimo un argomento che mi sta molto a cuore: è importante, eppure volevo prima parlarvi dell’azienda e del suo lavoro nonché mostravi le foto della collezione A/I 16-17 affinché il vostro giudizio (e spero l’apprezzamento) non venissero influenzati da ciò che sto per raccontarvi.

Gordon Confezioni ha infatti deciso di regalare una selezione dei suoi capi di abbigliamento alle popolazioni terremotate di Norcia e dei paesi vicini.

È una scelta di solidarietà fortemente voluta da Francesco Centrulli e che è stata accolta con prontezza e grande organizzazione dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa: gli abiti donati, capi di maglieria da donna provenienti dall’archivio, sono stati recapitati ai centri di smistamento dei beni a favore delle persone colpite dal sisma.

«È un piccolo gesto di aiuto concreto e immediato verso chi ha perso tutto. Appena ho appreso del terremoto, ho pensato con sgomento all’inverno alle porte e al modo più immediato per aiutare le persone colpite. La risposta si è presentata quasi da sola, in maniera spontanea: la nostra famiglia produce da decenni capi in lana, caldi e avvolgenti. Mi è sembrato il gesto più logico da compiere, nella speranza di portare un po’ di conforto e calore alle persone in questo difficile momento.»

Sono le parole di Francesco Centrulli e io non desidero aggiungere altro.

Anzi, no, scusate: non mi stancherò mai di ripetere che coniugare cose che sembrano agli antipodi – bellezza e contenuto, apparenza e sostanza, estetica ed essenza, business e visione etica – è possibile.

Il progetto 20.52 lo dimostra una volta di più.

Manu

 

 

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito 20.52 e qui la pagina Facebook.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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