Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 3, incontri e persone – parte 2

Qualche giorno fa, vi ho raccontato il mio terzo giorno di Milano Fashion Week, o meglio la prima parte: dato che la giornata è stata molto lunga e piena, ho deciso infatti di dividerla in due parti. Questa è la seconda nella quale potete trovare The Wandering Collective, Sergio Daricello e Alice Tamburini, tutti incontrati in serata al cocktail party organizzato presso lo showroom Spring Up: un evento al quale partecipo sempre molto volentieri, perché mi sento a casa.

Prima di raccontarvi tutti i dettagli, vorrei fare però due considerazioni che legano tutti questi stilisti.

La prima è che credo esista una giusta via di mezzo tra andare in giro mezze nude e nascondersi sotto improbabili palandrane: c’è una giusta via per la femminilità, sì, e coloro che sto per presentarvi l’hanno trovata.

La seconda è che credo che il loro compito sia sempre più difficile: li amo e li seguo da diverse stagioni e riuscire a sorprendermi ogni volta non è cosa semplice. Ci sono riusciti, ancora una volta.

 

THE WANDERING COLLECTIVE

Valentina Brugnatelli, Gianluca Soldi e David Wyatt alias The Wandering Collective: tre persone, tre teste, tre anime, un collettivo capace di battere come un unico cuore. Ho già espresso in passato la mia ammirazione verso questi designer, forti come singoli e ancora più forti nel gruppo, capaci di unire le loro idee e di farle battere all’unisono. Il loro lavoro non smette di sorprendermi quanto ad armonia: le linee sinuose pensate da David per gli abiti vengono riprese nei gioielli di Valentina e gli stessi echi si ritrovano nelle scarpe di Gianluca. Tre persone perfettamente in grado di sviluppare il proprio percorso, di camminare con le proprie gambe, di stare in piedi da sole hanno deciso di unire le loro capacità per dar vita a un progetto che racconta una certa idea di donna e di femminilità. Per il prossimo autunno – inverno 2014 / 15, il gruppo si è ispirato ai due poli estremi del XX secolo: da una parte, le avanguardie artistiche dei primi del ‘900 e, dall’altra, gli esplosivi anni ’80. Il risultato è un mix di forme audaci riempite da colori primari. Una collezione che offre un punto di vista chiaro, forte e positivo, pieno di energia: la loro è decisamente una fuga dalla scelte di massa per privilegiare il coraggio di seguire le proprie convinzioni. Per usare le loro parole: una collezione “designed for the dynamic Wandering Woman who embraces maximalism as her mode du jour”.

The Wandering Collective autunno – inverno 2014 / 15
The Wandering Collective autunno – inverno 2014 / 15
The Wandering Collective autunno – inverno 2014 / 15
The Wandering Collective autunno – inverno 2014 / 15
The Wandering Collective autunno – inverno 2014 / 15: focus sulle calzature di Gianluca Soldi
The Wandering Collective autunno – inverno 2014 / 15: focus sulle calzature di Gianluca Soldi
The Wandering Collective: Valentina Brugnatelli e le sue creazioni per l’autunno – inverno 2014 / 15
The Wandering Collective: Valentina Brugnatelli e le sue creazioni per l’autunno – inverno 2014 / 15
Al cocktail Spring Up: Valentina Brugnatelli e io
Al cocktail Spring Up: Valentina Brugnatelli e io

 

SERGIO DARICELLO

Per immaginare la sua collezione primavera – estate 2014, Sergio Daricello aveva guardato a Federico Fellini e al suo film “Roma” e aveva attinto a un’opera del pittore siciliano Vito D’Anna: oggi lo stilista continua il suo viaggio nel nostro glorioso passato e continua a guardare alla storia, alla pittura e all’arte per disegnare sapientemente la nuova collezione per il prossimo autunno – inverno 2014 / 15. Ci riporta stavolta al 1799, a Palermo: a seguito dei moti rivoluzionari di Napoli, i reali Ferdinando IV di Borbone e Maria Carolina d’Asburgo si trasferiscono a Palermo dove fanno realizzare una villa dal gusto orientale chiamata Palazzina Cinese. La ricerca fatta da Sergio parte proprio da questo monumento palermitano in cui si mescolano riferimenti di varie epoche: le linee della sua collezione riprendono così le curve tipiche del rococò, ottenute attraverso tessuti leggeri, oppure danno vita a strutture lineari e rigide, in un vago richiamo al mondo orientale, mentre i soggetti delle stampe nascono dalle opere neoclassiche presenti negli appartamenti della regina. Ho amato i colori usati (soprattutto un rosa molto carico), le stampe e il fatto che sia possibile cogliere una continuità tra questa e la precedente collezione: Sergio ha infatti ripreso alcuni degli elementi precedentemente studiati e, senza abbandonarli, ha continuato la loro rielaborazione.

Sergio Daricello autunno – inverno 2014 / 15
Sergio Daricello autunno – inverno 2014 / 15
Sergio Daricello autunno – inverno 2014 / 15
Sergio Daricello autunno – inverno 2014 / 15
Al cocktail Spring Up, una modella indossa una delle creazioni di Sergio Daricello autunno – inverno 2014 / 15
Al cocktail Spring Up, una modella indossa una delle creazioni di Sergio Daricello autunno – inverno 2014 / 15
Lo stilista Sergio Daricello con la modella che indossa una delle sue creazioni per l’autunno – inverno 2014 / 15
Lo stilista Sergio Daricello con la modella che indossa una delle sue creazioni per l’autunno – inverno 2014 / 15

 

 

ALICE TAMBURINI

Non mi entusiasma la moda usa & getta: per questo ho amato Alice Tamburini fin dal primo istante in cui l’ho conosciuta, lo scorso settembre, perché lei è l’esatto contrario. Non mi piace che la moda vada troppo veloce e che tutto sia masticato, ingurgitato e accantonato nell’arco di una stagione: le idee giuste non vanno abbandonate, bisognerebbe rielaborarle, farle evolvere, lavorarci sopra. Mi piace riconoscere un filo nel percorso di uno stilista, mi piace vedere come riesce a lavorare su sé stesso e come riesce a sviluppare le proprie tematiche che – secondo me – devono diventare una caratteristica distintiva: Alice mi dà soddisfazione in tutto ciò ed è lontana anni luce da una logica di trend fine a sé stesso. Non era compito affatto facile sviluppare i temi contenuti nella sua precedente collezione: per me era già perfetta, atemporale, poetica e materica al tempo stesso. E invece Alice c’è riuscita, anche con l’aiuto del colore: ha introdotto tinte vibranti come il rosso e il turchese e ha continuato lo studio della materia, della struttura e dei volumi attraverso tessuti dalle consistenze invernali, pur riuscendo a mantenersi leggera, eterea e poetica. Racconta: “ogni forma è modificata dal nostro corpo e anche dai nostri ricordi. Amo i materiali che hanno molte vite e una struttura”. Non so, ho la sensazione che coloro ai quali la designer si ispira (cito tra tutti Roberto Capucci) approverebbero.

Alice Tamburini autunno – inverno 2014 / 15
Alice Tamburini autunno – inverno 2014 / 15
Alice Tamburini autunno – inverno 2014 / 15
Alice Tamburini autunno – inverno 2014 / 15
La stilista Alice Tamburini (a sinistra) al cocktail Spring Up con Anna Molteni, amica e a sua volta designer: Alice indossa un capo della sua collezione primavera – estate 2014, mentre Anna indossa un abito della collezione autunno – inverno 2014 / 15
La stilista Alice Tamburini (a sinistra) al cocktail Spring Up con Anna Molteni, amica e a sua volta designer: Alice indossa un capo della sua collezione primavera – estate 2014, mentre Anna indossa un abito della collezione autunno – inverno 2014 / 15
Anna Molteni indossa un altro capo della collezione Alice Tamburini autunno – inverno 2014 / 15
Anna Molteni indossa un altro capo della collezione Alice Tamburini autunno – inverno 2014 / 15

 

Alla prossima puntata: siamo arrivati al quarto giorno e vi anticipo che racconterò di un paio di cose che mi hanno tolto il fiato.

Manu

 

 

Per approfondire:

Qui il sito e qui la pagina Facebook di The Wandering Collective: qui trovate alcune foto della collezione per il prossimo autunno – inverno. Qui il sito di Valentina Brugnatelli, qui quello di Gianluca Soldi e qui quello di David Wyatt

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Sergio Daricello: qui trovate alcune foto della collezione per il prossimo autunno – inverno.

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Alice Tamburini: qui trovate alcune foto della collezione per il prossimo autunno – inverno.

 

Se volete…

Qui i ricordi del primo giorno di Milano Moda Donna

Qui il racconto della mostra speciale tenutasi in occasione di Milano Moda Donna con le illustrazioni di Rebecca Moses

Qui i ricordi del secondo giorno di Milano Moda Donna

Qui i ricordi del terzo giorno – prima parte di Milano Moda Donna

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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