Iceberg White e l’attrazione degli opposti

Più l’aria si fa gelida e più ho bisogno di pensare al caldo e all’estate. Lo so, lo so, sono noiosa: è il secondo post a fila che inizio lamentandomi del freddo. Dai, sopportatemi un pochino, appena mi abituo (a primavera???) smetto di lagnarmi. A ogni modo, il ricordo di stamattina profuma d’estate e profuma non solo metaforicamente: ho voglia di raccontarvi il lancio del nuovo profumo Iceberg White.

Lo scorso settembre, durante la settimana della moda, Iceberg ha presentato questa sua nuova fragranza: dopo la linea maschile chiamata Burning Ice, il brand italiano ha voluto infatti proporre l’alter ego femminile. Ero stata a suo tempo invitata al lancio di Burning Ice, quindi ero piuttosto curiosa di scoprire Iceberg White e di capire come fosse stato pensato e realizzato: ho dunque accettato con piacere l’invito per il party di lancio che si è svolto nella boutique di via Monte Napoleone.

Burning Ice mi era piaciuto proprio perché – come dice il suo stesso nome – è caratterizzato da un forte contrasto tra fuoco e ghiaccio: parte con note fresche e fruttate, a base di bergamotto, mela e cardamomo, e giunge a note calde e sensuali di patchouli, ambra, muschio e vaniglia. Secondo lo stesso principio, anche la nuova fragranza femminile è un intenso miscuglio di contrasti: l’idea è quella di fondere la forza dell’iceberg con l’estrema purezza del bianco assoluto. Iceberg traccia il ritratto di una donna raggiante e luminosa, che sa giocare con gli opposti: forza e delicatezza, sensualità e raffinatezza.

Dagli aromi più pungenti e agrumati fino ad arrivare a quelli più rotondi, la fragranza racchiude dunque il potere degli opposti e lo fa attraverso contrasti sensoriali che creano una scia raffinata e anche sensuale. Come un respiro ghiacciato, Iceberg White si apre con note di testa fruttate, con la freschezza delle scorze di limone e pompelmo e frizzanti accenti di pera. Si fa poi strada una sensazione più morbida grazie al nettare di lampone, unito a petali di peonia e di viola vellutata. Infine, giunge l’ultimo potente contrasto che dà origine a una base calda, con la presenza sensuale del muschio, del bourbon vetiver e dei legni chiari.

Un’installazione vivace, vera e colorata ci ha mostrato la gamma delle note di Iceberg White
Un’installazione vivace, vera e colorata ci ha mostrato la gamma delle note di Iceberg White

Anche il flacone e il packaging che racchiudono il profumo sono ispirati alla geometria spigolosa dell’iceberg e sembrano scolpiti in un blocco di ghiaccio di un bianco smagliante: facendo eco al suo corrispondente maschile racchiuso in una bottiglia che sembra fatta di ghiaccio azzurrato, la boccetta di Iceberg White è un cubo la cui superficie è mossa da luci e ombre che si stagliano nel vetro laccato.

La campagna pubblicitaria è stata affidata al belga Willy Vanderperre, fotografo di moda, che ha immortalato la top model danese Gertrude Hegelund: lei, bellissima, sembra quasi una moderna sirena seduta su un blocco di ghiaccio.

La top model danese Gertrude Hegelund immortalata da Willy Vanderperre per Iceberg White
La top model danese Gertrude Hegelund immortalata da Willy Vanderperre per Iceberg White

Il profumo è uscito già in ottobre e, oltre a trovare i tre formati di eau de toilette da 30, 50 e 100 ml, è possibile abbinare anche il gel doccia, la crema corpo e il deodorante. A voi piace coordinare le fragranze di tutti i prodotti che usate? A me sì, perché fare ciò rende più persistente il sentore del profumo: in questo modo, la fragranza che ho scelto mi accompagna per tutto il giorno.

Nella linea Iceberg White, ci sono anche il gel doccia, la crema corpo e il deodorante
Nella linea Iceberg White, ci sono anche il gel doccia, la crema corpo e il deodorante

Alla presentazione di Iceberg White era presente Paolo Gerani, CEO e Direttore Artistico. Dal 1974, anno della sua fondazione, il brand ha avuto una forte ascesa, iniziando come azienda di maglieria e arrivando a imporsi oggi come una casa di moda molto amata e alla quale Gerani ha saputo portare una buona dose di innovazione, pur rimanendo sempre fedele all’immagine pop che da sempre caratterizza le creazioni.

Paola Gerani rilascia un’intervista con lo sfondo della nuova campagna pubblicitaria Iceberg White
Paola Gerani rilascia un’intervista con lo sfondo della nuova campagna pubblicitaria Iceberg White

D’altro canto, nessuno meglio di lui avrebbe potuto rispettare questa impronta: Paolo Gerani è un appassionato collezionista di pop art americana.

Manu

 

Tutte le foto sono miei scatti realizzati in occasione della serata di presentazione del 20 settembre 2013

 ***************

Per approfondire, date un occhio alla scheda completa e ai video: qui trovate Burning Ice e qui Iceberg White

Spread the love

Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Lascia un commento

Nome*

email* (not published)

website

error: Sii glittering... non copiare :-)