Basta un poco di… HONEY e anche l’inverno va giù!

Ogni anno, puntualmente, l’inverno riesce a cogliermi impreparata.

Non chiedetemi come ciò sia possibile, vi prego: non so rispondere, non capisco se sia io a essere sciocca e a illudermi che il fatidico momento del suo palesarsi possa essere procrastinato (possibilmente all’infinito) o se sia lui, l’inverno, tanto bravo (o piuttosto subdolo!) da non farmi intuire il suo imminente arrivo.

E così, mentre ancora sono impegnata a lasciarmi pervadere dalla dolcezza dell’autunno (stagione che adoro) e dagli affascinanti fenomeni che lo accompagnano (come il foliage), vengo raggiunta dalla prima stoccata a tradimento del temibile Generale Inverno. Temibile per me, almeno, visto che detesto il freddo intenso; dunque incasso il colpo, d’un tratto risvegliata dai primi brividi.

In questi giorni, però, la mia proverbiale distrazione ha avuto uno scossone e mi sono ricordata di dare un occhio meno disattento al calendario. Chissà, forse sarà stata la prima mattinata di nebbia oppure sarà stato il cambio dell’ora e il ritorno all’ora solare: non so perché quest’anno tali eventi abbiano attirato la mia attenzione più del solito, ma il punto è che ho realizzato che l’autunno è ormai agli sgoccioli e lo è soprattutto qui a Milano, non tanto per ragioni di puro calendario (sempre più spesso le stagioni seguono ritmi che non combaciano necessariamente con le date ufficiali), ma piuttosto perché sento che l’aria sta cambiando.

Sì, l’aria si è già fatta più pungente e presto i meravigliosi tappeti di foglie – oro, arancioni, rosse – spariranno.

E quindi? È il panico, o almeno tale è per me!

Urge trovare soluzioni per tamponare la situazione e cosa fa una che si occupa di moda? Cerca di pensare alle collezioni più allegre e calde per rispondere all’inverno a colpi di sciabolate di colore e con tessuti dalle soffici consistenze che diventino vere e proprie coccole da indossare.

E così, oggi, ho deciso di presentarvi la collaborazione tra Giulia Marani, stilista che seguo da tempo e che amo, e Fulvia Monguzzi, artista nota con lo pseudonimo Miss Goffetown: da questa collaborazione è nata HONEY, collezione autunno / inverno 2016/17 piena di colore e… bei pensieri.

La collezione si basa non solo sull’estetica (belle forme, bei tagli, bei colori) ma anche sulla sostanza (tessuti di ottima qualità, lavorazioni sapienti, nuove sperimentazioni), come piace a me e come Giulia Marani mi ha abituata: da diverse stagioni, infatti, la stilista crea le sue collezioni allacciando interessanti intrecci con l’arte nel nome del ben fatto e del Made in Italy.

Giulia mi vizia, insomma, perché la sua visione corrisponde alla mia e perché, anche grazie a lei, continuo a pensare che apparenza ed essenza possano andare a braccetto in buona armonia.

«Giulia è fortemente attratta dall’ironia, dall’essenza delle forme, dal fascino dei dettagli, dalla sperimentazione; nei suoi collage, Fulvia ricrea situazioni piene di humor, cogliendo i dettagli e sviluppandoli in maniera analitica, accostando i cartoncini ritagliati in maniera non simmetrica, apparentemente imprecisa, tipica del fatto a mano, pur mantenendo sempre un’atmosfera grafica. Naturale incontrarsi e collaborare tra loro.»

Così racconta Francesca Pergreffi, curatrice di progetti artistici e culturali nonché colei che affianca Giulia nelle sue incursioni tra moda e arte: io concordo e vi presento con piacere ciò che ho potuto vedere lo scorso 24 febbraio in occasione della presentazione alla stampa di HONEY, collezione che strizza l’occhio a uno charme dal gusto rétro senza perdere di vista la contemporaneità della metropoli.

Proprio giocando con l’incontro tra passato e presente, HONEY miscela armonicamente tinte morbide e guizzi fluo che sembrano trasmettere una scarica elettrica: per esempio, la maglia in cachemire e seta color ciclamino gioca con il colibrì rosso a intarsio e con il dettaglio fluo presente all’interno del collo.

Anche nella scelta dei motivi HONEY è un’affinità perfetta tra un romanticismo dal sapore bon ton e rétro e un’estetica pop un po’ graffiante. I motivi della collezione riprendono i collage di Miss Goffetown – colibrì, canarini, ananas, tigri – e vengono utilizzati quasi come se fossero dei pois echeggiando, in questo modo, l’estetica dell’oggettivazione seriale propria della Pop Art.

Il concetto di intravedere, declinato in ogni sua sfumatura, è ben radicato in tutta la collezione: i capi stessi sono realizzati con intarsi trasparenti che creano un effetto “vedo non vedo” e gli abbinamenti sono pensati per uno stile fatto di stratificazioni attraverso le quali nascono look sofisticati. Soffici maglioni di mohair sono portati su gonne in organza mentre canottiere anch’esse in organza sono sovrapposte a body stampati da abbinare a pantaloni pigiama in seta; la sottoveste in seta con stampa di colibrì è da indossare sotto la maglia cropped con rigatura d’intarsi trasparenti.

Ma l’intravedere si espande sottilmente anche attraverso particolari più nascosti: Giulia Marani propone infatti alcuni capi che sono solo apparentemente semplici, ma che in realtà racchiudono dettagli frutto di una sperimentazione attenta alle novità, come per esempio le stampe flock su organza, l’utilizzo di filati raffinati come il cachemire-seta (che dà un tocco soffice e impalpabile al capo), i profili fluo e i tagli a vivo.

Qui sopra: la stilista Giulia Marani (con un soffice maglione arancione che fa parte della collezione) e l’artista Fulvia Monguzzi posano tra le modelle che indossano alcuni capi della collezione HONEY FW 16-17. Sotto, ancora Giulia Marani con le modelle.
Qui sopra: la stilista Giulia Marani (con un soffice maglione arancione che fa parte della collezione) e l’artista Fulvia Monguzzi posano tra le modelle che indossano alcuni capi della collezione HONEY FW 16-17. Sotto, ancora Giulia Marani con le modelle.
I miei scatti in occasione della presentazione dello scorso 24 febbraio, momenti e dettagli della collezione HONEY FW 16-17: colori, lavorazioni, stampe (vedete le tigri e i piccoli colibrì?), i collage di Fulvia, i colletti (bellissimi!), le casacche in seta stile pigiama, le sovrapposizioni e le stratificazioni, gli ultimi ritocchi di Giulia alle sue modelle…
I miei scatti in occasione della presentazione dello scorso 24 febbraio, momenti e dettagli della collezione HONEY FW 16-17: colori, lavorazioni, stampe (vedete le tigri e i piccoli colibrì?), i collage di Fulvia, i colletti (bellissimi!), le casacche in seta stile pigiama, le sovrapposizioni e le stratificazioni, gli ultimi ritocchi di Giulia alle sue modelle…

In definitiva, la collezione racchiude semplicità, dolcezza, ricercatezza, attenzione, sperimentazione, grande cura del dettaglio, colore; contiene l’energia di un cucchiaino di miele… ecco perché si chiama HONEY!

È tutto ciò che mi serve per affrontare l’inverno, insomma: capite perché, oggi, ho scelto e vi ho proposto il lavoro di Giulia e Fulvia?

Manu

 

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Giulia Marani è nata nella piccola e laboriosa città di Correggio: come a tutti gli emiliani, non le mancano coraggio, fantasia e passione. Dal 2006, lavora in Marex, azienda di famiglia con trent’anni di successi nel campo dell’abbigliamento, e affianca il padre, lo stilista Angelo. La sua filosofia di lavoro, riassumibile nelle parole ricercare e creare, è portata avanti con energia e creatività.
Qui trovate il sito di Giulia, qui la sua pagina Facebook, qui l’account Instagram e qui Twitter.

Fulvia Monguzzi alias Miss Goffetown è laureata in scultura; disegna, dipinge, ritaglia, incolla. Collabora con diverse riviste e ha al suo attivo diverse mostre.
Qui trovate il suo sito e qui la sua pagina Facebook.

Francesca Pergreffi è fondatrice e direttrice artistica di Spazio Meme a Carpi nonché curatrice e promotrice di progetti artistici e culturali in spazi pubblici e privati.
Qui trovate il suo sito.

Tutti i miei precedenti incontri con Giulia Marani: qui il mio post sulla presenza di Giulia alla recente edizione del Festival del Cinema di Venezia; qui quello sulla collezione primavera / estate 2016 (in collaborazione con l’artista Ester Grossi); qui quello sulla collezione autunno / inverno 2015 – 2016 (in collaborazione con l’artista Nicola Felice Torcoli); qui quello sulla collezione primavera / estate 2015 (in collaborazione con il fotografo Andrea Tonellotto); qui quello sulla collezione autunno / inverno 2014 – 2015 (in collaborazione con l’artista Giulio Zanet); qui quello sulla collezione primavera / estate 2014 (con un occhio a Giacomo Balla e al Futurismo); qui quello sulla collezione primavera /estate 2013 (allora Giulia aveva dato vita a un “giardino di plexiglas”).

 

 

 

 

 

Tutte le immagini di questo post sono state realizzate durante Milano Moda Donna in occasione della presentazione del 24 febbraio 2016 e sono un mix: ci sono foto dell’ufficio stampa di Giulia Marani e ci sono i miei scatti.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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