E con il panettone di Giacomo Milano vi auguro Buon Natale :-)

Quest’anno, in più occasioni, vi ho parlato di Urban Finder.

Urban Finder è una app che è stata creata per aiutare ogni persona a trovare (in inglese to find) ciò che cerca in una città (come suggerisce l’aggettivo urban), trovando le soluzioni più adatte rispetto ai propri gusti e alle proprie personali esigenze (ho raccontato tutto in dettaglio qui).

Quindi, in definitiva è un Personal Finder.

Mentre la app è attualmente in fase di re-styling, è nato un gruppo che si chiama UF Lovers, ovvero un gruppo di vari professionisti del mondo digital chiamati a condividere esperienze: lo scopo è quello di creare una rete di relazioni che possa arricchire la app stessa e, conseguentemente, costituire un ulteriore valore per chi la userà.

Con mia grande felicità, sono stata invitata anch’io a far parte del gruppo e ho così due interessanti opportunità: da una parte, prendo parte a una serie di incontri tra gli UF Lovers (qui trovate quello del 28 giugno) e dall’altra sono un po’ pioniere e un po’ tester di Urban Finder.

In occasione del Natale, sono stata invitata a prendere parte a un’esperienza molto interessante: partecipare a un Panettone Lab presso il laboratorio di pasticceria di Giacomo, vera istituzione meneghina.

Ora, dovete sapere quattro cose.

La prima è che la sottoscritta è un’autentica inetta in cucina: non sono in grado di fare un uovo al tegamino decente, figuratevi un panettone.

La seconda cosa è che sono curiosa in modo sano verso qualsiasi cosa comporti conoscenza e vi assicuro che il panettone comporta tanta sapienza e anche qualche segreto.

La terza cosa è che, da milanese orgogliosa, il panettone è un dolce che adoro e che sono felice sia conosciuto in tutto il mondo: quindi, mia inettitudine personale a parte, partecipare a un laboratorio su uno dei simboli del Natale era per me un’occasione ghiottissima, in tutti i sensi, per la mia curiosità e per il mio palato, perché sono un’inetta ai fornelli, lo ribadisco, ma sono invece una campionessa a tavola 😉

E infine la quarta cosa che dovete sapere è che adoro Giacomo, la location del nostro Panettone Lab.

Dietro Giacomo, c‘è una gran bella storia che coincide con quella del fondatore che si chiama (guarda un po′…) Giacomo Bulleri: classe 1925 (92 anni!), toscano, dopo aver fatto esperienza in alcuni ristoranti di Torino, nel 1958 si trasferì a Milano dove aprì il suo primo ristorante in via Donizetti, proponendo piatti tipici toscani.

Nel 1990, Giacomo si spostò nell’attuale sede di via Sottocorno che divenne il suo regno: lì continua a interpretare la tradizione che conosce alla perfezione e lo fa aggiungendo la sua saggezza di cuoco esperto.

In 60 anni di lavoro, ha creato il gruppo Giacomo Milano e ha formato oltre 1000 dipendenti i quali lo hanno candidato, nel 2015, per l’Ambrogino d’oro, il prestigioso riconoscimento che la città di Milano consegna ai cittadini che si distinguono nelle loro attività.

L’onorificenza è senza dubbio ben meritata: da decenni, Giacomo ospita e ristora gli amanti della buona tavola rendendo felici tutti, privati cittadini così come star dello spettacolo e potenti della terra (la famiglia Kennedy, per esempio).

Le realtà che portano il nome di Giacomo a Milano, oggi, sono ben sette: Ristorante Da Giacomo, Giacomo Bistrot, Giacomo Caffè, Giacomo Arengario, Pasticceria Giacomo, la Tabaccheria da Giacomo e infine Giacomo Rosticceria, l’ultima arrivata.

La ricetta del panettone è patrimonio di famiglia e viene tramandata di generazione in generazione (oggi è il turno di Giulia, la nipote di Giacomo): prevede burro belga, scorza d’arancia siciliana, cubetti di cedro, uvetta australiana e lievito madre.

Ne basta una fetta per sprigionare tutti gli aromi e i profumi del Natale, ve l’assicuro. Testato personalmente.

E c’è anche una golosa variante al gianduia.

Stasera, sono stata invitata a partecipare a un’esperienza davvero particolare: presso la pasticceria dello storico @giacomo_milano (e grazie a @urban_finder ❤️) ci svelano i segreti del loro panettone. Sapete che, dall’inizio alla fine del processo di un panettone artigianale, trascorrono tre giorni? Qui Giulia Monti, la nipote del mitico Giacomo, prepara il cioccolato per il panettone gusto gianduia 😋😋😋 . . . #milano #igersmilano #thisismylife #ilovemycity #milanocity #milanodavedere #vivomilano #vivolombardia #ig_milan #ig_milano #lombardia #milan #ilovemilano #milanodavivere #thisismycity #milanomia #milanolife #milanogram #milanotiamo #loves_united_milano #milano_forever #volgomilano #volgolombardia #welovemilan #eventimilano #solocosebuone #italianfood #ciboitaliano #cucinaitaliana #italyfood

Un post condiviso da Emanuela Pirré (@aglitteringwoman) in data:

Stasera, sono stata invitata a partecipare a un’esperienza davvero particolare: presso la pasticceria dello storico @giacomo_milano (e grazie a @urban_finder ❤️) ci svelano i segreti del loro panettone. Sapete che, dall’inizio alla fine del processo di un panettone artigianale, trascorrono tre giorni? E che, per renderlo tanto buono, serve il burro… giusto una noce 😉🤔🤥 (… ehm…) . . . #milano #igersmilano #thisismylife #ilovemycity #milanocity #milanodavedere #vivomilano #vivolombardia #ig_milan #ig_milano #lombardia #milan #ilovemilano #milanodavivere #thisismycity #milanomia #milanolife #milanogram #milanotiamo #loves_united_milano #milano_forever #volgomilano #volgolombardia #welovemilan #eventimilano #solocosebuone #italianfood #ciboitaliano #cucinaitaliana #italyfood

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Stasera, sono stata invitata a partecipare a un’esperienza davvero particolare: presso la pasticceria dello storico @giacomo_milano (e grazie a @urban_finder ❤️) ci svelano i segreti del loro panettone. Sapete che, dall’inizio alla fine del processo di un panettone artigianale, trascorrono tre giorni? Qui Giulia Monti, la nipote del mitico Giacomo, stende l’impasto coccolandolo come un bimbo in una culla prima di lasciarlo riposare. . . . #milano #igersmilano #thisismylife #ilovemycity #milanocity #milanodavedere #vivomilano #vivolombardia #ig_milan #ig_milano #lombardia #milan #ilovemilano #milanodavivere #thisismycity #milanomia #milanolife #milanogram #milanotiamo #loves_united_milano #milano_forever #volgomilano #volgolombardia #welovemilan #eventimilano #solocosebuone #italianfood #ciboitaliano #cucinaitaliana #italyfood

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Stasera, sono stata invitata a partecipare a un’esperienza davvero particolare: presso la pasticceria dello storico @giacomo_milano (e grazie a @urban_finder ❤️) ci hanno svelato i segreti del loro panettone. E alla fine eccolo, Sua Maestà il Panettone: tranquilli, non l’ho fatto io, mi sono limitata a farmi immortalare con lui. In verità, ho anche fatto un mezzo pensiero di portarmelo via, ma mi hanno beccata subito 😂😂😂 . . . #milano #igersmilano #thisismylife #ilovemycity #milanocity #milanodavedere #vivomilano #vivolombardia #ig_milan #ig_milano #lombardia #milan #ilovemilano #milanodavivere #thisismycity #milanomia #milanolife #milanogram #milanotiamo #loves_united_milano #milano_forever #volgomilano #volgolombardia #welovemilan #eventimilano #solocosebuone #italianfood #ciboitaliano #cucinaitaliana #italyfood

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Il workshop tenuto da Giulia, la nipote di Giacomo, si è rivelato molto interessante, come potete anche vedere dalle foto che ho condiviso qui sopra.

E così, visto che le ultime settimane mi hanno vista impegnata ad arricchire la rubrica Le mie scelte in pillole con una Christmas Edition con la quale ho provato a suggerire varie forme di talento da mettere sotto l’albero di Natale, mi sembra bello concludere il periodo con quello che vuole essere un ennesimo, ottimo esempio di talento nonché un omaggio per voi, miei amatissimi lettori, un ulteriore modo di augurarvi Buon Natale: qui sotto trovate la preziosa ricetta del panettone di Giacomo.

Spero ne facciate buon uso 🙂

Io, intanto, ringrazio gli amici di Urban Finder: se volete altre dritte sul Natale, vi consiglio di seguire la loro pagina Facebook e il profilo Instragram perché troverete – come sempre! – tanti contenuti, in questo caso relativi a una delle feste più attese dell’anno.

Manu

 

 

 

La ricetta del panettone di Giacomo

Ingredienti per il primo impasto:
260 gr di farina
40 gr di burro
1 gr di lievito
80 ml di acqua
60 ml di latte

Mescolate la farina con il burro e il lievito fatto precedentemente sciogliere in un po’ d’acqua e aggiungete l’acqua rimanente.
Aggiungete poco a poco il latte finché non è stato assorbito del tutto.
Lasciate riposare l’impatto per almeno 12 ore a una temperatura costante di 25/26 gradi.

Ingredienti per il secondo impasto:
180 gr di farina
40 gr di zucchero
2 gr di sale fino
4 gr di miele
80 gr di burro
5 gr di lievito di birra
100 gr di tuorli (pari a circa 6 uova medie)
150 gr di uvetta
90 gr di arancio candito
40 gr di cedro candito

Impastate la farina con lo zucchero, il sale, il miele, 40 gr di tuorlo e una parte del burro fatto precedentemente sciogliere mescolandolo con l’impasto del giorno precedente.
Dopo aver amalgamato bene gli ingredienti, incorporate altri 40 gr di tuorlo e, successivamente, il lievito e i tuorli rimanenti.
Per ultimo, incorporate poco alla volta il burro rimasto fino al completo assorbimento.
Quando l’impasto è pronto, aggiungete i canditi e l’uvetta e lasciatelo lievitare per un’ora e mezza.
Al termine di questo periodo, arrotondate l’impasto (in gergo si dice pirlare ovvero arrotondare l′impasto facendolo girare tra le mani o sul piano di lavoro, dandogli una forma sferica regolare per fare in modo che ci sia una crescita regolare durante la lievitazione): mettetelo poi in una pirofila e lasciatelo a lievitare per altre 4/5 ore.
Una volta che il panettone sarà ben lievitato, incidete la cupola con un taglio a stella e infornatelo a 165 gradi per 30/40 minuti.
Una volta terminata la cottura, infilzate il panettone con due stecchi in acciaio (vanno bene anche dei ferri per fare la maglia) e lasciatelo a raffreddare sospeso e capovolto.

Se volete seguire Giacomo, qui trovate il sito, qui la pagina Facebook e qui l’account Instagram.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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