Errea Republic: un’azienda che riesce ad abbattere un mio preconcetto

Se si è curiosi verso la vita, non esiste cosa migliore dell’essere sorpresi. Naturalmente, meglio se in modo piacevole.

Mi piace avere l’opportunità di cambiare idea e non ho paura di mettermi in discussione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli.

È quanto mi è accaduto la scorsa settimana: sono andata a un evento perché nutro molta stima verso le persone che mi avevano invitata, ma in realtà non ero affatto convinta, né sul fatto che la serata facesse per me, né sul fatto che il prodotto potesse entusiasmarmi. Sono felicissima di essermi sbagliata su entrambe le cose: mi sono divertita un sacco e ho scoperto un mondo che mi piace.

L’evento in questione è quello che è stato organizzato da Errea Republic mercoledì 29 maggio all’Area Pergolesi a Milano, uno spazio di 550 mq dentro il quale trovano casa tanti eventi all’insegna dell’espressività, della comunicazione e dell’innovazione. In effetti il titolo della serata era accattivante – “Dress up your (e)motion” – e l’invito proponeva l’intento di unire Errea al mondo della musica e dell’hip hop.

Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic

Cosa non mi convinceva, quindi? Il fatto che i capi del brand potessero rispondere alle mie esigenze: non sono un’elegantona, ma l’abbigliamento sportivo è comunque per me quasi esclusivamente relegato ai momenti in cui faccio attività fisica. Ho invece scoperto con piacere che i capi Errea sono belli e che sono interessanti da estrapolare dal loro contesto: uno dei motti dell’azienda è “born for sport, made for living”, quindi la contaminazione è la benvenuta ed è contenuta già nella loro stessa idea.

Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic

Durante la serata, ho potuto vedere i capi da vicino e constatare che sono fatti per rendere più confortevole la vita di tutti i giorni: i tessuti tecnici sono perfetti per durare a lungo e per resistere ai lavaggi frequenti, i colori sono allegri e facilmente abbinabili. E l’idea che mi solletica è appunto quella di prendere questi capi, scomporli, mixarli con quelli della vita di tutti i giorni, per portare comodità, colore, energia, praticità.

Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic

Errea Sport è nata nel 1988 ed è un’azienda italiana (orgoglio!) specializzata nella produzione di abbigliamento tecnico-sportivo: la sede storica di San Polo di Torrile, in provincia di Parma, copre un’area di quasi 15.000 metri quadrati. Il fatto di produrre internamente e la possibilità di avere un proprio dipartimento grafico e creativo danno ad Errea una marcia in più e la capacità di realizzare capi e linee di abbigliamento personalizzate, create per soddisfare le esigenze di molte società sportive: la qualità che io stessa ho apprezzato ha portato l’azienda a diventare sponsor tecnico di moltissime realtà, da quelle dilettantistiche fino ai più grandi club italiani e internazionali, non solo calcistici ma anche di pallavolo, basket e rugby.

Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic

Altro aspetto che mi va a genio: a Errea piacciono la ricerca e il continuo investimento su nuove tecnologie e nuovi tessuti. Il brand è il primo e unico in Europa nel settore teamwear ad aver ottenuto la certificazione Oeko Tex, il principale istituto a livello internazionale preposto alla ricerca e ai test nel campo dell’ecologia tessile. Tale certificazione, ottenuta nel 2007, garantisce che i prodotti Errea, durante l’utilizzo, non rilasciano sostanze nocive e cancerogene troppo spesso impiegate da molti produttori e ne attesta l’assoluta sicurezza e il rispetto della salute.

Il problema delle sostanze nocive rilasciate è piuttosto caldo e d’attualità, soprattutto ultimamente: direi che, uniti all’idea di energia sprigionata dai capi, questi sono ottimi motivi per cambiare idea circa il mio preconcetto di “ghettizzazione” dei capi sportivi.

Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic

La serata all’Area Pergolesi è stata l’incarnazione del movimento, dell’energia, della vitalità, del dinamismo che Errea vuole esprimere e rappresentare: tanta musica, elettrizzanti performance dal vivo, video proiettati sulle pareti, tanti sorrisi, zero barriere. Tutto molto contagioso!

Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic
Party “Dress up your (e)motion” by Errea Republic

Alla fine ho fatto molto più tardi di quanto avessi preventivato… Quindi: Errea promossa e io proverò a fare qualche mix e a portare alcuni capi sportivi nelle mie giornate.

Se vi ho incuriositi, se ho fatto cambiare idea anche a voi o se siete già fan accaniti di sportswear e activewear, potete seguire Errea Republic qui.

… e anche il pubblico è stato coinvolto!
… e anche il pubblico è stato coinvolto!

A presto con un nuovo preconcetto da abbattere.

Manu

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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