Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 6, il futuro si fa strada

L’ultimo giorno di Milano Moda Donna è tradizionalmente dedicato al nuovo: giovani e giovanissimi, emergenti ed esordienti, felici conferme di talenti ormai in piena fioritura e debutti assoluti. È il futuro che si fa strada avanzando a grandi passi: inutile dire che è una delle mie giornate preferite.

Lunedì 24 febbraio, sesto e ultimo giorno di fashion week, ho avuto il piacere di essere testimone della freschezza e dell’entusiasmo di molti giovani talenti: protagonisti assoluti Giulia Marani, il progetto N.U.DE – New Upcoming Designers con Mauro Gasperi e Francesca Liberatore, il concorso Next Generation con Davide Grillo, Daniele Vigiani, Martina Cella, Marco Rambaldi e infine Heohwan Simulation.

 

GIULIA MARANI

Sono legata a Giulia Marani da stima e affetto: stima per il percorso che sta costruendo; affetto perché, anche dal punto di vista umano, Giulia è una bella persona. Con l’autunno – inverno 2014 / 15, la giovane stilista di Correggio presenta due grosse innovazioni: la prima è il cambiamento di nome della propria linea e la seconda è la scelta di concentrarsi esclusivamente sulla maglieria. Giulia lavora dal 2006 nell’azienda di famiglia e affianca il padre Angelo: dopo aver portato avanti con impegno la sua linea Marani.G la ribattezza ora .GiuliaMarani a indicare un’evoluzione, un percorso, una crescita che si concretizzano in una identificazione personale più forte, con nome e cognome. La maglieria è una passione di famiglia e Giulia lavora da tempo in questo ambito, tanto da decidere di renderla protagonista assoluta della sua nuova collezione nata dalla collaborazione con l’artista Giulio Zanet. “Alchimie”, così si chiama la collezione, è stata presentata in uno scenario d’eccezione, il laboratorio chimico della Galvanotecnica Bugatti, luogo in cui in passato venivano lavorati i metalli: non poteva esserci luogo migliore per la fusione nata tra le maglie di Giulia e le opere di Giulio. Tra gli scaffali del laboratorio, le maglie della designer, le tele dell’artista e i video che mostrano fasi della creazione della collezione hanno creato un dialogo carico di armonia, energia e colore: le pennellate accese delle opere hanno trovato eco perfetta nella ricercatezza dei filati, delle lavorazioni e degli accostamenti. Entrambi lavorano attorno al concetto di forma: Giulio tende all’astrazione, mentre per Giulia lo studio si traduce in una pulizia delle linee dei capi. Peccato non potervi regalare in alcun modo la sensazione impareggiabile del tatto: pur detestando l’inverno, potrei accettare di rientrarvi pur di poter indossare una di queste soffici maglie.

Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15
Dettaglio dell’opera di Giulio Zanet
Dettaglio dell’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: la sua maglia e l’opera di Giulio Zanet
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: adoro questi <em>body</em> estremamente confortevoli
Giulia Marani autunno – inverno 2014 / 15: adoro questi body estremamente confortevoli

 

N.U.DE – NEW UPCOMING DESIGNERS: MAURO GASPERI E FRANCESCA LIBERATORE

New Upcoming Designers è l’iniziativa di Camera Nazionale della Moda Italiana nata con la finalità di offrire a giovani emergenti l’opportunità di sfilare in un contesto prestigioso come Milano Moda Donna davanti a un pubblico di buyer e stampa internazionali. A fare da cornice è stato lo storico Palazzo della Ragione: a sfilare sono stati Mauro Gasperi e Francesca Liberatore.

Mauro Gasperi è un altro mio grande amore e ancora una volta mi ha sorpresa con una collezione che crea un contrasto solo apparente tra la geometria rigorosa delle forme e la morbidezza dei tessuti. La passione di Mauro per l’architettura non è un mistero e anche la collezione autunno – inverno 2014 / 15 manifesta questo amore dichiarato attraverso linee pulite ispirate a elementi architettonici: il miracolo è che lo stilista bresciano riesce a garantire leggerezza e fluidità al tutto, anche grazie all’originalità dei materiali usati. La realizzazione di abiti in bi e tri-tessuto è frutto di una ricerca attenta nonché di abbinamenti e sovrapposizioni originali: ho amato la lana effetto pelliccia, l’ecopelle plissettata e il motivo paisley rivisitato, ricamato in paillette oppure scomposto e stampato sui tessuti. Tra i colori, sono presenti due nuance che amo e che trovo eleganti: il cipria e il bordeaux.

Avevo visto sfilare le creazioni di Francesca Liberatore a settembre 2011: ero curiosa di vedere come si fosse sviluppato il suo percorso da allora e ho trovato una stilista – e una donna – impegnata a riflettere sulle “Libere dissociazioni”. Per la sua collezione autunno – inverno 2014 / 15 la designer parte infatti da una riflessione: ognuno di noi è ciò che è e che tutti possono vedere, ma è anche altro. Francesca decide di dare voce a una donna che si sdoppia consapevolmente, “per vivere per intero la sua totalità”: procede mantenendosi in equilibrio tra sperimentazione (nylon, colori fluo) e quotidiano (total black e bon ton) e lavora su volumi e forme rifacendosi agli anni ’90. Ditemi, chi tra noi non si è mai sentita sdoppiata, sospesa tra uno, dieci, cento ruoli? Francesca raccoglie la sfida, quella eterna che ogni donna porta avanti con sé stessa e col mondo che la circonda.

Mauro Gasperi autunno – inverno 2014 /15
Mauro Gasperi autunno – inverno 2014 /15
Mauro Gasperi autunno – inverno 2014 / 15
Mauro Gasperi autunno – inverno 2014 / 15
Mauro Gasperi autunno – inverno 2014 / 15
Mauro Gasperi autunno – inverno 2014 / 15
Mauro Gasperi autunno – inverno 2014 / 15
Mauro Gasperi autunno – inverno 2014 / 15
Francesca Liberatore autunno – inverno 2014 / 15
Francesca Liberatore autunno – inverno 2014 / 15
Francesca Liberatore autunno – inverno 2014 / 15
Francesca Liberatore autunno – inverno 2014 / 15
Francesca Liberatore autunno – inverno 2014 / 15
Francesca Liberatore autunno – inverno 2014 / 15
Francesca Liberatore autunno – inverno 2014 / 15
Francesca Liberatore autunno – inverno 2014 / 15

 

NEXT GENERATION: DAVIDE GRILLO, DANIELE VIGIANI, MARTINA CELLA, MARCO RAMBALDI

Dopo New Upcoming Designers, è stato il turno dei quattro talenti selezionati da Camera Nazionale della Moda Italiana all’interno del concorso Next Generation, organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano. Next Generation è rivolto a giovani under 30 che abbiano frequentato scuole di moda italiane: ha la finalità di individuare e valorizzare una generazione di nuovi talenti, favorendo il loro ingresso nel mondo del lavoro. I finalisti di quest’anno, scelti tra più di 150 candidature, sono stati Davide Grillo, Daniele Vigiani, Martina Cella e Marco Rambaldi che hanno presentato le loro collezioni per l’autunno – inverno 2014 / 15.

Davide Grillo, 20 anni, studente IED, ha presentato una collezione intitolata “The Kamadeva Empress”, ispirata a una storia d’amore ambientata in India: il giovane imperatore è in punto di morte e l’imperatrice si reca nel santuario di cristallo dedicato a Kamadeva per pregare affinché la divinità salvi la vita del consorte. Così avviene, l’imperatore è salvo, ma in cambio il dio trasforma la donna in un colibrì che vivrà in eterno per servirlo. La struggente storia d’amore rivive perfettamente nei tessuti scelti dal giovanissimo Davide.

Daniele Vigiani, 22 anni, studente dell’Istituto Marangoni, ha intitolato la sua collezione “Walk of Shame”, letteralmente “camminata della vergogna”: l’espressione inglese indica la precipitosa corsa a casa di chi, dopo una notte di bagordi, si ritrova annebbiato a indossare gli abiti stropicciati della sera precedente o gli abiti della persona con la quale ha passato la notte. Ne deriva una collezione costruita sul contrasto tra capi di abbigliamento femminili, non concepiti per il giorno e che rimandano all’abbigliamento da interni, e capi rubati al guardaroba maschile, dallo sportivo al sartoriale.

Martina Cella, 21 anni, studente dell’Istituto Marangoni, pensa a una città moderna, frenetica e inquinata che fa da sfondo alla collezione “New Ending Age”: la natura cerca di sopravvivere all’uomo e a tutto ciò che abbiamo costruito e architettato fino quasi a soffocarla. Gli spazi verdi sono rari e cercano di sbucare tra una distesa di cemento e l’altra. Il tutto si traduce in sfumature di grigi che si alternano a toni pallidi e cupi nonché a stampe realistiche e geometriche: i capi diventano così la corazza protettiva della donna immaginata dalla giovane designer.

Marco Rambaldi, 23 anni, studente IUAV, ha presentato “Giovani Avi”, progetto nato da una foto di famiglia: dall’immagine della madre emerge la “maschera” che lei si ritrova a indossare quando interpreta la signora perbene e gli “avi” diventano “giovani” attraverso un incontro / scontro tra la dimensione della ribellione e quella della piccola borghesia. La collezione è sviluppata a partire dai classici elementi del guardaroba femminile (loden, mantelle, gonne a ruota e a pieghe) che perdono di vista le proporzioni originarie e si stratificano tra loro.

La proclamazione del vincitore di Next Generation ha chiuso le quattro sfilate: ha trionfato Marco Rambaldi e ne sono felice, ho adorato i suoi capi “sporcati”, le stratificazioni e le maxi paillette in pvc stampato. Ammetto un mio debole anche per le sardine stampate di Martina Cella.

Next Generation: Davide Grillo autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Davide Grillo autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Davide Grillo autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Davide Grillo autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Davide Grillo autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Davide Grillo autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Daniele Vigiani autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Daniele Vigiani autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Daniele Vigiani autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Daniele Vigiani autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Daniele Vigiani autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Daniele Vigiani autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Martina Cella autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Martina Cella autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Martina Cella autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Martina Cella autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Martina Cella autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Martina Cella autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Marco Rambaldi autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Marco Rambaldi autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Marco Rambaldi autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Marco Rambaldi autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Marco Rambaldi autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: Marco Rambaldi autunno – inverno 2014 / 15
Next Generation: la premiazione di Marco Rambaldi, il vincitore di questa edizione
Next Generation: la premiazione di Marco Rambaldi, il vincitore di questa edizione

 

HEOHWAN SIMULATION

Dopo due anni in cui ha sfilato nel corso delle fashion week londinesi, il marchio Heohwan Simulation ha fatto il suo debutto sul palcoscenico di Milano Moda Donna: ho avuto la fortuna di assistere a questa prima volta che si è tenuta a Palazzo Clerici. Hwan Heo, nato a Seoul ma oggi di base a Londra, si è laureato al Royal College of Arts e nel 2010 ha fondato il suo marchio: si è concentrato da subito su un’estetica pulita e moderna che trae ispirazione dalla sartoria maschile e dal design, con una forte attenzione per i dettagli. La base di partenza nella progettazione di ogni sua collezione è la sperimentazione da un punto di vista critico rispetto ai fenomeni della storia della moda: la collezione autunno – inverno 2014 / 15, la sesta per lo stilista, si concentra su dimensioni e volumi. Il fulcro è l’interazione di silhouette contrastanti tra loro: da una parte ci sono quelle oversize comparse nei primi anni ‘80 e dall’altra ci sono le sagome skinny rese popolari dalle rock band nello stesso periodo; da questi presupposti, lo stilista si lancia in una sperimentazione di nuove forme e volumi. Si ispira soprattutto al look delle band heavy metal e attinge dalle copertine degli album musicali, in particolare “Ride the Lightning”, il secondo album dei Metallica che dà anche il titolo alla collezione. Le sue creazioni hanno gusto occidentale con dettagli che però svelano a tratti le sue origini dell’est: un pregio, a mio avviso.

Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Filippo Fior)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15 (foto Chiara Giannoni)
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15: un mio scatto in backstage
Heohwan Simulation autunno – inverno 2014 / 15: un mio scatto in backstage

 

E con quest’ultimo racconto si concludono i miei 6 giorni di Milano Moda Donna: permettetemi a questo punto una piccolissima analisi personale.

È stata un’edizione che mi ha regalato molte emozioni: ho visto concretizzarsi un percorso fatto finora e nascere nuovi presupposti. Ho corso, come sempre ma forse meno delle altre volte, perché ho avuto il coraggio di scegliere le cose giuste per me: crescere è anche questo, non avere più l’ossessione di dover arrivare a fare tutto e superare la paura di esserci. O non esserci.

Manu

 

 

Per approfondire:

Qui il sito di Giulia Marani; qui il sito di Giulio Zanet, artista col quale la stilista ha collaborato

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Mauro Gasperi: se volete, qui c’è il racconto della mia esperienza in azienda

Qui la pagina Facebook di Francesca Liberatore – il sito è in costruzione

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Heohwan Simulation

 

Se volete…

Qui i ricordi del primo giorno di Milano Moda Donna

Qui il racconto della mostra speciale tenutasi in occasione di Milano Moda Donna con le illustrazioni di Rebecca Moses

Qui i ricordi del secondo giorno di Milano Moda Donna

Qui i ricordi del terzo giorno – prima parte di Milano Moda Donna

Qui i ricordi del terzo giorno – seconda parte di Milano Moda Donna

Qui i ricordi del quarto giorno di Milano Moda Donna

Qui i ricordi del quinto giorno di Milano Moda Donna

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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