LUMAS arriva a Milano: art wants to be seen

Non è un mistero il fatto che io non creda nella divisione in compartimenti rigidi e che non abbia simpatia per i ghetti, soprattutto quelli auto-costruiti e anche nel caso in cui siano di lusso: per questo rifiuto di guardare solo alla moda. Proprio pochi giorni fa, in un altro post, ho citato la lezione di una mia insegnante in IED secondo la quale occorre essere vasi pronti a essere riempiti da stimoli disparati, soprattutto se ci si occupa di ambiti creativi.

Ricordo che a scuola, alle medie e poi alle superiori, ero molto incuriosita dalle materie scientifiche e soprattutto da vari processi che ci facevano studiare, come l’osmosi e il principio dei vasi comunicanti: ad affascinarmi non era solo il fenomeno di per sé stesso, fisico, chimico o biologico, bensì il concetto intrinseco di comunicazione, trasferimento e influenza. Ero interessata a tutti gli scambi di materia e a tutte le trasformazioni dell’energia.

Oggi, non faccio altro che applicare quegli stessi concetti a ciò che amo: sostengo che anche la creatività sia liquida e che quindi possa consentire un passaggio e uno scambio reciproco tra campi che hanno membrane permeabili – arte, fotografia, moda intesa come forma di comunicazione e non come mero consumismo.

Sono sempre più convinta che i compartimenti siano un’invenzione dell’essere umano e che barriere e limiti esistano laddove vogliamo crearli e vederli.

Per tutti questi motivi sono felice di essere stata invitata all’inaugurazione della galleria LUMAS a Milano, la prima sede italiana di un network internazionale che ha uno sguardo molto particolare su arte contemporanea e fotografia, ambiti che amo molto. Fare incursioni nel mondo dell’arte mi dà energia, mi dà nuovi spunti e stimoli, quindi accolgo con gioia questo arrivo.

LUMAS Italia nasce a seguito di una presenza consolidata e capillare in tutto il mondo, grazie a 34 gallerie in 29 città tra cui Berlino, Londra, Parigi, New York, Mosca e Dubai.

LUMAS Milano
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LUMAS Milano<br />Damien Hirst
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Damien Hirst
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La visione LUMAS si differenzia da quella di molte altre realtà del mondo dell’arte e della fotografia e si può racchiudere in due concetti fondamentali, “Art wants to be seen” e “Affordable art in a homely environment”.

Cosa significano esattamente questi concetti e perché questa galleria si differenzia da tante altre?

Il primo principio fondamentale è quello di offrire edizioni artistiche limitate a prezzi accessibili. Il secondo è quello di offrire un nuovo concetto di allestimento: visitando lo spazio milanese – 200 metri quadrati situati in via Turati – si ha infatti la sensazione di essere a casa di un collezionista d’arte più che in una galleria e tutto ciò grazie al susseguirsi di differenti ambientazioni.

Le opere sono disposte all’interno di spazi che richiamano quelli di una casa o di un ufficio, in modo tale da aiutare il visitatore a farsi un’idea chiara di come i pezzi potrebbero apparire in un salotto o accanto alla scrivania.

La formula di LUMAS è dunque accogliente, non spaventa né intimidisce, invita a entrare, avvicinarsi, incuriosirsi, interagire.

LUMAS Milano
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LUMAS Milano e il corner riservato al fotografo Christophe Jacrot presente all’inaugurazione del 23 ottobre
LUMAS Milano e il corner riservato al fotografo Christophe Jacrot presente all’inaugurazione del 23 ottobre

Questo primo spazio italiano è unʼavventura intrapresa da Giorgio Psacharopulo, Walter Ricciotti e Raffaella Lavagnino, tre persone con profili diversi ma accomunate dalla passione per lʼarte, tre professionisti che hanno percepito un vuoto sulla scena italiana e che hanno pensato che potesse quindi esserci uno spazio adatto per la formula proposta da LUMAS.

Lo spiega molto bene Giorgio Psacharopulo: “Da diversi anni, dagli USA, alla Francia, alla Germania, la fotografia si sta rivelando come media estetico e quindi da collezionismo; riteniamo che sia arrivato il momento di introdurre questo concetto in Italia, un paese con la più grande tradizione artistica”.

Walter Ricciotti aggiunge: “Vogliamo coniugare la diffusione dell’arte con un business sostenibile; pertanto, ritenendo che il concept di LUMAS sarà di grande successo nel nostro paese, abbiamo in programma di aprire nei prossimi anni almeno una galleria in ciascuna delle principali città italiane”.

A mio avviso, nessuno più di Giorgio Psacharopulo, ex CEO di Magnum Photos International, può parlare a ragion veduta della fotografia e del suo sviluppo, della diffusione e di un’apertura a un ampio pubblico; inoltre, se a dargli man forte è Walter Ricciotti, CEO del fondo Quadrivio e quindi grandissimo esperto di economia, finanza e investimenti, c’è da giurare che questo è un progetto con ottime prospettive e potenzialità.

Ovviamente, da semplice e umile sostenitrice del bello e della cultura, tutto ciò non può che sollevare la mia appassionata e calorosa approvazione.

LUMAS Milano
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LUMAS Milano<br />Miles Aldridge, “Red Marks # 1”
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Miles Aldridge, “Red Marks # 1”
LUMAS Milano
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Il portfolio di LUMAS consiste in fotografie e dipinti contemporanei, più di 1400 opere realizzate da 160 artisti (già quotati e giovani promesse) che offrono un’ampia panoramica sull’arte contemporanea con nomi come Christo, Man Ray, Yue Minjun (artista cinese conosciuto per le facce sorridenti), Araki, Miles Aldridge e Matteo Thun.

Il ricco portfolio verrà presentato in mostre che andranno a susseguirsi in un calendario a rotazione: il programma di attività prevede inoltre incontri con artisti e fotografi.

Tengo molto a sottolineare che, grazie a un comitato di curatori esperti, agli esordienti più brillanti provenienti dalle principali accademie di tutto il mondo è concessa la stessa considerazione degli artisti già affermati: come immaginerete, ciò mi piace molto e rende il progetto ancora più interessante, in quanto pone LUMAS nella posizione di fare una buona politica di ricerca del talento, offrendo una chance a chi inizia e guardando oltre il mercato già consolidato.

LUMAS Milano
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LUMAS Milano<br />Sulla sinistra: sue stampe di Shannon Richardson<br />Sulla destra: René & Radka, “Downtown”
LUMAS Milano
Sulla sinistra: sue stampe di Shannon Richardson
Sulla destra: René & Radka, “Downtown”
LUMAS Milano<br />Pep Ventosa, “Santa Cruz”
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Pep Ventosa, “Santa Cruz”
LUMAS Milano<br />Andrey Yakovlev & Lili Aleeva
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Andrey Yakovlev & Lili Aleeva

Dal punto di vista personale e dunque da fruitrice, posso dire che se si è in cerca di fotografie o opere d’arte contemporanea autentiche e a prezzi accessibili, si incontra generalmente un vuoto: le gallerie d’arte vendono pezzi unici o edizioni con tirature estremamente limitate a prezzi molto elevati, destinati quindi a grandi collezionisti, istituzioni o musei. LUMAS offre un’alternativa e nel corso degli anni ha reso la fotografia contemporanea accessibile a una gamma molto più ampia di appassionati.

Come? Con edizioni limitate da 75 a 150 esemplari, ognuno firmato e numerato dall’artista: sul mercato tradizionale, le copie sono normalmente 5, mentre queste tirature consentono di offrire prezzi accessibili che si collocano tra i 120 e gli 800 euro.

La firma dell’artista rende l’opera un originale: il certificato di autenticità che l’accompagna è pienamente conforme agli standard internazionali applicati da tutte le principali gallerie nel mondo e contiene le informazioni necessarie tra cui il formato, la data, il numero totale di copie e il numero seriale.

Più copie non significa dunque minore qualità: semplicemente, LUMAS gode di una posizione unica in quanto è allo stesso tempo editore e rivenditore e dunque, mantenendo l’attività di produzione all’interno e intrattenendo collaborazioni ravvicinate e continuative con gli artisti, è in grado di garantire elevati standard artistici e tecnici a prezzi contenuti.

LUMAS Milano
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LUMAS Milano<br />Robert Lebeck, “Alfred Hitchcock”
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Robert Lebeck, “Alfred Hitchcock”
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LUMAS Milano<br />Sul divano, un’opera di Farin Urlaub
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Sul divano, un’opera di Farin Urlaub
LUMAS Milano<br />Shannon Richardson, alcuni esemplari della serie “Route 66”
LUMAS Milano
Shannon Richardson, alcuni esemplari della serie “Route 66”

Non solo: esauriti gli esemplari disponibili, un’opera non viene mai più ristampata e, ovviamente, le copie in circolazione possono aumentare di valore e quindi di prezzo. Una volta che un’opera acquista lo status di “Bestseller” o “Last Prints”, ossia quando ha venduto molto bene e solo pochi esemplari sono rimasti disponibili, il prezzo delle tirature rimaste sale, quindi il concetto è che prima si acquista una stampa più basso è il prezzo.

Oltre ad appagare occhi e senso estetico, se si ha buon fiuto, si può essere tra i pochissimi a possedere quella certa stampa LUMAS in tutto il mondo (al massimo uno dei 150) e dunque ci si ritrova ad avere fatto anche un potenziale investimento.

Sono felice che LUMAS abbia aperto a Milano: a mio avviso, un posto così era necessario in Italia e spero che, come da programmi, arrivi presto in altre città.

Tutto ciò che avvicina le persone al bello e alla cultura mi dà gioia. E sono felice di veder crescere la mia città: ne sono orgogliosa.

Manu

 

 

 

*** Tutte le foto sono miei scatti

realizzati in occasione dell’inaugurazione di LUMAS Milano dello scorso 23 ottobre ***

 

 

 

LUMAS Milano è in via Turati 3, tel. 02 8905 8339: la galleria è aperta dal lunedì al sabato dalle 11 alle 19.

L’intero portfolio LUMAS può inoltre essere consultato sul sito. Immagini, mostre virtuali e testi critici sugli artisti offrono informazioni dettagliate e una panoramica esaustiva: inoltre, il sito offre anche spiegazioni approfondite sull’incorniciatura e il montaggio, secondo suggerimenti in accordo con gli stessi artisti.

Tutte le opere presenti nel portfolio di LUMAS possono essere ordinate online.

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Rosamaria
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L’apertura di Lumas a Milano è una gran bella notizia! Non ci sono ancora mai stata, e da appassionata di fotografia (soprattutto) e di arte sono curiosa di andarci. Effettivamente a Milano da quando è stato chiuso Forma Foto manca uno spazio solido dedicato alla fotografia, la nuova destinazione del Palazzo della Ragione è davvero troppo poco per una città come Milano! Inoltre, quello che mi piace di Lumas è il concetto di arte che se da un lato vuole essere vista, dall’altro può essere acquistata da persone “comuni”. Il collezionismo di opere d’arte , e di fotografia in modo particolare, ai giorni d’oggi è un tema molto interessante ma scivoloso e purtroppo ahimè davvero di estrema nicchia in Italia. I luoghi per chi vuole investire in arte o fotografia sono così nascosti e le informazioni nebulose…ben venga allora Lumas, che comincia, con la sua esperienza internazionale, a colmare un vuoto. E come sempre GRAZIE Emanuela per questi post!!!!!!!!

Manu
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La tua analisi lucida, appassionata, obiettiva e intelligente è una boccata d’aria fresca, cara Rosamaria.
Aggiungo che avere la consapevolezza che esistono persone giovani e brillanti come te, con una visione così aperta e fresca, è cosa che mi rende felice. Molto.
Spero che tutto ciò sia di buon auspicio per il nostro Paese e per la cultura che talvolta è un po’ maltrattata. Se c’è cultura c’è apertura e se c’è apertura si può uscire dai momenti oscuri.
Grazie di cuore,
Manu

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