Design Week ’14: Nir Lagziel ospita Some of Mine

Mi piace raccontarvi la verità, senza fronzoli inutili, quindi sarò sincera ancora una volta: a me del Salone del Mobile non è che importi più di tanto, senza offesa per nessuno. I mobili mi piacciono, molto, ma non ho tempo sufficiente per approfondire l’argomento come meriterebbe: siccome non ho particolare simpatia per i tuttologi, evito di esserlo e preferisco occuparmi di ciò in cui ho un pochino più di competenza, ovvero la moda. Ma, essendo un’amante delle contaminazioni, non posso ignorare che questa è la settimana del Fuori Salone e qui viene la parte che a me interessa: la contaminazione di generi. È in questa fascia che a mio avviso risiedono le cose più interessanti e martedì sera ho avuto modo di osservare un’interessante contaminazione tra moda, gioiello, arte nel segno del design.

Ho infatti partecipato al vernissage dell’evento Some of Mine presso l’atelier del fashion designer Nir Lagziel che per l’occasione ospita Natsuko Toyofuku, jewelry designer, Paolo Mezzadri, scultore e Ariel De Boni, light designer. Sculture in metallo e giochi di luce, creati per l’occasione, reinventano lo spazio della boutique creando un nuovo spazio contaminato da arte e design, arricchito da gioielli che sembrano piccole sculture da indossare.

A unire le opere dei quattro artisti coinvolti nel progetto c’è un unico concetto: la personalizzazione attraverso la creazione di pezzi unici. Segno comune e conduttore della presentazione è il filo, quello dei metalli, delle luci, dei gioielli e del tessuto: un unico elemento per esprimere quattro diverse forme di design.

Nir Lagziel è un fashion designer di Tel Aviv, ma milanese di adozione: crea abiti fatti interamente a mano. La collezione primavera / estate 2014 che è ora in atelier è ispirata al concetto del viaggio legato soprattutto ai paesi orientali: i pezzi chiave sono abiti asimmetrici che giocano con le geometrie, maglie a kimono, pantaloni orientali rivisitati. Dominano il verde, il corallo e il viola ottenuti con pigmenti naturali: i materiali sono pregiati e comprendono filati di seta, lino e bambù. Quella di Nir Lagziel è una collezione senza tempo, affascinante, femminile e ricca di personalità.

Natsuko Toyofuku fonde il retaggio culturale asiatico con le esperienze europee, dando vita a una sua visione originale, a un’interpretazione personalissima del gioiello: il suo immaginario si unisce a una meticolosa sperimentazione di forme e materiali. Da venticinque anni sulla scena dell’arte contemporanea, Natsuko usa bronzo, argento, pietre, lacche, legno: le sue sculture affascinanti talvolta si fanno così piccole da poter essere indossate come gioielli. Come piace a me.

Ruggine, pensieri, mani che toccano, lavorano, trasformano: nasce così il viaggio dello scultore Paolo Mezzadri. Le sue lettere sono “incontri e scontri per suscitare grovigli di emozioni”. Tutti i pezzi creati sono unici e presentano quelle asprezze che solo la manualità sa dare. Oltre alla sue opere, quando a casa ho cercato più notizie su di lui, sono rimasta colpita da una frase scritta sulla pagina Contatti del suo sito MetalliFilati: “a disposizione di architetti, designer, interior designer ed altri (fornai, pompieri, clown e tutte le persone che ci mettono un po’ di cuore), per conoscerci, collaborare, condividere”. Cuore e condivisione: una simile presentazione non poteva che colpirmi.

Ariel de Boni è un light designer argentino anche lui trapiantato a Milano come Nir Lagziel. Grazie alla sua esperienza tecnica, a una grande manualità, al senso artistico e a un’attenta ricerca, Ariel seleziona scrupolosamente oggetti quotidiani da riciclare e trasformare in pezzi d’arredo, oggetti di design, lampade e sistemi di illuminazione sempre diversi: la sua ricerca è orientata verso la realizzazione di atmosfere confortevoli e dal carattere avvolgente.

L’esposizione è in via Jacopo Dal Verme 12 e dura tutta la settimana fino a domenica 13 aprile, dalle 10:00 alle 19:30 con ingresso libero. Fateci un salto se vi va di vedere una commistione ben riuscita, armoniosa nel complesso ma altrettanto capace di mettere in evidenza i singoli caratteri e i singoli talenti.

Il titolo Some of Mine – letteralmente “alcuni dei miei” – si è rivelato particolarmente adatto ed è affascinante anche il contesto in cui Nir Lagziel ha aperto il suo atelier, ovvero la Zona Isola, attualmente una delle più vitali della città.

Manu

 

 

Per approfondire:

Nir Lagziel – qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Instagram, qui Twitter

Natsuko Toyofuku – qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Instagram

Paolo Mezzadri e il suo progetto MetalliFilati – qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Instagram, qui Twitter

 

La vostra <em>Glittering woman</em> intenta ad ammirare gli abiti di Nir Lagziel e i gioielli di Natsuko Toyofuku
La vostra Glittering woman intenta ad ammirare gli abiti di Nir Lagziel e i gioielli di Natsuko Toyofuku

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Irene Navarra
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Belli i gioielli, i vestiti, gli oggetti di design e d’arredo. Magnifica l’idea della mostra con il suo percorso di Contaminazione. Bello il tuo pezzo.
Cara Manu, in te ritrovo genuinamente innata la capacità di attrarre anche quando neghi. Inizi infatti dichiarando un non particolare interesse per “Mobili e contorno” e così induci chi legge a seguire il tuo particolarissimo Filo rosso che, comunque, guida sempre alla luce. Dimmi, un po’, gentile glitteringwoman, cospargi forse di polverina fatata anche il tuo blog?

Manu
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Non te lo nascondo: mi hai regalato un sorriso di quelli belli, veri, grandi, luminosi e spontanei. Quelli che nascono solo quando il nostro cuore è felice.
L’idea della polverina fatata sparsa sul blog mi manda in gioioso visibilio. E chiedo a mia volta a te: fai lo stesso coi tuoi bellissimi e attenti commenti che riescono sempre a colpire nel segno e a darmi forza, spronandomi a continuare?
Un sorriso grande e un altrettanto grande grazie,
Manu 🙂

Manu
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Grazie di cuore: per me è importante, tanto.
Un abbraccio,
Manu

Irene Navarra
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La mia polverina si espande solo quando può brillare di più nella luce di chi mi piace. Adoro “leggerti”.
Irene

Manu
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E io non posso che dire grazie per quello che per me è un grande dono.
Buona domenica,
Manu 🙂

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