Corti Milano: ho portato Emmina nel (mio) Paese dei Balocchi

Stamattina mi sono svegliata con un pensiero in testa. Come al solito, era un pensiero arzigogolato e conteneva almeno tre idee: parlare di borse (è un po’ che non lo faccio), sostenere nuovi talenti (come mi piace fare ogni volta che posso) e abbattere un mio limite (sapete che li detesto in generale e soprattutto che detesto i miei). Ho quindi deciso che è il giorno perfetto per parlarvi di Corti Milano e della borsa Emmina Killer.

Corti Milano è un brand di borse e foulard nato nel capoluogo meneghino nel 2013. L’idea nasce da un incontro, quello tra Yusun Jang e Alessandro Corti, dall’unione delle loro personalità e diverse culture: nasce dalle esplorazioni dei due designer fatte durante viaggi avventurosi, loro grande passione. Le loro creazioni sono contemporanee, glamour e giocose.

Nelle collezioni di Yusun e Alessandro, c’è molto colore e ci sono pellami pregiati: le linee sono sofisticate e le forme sono eclettiche. I due designer puntano a un lusso quotidiano e auto-ironico, a uno stile marcato e distintivo che prende forma grazie alle loro intuizioni: sono capaci di fondere la componente estetica con un’ingegnosa funzionalità (guardate, per esempio, la shopper alla quale si agganciano pochette intercambiabili) e la ricerca di materiali d’avanguardia di altissima qualità con una manifattura totalmente made in Italy.

Le ispirazioni che permeano le collezioni Corti Milano sono di diversa estrazione e – come dicevo – affondano le radici nell’amore dei due designer per il viaggio e la scoperta, sia del mondo che di culture apparentemente lontane tra loro. Nelle loro creazioni, le rigorose geometrie dell’architettura del ‘900 si intersecano con le atmosfere della Pop Art e del glam rock anni ’70; lussureggianti esplosioni di colore delle foreste tropicali incontrano le sub-culture urbane delle grandi capitali dell’Asia. Il risultato? Sensazioni nuove e nuove armonie.

Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15

I due designer sono una coppia affiatata sia nel lavoro che nella vita sentimentale. Lo dico? Questa comunione creativa e sentimentale mi piace un sacco! Yusun è coreana, mentre Alessandro è varesino, con origini austriache: hanno lanciato Corti Milano dopo esperienze nel design di accessori moda (Yusun) e nell’architettura (Alessandro).

Yusun è nata a Seoul e vive a Milano dal 2002: si è laureata in textile design a Seoul, poi si è trasferita in Italia per frequentare l’Istituto Marangoni dove ha ottenuto un master in fashion accessories. Per oltre dieci anni ha lavorato come designer di accessori per brand di prestigio internazionale e tuttora collabora con importanti marchi. La sua dimensione estetica affonda le radici nella cultura contemporanea dell’Estremo Oriente ed è stata poi contaminata dalle atmosfere europee: la designer è riuscita a trovare un perfetto equilibrio tra la caparbietà e il formalismo della sua terra d’origine e la fastosa creatività italiana e così, nel realizzare i suoi pezzi, alla sobria eleganza orientale accosta colori e dettagli divertenti.

Il background di Alessandro può apparire non ortodosso per il settore della moda, in quanto si è laureato in architettura e ingegneria al Politecnico di Milano per poi collaborare per alcuni anni con un rinomato studio di architettura milanese. Ha avviato anche un proprio studio e un’azienda nel settore delle costruzioni: si è affacciato gradualmente al mondo della moda attraverso l’incontro con Yusun che è riuscita a trasmettergli la sua passione, coinvolgendolo e invitandolo a liberare la sua creatività nel co-design dei suoi accessori moda. Alessandro ha impresso il suo stile rigoroso, lasciando però affiorare anche il lato folle del suo carattere: continua infatti ininterrottamente a coltivare il suo estro attraverso i viaggi, la musica e l’arte.

Il matrimonio tra architettura e moda ha smesso di sorprendermi da parecchio, da quando ho scoperto che molti designer – soprattutto nell’ambito scarpe e borse – provengono dall’architettura e, sinceramente, lo scambio mi sembra perfettamente coerente.

Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15
Corti Milano – collezione autunno / inverno 2014 – 15

E fin qui nulla di strano, vero? Ho seguito il mio pensiero di stamattina, vi ho parlato di borse che mi piacciono e di due talenti in piena crescita, Yusun e Alessandro. Mi sono insomma mossa in quella che è la mia comfort zone, nell’area che mi è consona, familiare e che mi fa sentire a mio agio: scegliere un brand, adottarlo in prima persona, raccontarlo, cercare di portarvi a bordo della loro storia e del loro sogno. Tutto regolare e tranquillo.

Ma Yusun e Alessandro mi hanno chiesto di andare oltre e di partecipare a un contest: mi hanno consegnato una riproduzione della Emmina Killer, uno dei pezzi forti della collezione autunno / inverno 2014 – 15 di Corti Milano, e mi hanno chiesto di giocarci e di fare delle foto. E qui si esce dalla comfort zone, perché sapete che sono una blogger… un po’ anomala, diciamo. E così mi sono chiesta… come giocare con la mia Emmina? Ecco il limite da abbattere!

Lo confesso: ho dovuto pensarci un po’. E mi è anche venuto in mente di chiedere a Yusun e Alessandro il perché del nome Emmina. Poi, invece, mi sono trattenuta e ho deciso di fare di testa mia.

Emmina: a me ricorda il nome delle mie bambole da bambina. I loro nomi finivano tutti in -ina, ora che ci penso. E così ho iniziato a meditare su uno dei nodi principali del lavoro dei due designer, ovvero la contaminazione e l’alternanza di stimoli, influenze, sensazioni. Ho guardato Emmina, rigorosa nelle forme e quasi aggressiva con tutte le sue borchie e mi è venuta l’idea: farle incontrare oggetti scherzosi che tengo in casa, nel mio personale Paese dei Balocchi. Sdrammatizzare Emmina o forse sottolineare ancora di più la sua forza per contrasto: ecco il mio gioco.

Mi sono messa a fare esperimenti, a scattare foto e alla fine mi sono anche venuti in mente anche dei titoli suggeriti dalle immagini stesse.

Da “Prendi i soldi e scappa” di Woody Allen a “Prendi Emmina e scappa” della sottoscritta (parte 1)
Da “Prendi i soldi e scappa” di Woody Allen a “Prendi Emmina e scappa” della sottoscritta (parte 1)
Da “Prendi i soldi e scappa” di Woody Allen a “Prendi Emmina e scappa” della sottoscritta (parte 2)
Da “Prendi i soldi e scappa” di Woody Allen a “Prendi Emmina e scappa” della sottoscritta (parte 2)
Da “Prendi i soldi e scappa” di Woody Allen a “Prendi Emmina e scappa” della sottoscritta (parte 3 – l’attore si è montato la testa, in tutti i sensi)
Da “Prendi i soldi e scappa” di Woody Allen a “Prendi Emmina e scappa” della sottoscritta (parte 3 – l’attore si è montato la testa, in tutti i sensi)
“Vestiti, usciamo”: dalla versione di Edoardo Vianello alla mia con Emmina
“Vestiti, usciamo”: dalla versione di Edoardo Vianello alla mia con Emmina
Welcome to the (urban) jungle, cara Emmina!
Welcome to the (urban) jungle, cara Emmina!
Emmina: così <em>hot</em> che per raffreddarla le ho presentato la mia collezione di camion dei pompieri!
Emmina: così hot che per raffreddarla le ho presentato la mia collezione di camion dei pompieri!

Cosa ne dite? Ho abbattuto il mio limite, quello di essere una blogger un po’ anomala?

Il primo giudizio me lo do da sola ed è un “così così”. Ho giocato, ma ancora una volta senza apparire io. Sono proprio un disastro di blogger.

O, forse, sono troppo severa con me stessa (come d’abitudine): a guardare attentamente, in realtà in queste foto io ci sono, perché c’è il mio personale modo di vedere e interpretare le cose.

Manu

 

 

Per maggiori informazioni, per approfondire e per trovare le creazioni Corti Milano:

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Trovate Corti Milano anche da Merini a Porto Cervo (Sottopiazza delle Chiacchiere, 9) e da Gibot a Roma (Via Nomentana, 457 – 473).

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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