Se una rondine non fa primavera… provo allora con la Linea Aloe Vera ESI

Sono sempre stata un’estimatrice della bella stagione, così come ho sempre detestato il freddo e lungo inverno.
Giorni fa, varcando il portone di casa per iniziare una nuova giornata, ho avuto una sensazione ben precisa: l’aria sta cambiando e le mie narici si sono riempite di un odore diverso, più leggero e sottile.
Non so spiegare bene quell’odore né riesco a dargli un nome preciso: è semplicemente il profumo che, per me, segnala l’arrivo della tanto attesa primavera.
Ogni anno, lo percepisco e lo annuso come se fossi una bestiola che si risveglia dopo il lungo letargo; ogni anno, gioisco del più piccolo raggio di sole come un passerotto che riscaldi le piume dopo il freddo e grigio inverno.

E ogni anno, da quel fatidico momento, qualcosa cambia: la primavera e la rinascita che essa porta con sé è così forte che è ben identificabile perfino a Milano.
Tra asfalto e cemento, sbucano i segnali della nuova vita, delicati eppure prepotenti. La forsizia fiorisce gialla in cespugli disseminati per tutta la città. Le magnolie si riempiono di magnifici boccioli. I fiorai propongono bouquet di ranuncoli e io ne sono felice: prediligo i fiori eleganti ma allo stesso tempo non pretenziosi.

Quando iniziano questi primi sentori di primavera, vivo puntualmente le stesse sensazioni: sento scorrere linfa nuova nelle vene e posso finalmente togliermi di dosso un’immaginaria e pesante coltre di torpore.
È come se, durante l’inverno, congelassi una parte di me in una sorta di letargo per concentrare tutte le risorse verso lo sforzo di sopravvivere: terminata quella che percepisco come una vera e propria emergenza, le energie fisiche e mentali possono tornare a fluire liberamente, così come le emozioni.

Pensate che, quando andavo a scuola, sebbene fossi un’alunna diligente, l’inizio della bella stagione coincideva con una certa mia improvvisa insofferenza a stare chiusa tra quattro mura, costretta su banchi che d’un tratto diventavano stretti: ricordo anche che pregavo mia mamma affinché mi consentisse di iniziare a indossare le gonne più leggere, il blazer blu con i bottoni dorati, i mocassini.
Non sono cambiata poi molto da allora e, ancora oggi, il tepore primaverile continua a darmi quella sensazione di solletico dei sensi che mi rende quasi insopportabile l’abituale routine e mi fa venire voglia di spazi liberi e di orizzonti più ampi: mi viene voglia di scappare dal traffico congestionato, dal cemento, dagli angoli di cielo ritagliati purtroppo solo tra un palazzo e l’altro.

Immancabilmente, mi tornano in mente versi di poesie studiate a scuola, soprattutto alcune alle quali sono particolarmente affezionata.
«C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: io vivo altrove e sento che sono intorno nate le viole.»
Sono i versi iniziali di una poesia di Giovanni Pascoli, L’aquilone.
La sento talmente mia che, ancora oggi, a distanza di anni, ricordo distintamente questi versi.

A proposito di primavera… Ho fotografato questa magnolia in fiore giusto pochi giorni fa qui a Milano, in via Senato.
A proposito di primavera… Ho fotografato questa magnolia in fiore giusto pochi giorni fa qui a Milano, in via Senato.

Ecco, a questo punto entro in piena fibrillazione primaverile e il mio cuore si riempie di desideri.
Desiderio di poesia, di leggerezza, di spensieratezza; desiderio di colore, di rinnovata bellezza, di gioia di vivere; per me la primavera è tutto questo.

Come raccontavo, sento che emozioni e pensieri tornano a fluire liberamente ma… ebbene sì, c’è un ma.
Perché, nonostante entusiasmo e fibrillazione, sento che corpo e mente a volte non riescono a stare dietro al prepotente e improvviso risveglio: entrambi sembrano essere provati dal lungo letargo e sembrano chiedere aiuto.
E succede che io sia più stanca del solito e che faccia fatica a concentrarmi: il mio fisico avrebbe bisogno di depurarsi, permettendo alla testa di essere più leggera e di rigenerarsi.

Vi confesso che ripongo fiducia assoluta nella scienza e nella medicina: non curerei mai malattie serie con rimedi alternativi, eppure – per lo stesso principio e per lo stesso rispetto – non comprendo chi abusa dei farmaci usandoli a sproposito.
Dunque, in momenti simili, preferisco piuttosto pensare di assumere degli integratori alimentari e quest’anno ho deciso di farlo davvero.

Attraverso il blog, ricevo tante proposte e non mancano quelle che riguardano proprio l’ambito degli integratori: non ho mai accettato proposte di questo tipo, ma quest’anno ho invece deciso di provare poiché ho incontrato un’azienda – che si chiama ESI – capace di soddisfare i miei criteri di scelta (che sono severi, lo ammetto) e che mi ha fatto venire voglia di testare i suoi prodotti per ben quattro motivi.

Il primo motivo è la mia predilezione per il Made in Italy.
ESI, società che opera nel settore dei prodotti fitoterapici, nutraceutici, dietetici ed integratori alimentari, è un’azienda interamente italiana, dal concept alla produzione.

Il secondo motivo è la solidità di un percorso che si snoda nel tempo.
L’azienda è stata costituita nel 1975 dall’attuale presidente, Antonio Maria Galleano: nel 1992, al fine di usufruire di spazi produttivi più ampi, si è trasferita da Genova ad Albissola Marina, nelle immediate vicinanze di Savona. Attualmente, lo stabilimento si sviluppa su una superficie di circa 19.000 mq con 96 dipendenti.

Il terzo motivo è determinato dal loro talento unito alla capacità di avere ambizioni.
La missione che ESI si propone è quella di contribuire al benessere dell’individuo con prodotti che abbiano un elevato standard qualitativo; l’obiettivo è quello di diventare l’azienda di riferimento nel campo della fitoterapia e dell’integrazione dietetica e di competere efficacemente, in campo salutistico, con i più importanti concorrenti sui maggiori mercati mondiali.

Il loro è un obiettivo ambizioso, è vero, eppure concreto e assolutamente realizzabile: l’esperienza maturata in oltre 40 anni di attività, il costante impegno posto nella ricerca scientifica e nell’innovazione di formulazioni, la severa selezione e l’accurato controllo delle materie prime sono tutti elementi che hanno portato ESI ad attestarsi tra le prime ditte produttrici.
Gli standard di produzione ai più alti livelli qualitativi sono il frutto di impianti di produzione di ultima generazione e di una ricerca portata avanti in laboratori modernissimi. Gli scrupolosi controlli iniziano dalle materie prime e il laboratorio di Controllo Qualità ESI si occupa direttamente delle analisi organolettiche, chimico-fisiche e microbiologiche.

Il quarto motivo è il fatto che, nonostante l’elevata qualità, ESI riesce a mantenere una fascia di prezzo equa e competitiva.
E non è cosa da poco, anzi, direi che è una discriminante piuttosto importante, perché se è vero che per la salute non si guarda ai soldi, è altrettanto vero che occorre essere concreti.
È inutile fare bei discorsi campati in aria. Giusto?

Una volta scelta l’azienda, ho identificato cosa andava bene per me e per il mio problemino con la primavera: la Linea Aloe Vera di ESI.

Dal 1997 e dunque da ben 20 anni, ESI offre la sua linea di succhi, gel e tavolette all’Aloe Vera sfruttando tutte le proprietà depurative, antiossidanti e lenitive di questa preziosa e straordinaria pianta.

Le formulazioni sfruttano le benefiche proprietà della foglia intera (privata dell’aloina, ovvero della parte amara) nonché quelle del gel puro contenuto all’interno.
È possibile scegliere tra diversi prodotti al puro succo di Aloe Vera per uso interno (ovvero da bere), una linea completa di succhi il cui contenuto di polisaccaridi – i principi funzionali dell’aloe – è standardizzato e garantito da un ente di certificazione: Certiquality attesta e garantisce l’assenza di residui di pesticidi o fertilizzanti chimici (un ulteriore buon motivo a supporto della mia scelta) e garantisce che il contenuto in polisaccaridi non sia inferiore a una certa concentrazione.
I prodotti all’Aloe Vera sono disponibili anche per uso esterno in tre tipologie di gel: puro, con olio di argan o con olio di tea tree e vitamina E. Non manca un balsamo per le labbra.

Un mio piccolo momento di relax sul prato in compagnia di due dei prodotti della Linea Aloe Vera Esi (photo credit Valentina Fazio)
Un mio piccolo momento di relax sul prato in compagnia di due dei prodotti della Linea Aloe Vera Esi (photo credit Valentina Fazio)

Vi dico su che cosa è ricaduta esattamente la mia scelta.

Visto che sono spesso fuori casa e che amo la praticità, ho scelto di provare Aloe Vera Succo + Forte in versione pocket drink.
Si tratta di un integratore a base di succo concentrato da foglie di Aloe Vera decorticate con il più delicato dei processi per eliminare la parte esterna contenente aloina: il gel contenuto all’interno delle foglie di Aloe Vera favorisce le funzioni depurative dell’organismo (ciò di cui ho bisogno io) e il nuovo formato in pratici pocket drink con formula detta + Forte garantisce un alto contenuto di polisaccaridi.
E visto che voglio prolungare l’assunzione per un po’, ho deciso di aggiungere alla mia selezione anche Aloe Vera Succo + Forte con succo concentrato di Mirtillo.

Come sta andando il mio test? Molto bene!
Mi sento più leggera, in effetti, sento il mio corpo più pulito e sento anche la testa più sgombra nonché libera dai pensieri più pesanti.

In realtà, tutti i prodotti ESI mirano al raggiungimento del benessere fisico e psichico e la gamma è molto completa, con tanti prodotti che rispondono alle più diverse esigenze, dagli antiossidanti alla cura di vari organi, dalla difesa del sistema immunitario alla digestione, dall’igiene personale ai disturbi dell’umore e del sonno.

Ecco, ho scritto disturbi del sonno, ovvero un altro mio problema subentrato negli ultimi anni – purtroppo.
E non dipende solo dalla primavera, lo ammetto.
È una storia un po’ lunga, però, dunque ve la racconto un’altra volta.

Manu

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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