Chanel Haute Couture primavera / estate 2016 tra sogno e realtà

Mi trovo in un gran bel posto, sebbene non sappia dargli un nome; in realtà, non saprei nemmeno dire come io sia arrivata qui.
C’è tanta luce e, proprio davanti a me, un prato perfetto assomiglia a un tappeto verde: in fondo, vedo una bella casa in legno. L’atmosfera è tranquilla, serena.
D’un tratto, vedo una figura uscire dalla casa: avanza verso di me, si avvicina con passo leggero e senza fretta, dunque ho tutto il tempo di mettere a fuoco i vari dettagli.
È una giovane donna: indossa una giacca in tweed e una pencil skirt lunga fino al polpaccio. Noto anche i capelli, elegantemente raccolti in uno chignon molto particolare, e le sue scarpe, delle zeppe in sughero con tomaia bicolore. Da grande estimatrice di gioielli, non posso fare a meno di notare la meraviglia che indossa, ovvero un’ape graziosamente appuntata sulla giacca: sembra viva tanto è vibrante di luce e colore.
Non riconosco la giovane donna così come continuo a non riconoscere il luogo.
Eppure, tutta la situazione ha qualcosa di così familiare…

Poi, un rumore improvviso mi strappa all’atmosfera idilliaca.
Sbatto più volte le palpebre, chiudo gli occhi e poi li riapro: la luce è sparita e ora mi ritrovo immersa nella penombra.
Sono sdraiata nel mio letto, a casa. Mi giro istintivamente verso il comodino, allungo la mano per cercare la sveglia: la trovo, segna le sette.
È stato un sogno, dunque, ed è ora di alzarmi.
Mi dirigo in cucina e accendo la macchina del caffè: mentre aspetto che si riscaldi, faccio un salto in studio. Accendo il computer: mi saluta lo schermo azzurro e apro, in rapida successione, calendario, le mie due caselle di posta e i vari canali social. Tocca poi al blog e infine a Instagram sul mio smartphone.

Il messaggio è lì, ad aspettarmi, nella mia casella di posta, esattamente dove l’ho lasciato ieri sera: l’ho ricevuto da un po’ e, fin dal primo istante in cui l’ho aperto, ha riempito il mio cuore di gioia.

Ripenso al sogno appena fatto e alla sensazione che mi ha lasciato: no, non è stato un sogno casuale.
Dicono che spesso i sogni notturni – quelli a occhi chiusi – siano la proiezione dei pensieri diurni, soprattutto nella prima fase del sonno o nell’ultima, poco prima di svegliarsi, esattamente com’è accaduto a me.
Sorrido e rivedo la giovane donna con la sua aria elegante, il prato, la casa: tutto mi è chiaro, ho sognato la collezione Chanel Haute Couture primavera / estate 2016.

Sospiro da giorni sulle foto che ho ricevuto e che sono lì anche ora davanti a me, in evidenza tra i miei messaggi di posta: le sto studiando con avida attenzione in ogni loro particolare.
Le sto centellinando, come un buon vino, pregustando il piacere di pubblicarle: prova ne è il fatto che, stanotte, ho perfino sognato la donna sapientemente disegnata da Karl Lagerfeld.

Bene, credo che questo sia un segno.
È venuto il momento di condividere racconto e foto della sfilata che si è svolta a Parigi lo scorso 26 gennaio in un’atmosfera da sogno: all’interno del Grand Palais, lo splendido luogo prescelto, un’atmosfera ricca di calma e serenità ha avvolto le modelle e gli ospiti, esattamente come nel mio sogno.

L’ambiente ricreato all’interno del Grand Palais per la sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Olivier Saillant)
L’ambiente ricreato all’interno del Grand Palais per la sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Olivier Saillant)

In un grande giardino occupato sul fondo da una bella casa in legno, Karl Lagerfeld ha voluto celebrare la Natura: materiali leggeri e colori naturali contribuiscono a delineare un guardaroba primaverile nel quale ricami fatti di trucioli e frammenti di legno convivono con api ricamate su tulle o montate su preziosi bijoux.

Il beige, colore emblematico della Maison, viene ampiamente onorato. “Gabrielle Chanel era la regina del beige”, dice Karl Lagerfeld il quale propone una vasta gamma di sfumature di questa tinta: écru, avorio, sabbia, grège (il colore della seta grezza, un beige chiaro che tende al grigio), mastice, taupe (un grigio-bruno) e ancora moka.

Le modelle, figure leggere immerse in una oasi di verde, sono state pettinate con eleganti ed elaborati chignon: ai loro piedi, scarpe con tomaia bicolore e zeppe in sughero; in vita, una tasca per lo smartphone squisitamente abbinata a ogni outfit.

“Il punto di partenza della collezione è la silhouette”: così dichiara Lagerfeld e infatti gioca con volumi invertiti. Corte giacche in tweed con maniche di forma ovale vengono indossate su lunghe gonne a matita; giacche strette sono invece abbinate a gonne ampie o a gonne-pantalone svasate.

La leggerezza dei materiali è ben visibile su camicette, gonne e abiti dall’aria eterea; mussola e organza sono delicatamente lavorate a pieghe piatte.

Per la sera, appaiono abiti bustier o pantaloni associati a mantelle dipinte o decorate da strass, ampi boleri, giacche ricamate. Gli abiti in satin lasciano la schiena nuda o hanno profonde scollature e adottano linee danzanti.

L’inno alla natura si compie anche attraverso un abito dalle maniche ricamate con api fatte di piume, attraverso un abito ricamato con fiori di campo o ancora attraverso uno stretto abito a tubino sul quale si appoggiano uccelli leggiadri ricamati in trucioli di legno.

In questa natura ritrovata, riscoperta e recuperata, la regina è una sposa che indossa un abito bustier in pizzo ricamato con sbuffi di mussola, pelle, trucioli di legno, perle e strass: l’abito è riscaldato da un blouson con cappuccio.

Tutta la collezione è una meravigliosa espressione delle capacità e del savoir faire delle maestranze Chanel.

Karl Lagerfeld e tutte le sue modelle al termine della sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Olivier Saillant)
Karl Lagerfeld e tutte le sue modelle al termine della sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Olivier Saillant)
Diane Kruger alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Stacy Fuller)
Diane Kruger alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Stacy Fuller)
Gwyneth Paltrow alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Lea Colombo)
Gwyneth Paltrow alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Lea Colombo)
Cara Delevingne alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Stacy Fuller)
Cara Delevingne alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Stacy Fuller)
Monica Bellucci alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Stacy Fuller)
Monica Bellucci alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Stacy Fuller)
Inès de la Fressange alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Stacy Fuller)
Inès de la Fressange alla sfilata Chanel Haute Couture SS 2016 (ph. credit Stacy Fuller)

Ad applaudire la collezione, come vedete dalle foto qui sopra, sono intervenute attrici e modelle tra le quali Diane Kruger, Gwyneth Paltrow, Cara Delevingne, Monica Bellucci, Inès de la Fressange; a me, invece, rimane il sogno fatto questa notte, le foto e i video.

Il sogno continua a occhi aperti e mi torna in mente una frase di Gabrielle Chanel, la stessa che si trova anche sul sito della Maison.

“If you’re born without wings, don’t do anything to stop them from growing.”

Merci Mademoiselle Coco, merci Monsieur Lagerfeld: se la Haute Couture è sogno – come sostengono molti e come credo io stessa – voi avete la capacità di farmi sognare.

Manu

 

 

 

Concludo con una piccola gallery di altre meravigliose foto (cliccate sulle immagini per ingrandirle e scorrerle) e con alcuni brevi video

Cliccate qui per il video che dà un assaggio dell’atmosfera della sfilata

Cliccate qui per il video con un focus su alcuni dettagli

Cliccate qui per il video che illustra tutta la maestria della Maison Chanel

Cliccate qui per il video con una carrellata di alcuni VIP intervenuti alla sfilata

 

 

 

 

 

I canali ufficiali Chanel: qui trovate il sito, qui la pagina Facebook, qui il profilo Instagram, qui l’account Twitter e qui il canale YouTube.

 

Io & Chanel: qui trovate il mio post sulla recente pubblicazione del Capitolo 14 di Inside Chanel, il progetto web che ripercorre la storia di Gabrielle Chanel e delle sue iconiche creazioni; qui trovate il mio sogno di possedere una 2.55; qui trovate il mio omaggio alla storia di Coco Chanel in un articolo per SoMagazine; qui trovate la mia riflessione su lusso e volgarità partendo da una frase di Mademoiselle; qui trovate alcune foto relative alla mostra N°5 Culture Chanel che ho visitato a Parigi in maggio 2013; qui trovate il mio incontro con alcune 2.55 vintage all’edizione di aprile 2013 di Next Vintage Belgioioso.

 

 

 

 

 

Grazie all’ufficio stampa Chanel per il materiale, le foto e i video

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Laura
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Fantastica Chanel…che nella sua semplicità sa valorizzare la donna.
>>Salt-Eco

Manu
Reply

Grazie, cara Laura.
Grazie perché hai usato un verbo che mi piace molto: valorizzare.
E, per inciso, credo che riuscire a far apparire semplice tutto ciò sia da considerare una vera e propria forma d’arte: qui, più che semplicità, c’è grande lavoro, grande saper fare, abilità certosina e artigiana. Ore e ore spese a ricamare api che sembrano vive e fiori che sembrano veri, il tutto declinato in materiali spesso inconsueti, come i trucioli di legno.
Questa collezione è davvero un sogno: beate coloro che riusciranno a indossarla.
Grazie ancora e buon sabato,
Manu

cristina
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Che dire Manu?
Grazie!
Credimi ho i brividi..foto meravigliose e dettagli incredibili!
Temo che sognerò api e zeppe in sughero..per fortuna questo non costa nulla!
Adoro quello che fai!
A presto
Cri

Manu
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Grazie a te, cara Cri.
Grazie perché mi rende felice sapere che questa collezione fa venire i brividi di emozione non solo a me. La bellezza nasce per essere condivisa e condividerla moltiplica il suo valore.
Te lo auguro, ti auguro di sognare api e ricami e zeppe: saranno sogni dolcissimi. E lo spero anche per me stessa, spero di poter rifare quel sogno che ha ispirato anche la costruzione di questo post.
I sogni lasciano un sapore buono e speciale e per giunta non costano nulla, è vero. Ed è una caratteristica rara, perché sono poche le cose gratuite oggigiorno.
Un grande abbraccio,
Manu

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