Vintage a Belgioioso: ispirazioni, destini e Roberta di Camerino

Ieri, in macchina, ascoltavo la radio più o meno distrattamente: a un certo punto, è andata in onda la pubblicità e uno slogan ha catturato tutta la mia attenzione. Mi pare fosse di una casa automobilistica e diceva pressapoco “il futuro è di chi ha un grande passato”.

Mi è sembrato un segno: stavo infatti guidando per raggiungere il Castello di Belgioioso, sede della manifestazione Next Vintage, un appuntamento al quale sono molto fedele.

Non è un mistero che io ami il vintage: ne parlo spesso e lo apprezzo per tanti motivi, non ultimo quello del valore del passato che continua a vivere grazie al passaggio di un oggetto dal vecchio al nuovo proprietario.

È come se gli oggetti riuscissero a legare passato, presente e futuro con un filo rosso. E lo fanno con un alto contenuto di personalità, visto che sostengo con convinzione il fatto che scegliere un oggetto che abbia già avuto una sua storia richieda personalità e che un po’ di questa nostra personalità finisca poi col permeare l’oggetto stesso.

Mi piace l’idea che una borsa, un abito, un gioiello diventino un racconto, il racconto della storia dei suoi proprietari: a ogni passaggio, si aggiunge un capitolo.

A tal proposito, recentemente ho letto un articolo molto interessante scritto da un’amica nonché eccellente professionista, Gabriela Coniglio. Gabriela sostiene che una piccola parte del nostro spirito rimanga nelle nostre cose e che possa essere dunque percepita dagli altri secondo il gioco delle affinità elettive delle anime.

“Scegliamo e allo stesso tempo siamo scelti da quelle cose che ritornano per vivere un presente che prima è stato negato”, scrive Gabriela. E aggiunge: “penso che il vero senso del vintage sia quello di dare la possibilità di realizzare un destino”.

Mi piace questa sua visione: vedo il vintage come una seconda opportunità, una seconda vita degli oggetti. Chiamatelo destino, affinità elettiva, karma, filo rosso: il concetto non cambia.

In effetti, ogni volta in cui ho fatto mio un oggetto d’antan, è sempre stato l’istinto a guidarmi, la sensazione che proprio quello fosse l’oggetto giusto per me. E spesso, nei giorni in cui devo fare qualcosa che può essere o diventare importante, scelgo proprio uno di questi oggetti ad accompagnarmi.

So che qualcuno, magari un po’ superstizioso, sta ora pensando “e se quel karma fosse negativo?”. Non so, non ho mai pensato a questo, non ho mai visto la questione sotto tale ottica: ho sempre dato come cosa naturale che, di qualsiasi cosa o evento un oggetto sia stato testimone, se c’è stata la volontà di tramandarlo vuol dire che è stato amato e quindi quelle gocce d’amore per me sono sufficienti a cancellare qualsiasi negatività.

Ieri, dunque, sono stata alla preview della nuova edizione della manifestazione che proseguirà a Belgioioso fino a lunedì 20 ottobre (fateci un salto anche voi se potete).

Dopo 5 ore di full immersion, sono emersa con testa, cuore, anima e occhi arricchiti da un cumulo enorme di input, stimoli e ispirazioni: colori, forme, fogge, volumi, materiali, segreti, dettagli, luoghi, epoche, funzioni, tutto da scoprire e riscoprire. Un autentico pomeriggio di studio e ricerca.

Nel desiderio di restituire il tutto a voi, ho deciso stavolta di fare una gallery in prevalenza visiva e dunque fotografica, accompagnata da poche parole.

Mi piace l’idea che a passare siano le sensazioni pure, non filtrate: spero sarete voi, a vostra volta, a costruire le vostre ispirazioni.

Mi limito a condividere ciò che ho raccolto: spero sbocci in nuove idee per me e per voi.

Ho trovato 66 fantastici motivi per essere stata a Belgioioso, uno per ogni foto che vedete qui sotto: scommetto che, se andrete, ne troverete a vostra volta molti altri.

E – guardando oltre Belgioioso – in fondo a questo post troverete i dettagli per ogni espositore che ho selezionato: sono sparsi in tutta italia, così ognuno potrà trovare quello più vicino a sé.

Manu

 

 

Tutte le foto sono miei scatti realizzati in occasione della preview del 16 ottobre 2014

Benvenuti al Castello di Belgioioso.<br />Lui è il silenzioso guardiano di pietra che accoglie tutti i visitatori.
Benvenuti al Castello di Belgioioso.
Lui è il silenzioso guardiano di pietra che accoglie tutti i visitatori.
Nel giardino, a cura di Arte & Viaggi di Paolo Crescimbeni
Nel giardino, a cura di Arte & Viaggi di Paolo Crescimbeni
La mostra che accompagna ogni edizione della manifestazione è stavolta dedicata a una delle più grandi creative italiane nel campo della moda: Roberta di Camerino.
La mostra che accompagna ogni edizione della manifestazione è stavolta dedicata a una delle più grandi creative italiane nel campo della moda: Roberta di Camerino.
Roberta di Camerino seppe cogliere i cambiamenti del suo tempo e dare una risposta all’esigenza di modernità: fu la prima ad applicare la tecnica del <em>trompe-l’œil</em> alla moda, un effetto illusorio che faceva comparire pieghe e cinture, revers e bottoni su abiti semplici, in grado di combinare raffinatezza e comodità.
Roberta di Camerino seppe cogliere i cambiamenti del suo tempo e dare una risposta all’esigenza di modernità: fu la prima ad applicare la tecnica del trompe-l’œil alla moda, un effetto illusorio che faceva comparire pieghe e cinture, revers e bottoni su abiti semplici, in grado di combinare raffinatezza e comodità.
Fu la stessa Roberta di Camerino, nel 1973, a raccontare la sua idea rivoluzionaria: “i tempi erano cambiati, non c’erano più le pazienti fantesche ad abbottonare file di gancetti sul dietro. Il mio vestito sarebbe bastato infilarlo, come una lunga maglia. E ci avrei disegnato sopra tutto quanto, persino l’asola slacciata sulla manica, come usano gli uomini più raffinati”.
Fu la stessa Roberta di Camerino, nel 1973, a raccontare la sua idea rivoluzionaria: “i tempi erano cambiati, non c’erano più le pazienti fantesche ad abbottonare file di gancetti sul dietro. Il mio vestito sarebbe bastato infilarlo, come una lunga maglia. E ci avrei disegnato sopra tutto quanto, persino l’asola slacciata sulla manica, come usano gli uomini più raffinati”.
I suoi abiti hanno vestito alcune tra le donne più belle ed eleganti del mondo e fu con le sue borse che, negli anni ’50, iniziò quel fanatismo per l’accessorio griffato che oggi è la normalità.<br />I suoi accessori con logo (un cinturino piegato a formare una R) sono stati molto copiati e imitati e lo sono ancora oggi.
I suoi abiti hanno vestito alcune tra le donne più belle ed eleganti del mondo e fu con le sue borse che, negli anni ’50, iniziò quel fanatismo per l’accessorio griffato che oggi è la normalità.
I suoi accessori con logo (un cinturino piegato a formare una R) sono stati molto copiati e imitati e lo sono ancora oggi.
L’idea di total look – dalla borsa al vestito – nonché il jersey stampato a <em>trompe-l’œil</em> e l’abito pannello sono diventati i simboli della creatività di una protagonista assoluta della storia della moda.
L’idea di total look – dalla borsa al vestito – nonché il jersey stampato a trompe-l’œil e l’abito pannello sono diventati i simboli della creatività di una protagonista assoluta della storia della moda.
“La borsa si sta elevando dal rango di accessorio a quello di capo di vestiario. È sempre meno casuale, rifugge dallo standard, non tollera l’anonimato. Il merito della rivalutazione della borsetta, rendendola fastosa, originale, diversa dal monotono cliché sella-cucitura-rigidezza-tracolla, è, lo sanno ormai tutti, della Signora Giuliana Camerino <em>(il vero nome di Roberta di Camerino è Giuliana Coen, ndr)</em> che accumula premi, Oscar e riconoscimenti per aver creato e continuato a creare le più belle borse del mondo.”<br />Così scrisse Camilla Cederna su “L’Espresso” nel 1959.
“La borsa si sta elevando dal rango di accessorio a quello di capo di vestiario. È sempre meno casuale, rifugge dallo standard, non tollera l’anonimato. Il merito della rivalutazione della borsetta, rendendola fastosa, originale, diversa dal monotono cliché sella-cucitura-rigidezza-tracolla, è, lo sanno ormai tutti, della Signora Giuliana Camerino (il vero nome di Roberta di Camerino è Giuliana Coen, ndr) che accumula premi, Oscar e riconoscimenti per aver creato e continuato a creare le più belle borse del mondo.”
Così scrisse Camilla Cederna su “L’Espresso” nel 1959.
La consacrazione del suo talento di creatrice a tutto tondo arrivò nel 1980 a New York: il Whitney Museum of American Art le dedicò una mostra che documentava non solo l’affetto e la stima che gli americani avevano per il suo lavoro (nel 1975 il brand aveva già aperto una grande boutique a New York sulla Fifth Avenue), ma soprattutto provava come anche il mondo dell’arte fosse affascinato dal suo modo di lavorare.<br />Artisti come Salvador Dalì e Giorgio De Chirico le furono amici riconoscendole un grande talento.
La consacrazione del suo talento di creatrice a tutto tondo arrivò nel 1980 a New York: il Whitney Museum of American Art le dedicò una mostra che documentava non solo l’affetto e la stima che gli americani avevano per il suo lavoro (nel 1975 il brand aveva già aperto una grande boutique a New York sulla Fifth Avenue), ma soprattutto provava come anche il mondo dell’arte fosse affascinato dal suo modo di lavorare.
Artisti come Salvador Dalì e Giorgio De Chirico le furono amici riconoscendole un grande talento.
“Tutti i colori sono belli e stanno bene tutti insieme, perché – se due, messi vicini, magari sembrano stonare – basta che ne affianchi un terzo e nasce l’armonia.”<br />Parola di Giuliana Coen, vero nome di Roberta di Camerino.
“Tutti i colori sono belli e stanno bene tutti insieme, perché – se due, messi vicini, magari sembrano stonare – basta che ne affianchi un terzo e nasce l’armonia.”
Parola di Giuliana Coen, vero nome di Roberta di Camerino.
Ma il marchio Roberta di Camerino è famoso in modo trasversale, tanto da arrivare nel 1987 sulle pagine di “Topolino”. Mickey Mouse recupera infatti i disegni della celebre stilista Ruperta di Canarino e finisce sul Topo VOG grazie al look che gli consiglia la famosa Ruperta.
Ma il marchio Roberta di Camerino è famoso in modo trasversale, tanto da arrivare nel 1987 sulle pagine di “Topolino”. Mickey Mouse recupera infatti i disegni della celebre stilista Ruperta di Canarino e finisce sul Topo VOG grazie al look che gli consiglia la famosa Ruperta.
Dalla mostra dedicata a Roberta di Camerino
Dalla mostra dedicata a Roberta di Camerino
Dallo stand di Venturino Vintage di Patrizia Borio e Mariella Venturino
Dallo stand di Venturino Vintage di Patrizia Borio e Mariella Venturino
Dallo stand di Venturino Vintage di Patrizia Borio e Mariella Venturino
Dallo stand di Venturino Vintage di Patrizia Borio e Mariella Venturino
Dallo stand di Venturino Vintage di Patrizia Borio e Mariella Venturino
Dallo stand di Venturino Vintage di Patrizia Borio e Mariella Venturino
Dallo stand di Venturino Vintage di Patrizia Borio e Mariella Venturino
Dallo stand di Venturino Vintage di Patrizia Borio e Mariella Venturino
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Ivory Vintage & Luxury di Vendela Wikberg e Silvia Barbieri
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Viola Vintage di Luisa Anselmi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Officine Li Volsi di Fernanda Li Volsi
Dallo stand di Art House di Fiorella Maffeis
Dallo stand di Art House di Fiorella Maffeis
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Aloe&Wolf di Alessandra Aloe
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Tara Vintage di Patrizia Fissore
Dallo stand di Silvana Venturini, storica dell’arte
Dallo stand di Silvana Venturini, storica dell’arte
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Silvana Venturini
Dallo stand di Arte & Viaggi di Paolo Crescimbeni
Dallo stand di Arte & Viaggi di Paolo Crescimbeni
Dallo stand di Arte & Viaggi di Paolo Crescimbeni
Dallo stand di Arte & Viaggi di Paolo Crescimbeni
Dallo stand di Arte & Viaggi di Paolo Crescimbeni
Dallo stand di Arte & Viaggi di Paolo Crescimbeni
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (collezione privata)
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini (collezione privata)
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini
Dallo stand di La Spilla Allegra di Irene Vannini

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

La manifestazione prosegue fino a lunedì 20 ottobre incluso, tutti i giorni dalle ore 10 alle 20

Next Vintage e il Castello di Belgioioso: qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Instagram e qui Twitter

Roberta di Camerino: qui il sito e qui la pagina Facebook

Patrizia Borio e Mariella Venturino, Venturino Vintage (Asti): qui il sito oppure scrivete a venturam@aliceposta.it

Vendela Wikberg e Silvia Barbieri, Ivory Vintage & Luxury (Piacenza): qui il sito e qui la pagina Facebook

Luisa Anselmi, Viola Vintage (Marciana Marina): qui la pagina Facebook

Fernanda Li Volsi, Officine Li Volsi (Treviso): qui il sito e qui la pagina Facebook

Fiorella Maffeis, Art House (Bergamo): qui il sito e qui la pagina Facebook

Alessandra Aloe, Aloe&Wolf (Siena): qui il sito e qui la pagina Facebook

Patrizia Fissore, Tara Vintage (Bra – Cuneo): qui il sito e qui la pagina Facebook

Silvana Venturini (Genova): per qualsiasi informazione e richiesta scrivete a silvent53@yahoo.it

Paolo Crescimbeni, Arte & Viaggi (Valeggio sul Micio – Verona): qui il sito e qui la pagina Facebook

Irene Vannini, La Spilla Allegra (Firenze): per qualsiasi informazione e richiesta scrivete a spillallegra@yahoo.it

I miei articoli su Next Vintage Belgioioso: edizione di aprile 2014 qui, edizione di ottobre 2013 qui, edizione di aprile 2013 qui

Se volete leggere tutto l’articolo di cui parlavo in principio, firmato da Gabriela Coniglio: qui

Una curiosità legata al Castello: domenica 26 ottobre, la città di Belgioioso si mobilita per festeggiare un compleanno fuori dal comune, ovvero i cento anni di una locomotiva a vapore. Fermamente convinte circa la necessità di sostenere originali percorsi per la valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, diverse associazioni locali si sono alleate per rendere possibile un tuffo nel passato: viene così proposto un assaggio di viaggio lento e fuori dal comune col treno a vapore. Le carrozze degli anni ’30, dalle panche di legno, saranno trainate da una sbuffante locomotiva che celebra proprio quest’anno i suoi primi cento anni di servizio. Il programma della giornata prevede anche una visita guidata del Castello di Belgioioso: trovate tutte le informazioni qui.

 

 

 

 

Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram

 

 

 

 

Spread the love

Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Lascia un commento

Nome*

email* (not published)

website

error: Sii glittering... non copiare :-)