Miss Gocce e il profumo di certi ricordi

“Gocce di Napoleon su di me / un gatto mi guarda e mi fa un sorriso / gocce su di me / sul mio corpo / penso a te e mi innamoro / mi innamoro di te…”

State tranquilli, non sono impazzita, è solo che, da qualche giorno, questo motivetto è entrato prepotentemente nella mia testa e non vuole uscire: tutta colpa (o merito) di un comunicato stampa che ho ricevuto e che ha fatto sì che io ripescassi musica e parole dai famosi cassetti della memoria.

Si trattava di un profumo e forse, se qualcuno ha vissuto gli anni ’80 in presa diretta, ricorderà a sua volta: ero una bambina allora, ma questo breve jingle pubblicitario è entrato nel mio immaginario per riaffacciarsi oggi. Le immagini mostravano una bella ragazza che danzava nella notte sopra i tetti della città, accompagnata da un gatto in cartone animato: la canzone era la versione parodiata di Raindrops Keep fallin’ on My Head di Burt Bacharach e Hal David.

Lo spot terminava con un bacio dato dalla fanciulla al micio sornione, pudicamente nascosti dall’ombrello di lei, mentre una voce declamava le parole “Gocce per una pioggia di emozioni”.

Il profumo divenne molto popolare, la fragranza era gradevole e il prezzo era alla portata di tutte le tasche: ricordo che entrò anche in casa mia e ne conservo ancora un flaconcino tra le miniature che collezionavo allora.

La pubblicità era molto semplice, perfino ingenua se paragonata a quelle di oggi, ricche di sofisticati effetti speciali e sceneggiature complicate che nulla hanno da invidiare ai film: l’immagine della ragazza, seppure seducente, era lontana anni luce da quella degli spot di oggi in cui spesso noi donne appariamo come invincibili valchirie (mi riferisco perlomeno ai profumi, perché in pubblicità di altro genere appariamo invece in tutt’altro modo, dipende da ciò che ci vogliono vendere). Eppure, la semplicità paga, evidentemente, visto che ricordo in maniera tanto precisa una campagna di trent’anni fa, mentre fatico a ricordare certi spot arzigogolati andati in onda in tempi recenti.

A ogni modo: scrivevo che questo ricordo è stato sollevato da un comunicato stampa e vi voglio svelare di cosa si tratta.

Per la gioia di tutte coloro che ricordano il gatto, la ragazza sbarazzina e il buon vecchio Gocce di Napoleon (ma non solo per loro, ne sono certa), Morris Profumi lancia Miss Gocce, una nuova eau de toilette che rende omaggio a quella lanciata in un ormai lontano 1979.

Ovviamente, pur prendendo ispirazione dal Gocce originale, Morris ha rielaborato la fragranza e l’ha resa contemporanea secondo i gusti olfattivi attuali: rimane invariata l’idea di cogliere e raccontare le tante e variopinte sfumature della femminilità, continuando ad applicare quel tocco di delicatezza che caratterizzava l’idea originale.

Quale donna non ama giocare con la propria femminilità, svelando diversi lati di sé? Perché è vero, a volte ci sentiamo quasi valchirie seducenti, eppure in altri casi ci sentiamo ancora come le ragazzine romantiche dei nostri 15 anni: non mi meraviglia affatto, quindi, che Morris abbia pensato di declinare Miss Gocce in due varianti, Sensual e Romantic.

Le fragranze sono racchiuse in flaconi vaporizzatori dalle linee semplici e raffinate, con toni di colore viola per Sensual e di rosa per Romantic: per entrambi, il nome scritto in color oro assomiglia a una scritta fatta a mano, come se fosse l’appunto di una donna che si descrive o si racconta.

La piramide olfattiva di Sensual parte con note che vedono la contrapposizione di fruttato e speziato, ovvero arancio e pepe nero; il cuore svela un mélange di accordi fioriti grazie a rosa, violetta, iris e fiore d’arancio; il fondo è intenso ed è caratterizzato da pesca bianca, patchouli, fava tonka e muschio.

Per Romantic, la piramide parte con la freschezza delle note agrumate del limone unite a tocchi fruttati e speziati dati da ananas, pera e pepe rosa; il cuore si svela attraverso un bouquet di fiori tra i quali peonia, fresia, gelsomino e iris; col fondo, arriva infine un intreccio di note calde e avvolgenti fatte di vaniglia, patchouli e legno ambrato.

Come allora, come Gocce di Napoleon, anche le sue due eredi, le fragranze Miss Gocce, sono alla portata di tutte le tasche: sono disponibili nella taglia unica 100 ml ad un prezzo consigliato di 11 euro.

L’olfatto è un senso potente, più di quanto spesso crediamo, ed è uno dei veicoli più efficaci della nostra memoria: possiamo non sentire un profumo o un odore per anni, eppure, non appena le nostre narici tornano a respirarli, tempo e distanze si cancellano in un attimo, come per magia, e noi siamo portati indietro nel tempo.

Sono grata a Morris per questo piacevole salto nei ricordi e per il sorriso che mi ha regalato: proverò volentieri Miss Gocce, augurando alle due eau de toilette la stessa lunga vita dell’illustre predecessore.

Manu

 

 

 

Curiosità…

Se anche voi c’eravate negli anni ’80 e magari – come me – eravate dei bambini; se eravate già grandicelle e usavate il mitico Gocce di Napoleon; se non c’eravate affatto, ma vi ho incuriosite/i coi miei ricordi; a qualsiasi categoria apparteniate, ecco un paio di immagini relative al profumo di allora.

La prima riguarda il flacone e il packaging del profumo; la seconda mostra la miniatura che ho ritrovato tra quelle facenti parte di una mia vecchia collezione. Come ho raccontato, da bambina collezionavo boccette di profumo in formato mini.

E poi c’è il vecchio spot del quale parlavo e che sono riuscita a ripescare 🙂

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Antonella Fenili
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Come non ricordare il mitico Gocce di Napoleon? Ero già grandicella e questa fragranza mi ha accompagnata per un pezzo di vita, accompagnando le mie giornate di allora. Invece non ricordavo lo spot, ma è bastato rivedere la ragazza con l’ombrello per tornarmi alla mente per intero….Non mancherò di testare le due nuove fragranze, il prezzo è davvero contenuto!

Manu
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Ma lo sai, cara Antonella, che sono proprio contenta di vedere quanto questo ricordo sia risultato essere felicemente condiviso da molte di noi?
Sulla pagina Facebook del blog ci sono stati moltissimi commenti e sono felice di leggere il tuo, qui: che bello scoprire sentimenti comuni che possono accomunarci.
Apprezzo molto il fatto che Morris sia riuscita a fare una versione attuale con lo standard di prezzo di allora: credo sia molto importante riuscire a fare buoni prodotti con prezzi accessibili. E così la storia potrà continuare e magari toccherà a una nuova generazione ricordare tra trent’anni questo lancio 😉
Ti abbraccio e ti ringrazio,
Manu

Annalisa
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Cara Manu, io la canzone la ricordo perfettamente! la canticchiavamo da bambine con un’amica… Ed è vero, lo spot era semplice e delicato, ma impresso ancora nelle nostre memorie. La protagonista era sicuramente meno valchiria di tanti stereotipi odierni. Come una mail fra me e te di qualche tempo fa, circa una femminilità che andrebbe promossa un po’ di più… Un bacione.
p.s. sempre bello leggerti!
Anna

Manu
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Già, cara Anna, hai proprio ragione: è una femminilità che andrebbe promossa un po’ di più.
La figura della ragazza del vecchio spot voleva essere chiaramente seducente, lo scopo era quello, eppure lo era in modo sbarazzino, semplice, spontaneo, quasi ingenuo e di certo non artificioso o artificiale: non ho nulla contro il fatto di poter essere seducenti (e secondo me c’è una certa sfumatura rispetto ad essere “seduttive”), però ti confesso che, a volte, anziché convincermi e sedurmi, le donne di alcune pubblicità odierne mi intimoriscono, più che altro, e mi fanno sentire inadeguata.
Non credo di essere l’unica a sentirsi così e mi piacerebbe che su questo si ragionasse. Mi piacerebbe che il fatto di giocare con la nostra femminilità – cosa che piace a tutte – fosse più genuino e meno stereotipato. Come allora, appunto: in quella ragazza, le altre donne si potevano identificare, anche se meno carine di lei, magari. Perché era sì bella, ma non era “impossibile”, non intimoriva, non allontanava: era la bellezza della porta accanto, come si suol dire.
Siamo sicuri che oggi le donne si identifichino in valchirie invincibili e perfette (spesso grazie a Photoshop, perché non ci si accontenta nemmeno della bellezza delle modelle) e che vivono in un Olimpo irraggiungibile e irreale? Mah…
Ti mando anch’io un bacione,
Manu
P.S.: è bello anche per me – tanto! – leggere i tuoi commenti e le tue opinioni. Grazie 🙂

Cristiano
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Cara Manu,

per mille e più motivi mi ritrovo a cercare lo spot di Gocce di Napoleon: idimenticabile per noi ragazzi degli anni 80.
Ho usualmente una memoria fotografica ma dopo avere visto il video resto interdetto. Motivo? Ero certo che lo spot si concludesse con una voce femminile fuori campo: “Nnnnapoleeeoooonnn…”.
Evidentemente ho sovrapposto due pubblicità differenti. Quanto ti scrivo ti rammenta qualcosa?

Un saluto

Cristiano

Manu
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Caro Cristiano,
Grazie per avermi scritto.
Abituata a un pubblico spesso prevalentemente femminile, sono invece molto felice di confrontarmi con i signori uomini 🙂
Sai che non ho il tuo stesso ricordo?
Io ricordavo il motivetto e ricordavo che la pubblicità terminasse con uno slogan non cantato; dunque, quando ho rivisto lo spot, mi ci sono ritrovata in pieno.
Forse, in affetti, nei tuoi ricordi si sovrappongono due pubblicità differenti…

Un caro saluto e ancora grazie,
Manu

Cristiano
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Cara Manu,
in fondo Gocce di Napoleon come tanti spot dell’epoca è trasversale. 😂 L’abbiamo in testa tutti: ometti e fanciulle! Temo che se ti avessi scritto in merito alla pubblicità del Nuvenia pocket “e sei libera come l’ariaaaa” con la lei che si butta col paracadute, saresti diventata sospettosa!😂😂😂 Fuor di celia, hai ragione. Ho sovrapposto due pubblicità.
Non rammento il prodotto ma il protagonista era appunto… Napoleone. 😮😀
Ti lascio un aneddoto. Nell’estate 86 (credo) conobbi una ragazza bellissima che era assai riconoscibile perché protagonista dello spot martellante del bagnoschiuma Cleo. Io ero un adolescente, lei credo 25nne, trascorsi quel mese a mangiarla con gli occhi! E ovviamente acquistai per anni solo il sapone Cleo! Ahhh Nicoletta…
Eccolo: https://youtu.be/TUw0F9IJwK4

Manu
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Concordo con te, caro Cristiano: questi spot erano davvero trasversali e appartengono dunque all’immaginario di noi tutti, senza distinzioni tra ometti e fanciulle. Ecco perché mi fa tanto piacere confrontarmi con un gentiluomo 🙂
E – visto che sei molto garbato e anche ironico e simpatico – forse non mi sarei insospettita nemmeno se tu mi avessi parlato dei Nuvenia 😉
A ogni modo… devo davvero ringraziarti per aver condiviso il tuo aneddoto e per avermi fatto fare un altro tuffo, bello e gradito, nel passato: cosa mi hai fatto tornare in mente, Cleo!
Grazie per il video e permettimi di fare un’altra riflessione: ogni volta che riguardo gli spot del passato, ho l’impressione che tutto fosse più semplice e naif, pochi artifici e solo desideri diretti… essere puliti e profumati, senza troppi fronzoli.
Normalissimo, per carità, tutto cambia e dunque cambia anche il linguaggio pubblicitario.
Un saluto pieno di simpatia e un augurio di buona serata,
Manu

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