Milano Fashion Week SS 2015: Angelo Marani
Quando ero studentessa in IED, una grandiosa insegnante ci disse una cosa che mi colpì molto: “se volete occuparvi di moda, dovete essere ricettivi e dovete essere simili a vasi pronti ad essere colmati dagli stimoli più disparati”. L’ispirazione giusta, ci spiegò, può venire in qualsiasi momento, da qualsiasi cosa e da qualsiasi luogo.
Credo che questa sia una grande verità, un insegnamento da tenere sempre ben presente. E credo che, tra tutte le figure che si occupano di moda, gli stilisti siano coloro che meglio rappresentano l’apertura e la curiosità: respirano il mondo a pieni polmoni, in ogni sua sfaccettatura, e ce lo restituiscono attraverso la loro visione e reinterpretazione. L’arte è per tutti loro una grande fonte di ispirazione e c’è uno stilista che mi colpisce per la ricerca che porta avanti e che lo conduce a una continua commistione soprattutto con la pittura: Angelo Marani.
Faccio un paio di esempi attingendo alle sue due collezioni più recenti.
La collezione autunno – inverno 2014 / 15, quella che possiamo trovare attualmente nei negozi, si intitola “Art random” e osservarla è come fare una passeggiata in un museo immaginario: Marani cita Impressionismo, Secessione Viennese, Liberty, Art Déco e Jugendstil e riunisce il meglio dei maggiori movimenti artistici tra fine ‘800 e inizio ‘900. C’è la luce calda degli ori di Gustav Klimt, ci sono i paesaggi di Renoir e Monet che si illuminano di micro paillettes, c’è il rosso e nero caro all’Art Déco.
Facendo un piccolo passo indietro e guardando alla primavera – estate 2014 che ci siamo ormai lasciati alle spalle, lo stilista aveva invece proposto una collezione chiamata “Animalogica”, un salto in Africa, nelle pianure del Serengeti: sui capi, si distinguevano ghepardi, zebre, giraffe, voli di farfalle tridimensionali, il tutto immerso in una natura fantasiosa, a tratti bizzarra e molto vicina a quella raffigurata dal pittore Antonio Ligabue nei suoi celebri dipinti.
Lo scorso 18 settembre, mentre ero seduta nella sala che stava per ospitare la sua sfilata, ero assai curiosa: Angelo Marani ci avrebbe presentato un nuovo capitolo del suo interessante dialogo con l’arte? Ebbene sì, posso confermare che l’ispirazione per la collezione primavera – estate 2015 viene nuovamente dalla pittura e in particolar modo da quella di Luigi Veronesi, esponente di spicco dell’Astrattismo.
Veronesi è stato un protagonista della ricerca astratta in Italia: per tutta la sua vita, fino al 1998, continuò a elaborare in dipinti, incisioni e bassorilievi le rigorose e caleidoscopiche configurazioni geometriche del suo esordio. Il suo lavoro si distinse per un’altra caratteristica: indagò le relazioni tra suoni e colori e, da grande sostenitore della ricerca interdisciplinare, avviò una serie di ricerche sui rapporti tra scale musicali e scale cromatiche, lavorando alla trasposizione visiva delle frequenze sonore. Questa sua ricerca lo portò ad essere anche regista e scenografo.
Angelo Marani rende omaggio a Veronesi indagando a sua volta forme e colori, giocando con circonferenze, curve e sfere attraversate da raggi e rette: crea capi dalle linee precise con tinte accese e pennellate pop che ravvivano le geometrie.
Cosa ho visto sfilare?
Nella collezione ci sono pull in cachemire con cappucci, mini abiti a trapezio in cady, gonne giocate su un’abile costruzione di soffietti: sono capi belli singolarmente e diventano straordinari se stratificati e sovrapposti.
Le geometrie cromatiche di Veronesi s’irradiano al soprabito ed al gilet di visone fatti da centinaia di tasselli, abilità tipica di Marani e che lo stilista riconferma ed estende: gli intarsi vengono infatti riproposti anche sui capi in pizzo e sono ricavati dalla stessa morbidissima pelle tradizionalmente usata in guanteria.
Il poncho con applicazioni di pelle viene proposto come nuovo capospalla ed è rifinito da mezzo chilometro di frange smacchinate manualmente. La smacchinatura è il processo con cui il filo viene tessuto, con lo scopo di creare i pezzi che andranno a comporre il capo finito: questa fase può avvenire sia su macchine manuali che elettroniche e in casa Marani si usano rigorosamente le prime.
Microscopiche impunture da selleria oppure fatte di cristalli rinnovano il denim, mentre le frange non caratterizzano solo il poncho: scale asimmetriche e multicolore percorrono tutta la collezione e danzano intorno alla silhouette.
I motivi circolari cari a Veronesi tornano anche, questa volta intagliati, nelle calzature d’argento.
Il risultato complessivo, come dice lo stesso stilista, è quello di ottenere una sinfonia visiva con “un andamento allegro, allegrissimo”.
Lasciatevi coinvolgere dalle immagini che spero vi racconteranno questo andamento, un mix di foto ufficiali e miei ricordi personali.
Manu
Ecco gli scatti ufficiali (grazia all’ufficio stampa Marani)
Ed ecco alcuni miei scatti e ricordi personali
Per maggiori informazioni e per approfondire:
Qui il sito e qui la pagina Facebook di Angelo Marani
I miei precedenti articoli su Angelo Marani: qui la collezione autunno – inverno 2014 / 2015 e qui la primavera – estate 2014
Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram
Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.
Glittering comments
Oltre a Veronesi ci vedo anche Mondrian, un pò di Mirò, Matisse, Lichtenstein… quanta arte, che bella collezione! La moda (quella vera) è bella perchè non può prescindere dall’arte e dalla cultura per il semplice fatto che è arte e cultura essa stessa.
Quant’è bello, cara Rosamaria, aprire il blog e trovare un commento come questo: mi apre il cuore, mi riscalda.
Sono davvero felice di leggere queste tue parole e ti ringrazio tanto.
Un abbraccio,
Manu