France Expo 2015, il cibo è piacere e salute

Finalmente, settimana scorsa sono andata anch’io a dare un’occhiata a Expo: l’occasione mi è stata fornita da un invito molto gradito.

Sono infatti stata ospite del Padiglione Francia e del Café des Chefs, il ristorante che offre una rappresentazione della cucina francese in tutte le sue sfaccettature: il compito è affidato ad alcuni chef prestigiosi, tutti premiati in occasione di grandi concorsi gastronomici nonché membri di Bocuse d’Or Winners, l’associazione che riunisce i vincitori di una delle manifestazioni internazionali più importanti.

L’invito che ho ricevuto coincideva col lancio del nuovo menù proposto da François Adamski, premio Bocuse d’Or 2001, ma la giornata è stata anche un’ottima occasione per ricordare uno dei concetti che guidano la presenza della Francia a Expo: l’intento è quello di presentare non solo l’eccellenza culinaria, ma anche la solidarietà.

Quest’ultima è infatti al centro del concetto del Café des Chefs, dato che l’1% di tutto il fatturato viene versato a Babyloan, il primo sito europeo di crowdfunding dedicato al micro-credito.

Se non avete mai sentito parlare di crowdfunding (dall’inglese crowd, folla, e funding, finanziamento), vi racconto brevemente in cosa consiste: si tratta di un finanziamento collettivo portato avanti grazie alla collaborazione di un gruppo di persone che mette in comune del denaro per sostenere gli sforzi di persone e / o organizzazioni. È quindi una pratica di micro-finanziamento che parte dal basso, da persone normali che non sono grandi investitori né sono dotati di grandi risorse.

L’interno del Padiglione Francia a Expo Milano 2015
L’interno del Padiglione Francia a Expo Milano 2015

Grazie a Babyloan è possibile prestare piccole somme di denaro (già a partire da 10 euro) a micro-imprenditori di tutto il mondo e in particolare dei paesi in via di sviluppo con l’obiettivo di aiutarli a sviluppare un’attività economica nel commercio, nell’artigianato, nell’alimentazione o nell’agricoltura.

L’organizzazione ha finanziato a oggi più di 22.000 progetti secondo una logica che io condivido pienamente, ovvero quella di non fare né carità né elemosina, bensì di mettere le persone nella posizione di sostentarsi creando un’attività: questo sistema permette dunque di fare fronte all’emergenza immediata e, soprattutto, di guardare verso il futuro.

L’associazione Bocuse d’Or Winners è tra i sostenitori di Babyloan e sono felice del fatto che anche il Café des Chefs lo sia diventato grazie alla decisione di devolvere parte del ricavato dei pasti serviti a Expo: trovo che questo gesto sia pienamente coerente con la tematica dell’Esposizione Universale 2015, ovvero col concetto “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

L’ingresso e l’interno del <em>Café des Chefs,</em> il ristorante del padiglione francese
L’ingresso e l’interno del Café des Chefs, il ristorante del padiglione francese

Se come me andrete a mangiare al Café des Chefs, verrete informati di questa iniziativa solidale mediante un anello di carta posto attorno al vostro tovagliolo: aprendo questo singolare portatovagliolo, troverete un QR code che, letto con lo smartphone, vi rimanderà ai vari progetti di Babyloan.

Potrete così constatare voi stessi l’efficacia del loro lavoro vedendo quello che è stato messo in opera dagli imprenditori già finanziati.

Arnaud Poissonnier, presidente fondatore di Babyloan e ospite dell’evento al quale ho partecipato, ci ha spiegato che l’iniziativa del Cafè des Chefs contribuirà al finanziamento di numerose decine di agricoltori e di commercianti che operano nel settore dell’alimentazione.

Al mio arrivo al Padiglione Francia, ho avuto la piacevole sensazione di ritrovarmi in un <em>café</em> francese: ad accogliermi, fragranti <em>croissant</em> e del meraviglioso <em>pain au chocolat</em> come se d’un tratto fossi stata catapultata a Parigi…
Al mio arrivo al Padiglione Francia, ho avuto la piacevole sensazione di ritrovarmi in un café francese: ad accogliermi, fragranti croissant e del meraviglioso pain au chocolat come se d’un tratto fossi stata catapultata a Parigi…
Srotolando il portatovagliolo, si trova un QR code che, letto con lo smartphone, rimanda ai vari progetti di Babyloan
Srotolando il portatovagliolo, si trova un QR code che, letto con lo smartphone, rimanda ai vari progetti di Babyloan

In principio accennavo che il menù attualmente proposto dal Café des Chefs è firmato da François Adamski e sarà proposto fino al 23 luglio: come ci ha detto il sorridente e simpatico chef, i suoi piatti sono suggeriti dal caldo sole della città di Marsiglia.

Si inizia con un’insalata di seppie al pomodoro e ratatouille fine; si continua con filetto di branzino del Mediterraneo affogato in un fumetto all’anice, limone candito, olive e pistou (specialità a base di basilico e aglio) accompagnato da cous cous; si termina con un piatto di formaggi e poi con un dolce particolarissimo, riso al latte con composta di frutti rossi e peperoni al basilico.

Sì, avete letto bene, non mi sono sbagliata: peperoni perché chef Adamski non ama i dolci stucchevoli e preferisce solleticare il palato con abbinamenti inediti.

L’insalata di seppie e la ratatouille sono stupefacenti, la seconda ha un sapore succoso e i dadini di verdura risultano croccanti; il filetto di branzino è saporito e tenerissimo, si scioglie in bocca; il riso al latte è stuzzicante grazie al suo contrasto tra dolce e aspro.

L’insalata di seppie al pomodoro e <em>ratatouille</em> fine
L’insalata di seppie al pomodoro e ratatouille fine
Il filetto di branzino accompagnato da cous cous
Il filetto di branzino accompagnato da cous cous
Il riso al latte con composta di frutti rossi e peperoni al basilico
Il riso al latte con composta di frutti rossi e peperoni al basilico
Uno dei meravigliosi vini scelti dal sommelier Philippe Faure-Brac per accompagnare il nostro pranzo
Uno dei meravigliosi vini scelti dal sommelier Philippe Faure-Brac per accompagnare il nostro pranzo

Ma lo chef non mi ha conquistata solo coi suoi piatti, ma anche con le sue dichiarazioni: “Per nutrire il pianeta bisogna, secondo me, cominciare col rispettare le persone e le cose”, dice Adamski. “Dobbiamo rispettare coloro che non hanno da mangiare, dobbiamo rispettare il pianeta evitando gli eccessi, limitando l’inquinamento e lo spreco cronico”, sottolinea.

François Adamski è originario del nord della Francia e ha avuto incarichi prestigiosi in numerose città tra le quali Parigi: a Bordeaux, ha fatto guadagnare la stella Michelin al ristorante che dirigeva grazie alla sua cucina che ricerca l’eccellenza rimanendo semplice e genuina, verace e gustosa.

Ha vinto il Bocuse d’Or nel 2001, seguito da molti altri riconoscimenti: a partire da quest’anno, ha deciso di lavorare come consulente e così eccolo approdare al Café des Chefs.

Lo chef François Adamski in posa per il mio obiettivo e a fine pranzo con tutto il suo staff
Lo chef François Adamski in posa per il mio obiettivo e a fine pranzo con tutto il suo staff

Ovviamente, per coprire tutte le sfaccettature della cucina francese, la proposta del Café des Chefs è molto varia: si va dai menù firmati dai vari chef Bocuse d’Or che si alterneranno per tutta la durata di Expo al barbecue organizzato sulla terrazza del ristorante, dai menù degni di una brasserie golosa, basati sui grandi classici, a un’offerta più rapida e anche da asporto per chi desidera fare solo uno spuntino.

In un’ottica di coerenza e desiderando realizzare una cucina autentica con prodotti del territorio d’origine, il Café des Chefs riceve ogni notte i rifornimenti direttamente dalla Francia: tutti i prodotti vengono raccolti in un centro nei pressi di Parigi e da qui trasportati a Milano.

Dall’una di notte alle sette del mattino, si lavora in dispensa: dalle 10, la cucina riapre i battenti.

I formaggi che mangerete qui, per esempio, saranno di autentica produzione francese, così come ogni altro ingrediente usato. E voi sapete quanto io ami la coerenza.

Due autentiche eccellenze per France Expo 2015: il sommelier Philippe Faure-Brac e lo chef François Adamski. E se Adamski può forgiarsi di un titolo molto importante come il <em>Bocuse d’Or,</em> monsieur Faure-Brac non è da meno: è lui il vincitore del prestigioso titolo <em>Meilleur Sommelier du Monde</em> guadagnato nel 1992.
Due autentiche eccellenze per France Expo 2015: il sommelier Philippe Faure-Brac e lo chef François Adamski. E se Adamski può forgiarsi di un titolo molto importante come il Bocuse d’Or, monsieur Faure-Brac non è da meno: è lui il vincitore del prestigioso titolo Meilleur Sommelier du Monde guadagnato nel 1992.

Il tutto è fatto con passione per offrire una degustazione autentica e un’esperienza sensoriale completa, come ci ha detto Christophe Guérin, direttore del gruppo GL Events che gestisce il ristorante, coinvolgendo prima di tutto gusto e olfatto.

Nonché la vista, aggiungerei io, perché un piatto si gusta prima di tutto con gli occhi, come ho fatto io con quelli di François Adamski.

E in ogni caso, non viene mai perso di vista lo scopo fondamentale: unire piacere e salute ricordando che il cibo dovrebbe essere rispettato e mai sprecato. Parola di chef.

Manu

 

 

 

Tutte le foto sono miei scatti realizzati all’evento del 25 giugno

 

 

 

Se vi ho incuriositi e se volete approfondire o saperne di più:

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Qui trovate il Padiglione Francia sul sito ufficiale Expo Milano 2015.

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Qui trovate il sito Bocuse d’Or Winners, qui la pagina Facebook e qui Twitter.

Qui trovate la pagina Facebook di François Adamski.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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