Ogni vita è paese se troviamo la forza di un sorriso

“Regalami un sorriso / per i miei giorni tristi / per quando farà buio / se tu non ci sarai…”
Qualcuno ricorda questa canzone un po’ vintage di Drupi? Mi sono ritrovata a canticchiarla senza nemmeno accorgermene quando una persona che stimo mi ha chiesto di partecipare a un bel progetto che si chiama Ogni vita è paese.
Domenica 17 aprile presso il Chiosco del Parco Trapezio di Rogoredo Santa Giulia, a Milano, dalle ore 11 alle 19, l’Associazione La forza di un sorriso presenterà una mostra fotografica con un format particolare e che amo molto: immagini scattate durante viaggi in diverse città e luoghi dell’Africa verranno messe in dialogo con fotografie scattate in Italia e in Europa.
La mostra si configura come seconda parte di un progetto partito dal quartiere Rogoredo lo scorso autunno grazie a I volti dell’Africa, esposizione che ha riscosso grande successo tanto da essere ora in tour presso altre città d’Italia.
Dopo tale successo e a seguito della risposta positiva, l’Associazione ha voluto partire nuovamente dallo stesso quartiere in cui l’idea è nata e si è consolidata, continuando a puntare sullo spirito di condivisione e di solidarietà.
La nuova esposizione prevede foto di vari momenti, situazioni e volti africani – bambini, giovani e anziani – ai quali si affiancano ritratti di vita quotidiana tra Italia ed Europa: ne nasce un parallelo interessante. Da una parte, infatti, si evidenziano tante e diverse declinazioni; dall’altra, risaltano giochi di luci e di ombre del tutto simili e che vanno ben oltre le distanze geografiche e culturali.
Ogni Paese ha infatti i bambini che giocano all’aperto, il mercato di quartiere, i panni stesi al sole; in ogni Paese la natura crea scenari e paesaggi straordinari, dallo sbocciare di un fiore alle sfumature di un tramonto. Magari lo fa con forme differenti o altri colori, è vero, ma il punto è che uno solo è il mondo e una sola è la vita: che sia qui o che sia lì, che sia in Europa o in Africa, ogni luogo ha le sue bellezze, i suoi sorrisi e le risorse necessarie per inventarsi – e reinventarsi – ogni giorno. Ecco perché Ogni vita è paese.
Pierangelo Tomaselli, uno degli ideatori di questo progetto nonché colui che me ne ha parlato, mi ha raccontato che, anche stavolta, c’è stato entusiasmo e anche partecipazione: tante persone hanno donato ben volentieri le proprie foto e il tutto è stato fatto con uno scopo ben preciso, ovvero contribuire al raggiungimento dell’obiettivo più ampio che questa mostra si prefigge.
Qual è l’obiettivo? Sostenere l’Associazione La Forza di un sorriso nel completamento della nuova casa di accoglienza per bambini abbandonati a Mbodiene, un villaggio sulla Petite Côte, in Senegal, a sud di Dakar. Le foto diventano così doni d’amore per aiutare i bambini affinché possano continuare a sorridere.
In principio, ho scritto che Pierangelo mi ha chiesto di partecipare e così è stato: ho donato con immensa gioia un mio ritratto che verrà accostato a quello di un volto africano. Sono felicissima di poter contribuire, nel mio piccolo, al format di questa mostra: affiancare tanti volti andando a dimostrare che l’essere umano è uno soltanto mi sembra un’idea meravigliosa.
E così vi ho spiegato perché è riaffiorata quella canzone: ho regalato un sorriso volentieri, con tutto il cuore.
Cosa fate questa domenica? Vi va di venire a Rogoredo portando anche il vostro sorriso?

Manu

Per raggiungere Rogoredo:
* coi mezzi pubblici: autobus 84 e 88, MM3 Rogoredo, passante ferroviario fermata Rogoredo;
* in auto: sono presenti parcheggi pubblici e parcheggio ATM a pochi metri.

Qui trovate la pagina Facebook di Ogni vita è paese, qui la pagina Facebook del Parco Trapezio, qui il sito e qui la pagina Facebook dell’Associazione La forza di un sorriso

Altre pagine interessanti: qui trovate la pagina CQMSG – Comitato di Quartiere Milano Santa Giulia e qui la pagina dedicata alla Cultura di Zona 4 Milano

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Caterina
Reply

Ero interessata a questa mostra ma non sono riuscita a venire: sai se da qualche parte esiste un album fotografico? Grazie, Cate

Manu
Reply

Ciao Cate 🙂
Anch’io ero in cerca di un album fotografico che mostrasse i vari abbinamenti fatti: la mostra è stata molto bella, a mio avviso, e i paralleli costruiti sono stati efficaci e hanno ben dimostrato la teoria sostenuta dagli organizzatori.
Dai un occhio alle pagine Facebook che ho segnalato qui sopra e, in aggiunta, metto il link di una foto che ho scattato io stessa durante la visita: mostra il parallelo che è stato costruito tra il mio ritratto e quello di una ragazza africana. Sono rimasta impressionata per quanto i nostri gesti si assomiglino…
Un caro saluto,
Manu

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