Happiness back to Milano: Pantera Rosa & felicità

Mi piace essere considerata una persona seria, ma non credo di essere seriosa: mi piace un sacco ridere, divertirmi, svagarmi e fare cose leggere.

Però, anche nel divertimento, amo trovare una logica, anche minima e semplice: mi sembra che non vi sia nulla di strano, così come non c’è nulla di strano se nella moda mi piacciono i brand che hanno un progetto, un sogno, una visione, un’idea, un percorso.

Il progetto può partire da un’ispirazione semplice, lo ripeto, non deve essere necessariamente legato a chissà che cosa, alla letteratura, all’arte o a qualcosa di estremamente elevato: non sono una snob, non sono in cerca dell’ago d’oro nel pagliaio né del pisello sotto strati di materassi di piume.

Premesso tutto ciò, vi voglio raccontare di un evento che ho avuto modo di apprezzare durante la settimana della moda: mi sono divertita, sono stata bene, mi sono rilassata in un’atmosfera piacevole e coinvolgente e mi è piaciuto il progetto che trovo molto trasversale, con spunti lievi e divertenti e altri più forti.

Mi riferisco all’evento “Happiness back to Milano” che ha voluto celebrare la Pantera Rosa, personaggio che adoro fin da quando ero piccina.

La Pantera Rosa, celeberrimo personaggio d’animazione, compirà 50 anni nel 2014: non li dimostra, certo, eppure tanti ne sono passati dalla sua prima apparizione nel corto che apriva il film “The Pink Panther” di Blake Edwards. Nel 1964 il film introdusse l’esilarante figura dell’ispettore Clouseau – nonché quello della Pantera Rosa – sulle note del brano musicale omonimo composto da Henry Mancini.

Grazie a questo lancio e grazie all’inventiva dei creativi David DePatie e Friz Freleng che produssero “The Pink Panther Show” all’inizio degli anni ottanta, la Pantera Rosa ha conquistato tutti e fa oggi parte dell’immaginario collettivo di vecchie e nuove generazioni: un’icona classica eppure sempre contemporanea.

Attraverso un’importante collaborazione con CPLG Italia (una delle agenzie di licensing leader a livello internazionale nel campo dell’intrattenimento e dello sport e che rappresenta la Metro Goldwyn Mayer), Happiness celebra la Pantera Rosa dedicandole una collezione composta da t-shirt e da una serie di capi (abiti taglio sport, canotte basket, shorts, felpe, panta-tuta). Alcune delle tee e delle felpe hanno uno stile rock, sono “svarechinate” e stampate con lamina oro.

Una delle t-shirt Happiness for Pink Panther
Una delle t-shirt Happiness for Pink Panther
Una felpa Happiness for Pink Panther
Una felpa Happiness for Pink Panther

Come vi dicevo, la collezione “Happiness for Pink Panther” è stata presentata durante la Milano Fashion Week: un grande loft industriale in via Tortona ha ospitato le nuove collezioni insieme a performance di vario tipo, dallo sport all’arte.

Ci sono state performance artistiche, laboratori di tatuaggio con la crew di Tattoo Agio, tanti ospiti, musica live, proiezioni, sport, dimostrazioni di Krav Maga (un sistema di combattimento ravvicinato di origine israeliana) e poi birra e buon cibo.

Presenti anche Vittorio Brumotti e Carlo Cracco, chef stellato nonché giudice di MasterChef.

Sono andata all’evento per ben due volte perché l’atmosfera mi piaceva un sacco: viva, vitale, frizzante, un po’ diversa, sempre in movimento, mai uguale a sé stessa.

Una delle cose che ho amato (oltre alla magliette dedicate alla Pantera Rosa) è la collaborazione tra Happiness e Nicolai Lilin: se il suo nome vi dice qualcosa, vuol dire che avete letto il suo libro o visto il film.

Di cosa parlo? Lilin è lo scrittore russo di origine siberiana autore di “Educazione siberiana”, suo romanzo d’esordio diventato un caso editoriale e un film omonimo firmato da Gabriele Salvatores.

Tra le attività dello scrittore, ci sono anche quelle legate all’arte e alla tradizione del disegno e della simbologia del tatuaggio siberiano: è da questo studio che nasce la collaborazione con Happiness che ha come risultato una capsule collection di magliette dalla grafica interessante e provocatoria (se volete approfondire, questo è il sito di Mr. Lilin).

Una delle magliette delle capsule collection Happiness & Nicolai Lilin
Una delle magliette delle capsule collection Happiness & Nicolai Lilin
Una delle magliette delle capsule collection Happiness & Nicolai Lilin
Una delle magliette delle capsule collection Happiness & Nicolai Lilin
Una delle magliette delle capsule collection Happiness & Nicolai Lilin fotografata da me all’evento di settembre
Una delle magliette delle capsule collection Happiness & Nicolai Lilin fotografata da me all’evento di settembre

Vi lascio a un piccolo racconto fotografico con le immagini che ho scattato durante le mie due visite.

E se volete saperne di più del mondo Happiness, ecco tutti i canali digitali: qui il sito, qui la pagina Facebook, qui l’account Twitter, qui il canale YouTube.

Manu

 

Tutte le foto a seguire sono miei scatti fatti all’evento milanese, alcuni presi dal mio Instagram 🙂

La grande protagonista!
La grande protagonista!
Io
Io

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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