Fiorella Ciaboco ospita Ridefinire il Gioiello

Non mi stanco mai di ripeterlo: mi piacciono i rapporti che crescono nel tempo andando a tracciare un filo sottile che unisce momenti e persone.

E mi piace ancor di più se questo filo che io immagino essere di colore rosso – rosso come la passione – unisce donne in gamba con tante energie da condividere: immaginate la mia gioia quando Sonia Patrizia Catena ha voluto coinvolgermi ancora una volta in Ridefinire il Gioiello e in particolar modo nella terza tappa del progetto del quale è ideatrice e curatrice.

Grazie alla sua formula itinerante, il progetto è ora ospite della Sartoria Fiorella Ciaboco in corso Como 9 a Milano con l’esposizione dei gioielli di tre delle 51 finaliste: le creazioni di Elena De Paoli, Erminia Catalano e Nelly Bonati sono in mostra presso l’atelier fino a venerdì 26 febbraio.

I gioielli premiati sono espressione di un viaggio in senso fisico e metaforico e sono frutto di suggestioni paesaggistiche secondo il tema della V edizione del progetto-concorso: sono stati premiati da Fiorella Ciaboco per l’alta artigianalità, per la fattura, per l’accostamento particolare dei tessuti e per il loro spirito di autentico made in Italy.

Made in Italy e fatto a mano sono caratteristiche fondamentali di tutte le scelte e del lavoro di Fiorella nonché del suo atelier, una sartoria nata a Jesi nel 1986 e inaugurata anche a Milano nel 2010. Dopo essersi diplomata in modellistica a Perugia, Fiorella ha dato vita al suo primo piccolo laboratorio nel 1987, a soli 21 anni: oggi realizza abiti su misura capaci di esprimere la personalità unica di ogni donna.

Animata da passione, curiosità, intraprendenza e apertura verso ciò che è nuovo e che consente di creare circoli virtuosi, Fiorella ha voluto aprire le porte del suo spazio non solo ai gioielli ma anche a tre donne alle quali piace parlare e scrivere di moda e arte: Valentina Ferrario (fondatrice di ArtSpecialDay), Federica Maria Marrella (ricercatrice e storica dell’arte) e – udite udite – la sottoscritta.

Valentina e Federica con ArtSpecialDay e io con questo spazio web siamo tutte orgogliosamente partner di Ridefinire il Gioiello e dunque siamo state entusiaste del fatto che Sonia ci abbia scelte per percorrere un altro pezzo di strada insieme creando un ulteriore link anche con Fiorella. Nel mio caso, la collaborazione attiva è nata nel 2014 portandomi ad affiancare due edizioni del concorso.

Sonia, Fiorella, Elena, Erminia, Nelly, Valentina, Federica e io: giovedì 11 febbraio, otto donne si sono raccontate, ciascuna a proprio modo, scambiandosi idee, passioni e sogni. È stato un incontro appassionato all’insegna di cultura e costume, approfondimento e ironia, social media, progetti presenti e futuri, sogni nel cassetto e immancabili tocchi di leggerezza, sorrisi e anche tanta emozione.

Ancora animata dall’entusiasmo, dall’adrenalina e dallo spirito di condivisione di questa splendida serata, desidero prima di tutto presentarvi le tre designer in mostra.

Elena De Paoli ha dato vita alla collana Laghetto di Loti realizzata riciclando campionari di tessuti per arredamento e avanzi di sartoria: l’ispirazione è legata all’immagine di un laghetto orientale con grandi loti leggermente mossi da un filo di vento ed è condizionata anche dal segreto linguaggio dei fiori. Ed ecco come Elena stessa racconta il tutto.

“Per la cultura orientale, il Fiore di Loto è il simbolo dell’illuminazione e della rinascita. In lui si riconosce la capacità di non farsi contaminare dalle lordure di questo mondo. Il Loto, infatti, pur vivendo nelle acque stagnanti con le radici ben salde ed ancorate alle paludi, riesce a mantenersi pulito e a far sbocciare fiori dalla bellezza inenarrabile. I petali e le foglie riescono a mantenersi puliti grazie alla loro superficie idrofoba, capace di respingere le particelle esterne. Dedicando a questo fiore la mia collana, mi piace pensare che, come il vero Loto, si sia rigenerata da materiali di scarto, facendo sbocciare nuovi fiori capaci d’esprimere bellezza pur non essendo realizzati con materiali preziosi. Fiori puliti, perché realizzati a mano senza consumare ulteriori risorse naturali, capaci di trattenere molecole di pura creatività respingendo le particelle dell’omologazione.”

La collana <em>Laghetto di Loti</em> di Elena De Paoli, uno dei pezzi in mostra da Fiorella Ciaboco
La collana Laghetto di Loti di Elena De Paoli, uno dei pezzi in mostra da Fiorella Ciaboco

Erminia Catalano ha dato vita al bracciale Wearing the World utilizzando francobolli, lamina di metallo e filati lavorati a uncinetto, la sua grande passione.

I francobolli sono protetti con resina per garantire solidità e durata mentre i cristalli sapientemente intrappolati nella trama conferiscono luce: riporto con piacere le sue parole.

“Il mio è un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta di antichi tesori e vecchi continenti, un viaggio da portare intorno al braccio attraverso terre emerse, mare e fauna perché, come disse Marcel Proust, “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Ciascun francobollo è stato applicato su di una lamina di metallo, in modo da poter adattare la forma alla curve del braccio e poi resinato, per dargli spessore, resistenza e lucentezza. Ogni francobollo è stato quindi inglobato in una rete realizzata all’uncinetto e poi fissato sulla base: attorno ai francobolli – le terre emerse – sono stati cuciti cristalli e catenelle realizzate all’uncinetto a simboleggiare il mare con la sua fauna e la sua flora.”

Il bracciale <em>Wearing The World</em> di Erminia Catalano, uno dei pezzi in mostra da Fiorella Ciaboco
Il bracciale Wearing The World di Erminia Catalano, uno dei pezzi in mostra da Fiorella Ciaboco

Nelly Bonati ha dato vita a Col_lana 66° N, un pezzo che – come dice il nome stesso in un interessante gioco di parole – è una collana realizzata in lana e cotone di recupero, precisamente lana dall’Islanda e tessuto resinato dalla Finlandia.

Il numero 66 è quello del parallelo che attraversa anche Islanda e Finlandia, mentre “i colori neutri evocano il candore e la luce, il chiaroscuro e l’intreccio, i boschi freschi e frondosi tipici dei paesaggi del nord Europa”.

Nelly si occupa di auto-produzione di oggetti e complementi per la casa fin dal 1997 usando materiali naturali, riciclando materiali, riusando oggetti e attualizzando antiche tecniche come stucco e cartapesta: suo fiore all’occhiello è la capacità di produrre pezzi ad hoc e personalizzabili.

Dal 2011, si sta dedicando alla ricerca e al recupero di tessuti che suscitino un’emozione tattile, sensoriale o visiva: li lavora e li riassembla per ottenere un oggetto che sia indossabile e al contempo utile, gratificante e confortevole. Realizza così creazioni che sono il risultato di un progetto ispirato e suggerito dai materiali stessi: le sue Col-lane sono una serie di calde lane da collo.

<em>Col_lana 66° N</em> di Nelly Bonati, uno dei pezzi in mostra da Fiorella Ciaboco
Col_lana 66° N di Nelly Bonati, uno dei pezzi in mostra da Fiorella Ciaboco

Le creazioni di Elena, Erminia e Nelly sono tre ottimi esempi di come io stessa vedo il gioiello e soprattutto il gioiello contemporaneo: un accessorio non convenzionale capace di renderci unici e che sappia esprimere la nostra personalità; oggetti non preziosi quanto a materiali, magari, ma preziosi in quanto piccole opere d’arte da portare con noi e che diventano elementi fondamentali del nostro modo di presentarci al mondo.

Per quanto riguarda la serata di giovedì scorso, dopo aver presentato le designer e oltre a pubblicare alcune foto opera di Cristina Pozzi (toh, un’altra donna!), mi fa piacere parlare anche di Valentina Ferrario e Federica Maria Marrella.

Valentina Ferrario è autore televisivo e radiofonico: dopo un master in giornalismo multimediale e uno in comunicazione digitale, ha deciso di utilizzare le potenzialità del web per promuovere i valori della cultura umanistica e, in particolare, per diffondere un’idea democratica di arte come volano di coscienza e conoscenza.

Nell’ottobre 2012 ha così fondato la società 9ArtCorsoComo9 per valorizzare la cultura attraverso la comunicazione e la promozione di ogni forma di arte, in rete e fuori dalla rete, con mostre ed eventi sul territorio nazionale e internazionale. Nel 2013 ha fondato ArtSpecialDay, il primo network d’opinione under 35 che si aggiorna in tempo reale grazie a una redazione di ragazzi appassionati di giornalismo e desiderosi di far sentire la propria voce in merito a temi importanti legati all’attualità e a ogni suo aspetto artistico e culturale.

Federica Maria Marrella, dopo una prima laurea in Comunicazione e Gestione dei Mercati dell’Arte e della Cultura presso l’università IULM di Milano, ha conseguito una laurea specialistica in Storia dell’Arte e Archeologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: ora è ricercatrice all’Università IULM nel corso di dottorato in Comunicazione e Nuove Tecnologie. Dopo uno stage al Museo del Louvre nel 2010, ha deciso che la sua strada sarebbe stata l’arte: ama comprenderla profondamente per poterla condividere con un approccio anche emozionale e, a marzo 2015, ha conseguito il patentino di accompagnatrice turistica.

Scrive dal 2013 per ArtSpecialDay e cura le rubriche Il pARTicolare e Spleen Date scrivendo con passione di arte, moda, letteratura, musica e poesia.

La serata di giovedì 11 febbraio da Fiorella Ciaboco: da sinistra, Sonia Catena, Federica Marrella, Valentina Ferrario e io intente a parlare di arte e moda (ph. credit Cristina Pozzi)
La serata di giovedì 11 febbraio da Fiorella Ciaboco: da sinistra, Sonia Catena, Federica Marrella, Valentina Ferrario e io intente a parlare di arte e moda (ph. credit Cristina Pozzi)
Valentina Ferrario (ph. credit Cristina Pozzi)
Valentina Ferrario (ph. credit Cristina Pozzi)
Federica Marrella (ph. credit Cristina Pozzi)
Federica Marrella (ph. credit Cristina Pozzi)
Io, felice (ph. credit Cristina Pozzi)
Io, felice (ph. credit Cristina Pozzi)
Io intenta ad ascoltare Sonia (ph. credit Cristina Pozzi)
Io intenta ad ascoltare Sonia (ph. credit Cristina Pozzi)
Sinergie al femminile: da sinistra, Sonia Catena, Federica Marrella, Valentina Ferrario, Fiorella Ciaboco e io (ph. credit Cristina Pozzi)
Sinergie al femminile: da sinistra, Sonia Catena, Federica Marrella, Valentina Ferrario, Fiorella Ciaboco e io (ph. credit Cristina Pozzi)
Sopra, da sinistra: Erminia Catalano, Fiorella Ciaboco, Sonia Catena, Elena De Paoli e Nelly Bonati. Erminia, Elena e Nelly indossano le loro creazioni ora in mostra in atelier. Sotto: io soddisfatta a fine serata (ph. credit Cristina Pozzi)
Sopra, da sinistra: Erminia Catalano, Fiorella Ciaboco, Sonia Catena, Elena De Paoli e Nelly Bonati. Erminia, Elena e Nelly indossano le loro creazioni ora in mostra in atelier. Sotto: io soddisfatta a fine serata (ph. credit Cristina Pozzi)

Valentina e Federica, Sonia e Fiorella: donne innamorate – come me – di tutto ciò che è pane per anima, cuore e cervello. Siamo inoltre fermamente convinte del fatto che la cultura abbia molte forme e che debba essere accessibile a tutti.

Tant’è che il progetto più recente di Valentina è MifacciodiCultura, network che invita all’uso smodato di cultura perché – come spiega l’ideatrice – la cultura è l’unica droga che non dà dipendenza bensì indipendenza. E se dà in qualche modo dipendenza – cosa auspicabile, aggiungo io – credo sia l’unica positiva e l’unica in grado di farci del bene anziché danneggiarci.

Abbiamo provato a dimostrarlo giovedì insieme a tutte le persone che sono venute, donne e uomini che hanno ascoltato e anche donato un loro contributo in termini di presenza, pensieri e parole. Per questo è stata una meravigliosa serata ricca di scambi reciproci, stimolanti, vibranti e positivi

Il mio sogno è ripetere serate come questa quanto più spesso possibile.

Manu

 

 

Sartoria Fiorella Ciaboco e Ridefinire il Gioiello presentano le creazioni di Elena De Paoli, Erminia Catalano e Nelly Bonati
Presso Atelier Corso Como 9
Corso Como 9, Milano – primo piano, interno 50
La mostra resterà aperta fino a venerdì 26 febbraio 2015
Orari: da giovedì a sabato dalle 09:00 alle 18:30 oppure su appuntamento telefonando al numero 02 29063258

 

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito di Ridefinire il Gioiello, qui la pagina Facebook e qui Twitter.
Io & Ridefinire il Gioiello: qui trovate il mio articolo su Loana Palmas, la mia prima premiata di questa edizione; qui quello su Alessandra Pasini, la mia seconda premiata; qui quello su Chiara Lucato, la mia terza premiata; qui trovate il mio articolo sulla serata di inaugurazione della V edizione e qui quello sul bando di concorso; qui il mio articolo sulla manifestazione 2014; qui quello su Alessandra Vitali, la designer che ho deciso di premiare per quella edizione.

Qui trovate il sito della Sartoria Fiorella Ciaboco e qui la pagina Facebook

Qui trovate il sito di Elena De Paoli

Qui trovate la pagina Facebook di Erminia Catalano

Trovate Nelly Bonati sul portale Fatto a Mano Cremona

Qui trovate il portale ArtSpecialDay e qui la pagina Facebook. Qui trovate il network MifacciodiCultura

 

 

 

 

 

Nell’ottica del mio continuo sostegno al ben fatto e al saper fare, segnalo che la collana che indosso è opera di Serena Ciliberti alias Sayang Ku (qui) mentre la borsa è firmata Braintropy (qui e qui)

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Cristina
Reply

Cara Manu,
Rinnovo l’ammirazione per il tuo lavoro che riesce a mettermi in connessione con realtà nuove e sempre interessanti. Ammetto il mio debole per il “laghetto di loti” in grado di respingere le molecole dell’omologazione! Col_lana mi è piaciuta moltissimo..mi rimanda a certi monili Masai anche se ovviamente realizzati con materiali diversi!
A presto
Cristina

Manu
Reply

… E io, cara Cristina, ti rinnovo il mio ringraziamento ENORME per essere così attenta e osservatrice, sensibile e competente!
Sai che hai fatto un’ottima osservazione citando i Masai? Il lavoro di Nelly fa dei riferimenti e ha delle connessioni anche con quella favolosa realtà. Brava, davvero.
Poi, col fatto di aver colto la frase “respingere le molecole dell’omologazione” mi fai addirittura gongolare! Ero pazza di gioia quando ho letto le parole di Elena perché mi ci sono ritrovata indicibilmente: ora lo sono di nuovo, sono nuovamente pazza di gioia perché tu hai colto proprio quelle parole e le hai sottolineate.
Bene, posso andare a regalarmi un po’ di relax, tutta felice e soddisfatta grazie a te.
A presto, sì, e buona serata,
Manu

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