Next Vintage Belgioioso edizione aprile 2013

Visitare la manifestazione Next Vintage di Belgioioso è un po’ come vivere la stessa esperienza che capita ad Ali Baba nella fiaba che lo vede protagonista insieme ai quaranta ladroni: si entra in una caverna piena di tesori. Peccato che non basti la formula “Apriti, Sesamo!” per portarli via tutti…

Ciò che mi attrae nel vintage è la storia che accompagna oggetti e capi nonché la possibilità di dar loro una seconda vita. La manifestazione che si tiene a Begioioso è una delle più importanti del settore: non me la perdo mai, ha per me lo stesso richiamo di una sirena ammaliatrice.

Pochi giorni fa si è conclusa l’edizione primaverile: vi racconto che cosa mi è piaciuto.

Uno degli stand dove puntualmente mi fermo è quello di Tara Vintage, importante boutique di Bra in provincia di Cuneo.

Patrizia Fissore, la proprietaria, è un’attenta conoscitrice e ricercatrice e presenta una scelta sempre ampia ed accurata di borse, bauli, corsetteria, moda mare, abbigliamento ed accessori firmati.

Sono stati diversi i pezzi che hanno attirato la mia attenzione: una borsetta anni ’50, in perline e bachelite; un completo formato da tre pezzi, cappello, clutch e porta-rossetto, firmati Philip Treacy; una cuffia anni ’50 con fiorellini applicati.

Il completo firmato dal modista britannico Treacy mi ha particolarmente colpita: tutti i pezzi sono ornati da miniature del ritratto di Marilyn Monroe fatto da Andy Warhol e i barattoli di Campbell’s Soup dell’eclettico pittore ornano gli interni di ciascun pezzo. Una vera chicca: non per nulla, Mr. Treacy si è spesso guadagnato l’appellativo di “cappellaio matto”.

Delicatissima la cuffia anni ’50, indossata da una testina che è a sua volta un pezzo unico, una Twiggy anni ’70.

Se siete interessati a contattare Patrizia, potete visitare la sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/Tara-Vintage/38893778223

Tara Vintage – borsetta anni ’50
Tara Vintage – borsetta anni ’50
Tara Vintage – cuffia anni ’50 su testina Twiggy anni ’70
Tara Vintage – cuffia anni ’50 su testina Twiggy anni ’70
Tara Vintage – set composto da cappello, clutch e porta-rossetto firmati Philip Treacy
Tara Vintage – set composto da cappello, clutch e porta-rossetto firmati Philip Treacy

La fermata successiva è stata da Memory Lane.

La proprietaria, Francesca Semeria, ha il suo negozio a Milano e ha una selezione di abiti – e non solo – che fanno girare la testa.

Tra i suoi pezzi, sono rimasta piacevolmente impressionata da un accessorio originale e sicuramente utile per la stagione a venire: una grande borsa in paglia, anni ’50, con applicazioni a rilievo. Molto particolare la forma rotonda della borsa, così come le grandi dimensioni che la rendono un oggetto col quale non si passa inosservati: un pezzo unico che sicuramente ci può far distinguere dalla massa.

Il sito di Francesca è http://www.memorylanevintagemilano.com/

Memory Lane – borsa paglia anni ’50
Memory Lane – borsa paglia anni ’50

Mi sono poi soffermata allo stand de La Spilla Allegra di Irene Vannini.

Irene è toscana, vive tra Prato e Firenze ed è una grande intenditrice di bijou. La sua passione ha solide basi di conoscenza e origini lontane: ha cominciato aiutando la mamma appassionata di gioielli a fare ricerche.

Nella sua selezione che non manca mai di affascinarmi perdutamente, stavolta ho adocchiato una parure anni ’50 in pasta di vetro e alcune spille in legno e bachelite risalenti agli anni ’20 e ’30.

Se volete contattare Irene, potete scriverle all’indirizzo spillallegra@yahoo.it

La Spilla Allegra – parure anni ’50 in pasta di vetro
La Spilla Allegra – parure anni ’50 in pasta di vetro
La Spilla Allegra – spille in legno e bachelite anni ’20 e ’30
La Spilla Allegra – spille in legno e bachelite anni ’20 e ’30

E veniamo al colpo di fulmine di questa edizione: l’incontro con un autentico mito, ovvero la 2.55 di Chanel. Ne ho trovati alcuni esemplari veramente magnifici da Regina Vintage, interessante realtà della provincia di Brescia.

Chi mi conosce bene sa che non sono affatto una fanatica delle grandi marche, ma alcune cose superano la moda per entrare direttamente nel mito: la 2.55 non è una semplice borsa, è un’idea, è il sogno di una donna ambiziosa e caparbia, il sogno visionario di Coco Chanel. E come lei anch’io sono caparbia (e a volte visionaria).

Non mi interessa lo status symbol di per sé stesso, lo ripeto, ma il sogno che questa borsa rappresenta.

Il nome è dovuto al mese e all’anno della sua creazione, ovvero il febbraio del 1955: Coco Chanel, con lo spirito pratico che la caratterizzava, si pose l’obiettivo di inventare un tipo di borsa in grado di rispondere alle esigenze della nuova donna che si andava affermando negli anni ’50, una donna moderna e attiva, figura che lei stessa contribuiva a creare grazie alle sue innovazioni.

Per Coco la borsa doveva essere un accessorio elegante ma allo stesso tempo pratico e funzionale: fu così che su una borsetta matelassé (la classica impuntura a rombi) fece aggiungere una catena regolabile che permetteva alle donne di indossarla a spalla o a tracolla. I primissimi modelli furono fabbricati in jersey, lo stesso tessuto usato da Mademoiselle per la creazione dei suoi tailleur: in seguito fu impiegata anche la pelle.

Regina Vintage – io e la mitica borsa 2.55 Chanel. Grazie a Simona Deidda per la foto!
Regina Vintage – io e la mitica borsa 2.55 Chanel. Grazie a Simona Deidda per la foto!

Si dice che il matelassé della borsa si ispirasse ai giubbotti dei garzoni di scuderia, che l’interno bordeaux intenso fosse ispirato alle divise dei bambini dell’orfanotrofio in cui Coco visse da piccola e si dice anche che la fattura della tracolla a catena le ricordasse i portachiavi dei guardiani dello stesso orfanotrofio.

Si mormora anche che, nella tasca sotto la patta di chiusura, Coco conservasse le lettere d’amore dei suoi ammiratori: si mormora, già, e intanto il mito cresce.

Ringrazio Renza Barbieri e Gin Valseriati di Regina Vintage per la loro gentilezza e disponibilità. Se volete maggiori informazioni sui loro pezzi, potete scrivere a info@reginavintage.it

Altro aspetto molto interessante è che ciascuna edizione del Next Vintage Belgioioso offre, oltre alla possibilità di acquistare, una mostra collaterale che esplora ogni volta un diverso aspetto della moda e del vintage.

Questa volta è toccato a Giorgio Armani e al suo percorso nella moda dal 1969 al 1985: in mostra una selezione di cinquanta bozzetti disegnati su carta con pennarello, china e lapis, accompagnati spesso da inserti di tessuto o di pelle.

Ho ritrovato e riconosciuto con piacere e ammirazione alcune delle caratteristiche più importanti del lavoro di Armani: le sue linee pulite, la fluidità dei capi, la destrutturazione delle giacche.

Bozzetto di Giorgio Armani, 1969
Bozzetto di Giorgio Armani, 1969

Alla fine sono tornata a casa soddisfatta: certo, non ho potuto acquistare tutto ciò che avrei voluto, ma occhi, mente e cuore escono sempre appagati ed arricchiti dai saloni che ospitano la manifestazione di Belgioioso. E con qualche utile conoscenza storica ed artistica in più.

Ci aggiorniamo a ottobre, per l’edizione autunnale.

Manu

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Marci
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E’ sempre interessante leggerti.
Estremamente semplice e affascinante.

emanuela
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Ciao Marci!
Grazie per essere passata a trovarmi qui e grazie per le tue parole 🙂
Un bacio,
Manu

barbie
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ciao Manu,
che bello poter leggere di Belgioioso! e scoprire che condividiamo lo stesso sogno della 2.55! non me la posso permettere, ma sentirla raccontare in questo modo fa continuare a sognare…

emanuela
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Barbie carissima, ti ringrazio con tutto il cuore per aver letto questo articolo.
Già, la 2.55 è un sogno lontano, ma noi donne siamo abituate ai grandi sogni e a lottare per essi: non importa se ci arriveremo o meno, importa avere ogni giorno un qualcosa da inseguire, a volte importante a volte più futile, perché sognare è ciò che ci mantiene sempre vivi e sempre in cammino.
Grazie di cuore, ti aspetto ancora se ti va!
Un abbraccio,
Manu

Patrizia
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Vai Manu……………….sei bravissima:-))))

emanuela
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Cara Patrizia… le persone come te sono la linfa della mia passione e la brace che alimenta il mio amore.
Grazie di cuore!
Manu

gabriella
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Buongiorno avete ancora cuffie da spiaggia o da piscina bellissime che ho visto in internet??????

Manu
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Ciao Gabriella e per prima cosa grazie per avere scritto.
Immagino che tu ti riferisca alle cuffie qui sopra in vendita da Tara Vintage.
Non posso darti risposta immediata per un motivo: non sono la proprietaria di Tara Vintage (purtroppo! mi piacerebbe…), sono solo la titolare di questo blog e ho scritto un reportage sulla mia visita a Belgioioso. Tra l’altro, questo articolo è datato 1° maggio 2013 e dunque è passato parecchio tempo, quasi tre anni.
La proprietaria di Tara Vintage si chiama Patrizia Fissore ed è una persona meravigliosa e gentilissima: per sapere se ha ancora qualcuna di quelle meravigliose cuffie, puoi contattarla direttamente. Qui trovi la sua pagina Facebook e qui il suo sito.
Tra l’altro, vedo che Patrizia indica il suo numero sia sulla pagina Facebook sia sul sito, dunque penso di potertelo indicare qui a mia volta: 335 177 8625.
In bocca al lupo, spero tu possa trovare ciò che cerchi. Ti segnalo anche che, tra breve, Tara Vintage sarà sicuramente di nuovo a Next Vintage Belgioioso per la nuova edizione.
Buona serata,
Manu

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