Milano Fashion Week: Simonetta Ravizza FW 2015-16

Quando, leggendo la cartella stampa di una collezione, mi capita di trovare omaggi a personaggi illustri di vario genere – pittori, scrittori, cantanti e altri ancora – mi chiedo sempre se la persona in questione avrebbe mai potuto immaginare di diventare, un giorno, fonte d’ispirazione per uno stilista.

E così, dopo la sfilata di Simonetta Ravizza e dopo aver letto il riferimento a Carly Simon, nota cantautrice americana, ho provato a calarmi nei suoi panni: sì, io sarei felice di aver ispirato la collezione autunno / inverno 2015 – 16 della maison, una collezione forte, lussuosa e al tempo stesso facile da indossare perché composta da tanti pezzi mixabili.

Carly Simon, classe 1945, è l’autrice di brani famosi come “You’re So Vain” (1972) e “Coming Around Again” (1986): ricordate quest’ultimo nel film “Heartburn – Affari di cuore”? Ha vinto anche un Oscar per la migliore canzone con “Let the River Run” (1988), colonna sonora di un’altra pellicola, “Working Girl – Una donna in carriera”.

Magari, tra coloro che stanno leggendo, alcuni non erano nemmeno nati quando la Simon rendeva celebri questi pezzi, eppure scommetto che tutti li hanno sentiti almeno una volta.

Riascoltando i tre brani e riguardando i video, non ho fatto fatica a capire perché in casa Ravizza abbiano pensato a lei come a un modello di consapevolezza e femminilità: è una cantante di tutto rispetto nonché una donna dallo stile forte, stile che è stato attualizzato e reso contemporaneo.

La collezione che ho visto sfilare al Teatro Vetra si fonda su alcuni punti cardine: mix materici, sovrapposizioni di volumi diversi, silhouette minimali ma lussuose.

Il concetto di eleganza è essenziale, a tratti quasi austero, per poi addolcirsi attraverso pizzi, velluti e sete che diventano bluse fluttuanti, abiti-camicia e pantaloni ampi.

Questi capi si indossano sotto lunghi gilet, parka, cappotti maschili, mantelle e bomber proposti in pregiate pellicce, come da migliore tradizione di casa Ravizza: visone sfoderato, montone nappato, volpe e cincillà colorati oppure patchwork che mixano tutti i peli e qualche accento animalier. In aggiunta ai cappotti maschili, ci sono quelli a vestaglia in lana e cashmere, ovviamente con colli in pelliccia.

Le maxi felpe, le gonne a vita alta e gli abiti dal taglio ad A sono in morbida pelle (viene voglia di accarezzarla): alcuni hanno intarsi e ricami scintillanti sulle tasche o sulle bande laterali.

La selezione di accessori prevede stringate basse con tocchi di pelliccia sulla tomaia, ma ho anche avvistato zoccoli di legno avvolti in volpe, persiano e montone: le borse hanno profili di lunghe frange tono su tono.

Come vedete dalle ultime immagini qui sopra, la sfilata è terminata con una piccola sezione dedicata alla montagna, completa di sci e caschi di design: caratterizzati dalla combinazione tra tessuti tecnici e pelliccia, i capi sono rigorosamente declinati in bianco e nero con motivi grafici di fiocchi di neve stampati, per esempio, sul visone.

Simonetta Ravizza propone dunque una collezione dallo spirito doppio, bohémien (sovrapposizioni, volumi, patchwork, frange) e chic (lusso dei materiali e pulizia delle silhouette): le due anime convivono con un risultato a mio avviso armonioso, esattamente come quello che Carly Simon è riuscita a realizzare con la sua musica, fondendo pop e rock.

Manu

 

 

 

Ringrazio l’ufficio stampa per l’uso delle foto; trovate invece alcune foto e un video (con la “nevicata” finale) fatti da me alla sfilata sul mio account Instagram – link diretto qui in fondo

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito Simonetta Ravizza e qui l’account Instagram

Io e le collezioni Simonetta Ravizza: qui il mio racconto della collezione autunno / inverno 2014 – 2015, qui quello della collezione primavera / estate 2014

 

 

 

Angolo musica: visto che ho citato Carly Simon e i suoi successi… eccoli 🙂

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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