Goût de France / Good France: la cucina d’oltralpe è servita

Se mai qualcuno dovesse chiedermi “qual è il Paese che conosci meglio dopo l’Italia?”, non avrei dubbi: la risposta è la Francia.

In Francia mi sento a casa e la considero una seconda patria: ho perso il conto di quante volte ci sia stata. Il mio amore dipende dal fatto che trovo sia ricca e variegata quanto la nostra bella Italia: ha mare, montagna, grandi città, piccoli villaggi, meraviglie naturali e architettoniche.

Nonostante l’abbia tanto girata, riesce sempre a sorprendermi e a regalarmi posti nuovi da scoprire. È il luogo ideale per chi ama l’arte, la storia, la cultura, per chi sa divertirsi e per chi apprezza i piaceri della buona tavola.

Ed è proprio della sua cucina che desidero parlarvi oggi, condividendo con voi un’interessante iniziativa che si chiama Goût de France / Good France.

In cosa consiste? È un omaggio alla cultura enogastronomica d’oltralpe: sarà celebrato la sera del 19 marzo e vedrà impegnati più di 1000 chef in 5 continenti.

Dall’alta gastronomia ai bistrot di qualità, gli chef parteciperanno a questa grande festa con menu appositamente studiati e proposti nei loro ristoranti seguendo un fil rouge comune.

Il gioco parte fin dal nome e dalla perfetta assonanza tra la pronuncia di Goût de France (gusto di Francia) e Good France (buona Francia).

L’Italia si è attestata al primo posto come numero di ristoranti partecipanti: hanno aderito circa 100 chef e, tra questi, figurano nomi illustri della nostra cucina.

Ecco qualche nome: Andrea Berton, Giancarlo Perbellini, Andrea Fusco, Anthony Genovese, Roy Caceres, Angelo Troiani, Davide Scabin, Claudio Sadler, Danilo Ciavattini, Cristina Bowerman, Davide Oldani, Simone Rugiati, Valentino Marcattilii, Stefano Marzetti.

La locandina dell’evento <em>Goût de France / Good France</em> e tre ricordi personali delle mie vacanze 2014 in Francia: il <em>moelleux au chocolat</em> mangiato a Erquy, le ostriche consumate in riva all’oceano a Cancale e le cozze con patatine fritte, <em>moules frites,</em> accompagnate dal sidro e mangiate a Binic.
La locandina dell’evento Goût de France / Good France e tre ricordi personali delle mie vacanze 2014 in Francia: il moelleux au chocolat mangiato a Erquy, le ostriche consumate in riva all’oceano a Cancale e le cozze con patatine fritte, moules frites, accompagnate dal sidro e mangiate a Binic.

Il tutto si svolge guardando verso Expo Milano 2015, l’Esposizione Universale dedicata alle tematiche che ruotano attorno a cibo e nutrizione: la manifestazione Goût de France / Good France propone il confronto su una cucina più sana, naturale, sostenibile e cosciente, argomenti sempre più al centro sia dello stile di vita di ciascuno di noi sia delle preoccupazioni mondiali.

Francia e Italia dedicano da sempre grande attenzione al cibo.

La Francia ha dato i natali a personaggi illustri come Guillaume Tirel (il primo cuoco francese di professione di cui si conservi memoria, vissuto nel 1300 e soprannominato Taillevent per il gran naso con il quale sembrava fendere l’aria) e in tempi più recenti a Paul Bocuse e Alain Ducasse (nonché a Ratatouille, per i più romantici e per gli inguaribili bambini, come me); l’Italia rende omaggio a tutto ciò, alla qualità, alla buona tavola e al valore condiviso della convivialità.

Sarà dunque un viaggio appassionato e appassionante nella cucina francese del XXI secolo, tra tradizione e innovazione: preparate il palato, la mente e il cuore, perché il cibo è esperienza di vita, è cultura, è un viaggio fatto anche senza muoversi da casa.

O dal ristorante, in questo caso.

Manu

 

 

 

Per saperne di più e per partecipare:

Goût de France / Good France sarà celebrato la sera del 19 marzo in circa 100 ristoranti sparsi in tutta Italia.

La manifestazione è organizzata dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut Français con Atout France, l’Ente per il Turismo Francese, su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e dello Sviluppo Internazionale e con la collaborazione di Alain Ducasse.

Qui trovate il sito ufficiale del Turismo in Francia, qui la pagina Facebook, qui Twitter, qui Instagram e qui il canale YouTube.

Qui trovate la pagina dedicata al progetto e qui un approfondimento; qui potrete invece trovare i ristoranti partecipanti, ho già fatto la selezione di quelli italiani e potrete ulteriormente cercare la vostra città.

 

 

 

 

 

Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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