Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari, anticipi di primavera

Sono conscia di quale sia l’opinione che va per la maggiore: la moda non è considerata arte.
E sapete una cosa? In fondo sono d’accordo, la maggior parte della moda che vedo attorno a noi non è affatto arte.
Oggi più che mai, la moda è business e produce lavoro in maniera efficace, spesso molto più di quanto facciano altri settori. La moda è questo, lo ammetto, dunque spesso non può essere arte.
Eppure, quando ho l’opportunità di ammirare il lavoro di certi giovani che con autentica passione continuano a far vivere le maestranze e le capacità più nobili riuscendo a contaminare la moda con ispirazioni tratte da altri mondi… beh, allora penso che esiste una forma di moda che si avvicina all’arte in quanto è capace di essere veicolo di espressione e comunicazione.
A tal proposito, torno a citare Wikipedia e una definizione che ho già usato in una precedente occasione e che mi è molto cara: “L’arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall’esperienza. Nella sua accezione odierna, l’arte è strettamente connessa alla capacità di trasmettere emozioni e messaggi soggettivi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione.”
Dunque, visto che la moda è una forma di creatività e di espressione estetica, visto che poggia su accorgimenti tecnici, visto che comporta abilità innate o acquisite derivanti dallo studio e dall’esperienza e visto che sa trasmettere emozioni, nessuno, mai, mi farà cambiare idea sul fatto che – in alcuni casi – possa essere una forma d’arte. Non cambierò idea fino a quando continueranno a esistere stilisti che fanno sì che io possa sostenere questa tesi.
Un esempio? Il duo CO|TE.

Sono i designer come loro a farmi pensare che la moda è vicina all’arte quando è sublime capacità, quando è talento ed espressione personale, quando è conservazione di capacità sartoriali, quando è ricerca di nuove tecniche e nuove forme.
Seguo Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari, le due anime di CO|TE, dal 2012: il primo a parlarmi di loro fu Stefano Guerrini, mentore, maestro e amico.
Apprezzo molto la loro commistione tra moda e arte e lo scorso febbraio avevo amato una scenografica performance che aveva unito i loro abiti e un fashion movie realizzato in collaborazione col regista Senio Zapruder.
Mentre quella collezione è ora giunta nei negozi (è quella dell’autunno che sta iniziando), i due stilisti tornano a conquistarmi con un nuovo lavoro.
Durante l’edizione di settembre di Milano Moda Donna, sono stata infatti invitata alla presentazione della collezione per la prossima primavera / estate 2016: il nome – The Secret Garden – lasciava già presagire parte dei contenuti.

Francesco Ferrari e Tomaso Anfossi
Francesco Ferrari e Tomaso Anfossi

E infatti la donna CO|TE incede con grazia e decisione per i vialetti misteriosi di un giardino segreto: il suo cammino procede tra fiori coloratissimi fino a giungere a uno stagno le cui acque ospitano eleganti carpe koi giapponesi, simbolo di perseveranza, coraggio e forza.
Ecco svelata l’essenza della collezione CO|TE: fantasia, immaginazione, creatività e personalità per donne volitive e forti che non rinunciano alla femminilità e a un tocco visionario.
Il perfetto ritratto, insomma, della donna contemporanea.

Dopo il sodalizio con Senio Zapruder, il duo CO|TE volge stavolta la propria attenzione verso la fotografia di Thomas Struth: il lavoro del fotografo tedesco – al quale Tomaso e Francesco vogliono rendere omaggio – funge da polo di ispirazione per le atmosfere della collezione.
L’approccio dei due stilisti è controllato nei dettagli proprio come lo è lo sguardo fotografico: la predilezione per le grafiche, tutte realizzate direttamente da loro, svela il forte legame tra moda e fotografia.

Attraverso questa collezione, prosegue il percorso di sperimentazione e ricerca nei tagli, nei volumi, nell’impiego di materiali e nell’abbinamento di colori, tessuti e ricami. Capi dal taglio maschile sono ingentiliti dall’utilizzo di tessuti squisitamente femminili, per contrasti volti a stabilire un nuovo equilibrio.
Tessuti jacquard e tessuti traforati si alternano a ricami su organza effetto pizzo e vengono abbinati alla stampa Carpa mixata a fiori grafici: la stampa, realizzata in versione sia micro che macro, offre due possibili prospettive per un duplice effetto, minimal oppure pop.
Un altro tema esplorato è quello dei fiori tropicali: la stampa Hawaii si ispira a uno dei ricami della collezione e porta avanti l’amore del duo per la botanica e per gli elementi naturali, rielaborati con strumenti grafici (come già avvenuto nella collezione invernale).
Il mondo floreale viene appunto esplorato anche attraverso i ricami: fiori in paillette, ricami su tessuto e ricami a filo impreziosiscono camicie, top e gonne.
E come sempre non manca il color block tanto caro al brand, enfatizzato dall’utilizzo di nappa, popeline e shantung di cotone, materiali che rendono significativa l’esperienza tattile.

Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari: la carpa koi e i fiori (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari: la carpa koi e i fiori (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (foto ufficio stampa)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (foto ufficio stampa)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (foto ufficio stampa)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (foto ufficio stampa)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (foto ufficio stampa)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (foto ufficio stampa)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (foto ufficio stampa)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (foto ufficio stampa)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)
Collezione CO|TE PE 2016 di Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari (mio scatto)

Sono felice di aver inaugurato il ciclo dedicato agli anticipi di primavera con Tomaso e Francesco.

Il loro brand CO|TE è fresco e sognatore, tra ricami e stampe che sanno di modernità eppure al tempo stesso usano – con sapienza e rispetto – la migliore tradizione.

Manu

 

 

 

Le immagini sono un mix di miei scatti e foto dell’ufficio stampa CO|TE (secondo i crediti indicati in ogni didascalia), tutti realizzati il 23 settembre 2015.

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito CO|TE e qui il lookbook della collezione primavera / estate 2016, qui Tumblr, qui la pagina Facebook, qui l’account Instagram e qui l’account Twitter.

Qui trovate il mio articolo sulla collezione autunno / inverno 2015 – 2016; se siete curiosi di leggere il mio primissimo articolo su CO|TE scritto per WeBelieveinStyle, lo trovate qui

 

 

 

 

 

Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Laura
Reply

Ciao Manu, molto carino il brand che hai proposto. SOno d’accordo con te. Ora non esiste stile ed eleganza ma una moda usa e getta. E se invece ricordiamo i primi sarti e stilisti del ‘900 come coco chanel vediamo ocme la semplicità possa essere davvero elegante. Purtroppo l’arte in sè è sempre poco apprezzata dalla gran parte della gente perchè ritenuta inutile, così come la moda. In realtà dovremmo pensare che un capo realizzato e progettato come si deve è qualcosa di unico che ci portiamo avanti per molti anni in barba anche alle mode del momento.

http://www.salt-eco.com

Manu
Reply

Cara Laura,
grazie per i tuoi commenti sempre interessantissimi.
In particolare, sono stata colpita da due tue affermazioni.
La prima: “l’arte in sé è sempre poco apprezzata dalla gran parte della gente perchè ritenuta inutile, così come la moda”. Hai ragione, è vero. E ciò mi fa molta tristezza.
E sai una cosa? Ancor più per l’arte che non per la moda, nonostante io mi occupi principalmente della seconda. Ed è così perché io, invece, ho sempre considerato l’arte una componente fondamentale nella mia vita: così come mi serve il cibo per nutrire il corpo, altrettanto mi serve l’arte per nutrire cuore e anima.
La seconda: “dovremmo pensare che un capo realizzato e progettato come si deve è qualcosa di unico che ci portiamo avanti per molti anni in barba anche alle mode del momento”. Sacrosanta verità.
Combatto per questo da quando lavoro nel settore e poi attraverso il blog, spesso andando in controtendenza, ignorando i trend ed esplorando i piccoli nomi.
Ti ringrazio ancora.
Buona serata,
Manu

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