Al Castello di Belgioioso faccio incetta di immagini

Che io sia una persona alla quale piace chiacchierare è cosa nota a tutti coloro che mi conoscono: mia mamma mi ha raccontato due aneddoti che testimoniano come fossi affetta da questa inguaribile malattia fin da piccina.

Uno degli episodi risale al mio primo viaggio in aereo: avevo circa due anni e, mentre mia mamma era bloccata al suo posto dalla nausea, io passeggiavo tranquilla lungo il corridoio intrattenendo passeggeri e hostess, tutti divertiti da quel soldino di cacio sorridente e chiacchierino, per nulla intimorito dalla situazione nuova. L’altro episodio risale a poco tempo dopo, andavo all’asilo e mamma era in attesa di mia sorella: io raccontavo la cosa, con infantile sorpresa ma giudiziosa come un’adulta, tanto che le maestre mi mettevano a sedere in mezzo a loro e, anch’esse divertite, mi facevano domande.

Mia mamma lo scoprì perché una maestra le fece i complimenti per la gravidanza: lei, sorpresa, chiese come facesse a saperlo (era magrissima e non aveva ancora una pancia visibile) e la maestra le disse delle chiacchierate con la sottoscritta.

Da allora non ho mai smesso, parrebbe, di chiacchierare (ma sono molto più riservata, lo giuro) e, da quando ho aperto il presente blog, il mio essere logorroica è ormai un dato di fatto anche per tutti coloro che mi fanno il dono di leggere queste pagine virtuali.

A mia (parziale) discolpa, posso dire che i lunghissimi post sono dovuti esclusivamente alla passione: amo non fermarmi alla superficie delle cose, amo cercare di andare oltre e amo condividere il tutto con chi legge. Spero di trasmettere emozioni e suggestioni, spunti che possano essere poi approfonditi da ognuno secondo i propri interessi e secondo le proprie inclinazioni.

Per fortuna, però, ci sono cose che riescono a mettermi a tacere – o quasi: una di queste è la manifestazione Next Vintage al Castello di Belgioioso.

Per me, è un momento speciale e infatti è stato il soggetto del primo post qui sul blog due anni fa: è un luogo in cui incontro persone che sono diventate amiche e che sono guidate – come me – da una forte passione e da un istinto di ricerca che non conosce fine.

Due volte all’anno, quando vado alla giornata di presentazione, mi pongo in ascolto e osservo: è come se mi prendessi una pausa, un momento di tregua grazie al quale torno a casa con tante storie e con tante immagini.

E sono le immagini ciò che desidero soprattutto condividere con voi.

Ebbene sì, una volta tanto, le immagini superano le parole qui su A glittering woman e ne sono felice: spero di suscitare il desiderio di andare, per chi potrà raggiungere la splendida location del castello, oppure spero di far vivere l’esperienza attraverso i miei occhi, per chi è lontano.

Spero nascano nuove idee e nuovi spunti perché quello che amo nel vintage è la sua capacità di andare oltre il tempo e oltre qualsiasi trend: scegliere un oggetto vintage è come innamorarsi, lo si sceglie perché ci piace, per un’intuizione che spesso non possiamo spiegare, perché lo sentiamo giusto per noi, perché ci fa stare bene, perché veniamo colpiti dalla sua storia.

Il vintage è gusto, è carattere, è scelta personale, è stile, è qualità che sopravvive: il vintage è la moda anti-moda.

Pensate sia un ossimoro? Lo è, lo ammetto, tuttavia vi prego di considerare un fatto: così come credo fortemente che la moda sia linguaggio e comunicazione, credo altrettanto che non esista nulla di più bello di un capo o un accessorio scelti non per trend di stagione ma perché ci rappresentano, davvero.

Ecco, ritengo che in questo risieda una grande bellezza capace di garantire preziose risorse e infinite possibilità.

Buona visione,

Manu

 

Gli scatti che ho realizzato in occasione della preview del 22 aprile 2015 partono da una testimonianza della radiosa giornata.
Gli scatti che ho realizzato in occasione della preview del 22 aprile 2015 partono da una testimonianza della radiosa giornata.
Il Castello di Belgioioso è già bellissimo: il sole lo fa risplendere e diventare una vera e propria meraviglia.
Il Castello di Belgioioso è già bellissimo: il sole lo fa risplendere e diventare una vera e propria meraviglia.
Dallo stand di Street Doing Vintage Couture (1° piano)
Dallo stand di Street Doing Vintage Couture (1° piano)
Dallo stand di Street Doing Vintage Couture (1° piano)
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Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri (1° piano)
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri (1° piano)
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri (1° piano)
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Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Alselmi (1° piano)
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Alselmi (1° piano)
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Alselmi (1° piano)
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Alselmi (1° piano)
Dallo stand di Collezione Privata di Eleonora Grandi (1° piano)
Dallo stand di Collezione Privata di Eleonora Grandi (1° piano)
Dallo stand di Collezione Privata di Eleonora Grandi (1° piano)
Dallo stand di Collezione Privata di Eleonora Grandi (1° piano)
Dallo stand di Collezione Privata di Eleonora Grandi (1° piano)
Dallo stand di Collezione Privata di Eleonora Grandi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi (1° piano)
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Dallo stand di Madame Pauline Vintage e 20134 Lambrate (1° piano)
Dallo stand di Madame Pauline Vintage e 20134 Lambrate (1° piano)
Dallo stand di Madame Pauline Vintage e 20134 Lambrate (1° piano)
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Dallo stand di Art House di Fiorella Maffeis (1° piano)
Dallo stand di Art House di Fiorella Maffeis (1° piano)
Dallo stand di Art House di Fiorella Maffeis (1° piano)
Dallo stand di Art House di Fiorella Maffeis (1° piano)
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe (1° piano)
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe (1° piano)
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Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe (1° piano)
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Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe (1° piano)
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe (1° piano)
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Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore (piano terra)
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore (piano terra)
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore (piano terra)
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore (piano terra)
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore (piano terra)
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore (piano terra)
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore (piano terra)
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Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
Dallo stand di Silvana Venturini (piano terra)
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Dallo stand di Delphine Vintage (piano terra)
Dallo stand di Delphine Vintage (piano terra)
Dallo stand di Delphine Vintage (piano terra)
Dallo stand di Delphine Vintage (piano terra)
Dallo stand di Delphine Vintage (piano terra)
Dallo stand di Delphine Vintage (piano terra)
Dallo stand di Delphine Vintage (piano terra)
Dallo stand di Delphine Vintage (piano terra)
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (piano terra)
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (piano terra)
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (piano terra)
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (piano terra)
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (piano terra)
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (piano terra)
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Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (piano terra)
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (piano terra)
Ogni edizione di Next Vintage è accompagnata da una mostra: quella di questa edizione è dedicata allo stilista Ken Scott.
Ogni edizione di Next Vintage è accompagnata da una mostra: quella di questa edizione è dedicata allo stilista Ken Scott.
George Kenneth Scott, in arte Ken Scott, nato negli Stati Uniti nel 1919, è stato uno dei protagonisti della moda italiana e internazionale degli anni ’60 e ’70: innamorato della modernità e del colore, dotato di una personalità eclettica, ha ben meritato il titolo di “<em>giardiniere della moda”</em> per le sue meravigliose stampe floreali.
George Kenneth Scott, in arte Ken Scott, nato negli Stati Uniti nel 1919, è stato uno dei protagonisti della moda italiana e internazionale degli anni ’60 e ’70: innamorato della modernità e del colore, dotato di una personalità eclettica, ha ben meritato il titolo di “giardiniere della moda” per le sue meravigliose stampe floreali.
Con lui, fiori e natura hanno popolato camicie, foulard, abiti, bikini, borse, valigie e oggetti per la casa.
Con lui, fiori e natura hanno popolato camicie, foulard, abiti, bikini, borse, valigie e oggetti per la casa.
Ken Scott, disegno <em>Bouillabaisse,</em> 1975
Ken Scott, disegno Bouillabaisse, 1975
Ken Scott, disegno <em>Portofino,</em> 1957
Ken Scott, disegno Portofino, 1957
Ken Scott inizia come pittore ed entra in contatto con artisti del calibro di Marc Chagall: Peggy Guggenheim lo sostiene e organizza per lui la prima personale nel 1944.
Ken Scott inizia come pittore ed entra in contatto con artisti del calibro di Marc Chagall: Peggy Guggenheim lo sostiene e organizza per lui la prima personale nel 1944.
Spirito irrequieto e <em>bohémien,</em> decide di trasferirsi definitivamente in Europa nel 1946, dividendosi tra Parigi e la Costa Azzurra. Inizia a mettere la sua fantasia e la sua sensibilità per il colore al servizio del design di tessuti: nel 1954, Christian Dior adotta un suo bozzetto per la collezione d’alta moda e ciò lancia Ken Scott nel firmamento degli astri emergenti.
Spirito irrequieto e bohémien, decide di trasferirsi definitivamente in Europa nel 1946, dividendosi tra Parigi e la Costa Azzurra. Inizia a mettere la sua fantasia e la sua sensibilità per il colore al servizio del design di tessuti: nel 1954, Christian Dior adotta un suo bozzetto per la collezione d’alta moda e ciò lancia Ken Scott nel firmamento degli astri emergenti.
Ken Scott, disegno <em>Portofino,</em> 1957
Ken Scott, disegno Portofino, 1957
Nel 1955, Ken Scott apre uno studio a Milano e fonda il marchio Falconetto insieme a Vittorio Fiorazzo: il marchio si specializza nel tessile stampato per arredamento, ma ben presto il successo dilaga dal design alla moda. Ciò avviene grazie alla rottura che Scott opera negli standard dell’epoca, facendo un uso rivoluzionario delle tinte accese e accostando i colori in modo forte e personale.
Nel 1955, Ken Scott apre uno studio a Milano e fonda il marchio Falconetto insieme a Vittorio Fiorazzo: il marchio si specializza nel tessile stampato per arredamento, ma ben presto il successo dilaga dal design alla moda. Ciò avviene grazie alla rottura che Scott opera negli standard dell’epoca, facendo un uso rivoluzionario delle tinte accese e accostando i colori in modo forte e personale.
Agli inizi degli anni ’60, Ken Scott inizia a firmare con il suo nome linee di abiti e accessori, diventando in breve tempo un emblema di fantasia, modernità e – ovviamente – colore: pensa e allestisce passerelle in luoghi non canonicamente deputati alla moda, dai tendoni da circo al locale giovanile di tendenza di quegli anni, il Piper di Roma. In queste occasioni, Scott disegna personalmente tutti gli accessori, dagli occhiali ai cappelli passando per le scarpe: non tralascia la cura di tutto l’apparato dedicato alla comunicazione dell’evento.
Agli inizi degli anni ’60, Ken Scott inizia a firmare con il suo nome linee di abiti e accessori, diventando in breve tempo un emblema di fantasia, modernità e – ovviamente – colore: pensa e allestisce passerelle in luoghi non canonicamente deputati alla moda, dai tendoni da circo al locale giovanile di tendenza di quegli anni, il Piper di Roma. In queste occasioni, Scott disegna personalmente tutti gli accessori, dagli occhiali ai cappelli passando per le scarpe: non tralascia la cura di tutto l’apparato dedicato alla comunicazione dell’evento.
Ken Scott, disegno <em>Guizzante,</em> 1964
Ken Scott, disegno Guizzante, 1964
Lo stilista è tra i primi a percorrere la via della costruzione di una rete di realtà pensate per esaltare la visibilità di una griffe di moda: testimonianza di questa sua intuizione è il ristorante “Eats and Drinks” che Ken Scott apre a Milano nel 1969, arredandolo naturalmente secondo i dettami della sua vivace e giocosa verve.
Lo stilista è tra i primi a percorrere la via della costruzione di una rete di realtà pensate per esaltare la visibilità di una griffe di moda: testimonianza di questa sua intuizione è il ristorante “Eats and Drinks” che Ken Scott apre a Milano nel 1969, arredandolo naturalmente secondo i dettami della sua vivace e giocosa verve.
Ken Scott, disegno <em>Bouillabaisse,</em> 1975
Ken Scott, disegno Bouillabaisse, 1975
Protagonista tra i più originali e imprevedibili della moda italiana ed internazionale degli anni ’60 e ’70, è stato un innovatore anche nell’ambito dei tessuti: a lui si devono i primi abiti di jersey, ingualcibili ed elastici.
Protagonista tra i più originali e imprevedibili della moda italiana ed internazionale degli anni ’60 e ’70, è stato un innovatore anche nell’ambito dei tessuti: a lui si devono i primi abiti di jersey, ingualcibili ed elastici.
Ken Scott muore nel 1991, ma l’attività prosegue attraverso il tramite di una fondazione che porta il suo nome, creata da lui stesso nel 1989: oggi, la fondazione custodisce il marchio, l’archivio e preserva i disegni originali.
Ken Scott muore nel 1991, ma l’attività prosegue attraverso il tramite di una fondazione che porta il suo nome, creata da lui stesso nel 1989: oggi, la fondazione custodisce il marchio, l’archivio e preserva i disegni originali.
Ken Scott, disegno <em>Mitridae,</em> 1974
Ken Scott, disegno Mitridae, 1974
Ken Scott, disegno <em>Tuttifrutti,</em> 1959
Ken Scott, disegno Tuttifrutti, 1959
L’esposizione al Castello di Belgioioso prevede l’esposizione di pezzi e capi storici concessi dalla Fondazione Ken Scott: trovo che creino un meraviglioso gioco di colori e contrasti rispetto agli affreschi.
L’esposizione al Castello di Belgioioso prevede l’esposizione di pezzi e capi storici concessi dalla Fondazione Ken Scott: trovo che creino un meraviglioso gioco di colori e contrasti rispetto agli affreschi.
Nel 1970, lo stilista ha dedicato un’intera collezione al tema <em>food</em> presentandola a Roma, alla discoteca Piper.
Nel 1970, lo stilista ha dedicato un’intera collezione al tema food presentandola a Roma, alla discoteca Piper.
Ken Scott, disegno <em>Aurantium,</em> 1970
Ken Scott, disegno Aurantium, 1970
Alcune delle creazioni di Ken Scott legate al tema <em>food</em> faranno parte di due mostre: “Arts & Foods” collegata a Expo 2015 (Triennale di Milano, aprile – ottobre 2015) e “L’Eleganza del Cibo” di Unindustria e AltaRoma (Museo dei Mercati di Traiano, Roma, maggio – ottobre 2015), anch’essa associata ad Expo Milano 2015.
Alcune delle creazioni di Ken Scott legate al tema food faranno parte di due mostre: “Arts & Foods” collegata a Expo 2015 (Triennale di Milano, aprile – ottobre 2015) e “L’Eleganza del Cibo” di Unindustria e AltaRoma (Museo dei Mercati di Traiano, Roma, maggio – ottobre 2015), anch’essa associata ad Expo Milano 2015.
Autore di tessuti <em>imprimé</em> a macrofiori coloratissimi e antesignano del design applicato al <em>food,</em> dalle stampe a tema al suo ristorante, Ken Scott è stato un vero anticipatore di concetti molto forti ancora oggi: moderno ieri così come oggi, il suo stile è diventato un autentico <em>evergreen</em> ed è una perfetta dimostrazione di <em>moda oltre il tempo.</em>
Autore di tessuti imprimé a macrofiori coloratissimi e antesignano del design applicato al food, dalle stampe a tema al suo ristorante, Ken Scott è stato un vero anticipatore di concetti molto forti ancora oggi: moderno ieri così come oggi, il suo stile è diventato un autentico evergreen ed è una perfetta dimostrazione di moda oltre il tempo.
Ken Scott, disegno Aurantium, 1970
Ken Scott, disegno Aurantium, 1970

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

La manifestazione prosegue fino a domenica 26 aprile inclusa, tutti i giorni dalle ore 10 alle 20

Next Vintage e il Castello di Belgioioso: qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Instagram e qui Twitter

La Fondazione Ken Scott: qui il sito.

Le due mostre nelle quali saranno presenti creazioni del grande stilista a tema food: qui “Arts & Foods” alla Triennale di Milano e qui “L’Eleganza del Cibo” al Museo dei Mercati di Traiano a Roma. Entrambe le manifestazioni sono collegate a Expo Milano 2015.

Street Doing Vintage Couture (Firenze): qui il sito, qui la pagina Facebook e qui Instagram

Vendela Wikberg e Silvia Barbieri, Ivory Vintage & Luxury (Piacenza): qui il sito e qui la pagina Facebook

Luisa Anselmi, Viola Vintage (Marciana Marina – Isola d’Elba): qui la pagina Facebook

Eleonora Grandi, Collezione Privata (Moncalieri – Torino): qui la pagina Facebook

Fernanda Li Volsi, Officine Li Volsi (Treviso): qui il sito e qui la pagina Facebook

Madame Pauline Vintage (Milano): qui la pagina Facebook e qui Instagram. 20134 Lambrate (Milano): qui il blog e qui la pagina Facebook

Fiorella Maffeis, Art House (Bergamo): qui il sito e qui la pagina Facebook

Alessandra Aloe, Aloe&Wolf (Siena): qui il sito e qui la pagina Facebook

Patrizia Fissore, Tara Vintage (Bra – Cuneo): qui il sito e qui la pagina Facebook

Silvana Venturini (Genova): per qualsiasi informazione e richiesta scrivete a silvent53@yahoo.it

Delphine Vintage (Milano): qui la pagina Facebook e qui Instagram

Irene Vannini, La Spilla Allegra (Firenze): per qualsiasi informazione e richiesta scrivete a spillallegra@yahoo.it

I miei articoli su Next Vintage Belgioioso: edizione di ottobre 2014 qui, edizione di aprile 2014 qui, edizione di ottobre 2013 qui, edizione di aprile 2013 qui

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Irene Navarra
Reply

Ciao, Manu. Come al solito mi arrechi solo gioie e conferme. Le immagini sono bellissime e, soprattutto, mi hanno indotta a correre al recupero di una borsettina color turchese tutta intessuta di perline che stavo per gettare.
Grazie!
Un abbraccio affettuoso,
Irene

Manu
Reply

Irene cara,
anche averti qui è per me sempre fonte di grande gioia.
Non sai quanto io sia felice del fatto che le immagini ti abbiano portato al recupero di quella borsettina (mi piacerebbe tanto vederla): è esattamente ciò che intendevo quando in principio ho parlato di nascita di nuove idee e nuovi spunti.
Quindi ti ringrazio e ricambio con slancio l’abbraccio affettuoso.
Manu

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