Giulia Marani e il suo giardino di plexiglas

Bene, il primo luogo comune ho cercato di sfatarlo (vedere precedente articolo dedicato al marchio Hebe), quindi passiamo al successivo: un’altra banalità che mi infastidisce è per esempio quella che vuole che tutti i figli di genitori famosi siano necessariamente dei raccomandati senza meriti. E voglio sfatare questo luogo comune grazie ad un esempio pratico, quello di Giulia Marani.

Giulia è figlia del noto Angelo, il quale non credo abbia bisogno di presentazioni, visto che è uno stilista importante, amato e conosciuto non solo da noi in Italia, con una carriera fatta di trent’anni di successi.

Ho la fortuna di conoscere Giulia di persona, perché i Marani non fanno parte di quegli stilisti inavvicinabili, bensì si può avere l’opportunità di conoscerli e di chiacchierare con loro in occasione degli eventi di presentazione delle collezioni a stampa e blogger.

Angelo e Giulia sono professionali, gentili, disponibili: non hanno un approccio snob e sono uniti dalla stessa grande passione per la moda.

Giulia ha occhi vivaci ed una mente sempre in movimento: ha rifiutato gli atteggiamenti da “figlia del capo” e si è rimboccata le maniche guadagnandosi un posto (meritato) in azienda. Non si è adagiata sugli allori, non ha accampato diritti di nascita: ha studiato, ha viaggiato, si è data da fare.

Curiosa, ha riaperto gli archivi di famiglia ed una delle sue passioni è fare ricerca al loro interno, dando nuova vita, facendo esperimenti che consistono nell’accoppiare tessuti, nel sovrapporre, nell’applicare nuovi trattamenti che hanno come risultato dimensioni, stampe, colori tutti rinnovati. Un’operazione interessante in un archivio – quello di Marani – ricchissimo.

Ciò che amo è anche il rapporto tra padre e figlia: vedendoli insieme, si percepisce armonia, affetto, stima reciproca, voglia di costruire. Ho sentito dire al Sig. Marani che ama sua figlia e capisco il perché.

Padre e figlia: Angelo e Giulia Marani
Padre e figlia: Angelo e Giulia Marani

Giulia, classe 1984, è nata a Correggio, piccola città emiliana, e a diciannove anni si è trasferita a Firenze per studiare Progettazione della Moda presso la Facoltà di Architettura: si è laureata a pieni voti con una tesi ispirata al cinema di Woody Allen.

Nel 2006 è entrata in Marex, l’azienda di famiglia: dal 2009 disegna la nuova linea Marani.G che fin dalla prima collezione si è presentata come un tipo di moda dedicata a donne che rifuggono la banalità e che – curiose come lo è la stessa Giulia – vogliono sperimentare.

L’intento della giovane stilista è quello di coniugare raffinatezza e praticità, sperimentazione e vestibilità: la portabilità, infatti, è una cosa di cui Giulia non si dimentica mai. Per fortuna, aggiungerei.

Collezione P/E 2013 Marani.G
Collezione P/E 2013 Marani.G

Le sue influenze vengono dalla pittura, dal cinema, dalla fotografia, dalla grafica e dal design: anche questo mi piace, dato che sono convinta che la moda non debba essere chiusa in sé stessa ma, in quanto linguaggio, debba comunicare con tutte le forme d’arte e con tutti gli scomparti della nostra vita, senza barriere.

Collezione P/E 2013 Marani.G
Collezione P/E 2013 Marani.G

Per la primavera / estate 2013, Giulia decide di dare vita ad un giardino e lo chiama “Il giardino di plexiglas”, ma il suo non è un normale floreale: la stilista unisce due macrotrend, i quadri e i fiori, e li manipola fino a fonderli.

Grandi gerbere creano geometrie ordinate al punto tale da ricordare una stampa a quadri e inventano così un nuovo “scozzese floreale”.

Collezione P/E 2013 Marani.G: il nuovo “scozzese floreale”
Collezione P/E 2013 Marani.G: il nuovo “scozzese floreale”
Collezione P/E 2013 Marani.G
Collezione P/E 2013 Marani.G

I fiori invadono anche la stampa tigre e la punteggiano di margherite oversize.

Il plexiglas è presente negli accessori: collane e spille a forma di fiore hanno petali colorati e trasparenti, attraversati e illuminati dalla luce del sole.

Collezione P/E 2013 Marani.G: le collane in plexiglas
Collezione P/E 2013 Marani.G: le collane in plexiglas
Collezione P/E 2013 Marani.G: fioriscono spille in plexiglas sulle giacche
Collezione P/E 2013 Marani.G: fioriscono spille in plexiglas sulle giacche

Leggerezza e trasparenze velate sono le caratteristiche della maglieria che gioca con lavorazioni impalpabili, traforate, con intarsi che lasciano vedere sete sottostanti in colori a contrasto.

I freschi twin-set primaverili sono realizzati in lana merino.

Collezione P/E 2013 Marani.G: gli intarsi lasciano vedere le sete sottostanti
Collezione P/E 2013 Marani.G: gli intarsi lasciano vedere le sete sottostanti

 

Collezione P/E 2013 Marani.G
Collezione P/E 2013 Marani.G

 

Una modella indossa alcuni capi della collezione P/E 2013 Marani.G alla presentazione
Una modella indossa alcuni capi della collezione P/E 2013 Marani.G alla presentazione

Sono interessanti anche le immagini della campagna pubblicitaria della quale vi regalo un paio di scatti: è ambientata a Barcellona e le foto sono state realizzate dal fotografo spagnolo Txema Yeste con lo stylist Paolo Turina.

A mio avviso, le immagini femminili, iper-colorate e di forte impatto incarnano alla perfezione il concept della collezione.

La campagna pubblicitaria firmata dal fotografo spagnolo Txema Yeste con lo stylist Paolo Turina
La campagna pubblicitaria firmata dal fotografo spagnolo Txema Yeste con lo stylist Paolo Turina
La campagna pubblicitaria firmata dal fotografo spagnolo Txema Yeste con lo stylist Paolo Turina
La campagna pubblicitaria firmata dal fotografo spagnolo Txema Yeste con lo stylist Paolo Turina

Amo da sempre i colori e non li faccio mancare nel mio armadio: penso anche che i colori ci possano talvolta influenzare e che altre volte possano essere la manifestazione dei nostri sentimenti.

Un’amica, ieri, mi ha ricordato un aforisma di Ruskin che dice “le anime più pure e più pensose sono quelle che amano i colori”: credo che queste parole calzino a pennello su Giulia e sulla sua collezione.

Alla prossima,

Manu

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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