Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 1, bellezza batte pioggia 1 a 0

Settimana scorsa, avevo iniziato un post dichiarando che, durante la fashion week, non riesco ad assimilare tutto immediatamente, probabilmente per il sovraccarico di stimoli concentrati nell’arco di pochi giorni. Raccontavo di aver bisogno di un po’ di tempo per digerire quanto visto, per farlo mio, per ricostruire il quadro d’insieme e per riuscire a mettere ogni tassello al suo posto.

Beh, direi che ci siamo: sono pronta. E allora andiamo con ordine.

Giorno 1, mercoledì 19 febbraio: la settimana non è partita benedetta dai migliori auspici, visto che la città si è svegliata sotto una pioggia incessante che non ci ha dato tregua nemmeno per un attimo. Ma, in fondo, ha avuto poca importanza: se il meteo ci è stato avverso, Milano ha invece voluto regalarci tanta bellezza, sia attraverso le collezioni presentate, sia attraverso i palazzi che ci hanno aperto le loro porte (cito Palazzo Visconti, Palazzo della Ragione e Palazzo Clerici).

Il primo giorno è stato per me quello di Chicca Lualdi, Angelo Marani, Simonetta Ravizza, Paola Frani e Via Delle Perle VDP.

 

CHICCA LUALDI BEEQUEEN

Questa volta, ad aprire Milano Moda Donna, è stata Chicca Lualdi, una delle mie stiliste preferite in assoluto: seguo con attenzione il suo percorso, stagione dopo stagione. Ancora una volta, confermo l’idea che ho di lei: propende sempre più verso una pulizia formale, estetica e di contenuti. La sua moda è sofisticata e portabile, lontana anni luce da una stravaganza inseguita a tutti i costi, dotata di grande carattere e di una buona dose di consapevolezza: i capi pensati per il prossimo autunno – inverno 2014 / 15 parlano di equilibrio garbato tra qualità e buon gusto. Chicca non teme il classico né lo considera sinonimo di noia: sembra raccogliere una sfida e decide di reinterpretarlo con un appeal moderno. Il risultato è una sobrietà che non penalizza la femminilità, anzi, la rende meno scontata. Ad alcuni tessuti tradizionalmente maschili viene data una nuova interpretazione: il tweed, per esempio, viene spezzato da tessuti di ricerca oppure viene mosso da interventi di pelliccia che si fondono col tessuto, disegnando grafiche e tagli decisi. Tra gli accessori, mi è piaciuto il calzettone maschile impreziosito da ricami nonché le scarpe, rivestite anch’esse in tweed col contrasto della suola in para. Lo dico, anzi, lo scrivo: brava Chicca! A me – che eppure minimal non sono – la tua donna sobria piace da impazzire (hair styling e make- up inclusi).

Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Chicca Lualdi BeeQueen, autunno – inverno 2014 / 15 (ph. Piero Biasion)
Alla sfilata di Chicca Lualdi BeeQueen: incantata dalla meraviglia di Palazzo Visconti, non potevo non dedicargli almeno una foto. Per me la Milano Fashion Week è anche questo.
Alla sfilata di Chicca Lualdi BeeQueen: incantata dalla meraviglia di Palazzo Visconti, non potevo non dedicargli almeno una foto. Per me la Milano Fashion Week è anche questo.

 

ANGELO MARANI

Angelo Marani ha tutto il mio rispetto. Sono impressionata dalla sua cultura (ho avuto la fortuna di ascoltarlo varie volte), accompagnata da una grande naturalezza: la sua nuova collezione autunno – inverno 2014 / 15 si intitola “Art random” e osservarla è come fare una passeggiata in un meraviglioso e immaginario museo. Lo stilista cita Impressionismo, Secessione Viennese, Liberty, Art Déco e Jugendstil: ispirazione geniale, a mio avviso, perché in un’epoca (la nostra) di Europa sì – Europa no, lui lascia la parola all’Arte, quella con la A maiuscola, e riunisce il meglio di tutti i movimenti tra fine ‘800 e inizio ‘900. L’aggettivo random, ovvero casuale, indica che non c’è un ordine cronologico: l’intento dichiarato è quello di unire il bello del passato col meglio del presente. C’è la luce calda degli ori di Gustav Klimt, ci sono i paesaggi di Renoir e Monet che si illuminano di micro paillettes, c’è il rosso e nero caro all’Art Déco: la pittura cosiddetta en plein air dell’Impressionismo fiorisce sul panno di cachemire. Non mancano i virtuosismi: il tubino viene ribattezzato Twenty perché è fatto da 20 tasselli di pizzo, maglia, jacquard, panno, le Decol-twelve con tacco a stiletto sono un puzzle di 12 pezzi e infine c’è il Twenty Century Fur, un visone con intarsio di ben 220 tasselli. Mi piace infine segnalare che i capi sono doppi: grazie a un ingegnoso studio di zip, ogni pezzo è trasformabile. Capite perché dico che Angelo Marani ha tutto il mio rispetto?

Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15
Angelo Marani, autunno – inverno 2014 / 15

 

SIMONETTA RAVIZZA

La collezione autunno – inverno 2014 / 15 di Simonetta Ravizza si chiama “Nel bosco incantato”: i cavalli di battaglia della maison, pelle e pelliccia, si fondono fino a mimetizzarsi tra loro, aiutati dai colori che giocano un ruolo fondamentale. Bordeaux, blu e verde bosco si alternano tra intarsi, righe e screziature. La pelliccia diventa una sorta di tavolozza: l’ispirazione viene dall’arte del pittore statunitense Mark Rothko e viene tradotta in motivi grafici a blocchi su visoni, cincillà e volpi. Altro mantra caratterizzante in casa Ravizza è la sovrapposizione: gilet di volpe si insinuano sotto ai cappotti o vengono portati sopra alla giacche. I capi sono pensati per essere mixabili: l’intento è quello di lasciare la libertà di scelta a chi li indosserà, a prescindere dalla moda e secondo personalità (sapete quanto io sia sensibile a tali argomentazioni). Cosa ho amato? Le linee ad A delle gonne tagliate a ruota e i pantaloni over, alcuni lunghi fino a terra, altri fermi ad altezza polpaccio: tutti questi capi sono in pelle leggerissima e finiscono direttamente nella mia wishlist (dove era già finita la morbida salopette della scorsa stagione). La creatività di Simonetta Ravizza si estende questa volta anche al mondo del cappello: attraverso la collaborazione con Cambiaghi, prestigioso e storico brand nato nel 1880, nasce una capsule collection che unisce feltri e pelliccia. OK, subito in wishlist anche uno di questi.

Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15
Simonetta Ravizza, autunno – inverno 2014 / 15

 

PAOLA FRANI

Il nome di Paola Frani ricorre spesso in questo mio spazio: una donna e un’azienda che stimo e apprezzo da tempo. E questa volta, lei che tradizionalmente inaugurava il calendario di Milano Moda Donna, per sua scelta e decisione sicuramente sofferte, non ha sfilato. La motivazione fa riflettere: in un momento sicuramente non facile, ha pensato non allo show ma ai clienti, preferendo abbassare il listino prezzi (20%, per la cronaca). La nuova collezione è stata presentata presso l’atelier, senza sfilata: una scelta che ammiro, soprattutto pensando a quanti puntano tutto sulla cosiddetta visibilità. Lo stile Frani è questo: eleganza – e non parlo solo di quella esteriore. La collezione per l’autunno – inverno 2014 / 15 si chiama “Power Flora”: la stilista costruisce sapientemente una sorta di giardino d’inverno che svela la propria bellezza solo appena celata dalla coltre della brutta stagione. Tessuti lucenti e superfici laminate ricordano l’effetto della brina: applicazioni di fiori in cristalli Swarovski, bordure floreali in lurex, composizioni di fiori in lana, macro gioiello floreali ingentiliscono i tessuti invernali. L’organza di seta si veste di una stampa sofisticata, un intreccio di rami che affiora da una sorta di nebbia “tecnologica”, ottenuta giocando coi pixel. Lo stile Paola Frani è inconfondibile, sempre sospeso tra tradizione e sperimentazione e la bella presentazione non ha fatto rimpiangere la sfilata.

Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15
Paola Frani, autunno – inverno 2014 / 15

 

VIA DELLE PERLE VDP

Devo ammettere che, quando sono entrata al Grand Hotel et de Milan per la presentazione di VDP, sono rimasta piuttosto impressionata e non solo per la location, una di quelle che amo nonché uno degli alberghi storici della mia città. Il brand ha infatti dato un forte impatto visivo alla collezione autunno – inverno 2014 / 15 attraverso il tramite di una grande scala, bianca e lucida: sui gradoni ha disposto un folto gruppo di splendide modelle. La scelta non è stata casuale né puramente estetica: la scala è stata usata come simbolo costruttivo e ottimista di valori in ascesa (ripresi dalle scritte sui gradini stessi). La modelle indossavano esclusivamente e rigorosamente tre colori – bianco, nero e rosso – e, come in un gioco di carte, simboleggiavano le regine di un’immaginaria scala reale (cuori rossi e fiori neri) e un’altrettanto armoniosa scala musicale (con capi optical bianchi e neri proprio come i tasti di un pianoforte). Tra i capi rossi ho avvistato un bomber in visone e un tubino in neoprene, mentre tra i neri ho apprezzato il tailleur pantalone rinnovato dalla canottiera in tessuto tecnico: a rendere omaggio alla scala musicale, l’abito da sera con paillettes che ricordano un pentagramma. Ho trovato interessante anche il visone candido con intarsio di fiori neri. Il segno tipico di VDP resta la femminilità, decisa ma mai sopra le righe.

VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15
VDP, autunno – inverno 2014 / 15

 

La mia prima intensa, giornata di Milano Fashion Week si è infine conclusa con un evento piacevolissimo: il vernissage della mostra Viaggio in Italia voluta da Marie Claire, ma questa storia ve l’ho già raccontata qui.

E il viaggio continua…

Manu

 

Per approfondire:

Qui il sito di Chicca Lualdi BeeQueen

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Angelo Marani

Qui il sito di Simonetta Ravizza

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Paola Frani

Qui il sito di Via Delle Perle VDP

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Tatiana
Reply

La pioggia proprio non ci voleva sono d’accordo! Giornata ricca, che bella la presentazione di VDP!
Kiss

Tati loves pearls

emanuela
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… E per fortuna che dopo il primo giorno è andata molto, molto meglio dal punto di vista del meteo!
La presentazione di VDP è stata davvero particolare: secondo me è importante saper trovare metodi di comunicazione sempre nuovi.
Un bacio anche a te,
Manu

angela
Reply

collezioni rese ancora più interessanti dalle tue recensioni

emanuela
Reply

Ti ringrazio molto, cara Angela, mi fa davvero tanto piacere.
Buona domenica e un sorriso,
Manu

Lucia
Reply

Paola Frani e Chicca lualdi sempre molto chic! bellissime le stampe di Marani…ma quest’anno Simonetta Ravizza si è superata! Una collezione sublime..
Un bacio, a presto
Lucia
http://www.legallychic.org

emanuela
Reply

Eh, cara Lucia, lo confesso: sono d’accordo con te su tutta la linea.
Sto prestando particolare attenzione a Simonetta Ravizza da un paio di stagioni e mi piace molto come sta lavorando. A mio avviso, questa collezione è “matura” sotto tutti i punti di vista: colori, forme, volumi e accostamenti. La morbidezza della pelle si intuisce a vista d’occhio. E poi è una moda pensata per tutte le donne e per tutte le fisicità: i diversi volumi vestono bene tante tipologie. Porterei subito a casa gli outfit 3, 5, 6 e 7 nell’ordine delle foto qui sopra: li sento molto vicini a me.
Grazie mille e un bacio anche a te.
Manu 🙂

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