Viaggio nel mondo di Julian Zigerli in due stagioni

Avrete notato che parlo raramente di moda maschile: ammetto che non è il mio forte. Da una parte, questa cosa mi mette un po’ a disagio: considerando la mia propensione a vedere la moda come una forma di linguaggio, forse non dovrei fare distinzioni di genere uomo/donna. Tuttavia non ho mai nemmeno creduto ai tuttologi e non penso che, sebbene si ami follemente un settore, si possa essere competenti in tutto. A ogni modo: una cosa supera per me qualsiasi distinzione o qualsiasi timore di competenza, ovvero la mia passione verso gli emergenti. Non avrei potuto che essere incuriosita da Julian Zigerli, giovane stilista capace di attirare l’attenzione di Giorgio Armani, uno dei re della moda nonché mio punto di riferimento da sempre.

Julian è stato scelto per sfilare all’Armani Teatro e sabato 11 gennaio ha presentato la sua collezione autunno – inverno 2014/2015 nella prestigiosa location di via Bergognone, nell’ambito del calendario di Milano Moda Uomo. Per Giorgio Armani non è una novità supportare i giovani creativi. “Continuo anche per questa stagione a sostenere alcuni dei più promettenti giovani stilisti del panorama internazionale della moda, cercando di mantenere uno sguardo globale”, ha dichiarato Re Giorgio, aggiungendo “mi auguro che il mio sostegno sia di buon auspicio per la carriera di Julian Zigerli”.

A questo “battesimo” c’ero anch’io: passato qualche giorno e rimuginato su ciò che ho visto, provo a raccontarvi il mondo di questo designer.

Julian è nato e cresciuto in Svizzera e si è laureato presso la University of Arts di Berlino nel 2010: dopo la laurea è tornato a Zurigo, dove ha lanciato la sua omonima etichetta di abbigliamento da uomo. Sin dalla sua prima collezione, Julian ha collezionato successi e presentazioni in città come Londra, Parigi, New York, Firenze, Milano e Seoul. Apprezzato anche nel mondo del design, nel 2012 ha vinto lo Swiss Design Award grazie alla sua collezione “To infinity and beyond“. “È fantastico. Sono senza parole per l’opportunità che Giorgio Armani mi sta dando” – ha detto entusiasta – “Essere apprezzato e supportato da uno degli stilisti più importanti e influenti del mondo mi dà fiducia in me stesso e nel mio lavoro, e rafforza la mia convinzione che la creatività si esprime al massimo quando viene dal cuore”. Non stento a credergli e nel sentire la parola cuore… ecco, si apre subito il mio!

Julian Zigerli in un ritratto firmato Jonas Hegi
Julian Zigerli in un ritratto firmato Jonas Hegi

La collezione presentata all’Armani Teatro si chiama “The one and only” e presenta un giovane uomo dallo spirito estremamente urbano e dalla silhouette sportiva a immagine e somiglianza del designer stesso: il suo guardaroba è composto da maglioni, pantaloni della tuta e altri pezzi funzionali, nonché da giacche e giacconi portati anche a pelle. Con questa collezione, Julian Zigerli riconosce la bellezza della natura: le stampe sono influenzate da un’estetica geometrica e ricordano gli alveari delle api. Nascono da una collaborazione, quella col trio parigino di artisti grafici Golgotha, composto da Marvin De Deus Ganhitas, Guillaume Hugon e Antoine Aillot.

L’uso del colore è quasi sfacciato e Julian non ha paura di osare il rosa, il giallo e il viola, così come non ha alcun timore di giocare con forme, volumi e materiali tecnologici: dà vita a complesse strutture multi strato, un’ulteriore evoluzione dei tessuti tipo subacquea, per intenderci. Ai piedi dei suoi modelli, mette delle ironiche pantofole ricamate che mi hanno ricordato quelle che si trovano nelle camere d’albergo.

La sua collezione è dunque un mix tra abbigliamento sportivo e pratico, capi tecnici di alta qualità e sviluppo di nuove stampe. Le parole d’ordine sembrano essere il colore, la positività e un tocco di humour; il risultato finale è uno stile pratico, casual e ironico.

In alcune recensioni che ho letto in questi giorni, ho letto la parola metrosexualMetrosexual è un incrocio linguistico tra le parole metro(politan)(hetero)sexual: è utilizzata per indicare una nuova generazione di uomini, eterosessuali, tendenzialmente metropolitani (metro-), consumatori di cosmetica avanzata, curatissimi nell’aspetto, appassionati di shopping e tendenzialmente salutisti.

Non so se questa parola mi piaccia e non so – se fossi al posto di un uomo – se mi piacerebbe essere definito così: comunque sì, penso di capire perché qualcuno accosti questa parola alla moda di Julian Zigerli.

In backstage. Stampe in omaggio alla natura e che ricordano la struttura degli alveari.
In backstage. Stampe in omaggio alla natura e che ricordano la struttura degli alveari.
In backstage. L’uso del colore non spaventa Julian Zigerli.
In backstage. L’uso del colore non spaventa Julian Zigerli.
In backstage. Julian Zigerli segue la preparazione dei suoi modelli.
In backstage. Julian Zigerli segue la preparazione dei suoi modelli.
Julian Zigerli sorridente tra i suoi modelli…
Julian Zigerli sorridente tra i suoi modelli…
… e a fine sfilata.<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
… e a fine sfilata. 

Ma se pensate che l’autunno – inverno 2014/2015 sia ancora troppo lontano, vi presento anche la collezione primavera – estate 2014 di Julian: si chiama “At the end of the world to the left” ed è caratterizzata da una vera e propria esplosione di colori.

In questo caso, la moda va decisamente oltre i propri confini mescolandosi all’arte: lo stilista ha collaborato con la pittrice berlinese Katharina Grosse e gli abiti sono diventati tele. Le tinte vivaci sono quasi in collisione tra loro: rimandano all’immagine di un uomo forse sopravvissuto alla fine del mondo, come suggerisce il nome della collezione. Colori pieni, come l’azzurro e il giallo canarino, si alternano agli interventi pittorici fatti con Katharina.

La collezione è accompagnata da un video del regista Michael Patrick Perez: l’idea è quella di mostrare il concetto alla base della collezione portandola a un livello più visuale e sperimentale, giocando con movimenti, colori e sfumature di pixel.

Finisco con una considerazione personale.

Apprezzo molto il mondo di Julian Zigerli e mi piacerebbe vederlo alle prese con una collezione femminile: amo il colore, amo forme e materiali inconsueti, amo la sperimentazione, amo la moda che si intreccia con l’arte. O forse no: forse mi piace di più l’idea di andare a rubare qualche capo nel guardaroba maschile, proprio all’insegna di quel superamento di genere uomo/donna.

Manu

 

Un grazie di cuore a M. Linz per tutto il materiale fotografico

Le foto di sfilata e di backstage della FW 14-15 sono di Piero Biasion

Le foto di sfilata della SS 14 sono di Laurent Burst

 

Per approfondire:

Qui il sito di Julian Zigerli, qui Facebook, qui Tumblr, qui Instagram, qui Twitter e qui il canale Vimeo

Qui lo shop on line

Per saperne di più sui Golgotha, qui il loro sito e qui la pagina Facebook

Per saperne di più su Katharina Grosse, qui il suo sito (non vi spaventate quando lo aprite, non è un errore di visualizzazione ma un sito molto originale, un po’ da scoprire) e qui la pagina Facebook

Per saperne di più su Michael Patrick Perez, qui il suo sito

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Lilly
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Non lo conoscevo. Mi piacciono molto i tessuti che ha utilizzato e le insolite cuciture. Farò ricerche, grazie della condivisione. 😉
Buona giornata

lillyslifestyle.wordpress.com

emanuela
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Grazie a te, cara Lilly.
Lo spirito è esattamente questo: condividere. Se poi qualcuno, come te, ha voglia di fare ulteriori ricerche… ecco, sono felice 🙂
You made my day, come direbbero gli inglesi.
Manu

Lilly
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È il risultato di quando un blog funziona. Il merito è tutto tuo 😉
Baci L.

lillyslifestyle.wordpress.com#sthash.mxefsVDd.dpuf

emanuela
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Sono rossa 🙂 Grazie!
Manu

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