Milano Moda Donna, un amarcord quasi privato
Chi ha letto gli ultimi post si sarà fatto l’idea che in questi giorni io sia un pochino malinconica, con un occhio rivolto al passato: non lo nego. Di solito, non sono una persona che ama cullarsi in ciò che è stato e tanto meno lo rimpiango, mi piace guardare avanti: eppure, due volte l’anno, mi prende questa strana malinconia, in occasione del mio compleanno e verso la fine dell’anno. Due momenti a poca distanza l’uno dall’altro, visto che il mio compleanno è il 26 novembre (qui il post). L’esatto contrario di ciò che mi succede in settembre, quando invece mi sento frizzante per l’anno lavorativo che ricomincia dopo la pausa estiva.
E – guarda caso – settembre è anche il mese di uno dei due appuntamenti annuali di Milano Moda Donna: in attesa del 19 febbraio, data in cui tutto ricomincerà, ho deciso di pubblicare un album di ricordi della scorsa edizione. In questi mesi, ho pian piano pubblicato i racconti delle sfilate e delle presentazioni che ho vissuto in prima persona: ora è il momento di un collage di momenti e ricordi quasi privati.
Quasi privati nel senso che, finora, ho dato precedenza a ciò che ho visto e non a me stessa, mentre questi sono momenti un po’ miei, cose che ho vissuto e assaporato in modo particolare, con l’aggiunta di qualche selfie: “fotografia fatta a sé stessi, solitamente scattata con uno smartphone o una webcam e poi condivisa sui social network”. È questa la definizione che l’autorevole Oxford English Dictionary dà del tormentone mediatico degli ultimi anni, ovvero l’autoritratto ai tempi di Facebook, Instagram e Twitter. La moda è ormai così diffusa (e virale) da aver convinto i redattori del dizionario più famoso al mondo che selfie sia proprio la parola più utilizzata e nuova di quest’anno che sta per finire, tanto da nominarla Oxford Dictionaries Word of Year 2013 (se non ci credete, guardate qui e qui). Il dato è piuttosto impressionante: l’aumento della ricorrenza del termine è pari al 17.000% (diciassetemila, sì) rispetto allo scorso anno.
Tornando alla mia malinconia di questi giorni… Questo è l’ultimo post dell’anno 2013: lungi da me l’idea di fare bilanci e di snocciolare dati, perdonatemi ma per me la matematica è sempre stata una materia un po’ fredda, senza dubbio non la mia preferita. Idem per la statistica. Citerò quindi solo alcuni numeri che mi fanno felice, lo ammetto: 130 post pubblicati nei primi 8 mesi di vita di A glittering woman, 2.055 like ad oggi sulla pagina Facebook (grazie di cuore!!!) e 437 like sull’articolo che più di tutti ho scritto con la pancia (qui).
Comunque, lo prometto: dopo questo post, bando alla malinconia e si guarda avanti. Fermarsi a contemplare i traguardi raggiunti (sempre ammesso che tali siano) non è da me: può essere utile, a volte, ma poi si prosegue. Ho tanta voglia di curiosare nel futuro, anzi, di costruirmelo giorno dopo giorno: la strada da percorrere è molto lunga e ciò che ho fatto è nulla in confronto a ciò che spero di fare.
E anche se sono un po’ allergica a tutte le feste comandate (forse avrete capito anche questo, vista la scarsità di accenni natalizi qui sul blog e su Facebook), voglio fare un augurio speciale a tutti coloro che mi leggono: vi auguro che il vostro 2014 sia favolosamente glittering, qualsiasi sia la strada che possa rendervi felici.
Manu
Per seguire Stefano: qui (una delle tante cose che fa, in verità).
Per leggere il blog della brava Alessandra: qui (anche nel suo caso, una delle tante cose che fa).
Per vedere le creazioni di Fanny Raponi: qui il suo sito e qui la pagina Facebook. Qui il collier che ha creato per me.
Appuntamento al 19 febbraio per la prossima edizione di Milano Moda Donna!
La moda che verrà, ovvero ciò che ho vissuto in prima persona dell’edizione di settembre 2013 di Milano Moda Donna dedicata alle collezioni per la primavera / estate 2014:
Paola Frani: qui
Angelo Marani: qui
Simonetta Ravizza: qui
Alberto Zambelli: qui
Luisa Beccaria: qui
Fatima Val: qui
Kristina Ti: qui
Krizia: qui
Jo No Fui: qui
Vladimiro Gioia: qui
Sergio Daricello: qui
The Wandering Collective: qui
Happiness: qui
Blue Fashion Beach: qui
Alice Tamburini: qui
Ludovica Amati: qui
Debora Zavaglia: qui
Sergei Gringo: qui
Chicca Lualdi: qui
In arrivo prossimamente: Giulia Marani
Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.