Fatima Val SS 2016, metamorfosi ed evoluzione

Giorni fa, scambiando alcuni messaggi con un’amica, mi sono trovata a esporle una mia convinzione: sapersi adeguare al tempo in cui si vive è un’esigenza, oggi più che mai, pena la scomparsa, esattamente com’è accaduto ai dinosauri.

D’altro canto, tale mia convinzione non è certo innovativa: l’idea di evoluzione è molto antica e fu elaborata in modo scientifico nell’800, grazie all’opera di studiosi come Charles Darwin e Alfred Russel Wallace.

Darwin e Wallace si basarono su concetti quali la variabilità dei caratteri ereditari, la selezione naturale e la lotta per l’esistenza giungendo alle teorie evolutive che sono oggi le basi fondamentali della biologia: in maniera del tutto analoga, tali teorie possono essere traslate all’evoluzione del modo di pensare. Chi non è capace di far evolvere i propri pensieri e le proprie idee rischia di restare ai margini.

Ecco perché amo il lavoro dei giovani stilisti ed ecco perché amo, per esempio, quello di Fatima Val: il loro pensiero e la loro visione sono in costante evoluzione.

“La trasformazione è uno dei principali processi naturali nonché il più importante principio dell’evoluzione. È una legge generale grazie alla quale la vita stessa esiste: è questa la chiave dello sviluppo che dà origine alla diversità.”

È il pensiero che ho trovato aprendo la cartella stampa che mi è stata consegnata lo scorso 28 settembre, quando ho assistito alla sfilata della collezione primavera / estate 2016.

Fatima pensa che l’esperienza del passato serva soprattutto da pietra miliare e che sia necessario voltare pagina e cominciare a pensare positivo.

La stilista si incammina così in direzione di una fonte di nuova energia positiva per seguire la sua personale trasformazione e la metamorfosi del suo stile: offre la sua visione di genesi della vita nella collezione Fatima Val SS 2016.

La brava e bella Fatima Val al termine della sfilata SS 2016
La brava e bella Fatima Val al termine della sfilata SS 2016

La sua ispirazione è un’evoluzione senza fine: nello stesso modo in cui l’acqua trova sempre il proprio corso, la donna di Fatima è flessibile e riesce ad assumere qualunque forma, pur mantenendo sempre la sua essenza. Diventa essa stessa acqua per trovare la sua strada nel futuro e per prendersi cura dello spazio circostante.

Spiritualità, sensualità e forza trovano la loro espressione in una palette racchiusa in tre soli colori: il grigio proposto in tonalità che vanno da quelle fredde dell’acciaio fino a quelle intense del carbone; il nero come promessa di una nuova metamorfosi; freschi tocchi di bianco come simbolo di purezza originale e buone intenzioni.

Nella scelta dei tagli, Fatima resta ancorata ai principi base della sua ricerca stilistica: l’abito è uno scudo che si reinventa a seconda dei contesti conservando però la stessa anima.

Materiali naturali quali seta, morbida pelle e raffinato cotone formano questo scudo protettivo: avvolgono, accarezzano, diventano quasi liquidi e garantiscono comfort e libertà.

E se il trasformismo è diventato un’esigenza (pensate, Ivano Fossati lo cantava già nel 1979), Fatima Val sa come far fronte a tale bisogno senza però tradire sé stessa e quello spirito che ho imparato a conoscere – e ad apprezzare – da quando la seguo.

Ed è questo suo messaggio che mi conquista: possiamo evolverci restando noi stessi.

Cambiare non vuol dire tradire chi siamo bensì tendere verso il miglioramento seguendo un percorso. Come Fatima.

Manu

 

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito, qui la pagina Facebook e qui l’account Instagram di Fatima Val

La sezione New Talents del sito della Camera Nazionale della Moda dove potete trovare anche Fatima Val: qui

Io e le collezioni più recenti di Fatima: qui il racconto della collezione autunno / inverno 2015 – 2016; qui quello della collezione primavera / estate 2015; qui quello della collezione autunno / inverno 2014 – 2015, qui quello della collezione primavera / estate 2014.

 

 

 

 

 

Tutte le foto di questo post sono state realizzate dal bravissimo Piero Biasion in occasione della sfilata del 28 settembre 2015.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

cristina
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Cara Emanuela,
l’evoluzione è una condizione necessaria ed il processo attinge (o dovrebbe attingere..) energie dall’esperienza passata! Questa collezione mi ha rapita…saranno i colori che sento molto miei..la fluidità che convive con un certo rigore…fatto sta che indosserei ogni singolo capo!
Ti devo ringraziare per avermi dato la possibilità di entrare a contatto con il lavoro (e le energie nuove) di questi giovani creativi!
Grazie Manu!

Manu
Reply

Cara Cristina,
Hai scritto le parole in grado di regalarmi la felicità istantanea!
Quali sono? “Ti devo ringraziare per avermi dato la possibilità di entrare a contatto con il lavoro (e le energie nuove) di questi giovani creativi!”
I giovani creativi sono il cuore del mio progetto, sono la parte più importante di questo piccolo spazio web: sapere che li apprezzi mi riempie il cuore di gioia.
Grazie a te, dunque.
Manu
P.S.: devo dire che anch’io sento molto mio lo stile di Fatima. Una volta optavo per capi molto colorati, ma col tempo sto tendendo a sceglierli più neutri aggiungendo poi gli accessori, mania che ho sempre avuto ma che ora è fortemente predominante. Ecco, questo è un altro esempio di come e quanto siamo in costante evoluzione…

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