La moda che verrà # 5: Luisa Beccaria primavera / estate 2014
Come già avvenuto lo scorso settembre (qui il mio articolo), ho di nuovo avuto la fortuna di assistere alla sfilata di Luisa Beccaria, questa volta per la primavera / estate 2014: la collezione è dedicata a una donna indipendente e consapevole e si intitola “En plein air”.
La stilista pensa a una donna desiderosa di godere appieno delle sue emozioni e capace di innalzarsi sulla quotidianità con la stessa leggerezza di una farfalla: le farfalle sospese in volo sono un motivo ricorrente, a partire dal delizioso cartoncino di invito.
Le forme, molto fresche e talvolta sinuose, danno vita a giochi di trasparenze e a silhouette estremamente femminili, ben sottolineate dalle lavorazioni sartoriali. Gli abiti e le gonne a campana giocano con tutte le lunghezze, dal maxi al mini, creando un gioco di contrasti con i top corti che lasciano intravedere la pelle. Le tuniche e le vesti impalpabili sono in chiffon e organza.
Luisa Beccaria cerca la strada della tridimensionalità e lo fa attraverso sangallo in bicromia e strisce di cotone tagliate al laser, alternate a tulle di cotone e a pizzi fatti al tombolo: anche il lino viene intagliato con lo scopo di superare le due dimensioni.
Le microstampe con motivo di ghirlande e colombe – nei toni del blu definito Wedgwood dalle omonime porcellane – diventano tridimensionali nei ricami in tulle e organza che lasciano le ali fluttuanti: anche le farfalle di cui parlavo si innalzano dalle stampe in ricami gioiello. Per la sera, l’organza si impreziosisce di pizzi iridescenti.
La paletta è luminosa come un mattino d’estate: le gradazioni d’azzurro e di rosso melograno sono le grandi protagoniste ma lasciano spazio anche a cromie delicate come il panna, il verde acqua e il lavanda, con qualche tocco di blue navy. Non manca qualche sfumatura oro sul quale talvolta viene fatto un intervento di sottrazione fino a fargli assumere bagliori platino.
Tutta la collezione nel suo complesso mi comunica freschezza e un desiderio di leggerezza: è una donna che è perfettamente in sintonia con la natura e con i suoi colori e che non ha bisogno di inutili artifici.
A impreziosire la mia esperienza dopo la sfilata, la possibilità di entrare in backstage che è la parte che amo di più: spero che le mie foto imperfette della passerella siano completate da quelle con i dettagli che ho avuto modo di osservare da vicino e che vi regalo.
Amo il backstage perché adoro soffermarmi con attenzione sui capi, osservarli, gustarmeli e accarezzare le stoffe prendendomi il tempo necessario, come se gli abiti potessero parlarmi e raccontarmi la loro storia.
Se volete approfondire la conoscenza del mondo Luisa Beccaria, questo è il sito e questa è la pagina Facebook.
Manu
Tutte le foto sono miei scatti
P.S. valido per tutti i post dedicati alle sfilate della Milano Fashion Week…
Quale blogger pubblica i post sulle sfilate non in tempo reale ma a settimana conclusa? Io!
Sono un po’ anomala, lo so, arrivo in ritardo con foto imperfette, con la mia visione emozionale ed emozionata (e di questo ringrazio il Cielo), col mio bisogno di prendere un po’ le distanze per guardare il quadro completo e da lontano. So che il bello della rete è l’immediatezza ma so anche che potete trovare foto bellissime e reportage perfetti in tempo reale su canali professionali come Vogue e anche su tanti altri blog ben fatti. Questi, quindi, sono i racconti di una persona che ogni volta si sente come Cenerentola invitata al ballo del Principe.
Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.