Camogli, il mare e il mio amore per le piccole cose un po’ ruvide

Finalmente, dopo aver a lungo sospirato sulle foto condivise da amici e da persone che seguo su Instagram e su Facebook, è toccato anche a me: due-giorni-due di mare. Una toccata e fuga, dunque, ma quando serve so accontentarmi.
Moltissimi lombardi amano la Romagna e la sua Riviera e hanno ragione: è una terra bellissima, solare e generosa. Io, però, faccio parte di coloro i quali preferiscono la Liguria.
Sarà che ci sono sempre andata, fin da piccola, e che dunque a questa regione collego tanti ricordi, quelli più cari, incluso il primo bacio da adolescente: lo ricordo benissimo, fu a Bordighera, in una sera d’estate.
Sarà che la Liguria è più vicina al mio sentire: è un po’ ruvida e possiede quella bellezza particolare, graffiata e graffiante, a tratti aspra e mai perfetta. Credo che sia proprio per questo che mi è entrata dentro rubandomi l’anima.
Amo le imprecisioni, le sbavature, i muri con gli intonaci un po’ scrostati: esattamente come mi sento io a questo punto della mia vita.
Amo il mare in qualsiasi stagione, in qualsiasi condizione, a qualsiasi latitudine. Più che i panorami a perdita d’occhio, amo soprattutto i dettagli, le piccole cose.
Sono lontana anni luce da coloro che affermano che il mare d’inverno provochi malinconia, anzi, vi dirò, a me talvolta dà malinconia il mare d’estate, quando c’è troppa ressa, quando il caldo è opprimente e sembra quasi che ci si debba divertire a tutti i costi. Rifuggo la mondanità, non amo le cose obbligate, non sono (lo sono stata) una patita della tintarella, quindi il mare – quasi quasi – lo preferisco fuori stagione.
Il mare è una delle poche cose per le quali potrei rinunciare alla vita che faccio oggi. Se mi offrissero di fare la cameriera su un’isola sperduta della Polinesia (magari) o di aprire un chioschetto su una spiaggia non mondana del Brasile (ripeto, magari), perfino il mio amore per la Moda potrebbe vacillare. Accetterei come manna dal cielo anche proposte da Grecia e Normandia (astenersi, anche in questi casi, località modaiole).
Ho perso il conto di quante volte io sia stata in Liguria. Camogli occupa di sicuro un posto speciale tra i miei posti preferiti: ogni volta che ci torno, scopro qualche particolare inedito che mi era sfuggito fino a quel momento. Già, Camogli dà corpo, anima e voce a quel mio amore per i dettagli e le piccole cose.
E poi c’è un ulteriore motivo per il quale amo la Liguria, i suoi abitanti che sono un po’ ruvidi fuori, a volte, ma con un cuore grande. Che nessuno si offenda, questa definizione è una dichiarazione d’amore. E se mi permetto di scriverlo, è perché io per prima, a volte, mi sento proprio così, un po’ ruvida.
Il perché i liguri siano così dipende, a mio umile avviso, dalla loro stessa terra, bellissima, aspra e ruvida, come dicevo in principio. Qualche sera fa, casualmente, ho intercettato un documentario: raccontava come proprio in Liguria, nella prima metà del secolo scorso, gli abitanti impararono a strappare spazi al mare, costruendo terrazzamenti prodigiosi sulla nuda pietra e rendendo fertile la roccia attraverso terra su terra trasportata da uomini e donne instancabili e dalla fiducia incrollabile. Ogni centimetro di serre, ulivi, coltivazioni è un miracolo: i liguri sono abituati da sempre a lottare per la terra. Ecco perché – secondo me – non c’è da stupirsi che siano un po’ ruvidi fuori e teneri dentro.
Bisogna essere così per resistere a sole, vento, mare in una striscia di terra bellissima e miracolosa. E io, da piccola abitatrice di pianura e di città, vado lì a cercare il blu.
Ti amo, adorata Liguria, e ti amerò sempre.

Manu

 

 

Tutte le foto (tranne quella del lampo e il mio ritratto, entrambe opere di Enrico) sono miei scatti

Ore 11:30, sabato mattina: aperitivo a <em>Il Barcollo</em>. Un paio di Spritz (questo è a base di sidro), gustosi stuzzichini e una vista mozzafiato su Camogli e il suo mare.
Ore 11:30, sabato mattina: aperitivo a Il Barcollo. Un paio di Spritz (questo è a base di sidro), gustosi stuzzichini e una vista mozzafiato su Camogli e il suo mare.
A prendere l’aperitivo a <em>Il Barcollo</em> in compagnia di Enrico… e del mio anello Tentacoli di <em>Caolina by Silvia Zampa</em>.<br />Ve la ricordate? Ve ne ho parlato in un articolo recente.
A prendere l’aperitivo a Il Barcollo in compagnia di Enrico… e del mio anello Tentacoli di Caolina by Silvia Zampa.
Ve la ricordate? Ve ne ho parlato in un articolo recente.
Dopo l’aperitivo, si va a pranzo: tonno freschissimo, appena scottato alla griglia. Meraviglie che si mangiano al <em>Ristorante Vento Ariel</em> a Camogli.<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Dopo l’aperitivo, si va a pranzo: tonno freschissimo, appena scottato alla griglia. Meraviglie che si mangiano al Ristorante Vento Ariel a Camogli. 

Sono sempre affascinata dai panni stesi fuori ad asciugare.<br /><em>“Al sole gli uccelli asciugano le loro piume.</em><br /><em>Al sole gli uomini stendono la loro vita, cercando di cancellare umidità ed inverno dalle loro cose.”</em><br />Lo scorso anno, come didascalia di una foto simile scattata sempre da me a Camogli e pubblicata sulla mia pagina Facebook, avevo pensato e scritto queste parole. E mi ci ritrovo, allora come oggi.
Sono sempre affascinata dai panni stesi fuori ad asciugare.
“Al sole gli uccelli asciugano le loro piume.
Al sole gli uomini stendono la loro vita, cercando di cancellare umidità ed inverno dalle loro cose.”
Lo scorso anno, come didascalia di una foto simile scattata sempre da me a Camogli e pubblicata sulla mia pagina Facebook, avevo pensato e scritto queste parole. E mi ci ritrovo, allora come oggi.

Io. Un po’ pensierosa, un po’ rapita dal mare di Camogli.<br />(In testa ho uno dei turbanti di quei geni delle ragazze <em>Sine Modus</em>… ve ne parlerò a breve.<br />La foto è stata fatta da Enrico.)
Io. Un po’ pensierosa, un po’ rapita dal mare di Camogli.
(In testa ho uno dei turbanti di quei geni delle ragazze Sine Modus… ve ne parlerò a breve.
La foto è stata fatta da Enrico.)
Lampi in mezzo al mare, di fronte a Camogli, catturati da Enrico.
Lampi in mezzo al mare, di fronte a Camogli, catturati da Enrico.

Dai dettagli di Camogli… ai miei dettagli.<br />La collana e gli orecchini <em>Arca di Noè</em> compongono una parure vintage, americana, recuperata alcuni anni fa al mercato dell’antiquariato sui Navigli a Milano. Il bracciale zebra fa parte della collezione <em>Anna Dello Russo for H&M</em> datata 2012. E poi c’è l’anello Tentacoli di <em>Caolina by Silvia Zampa</em>.
Dai dettagli di Camogli… ai miei dettagli.
La collana e gli orecchini Arca di Noè compongono una parure vintage, americana, recuperata alcuni anni fa al mercato dell’antiquariato sui Navigli a Milano. Il bracciale zebra fa parte della collezione Anna Dello Russo for H&M datata 2012. E poi c’è l’anello Tentacoli di Caolina by Silvia Zampa.
Domenica mattina, abbiamo fatto un salto a Genova. Una 500 tutta dipinta: la voglio!
Domenica mattina, abbiamo fatto un salto a Genova. Una 500 tutta dipinta: la voglio!
Un’altra foto scattata a Genova: la Natura è sempre un passo avanti, è sempre sorprendente.
Un’altra foto scattata a Genova: la Natura è sempre un passo avanti, è sempre sorprendente.
A Genova, abbiamo intercettato un piccolo mercatino vintage in piazza Matteotti.<br />Ecco il mio bottino: orecchini anni ’80, in filigrana dorata e ambra di sintesi. Fotografati sul mio ritratto-collage opera di Gio Pastori.
A Genova, abbiamo intercettato un piccolo mercatino vintage in piazza Matteotti.
Ecco il mio bottino: orecchini anni ’80, in filigrana dorata e ambra di sintesi. Fotografati sul mio ritratto-collage opera di Gio Pastori.

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Alcuni siti interessanti e utili su Camogli – qui, quiqui e qui

Il mio consiglio per un pranzo o una cena davvero speciali a Camogli è il Ristorante Vento Ariel dove ho scattato la foto del piatto di tonno fresco alla griglia che avete visto qui sopra. Ogni volta che andiamo a Camogli, Enrico e io non manchiamo mai di concederci un pasto in questo posto speciale condotto dal capitano Davide Groppi, un vero appassionato di mare. Da lui trovate – tra le altre cose – le acciughe, il pescato del Golfo e il pâté di seppie, piatto storico del locale. Le materie prime cambiano a seconda di quanto la Natura, in ogni stagione, offre: non vengono utilizzati ingredienti surgelati e dunque non esiste un menù fisso. E se non credete a me, sappiate che, nel 2013, Vento Ariel ha vinto il Certificato per le Eccellenze Liguri del Mondo assegnato da TripAdvisor. Qui il sito e qui la pagina Facebook.

La Liguria e io: qui il mio articolo su Savona, Albissola Marina e Albisola Superiore.

Se volete maggiori dettagli sul mio anello Tentacoli di Caolina by Silvia Zampa: qui.

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Guapita Tondita
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Tu non ci crederai ma io sono stata anche in quel ristorante, da Davide, e ho mangiato benissimo; poi beh, non so dir di no al fritto di mare appena pescato che si trova sopra la piazzetta (dove hai fotografato il gabbiano curioso tra le barche :-))

Bellissime foto, Manu, e complimenti anche ad Enrico per lo splendido lampo che squarcia due linee di blu!

Manu
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… E invece ci credo, eccome se ci credo, perché so che tu e io abbiamo in comune lo stesso amore per la vita e per la sua bellezza, in ogni forma e manifestazione. E quindi Davide non aveva scampo, non poteva proprio sfuggirci 😉
Grazie per le tue parole: le foto sono belle perché il posto è bello da togliere il fiato, come tu sai. Enrico, invece, è proprio stato bravo: quando ha visto che al largo c’era tempesta, si è messo ad aspettare, come un fotografo provetto, armato di santa pazienza, fino a quando zac!, ha beccato il momento giusto e ha immortalato quel bellissimo lampo. Ancora un po’ d’esercizio e avrò anch’io la mia dolce metà in veste di perfetto fotografo, proprio come tutte le blogger che si rispettino 😉
Un abbraccio grande, mia cara amica
Manu

Angela Pavese
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credo che dopo aver letto il tuo post anche a chi non piace la Liguria verrà come minimo la voglia di sfogliarsi qualcosa e magari chissà farci anche un salto. anche io conservo bellissimi ricordi dei miei trascorsi liguri.
buona serata

Manu
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Wow, che bel commento, cara Angela! Ti ringrazio con tutto il cuore.
Spero proprio che sia così, spero di aver fatto venire a qualcuno la voglia di visitare la bella Liguria.
Buona serata a te,
Manu

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