Deuda Vintage, Leonardo Chiti e la lotta all’omologazione

Giorni fa, una persona mi ha scritto queste parole: “(…) tempi in cui la moda aveva un significato ed era uno stile di vita. Basti pensare agli hippie, alla nascita del punk style, alla petite robe noir… Dietro un capo c’era una storia, uno stile di vita, un pensiero… Oggi? Oggi non lo so”. Concetti che mi hanno colpita profondamente perché trovano eco in me: spesso lo penso anch’io e non mi vergogno a confessarvelo, a costo di apparire come una di quelle persone anziane di cui talvolta sorridiamo ascoltandone le parole nostalgiche.

Stamattina voglio usare proprio queste parole per introdurre una persona che mi piace molto e che incarna alla perfezione quel concetto che amo e che vuole la moda come pensiero e stile di vita: vi presento Leonardo Chiti, uno dei più importanti esponenti del vintage in Italia, titolare del brand Deuda Vintage e storico espositore del settore. Leonardo partecipa da più dieci anni alle fiere più importanti in Italia: Next Vintage a Belgioioso (manifestazione che io adoro, qui il racconto della mia visita più recente), Vintage Selection a Firenze, Arsenale Vintage Market a Verona, Padova Vintage Festival e Valeggio Veste il Vintage.

È inoltre uno dei fondatori dell’Associazione Culturale RetròBottega di Verona che si occupa dell’organizzazione di importanti eventi a livello nazionale, eventi che uniscono sempre una mostra-mercato ed eventi collaterali che vanno dalla musica con concerti live a workshop, installazioni, meeting, performance teatrali e danzanti. Insieme a Pamela Gori, è anche ideatore di Officina Re-Think, Festival del Riuso e del Riciclo Creativo che si svolge nella città di Prato. Vi ricordate? Vi avevo parlato dell’edizione di giugno qui: uno splendido evento che vuole essere un contenitore di idee per artisti, designer, musicisti, fotografi in un mix suggestivo di musica, arte e colori.

Leonardo Chiti nel suo elemento naturale (source: Exclusive Fashion Tours)
Leonardo Chiti nel suo elemento naturale (source: Exclusive Fashion Tours)

Ho conosciuto Leonardo al Next Vintage di Belgioioso lo scorso aprile e di lui mi hanno impressionata tante cose. Per esempio il fatto che è uno dei più importanti collezionisti in Italia di capi vintage: il suo archivio di capi di abbigliamento, accessori, borse e scarpe è tanto grande al punto che Leonardo viene spesso chiamato dagli stessi brand per mostre ed eventi o per vestire attori di teatro e cinema dai gusti un po’ retrò. Da Yves Saint Laurent a Dior, da Ferré a Valentino, da Lubiam a Burberry, da Harris Tweed a Coveri fino ad Armani: sono solo alcune delle maison di moda presenti nella sua collezione. Possiede circa 150 giacche uomo e donna che vanno dagli anni ’60 agli anni ’80: devo forse specificare che in questo archivio io ci farei volentieri un’incursione, anzi, ci andrei proprio a vivere? Muoio di curiosità. (Idea: organizziamo dei tour???)

Come vi dicevo, oltre ad essere un collezionista e un espositore del settore vintage, Leonardo ha anche creato Deuda Vintage, brand di abbigliamento e accessori: la filosofia del marchio risiede nella costante osservazione e ricerca dell’originalità, nel rifiuto dell’omologazione e nella proposta di un lifestyle personale attraverso la passione per il favoloso mondo del vintage. Rifiuto dell’omologazione… le parole magiche che mi piacciono tanto! E qui chiudiamo il cerchio: Deuda Vintage è una filosofia di vita, uno stile di vita e di pensiero, esattamente ciò che vorrei che la moda riuscisse sempre ad essere. L’intento di Leonardo è ambizioso: vorrebbe riuscire a unire il vintage, l’arte, il riuso e il riciclo. Vorrebbe sviluppare una nuova prospettiva basata su tutte le sue passioni. Io gli auguro con tutto il cuore di avere successo. Se intanto voi volete approfondire, cliccate qui per il sito di Deuda e qui per la pagina Facebook.

Deuda Vintage by Leonardo Chiti
Deuda Vintage by Leonardo Chiti
Deuda Vintage by Leonardo Chiti
Deuda Vintage by Leonardo Chiti

A proposito delle iniziative alle quali Leonardo partecipa attivamente, vi segnalo che a Verona sta per iniziare Vrban EcoFestival (con la V come Verona, sì): la manifestazione, a ingresso gratuito, promuove la musica e il divertimento all’insegna della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il festival festeggia la sua ottava edizione con un cast d’eccezione: tra i tanti si esibiranno Motel Connection, Africa Unite, The Spleen Orchestra, Ridillo, Luca Bassanese e Dj Aladyn di Radio Deejay. L’appuntamento è da giovedì 5 a domenica 8 settembre ai Bastioni di Santo Spirito, via Città di Nimes. Vrban Ecofestival è certificato da EcoMusicFestival per la gestione degli eventi sostenibili: segue i parametri della norma che determina il rispetto dello standard internazionale e nel 2012 è stato premiato come evento sostenibile dell’anno. All’interno della manifestazione si terrà Vrban EcoVillage, curato dall’Associazione Culturale RetròBottega di cui vi parlavo all’inizio e dall’Associazione Naturalmente Verona – Rete di Economia Sociale e Solidale: oltre 50 espositori di diversi settori che operano nel campo della sostenibilità daranno vita a un mercato innovativo. Molto interessanti le aree tematiche: Remake (arredamento e moda), Eco Design, Eco Fashion (abbigliamento, gioielli, accessori), Cosmesi Naturale, Prodotti biologici, Prodotti a Km 0. Maggiori info e tutti i dettagli qui.

La locandina di Vrban EcoFestival
La locandina di Vrban EcoFestival

Direi che, se vi ho incuriositi e se volete conoscere Leonardo di persona, questa è una splendida occasione.

Manu

 

P.S.: Naturalmente dall’incontro dello scorso aprile con Leonardo non potevo uscire a mani vuote. Pensate che mi sia lasciata sfuggire l’occasione di fare mio un capo del suo brand Deuda Vintage? Ecco un autoscatto preso dal mio account Instagram: indosso il trench che ho comprato. Lo adoro!!!

Io col trench Deuda Vintage by Leonardo Chiti
Io col trench Deuda Vintage by Leonardo Chiti
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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

emanuela
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Ah ah ah, a chi lo dici!!!
Io l’ho già strisciata e ho la precisa sensazione che in futuro tornerò a strisciarla ancora 😉
Un saluto,
Manu

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