Estate 2014: parte 3, Paris est toujours une bonne idée

Mentre eravamo in Bretagna, quest’estate, una mattina Enrico mi guarda e butta lì “e se facessimo un salto a Parigi?”.

Me lo dice con quella faccetta simpatica e un po’ buffa che gli viene ogni volta in cui partorisce un’idea della quale è orgoglioso.

Come pensate che abbia accolto questa proposta? Con grande entusiasmo, ovvio! Come si dice… Paris est toujours une bonne idée!

E lo è ancora di più se si tratta di una visita non pianificata e alla quale non ci si è preparati: adoro le idee formulate e realizzate al volo, detto e fatto. Questo nella vita privata: meglio non dire cosa io pensi, invece, dell’improvvisazione sul lavoro.

Tra l’altro, io ed Enrico eravamo stati insieme a Parigi (io c’ero poi tornata alcune volte ma da sola) nel 2005, poco tempo dopo esserci conosciuti. Avevo comprato due biglietti economici con Ryanair e gli avevo fatto una sorpresa: l’avevo condotto a Orio al Serio senza che lui nemmeno sapesse che avrebbe preso un aereo e per quale città. Ci siamo divertiti moltissimo e, dopo tanti anni, era ora di tornarci.

E così ci siamo trovati un albergo nella capitale francese e, anziché ripassare da dove eravamo arrivati, ci siamo spostati a est, procedendo verso Parigi.

Comunque, dalla Bretagna a Parigi è un bel passaggio: circa 450 km geografici, non molti, eppure tutto un mondo in mezzo. Ma, oltre alle iniziative estemporanee, amo i contrasti forti; al contrario, le vie di mezzo spesso mi annoiano, quindi vive la difference.

Il clima mite di questo settembre mi ha fatto venir voglia di tirare fuori le foto di quei giorni trascorsi a Parigi allietati della stessa temperatura dolce: capita anche a voi che una sensazione piacevole evochi un ricordo altrettanto piacevole?

Unico inconveniente: ripartirei subito!

Manu

 

Si vede che sono felice? Intenta nella salita per raggiungere Sacré-Cœur.
Si vede che sono felice? Intenta nella salita per raggiungere Sacré-Cœur.
Sacré-Cœur: puoi vederla un milione di volte, ma è sempre un colpo al cuore, come il suo stesso nome.
Sacré-Cœur: puoi vederla un milione di volte, ma è sempre un colpo al cuore, come il suo stesso nome.
Sacré-Cœur
Sacré-Cœur
Sacré-Cœur
Sacré-Cœur
Beccare gli sposini giusto un filo kitsch, entrambi in bianco, che si fanno fare un servizio fotografico a Sacré-Cœur neanche dovessero finire su Vogue (notare la testa del fotografo schiacciato a terra sulla destra)… beh, non ha prezzo!<br />Tanti auguri, scherzi a parte.
Beccare gli sposini giusto un filo kitsch, entrambi in bianco, che si fanno fare un servizio fotografico a Sacré-Cœur neanche dovessero finire su Vogue (notare la testa del fotografo schiacciato a terra sulla destra)… beh, non ha prezzo!
Tanti auguri, scherzi a parte.
Girando per Montmartre
Girando per Montmartre
In giro per gallerie d’arte a Montmartre
In giro per gallerie d’arte a Montmartre
In giro per gallerie d’arte a Montmartre
In giro per gallerie d’arte a Montmartre
In giro per gallerie d’arte a Montmartre
In giro per gallerie d’arte a Montmartre
E poi, d’un tratto, mentre ammiri il panorma da Montmartre, spunta <em>lei</em>… E ti ricordi che la Tour Eiffel è pur sempre la star di Parigi!
E poi, d’un tratto, mentre ammiri il panorma da Montmartre, spunta lei… E ti ricordi che la Tour Eiffel è pur sempre la star di Parigi!
Eccoci al Louvre
Eccoci al Louvre
Al Louvre, un quadro vivo e vibrante che ha attirato la mia attenzione<br />Domenico Ghirlandaio, Ritratto di vecchio con nipote
Al Louvre, un quadro vivo e vibrante che ha attirato la mia attenzione
Domenico Ghirlandaio, Ritratto di vecchio con nipote
Non vi mostro la Gioconda, tanto tutti la conoscono: vi mostro la ressa – perenne – davanti al quadro per riuscire a fotografarlo…<br />Come dire, un punto di vista alternativo…
Non vi mostro la Gioconda, tanto tutti la conoscono: vi mostro la ressa – perenne – davanti al quadro per riuscire a fotografarlo…
Come dire, un punto di vista alternativo…
Al Louvre, un altro quadro che ho amato<br />Jean-Auguste-Dominique Ingres, Mademoiselle Caroline Rivière
Al Louvre, un altro quadro che ho amato
Jean-Auguste-Dominique Ingres, Mademoiselle Caroline Rivière
Salendo da un piano all’altro al Louvre
Salendo da un piano all’altro al Louvre
Enrico intento a ritrarre un quadro di Simon Vouet, Louis XIII
Enrico intento a ritrarre un quadro di Simon Vouet, Louis XIII
Horace Vernet, ritratto della figlia Louise.<br />Con questo ritratto che ho molto amato, tenero e bello, voglio rappresentare la felicità per una giornata meravigliosa trascorsa in uno dei musei più belli del mondo.<br />Quanto vale la pena spendere quei 12 euro dell’ingresso, NULLA in confronto a ciò che si riceve in cambio!
Horace Vernet, ritratto della figlia Louise.
Con questo ritratto che ho molto amato, tenero e bello, voglio rappresentare la felicità per una giornata meravigliosa trascorsa in uno dei musei più belli del mondo.
Quanto vale la pena spendere quei 12 euro dell’ingresso, NULLA in confronto a ciò che si riceve in cambio!
La Nike di Samotracia<br />Una scultura davvero di grande impatto: emozionante!
La Nike di Samotracia
Una scultura davvero di grande impatto: emozionante!
La stupefacente Galérie d’Apollon al Louvre
La stupefacente Galérie d’Apollon al Louvre
Vista sul piazzale e sulla Piramide dal Louvre
Vista sul piazzale e sulla Piramide dal Louvre
Dal Louvre: cielo azzurro e la bandiera francese
Dal Louvre: cielo azzurro e la bandiera francese
Sotto la grande Piramide del Louvre, la struttura in acciaio e vetro inaugurata nel 1989 e progettata dall’architetto sino-americano Ieoh Ming Pei.
Sotto la grande Piramide del Louvre, la struttura in acciaio e vetro inaugurata nel 1989 e progettata dall’architetto sino-americano Ieoh Ming Pei.
Vista sul Louvre e la sua Piramide
Vista sul Louvre e la sua Piramide
Uno dei miei luoghi preferiti a Parigi: Jardin des Tuileries
Uno dei miei luoghi preferiti a Parigi: Jardin des Tuileries
Jardin des Tuileries
Jardin des Tuileries
Jardin des Tuileries
Jardin des Tuileries
Jardin des Tuileries, Henri Vidal, Caino in procinto di uccidere suo fratello Abele<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Jardin des Tuileries, Henri Vidal, Caino in procinto di uccidere suo fratello Abele 
Place de la Concorde: dettaglio della fontana
Place de la Concorde: dettaglio della fontana
Notre Dame tra giochi di luci e ombre
Notre Dame tra giochi di luci e ombre
Dentro Notre Dame
Dentro Notre Dame
Felicità è anche una buona dose di auto-ironia…<br />Curiosando per negozi e negozietti su Ile St. Louis, ho trovato questa pochette che mi ha fatto venir voglia di scherzare: <em>non, je ne suis pas indispensable</em>
Felicità è anche una buona dose di auto-ironia…
Curiosando per negozi e negozietti su Ile St. Louis, ho trovato questa pochette che mi ha fatto venir voglia di scherzare: non, je ne suis pas indispensable
Le Galeries Lafayette, tempio dello shopping parigino, ospitano l’arte: Éloge de la contemplation (le temps suspendu) di Philippe Ramette
Le Galeries Lafayette, tempio dello shopping parigino, ospitano l’arte: Éloge de la contemplation (le temps suspendu) di Philippe Ramette
Dettagli della bellissima cupola delle Galeries Lafayette
Dettagli della bellissima cupola delle Galeries Lafayette
Dettaglio della facciata dell’Opera
Dettaglio della facciata dell’Opera
Credo che, per quante cose potrò fare nei prossimi mesi in ambito moda, difficilmente ne esisterà qualcuna in grado di superare, quanto a bellezza ed emozione, le due mostre che ho visto a Parigi.<br />La prima è quella dedicata allo stilista Dries Van Noten: si intitola “Inspirations” e si tiene al Musée des Arts Décoratifs.
Credo che, per quante cose potrò fare nei prossimi mesi in ambito moda, difficilmente ne esisterà qualcuna in grado di superare, quanto a bellezza ed emozione, le due mostre che ho visto a Parigi.
La prima è quella dedicata allo stilista Dries Van Noten: si intitola “Inspirations” e si tiene al Musée des Arts Décoratifs.
Dries Van Noten, “Inspirations”, Musée des Arts Décoratifs
Dries Van Noten, “Inspirations”, Musée des Arts Décoratifs
Dries Van Noten, “Inspirations”, Musée des Arts Décoratifs
Dries Van Noten, “Inspirations”, Musée des Arts Décoratifs
Dries Van Noten, “Inspirations”, Musée des Arts Décoratifs<br />Se siete interessati o se progettate un viaggio a Parigi prossimamente, vi segnalo che la mostra è stata prorogata fino al 2 novembre 2014.
Dries Van Noten, “Inspirations”, Musée des Arts Décoratifs
Se siete interessati o se progettate un viaggio a Parigi prossimamente, vi segnalo che la mostra è stata prorogata fino al 2 novembre 2014.
Il Musée des Arts Décoratifs ospita naturalmente anche una collezione permanente.<br />Questo è l’appartamento privato della grande stilista Jeanne Lanvin donato al museo.
Il Musée des Arts Décoratifs ospita naturalmente anche una collezione permanente.
Questo è l’appartamento privato della grande stilista Jeanne Lanvin donato al museo.
Dalla collezione permanente del Musée des Arts Décoratifs: sedia per bambini Pony by Eero Aarnio.<br />Ho scritto <em>per bambini</em>? A me piace… Come devo interpretarlo?
Dalla collezione permanente del Musée des Arts Décoratifs: sedia per bambini Pony by Eero Aarnio.
Ho scritto per bambini? A me piace… Come devo interpretarlo?
Splendida vista sulla Tour Eiffel e sul Jardin des Tuileries dal Musée des Arts Décoratifs
Splendida vista sulla Tour Eiffel e sul Jardin des Tuileries dal Musée des Arts Décoratifs
La seconda mostra che ho visitato è quella dedicata agli anni ’50 al Palais Galliera.
La seconda mostra che ho visitato è quella dedicata agli anni ’50 al Palais Galliera.
La mostra dedicata agli anni ’50 al Palais Galliera.<br />Si tratta di una mostra davvero ricca ed emozionante, ben fatta, piena di spunti, ricordi, nomi noti e meno noti per ricordare che la moda, soprattutto in quegli anni, ha avuto una storia davvero gloriosa e ha accompagnato e a volte assecondato i cambiamenti della società.
La mostra dedicata agli anni ’50 al Palais Galliera.
Si tratta di una mostra davvero ricca ed emozionante, ben fatta, piena di spunti, ricordi, nomi noti e meno noti per ricordare che la moda, soprattutto in quegli anni, ha avuto una storia davvero gloriosa e ha accompagnato e a volte assecondato i cambiamenti della società.
La mostra dedicata agli anni ’50 al Palais Galliera.<br />Purtroppo, queste sono le uniche immagini che posso mostrarvi, in quanto all’interno è vietato far fotografie: le collezioni del museo sono delicate e vengono esposte senza la protezione di vetrine e teche, pertanto viene chiesto di rispettare questa regola.<br />Se siete interessati o se progettate un viaggio a Parigi prossimamente, vi segnalo che la mostra continua fino al 2 novembre 2014.
La mostra dedicata agli anni ’50 al Palais Galliera.
Purtroppo, queste sono le uniche immagini che posso mostrarvi, in quanto all’interno è vietato far fotografie: le collezioni del museo sono delicate e vengono esposte senza la protezione di vetrine e teche, pertanto viene chiesto di rispettare questa regola.
Se siete interessati o se progettate un viaggio a Parigi prossimamente, vi segnalo che la mostra continua fino al 2 novembre 2014.
Piccola riflessione.<br />Dopo essere stata al Palais Galliera, scendo in metro e mi passa il treno davanti. Sbuffo e guardo il display: il prossimo arriva tra 3 minuti esatti, il successivo tra 7. La cosa impressionante è che ciò avviene su tutte le innumerevoli linee.<br />Il confronto con Milano è nato spontaneo e la mia città non ne esce esattamente vincente…<br />Questa è una vera capitale europea. <em>Chapeau!</em>
Piccola riflessione.
Dopo essere stata al Palais Galliera, scendo in metro e mi passa il treno davanti. Sbuffo e guardo il display: il prossimo arriva tra 3 minuti esatti, il successivo tra 7. La cosa impressionante è che ciò avviene su tutte le innumerevoli linee.
Il confronto con Milano è nato spontaneo e la mia città non ne esce esattamente vincente…
Questa è una vera capitale europea. Chapeau!
Girando tra il centro Georges Pompidou, alias Beaubourg, e il quartiere Marais.<br />Questa è la fontana Stravinsky, chiamata anche Fontaine des Automates: mette in mostra opere di Jean Tinguely e Niki de Saint Phalle.
Girando tra il centro Georges Pompidou, alias Beaubourg, e il quartiere Marais.
Questa è la fontana Stravinsky, chiamata anche Fontaine des Automates: mette in mostra opere di Jean Tinguely e Niki de Saint Phalle.
Girando tra il Beaubourg e il quartiere Marais: street art
Girando tra il Beaubourg e il quartiere Marais: street art
Girando tra il Beaubourg e il quartiere Marais: street art<br />Questa opera monumentale aveva già attirato la mia attenzione lo scorso maggio, in occasione di un mio precedente viaggio a Parigi.
Girando tra il Beaubourg e il quartiere Marais: street art
Questa opera monumentale aveva già attirato la mia attenzione lo scorso maggio, in occasione di un mio precedente viaggio a Parigi.

 

 

 

 

 Le foto che mi ritraggono sono opera di Enrico. Tutte le altre sono miei scatti.

 

 

 

 

Se vi ho incuriositi e se volete approfondire, ecco qualche link:

Qui trovate il sito ufficiale della Francia.

Qui trovate il sito ufficiale del Turismo in Francia, qui la pagina Facebook, qui Twitter, qui Instagram e qui il canale YouTube. Qui la sezione dedicata a Parigi.

Altri siti ufficiali: qui Paris info (che è ben in 11 lingue tra le quali l’italiano) e qui Visit Paris Region. Se volete un ulteriore sito in italiano, c’è Parigi.it: tra i partner, figura l’Ufficio del Turismo di Parigi.

Qui il sito del Louvre, qui la pagina Facebook e qui Twitter.

Qui trovate il sito del Musée des Arts Décoratifs, qui la pagina Facebook e qui tutti i dettagli per “Inspirations”, la mostra incentrata sul lavoro di Dries Van Noten: vi segnalo che è stata prorogata fino al 2 novembre 2014. Il nome è quanto mai adatto: la mostra non solo racconta le ispirazioni del grande stilista belga, ma è di grande ispirazione per chiunque ami un certo tipo di Moda, quella con la m maiuscola.

Qui trovate il sito del Museo della Moda ospitato a Palais Galliera e qui la pagina Facebook. Vi rammento che la meravigliosa mostra sugli anni ’50 prosegue fino al 2 novembre 2014: qui maggiori info e tutti i dettagli; c’è anche un bellissimo video e ulteriori foto si trovano sulla pagina Facebook.

I miei post sull’estate 2014 in Francia: qui la parte 1 sulla Bretagna lato mare e qui la parte 2 sulla Bretagna oltre il mare.

La mia precedente visita a Parigi: qui.

 

 

 

 

… to be continued!

(prossima e ultima puntata: Manu versus France… Curiosi? Seguitemi!)

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

florisa
Reply

Carissima manu le tue immagini di parigi sono straordinarie,riesci a filtrare attraverso i tuoi occhi e la tua sensibilità esattamente ciò che vuoi che passi…sei proprio brava!!!!Mi divertono e mi emozionano le tue foto..mi diverte in modo particolare quell’aspetto sempre un po’ dissacrante e anche ludico che traspare sempre,come la foto fatta alla folla che fotografa la GIOCONDA.Devo ammettere che quando l’ho vista personalmente al Louvre..la SIGNORA mi ha leggermente delusa..cosi’ piccola e lontana,inarrivabile anche solo per poter leggerne i particolari che avevo cosi’ attentamente osservato e studiato sul mio meraviglioso libro di Giulio Carlo Argan.Ricordo che fui l’unica a non far parte del gruppo adorante perché la mia attenzione fu catturata dal magnifico quadro accanto ..il San Giovannino .La Nike poi mi tolse il fiato..ma dove ho veramente pianto di emozione è stato davanti alle tele di van Gogh al Museo D’Orsey–non riuscivo a smettere…credo che tutti mi abbiano guardato come se fossi pazza.Continua per favore a farci viaggiare a bordo della tua anima…un abbraccio Florisa (piango anche quando rivedo per la centesima volta Bamby..non sono normale)

florisa
Reply

..pardon..D’Orsay…non voglio che Gae Aulenti si rivoltati nella tomba…

Manu
Reply

Cara e impareggiabile Florisa…
Sai che se non leggo tuoi commenti per qualche giorno vado in crisi d’astinenza? Mi stai viziando, pochi riescono a leggermi come sai fare tu.
Per esempio, amo che tu riesca a cogliere quell’aspetto dissacrante e ludico: è vero, mi riconosco. Amo prendere le cose sul serio, eppure amo altrettanto cogliere il loro lato divertente e/o ironico.
Come nel caso della Gioconda: trovo buffo che, con tante meraviglie contenute nell’intero museo e ancor di più a pochi metri dalla Signora in questione, turisti venuti da ogni angolo del mondo si affollino solo attorno a Lei, Madame Monna Lisa, come se non esistesse altro.
Anche perché – come giustamente dici tu – Madame è anche un filino deludente: forse, averla troppo a lungo attesa e osservata su tanti libri fa aumentare in modo spropositato l’aspettativa che viene poi invece delusa, senza offesa. Ecco, questo è uno dei risultati di quello che può fare un’ottima pubblicità 😉
Sulla Nike concordo: mi ha tolto il fiato. Epica e solenne. Si percepisce qualcosa di eroico.
Quanto a piangere per Van Gogh e anche per Bambi… io penso che tu abbia un’anima che ha conservato il suo spirito bambino e aggiungo che è un privilegio. Guarda, io piango davanti a film visti e rivisti e riesco a sperare ancora che il finale cambi laddove mi lascia ogni volta l’amaro in bocca… Come lo chiami questo? Preferisco che sia così, comunque.
Viaggiare a bordo della mia anima… oh, Florisa, quest’immagine è talmente bella che aleggerò col sorriso sulle labbra per il resto della giornata!
Grazie di cuore,
tua Manu 🙂

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