Patty Toy Braintropy, la moda cambia (e ci cambia)

Vi confesso una cosa: faccio fatica a staccarmi da ciò che amo. Persone, progetti, oggetti.

Mi piace mantenere un contatto con tutto ciò in cui credo, costruire un discorso che posso estendere nel tempo esattamente come farei srotolando un gomitolo di filo rosso. Non mi piace scrivere un post e poi dimenticarmene, archiviarlo come cosa fatta: se i protagonisti di un progetto del quale mi sono occupata portano avanti le premesse che mi hanno conquistata, mi piace continuare a seguirli aggiornando voi.

Ricordo benissimo l’entusiasmo col quale ho raccontato di Braintropy per la prima volta, a luglio dello scorso anno, profondamente colpita da un concetto a mio avviso molto interessante: la modularità.

Siamo nel mondo delle borse e parliamo dell’amore che questo accessorio scatena: tutte quante ne andiamo matte e tutte quante amiamo possederne tante. Trovare una donna che non ama le borse è quasi come trovare una persona che non ama il cioccolato. E l’interesse è in crescita anche in moltissimi uomini.

Eppure, c’è un fatto che ci frena dalla voglia di cambiare borsa ogni giorno, ovvero dover trasferire il contenuto, perché tale trasferimento equivale spesso a un vero e proprio trasloco: è infatti inutile negare che noi donne facciamo entrare un po’ di tutto in quelle benedette borse, giusto per essere preparate a qualsiasi evenienza, dal ritocco veloce del trucco alla possibile fine del mondo.

Braintropy nasce pensando a tutto ciò: forte di un sapiente incontro tra know how toscano dalle radici antiche e continua ricerca di nuove soluzioni in termini di forme e materiali, ha coltivato con successo il concetto di modularità del quale accennavo, caratteristica che dà una risposta efficace e definitiva alla questione del cambio. Sì, perché grazie al brand è la borsa a cambiare, anzi, a trasformarsi.

Come?

Il modello di punta proposto da Braintropy si chiama Patty Toy: brevettata, 100% made in Italy, è dotata di una zip posteriore che permette di cambiare rapidamente e facilmente la pattina mantenendo il corpo borsa.

Si evita, quindi, di dover trasferire il contenuto: basta cambiare pattina per avere tante borse in una.

E aggiungo un altro dettaglio: anche la tracolla è trasformabile e cambia misura: attraverso alcuni piccoli perni e grazie alla maniglia removibile, Patty Toy può essere portata a mano, appoggiata alla spalla o ancora cross body, ovvero a tracolla.

In alcuni casi, diventa anche zaino.

Alcuni modelli Patty Toy per la prossima primavera / estate 2016
Alcuni modelli Patty Toy per la prossima primavera / estate 2016

Io, per esempio, ho fatto questo gioco proprio lo scorso week-end: ho portato con me la mia Patty Toy e ho messo in valigia altre due pattine col risultato di usufruire di tre borse diverse senza avere l’inconveniente di ingombri impegnativi, anzi, praticamente a ingombro zero. Lo spazio occupato dalle pattine di ricambio è davvero minimo.

Patty Toy moltiplica ulteriormente il gioco declinandosi in tre diverse varianti che si differenziano per misura: Patty Toy Minny (l’ultima nata, la più piccola, con la novità del cinturino che permette di indossarla intorno ai fianchi trasformandola in una body bag), Patty Toy Baby (l’inconfondibile clutch di misura intermedia) e Patty Toy Madly (la più grande della famiglia).

E per quanto riguarda la facilità di trasformazione, se non credete a me, date un occhio a questo breve video che riguarda Patty Toy Madly.

Ora, però, voglio spiegarvi perché torno a parlare di Braintropy nonostante alcuni post già presenti qui su A glittering woman (trovate i link in fondo) nonché un articolo recentissimo per il magazine del White (testata con la quale collaboro): ci sono tre nuovi e ottimi motivi.

Il primo motivo è l’apertura di un temporary store in via Tortona 12 a Milano: da domani, giovedì 12 novembre, fino a Natale, ci sarà un punto vendita aperto da lunedì a sabato dalle 10 alle 19:30.

Le Patty Toy si possono acquistare online, ma il monomarca meneghino offrirà un’opportunità molto stuzzicante, quella di toccare con mano la qualità sperimentando infinite combinazioni: si potrà giocare a comporre la propria borsa in un arcobaleno di colori e in un ventaglio di materiali.

Ho provato a farlo in occasione dei vari press day organizzati dal brand e vi assicuro che è diventato uno dei miei giochi preferiti.

Il nuovo <em>temporary store</em> di via Tortona 12 a Milano: i miei scatti alla presentazione dello spazio tra le infinite possibilità offerte da Patty Toy
Il nuovo temporary store di via Tortona 12 a Milano: i miei scatti alla presentazione dello spazio tra le infinite possibilità offerte da Patty Toy

Il secondo motivo è ancora più importante e lo avevo già introdotto col mio articolo per White Magazine.

“La moda cambia e può aiutare una donna a realizzare il desiderio di cambiare in meglio il proprio destino”: questo è il pensiero alla base di un’iniziativa che vede protagonisti Braintropy e Fondazione Pangea Onlus.

Il brand ha scelto Pangea e il suo progetto Jamila (dedicato alle donne di Kabul in Afghanistan) per dare sostanza a questa idea e utilizzare il proprio saper fare allo scopo di offrire a quante più donne possibili l’occasione concreta di trasformare e migliorare la propria vita e il futuro dei propri figli.

Braintropy ha dunque prodotto 15 Patty Toy Madly ideate dalle redazioni di altrettante testate femminili italiane da sempre in prima linea a fianco delle donne: ogni redazione ha scelto in libertà colori e materiali affinché il risultato finale esprimesse una propria identità.

Realizzate interamente a mano con pellami pregiati e minuziose lavorazioni artigianali, le 15 inedite Patty Toy Madly sono oggetti d’arte e di moda con un incalcolabile valore aggiunto di emozioni, passione e solidarietà: sono borse da collezione che raccontano chi le ha pensate, chi le ha prodotte, chi ne beneficerà e chi le acquisterà con generosità e partecipazione.

Le 15 Patty Toy Madly saranno infatti battute all’asta in un appuntamento speciale su invito che il prossimo martedì 17 novembre unirà idealmente Milano e Kabul grazie alla solidarietà delle donne per le donne: l’asta si svolgerà in collaborazione con Made (e-store che ha reso democratico il design di qualità) e con SPIN – Spazio Innovazione (il primo exponential co-thinking di Milano, centro di consulenza dedicato all’innovazione e alla creatività realizzato da Ars et Inventio).

Il ricavato della serata sarà destinato per intero al progetto Jamila di Pangea, Onlus milanese che dal 2002 lavora per il riscatto economico e sociale delle donne attraverso progetti di sviluppo e programmi di alfabetizzazione, educazione igienico-sanitaria, assistenza medica e al parto, formazione professionale e microcredito – come in questo caso – per l’avvio di attività generatrici di reddito in Afghanistan e India. Pangea opera anche in Italia con azioni a contrasto della violenza con particolare attenzione a quella domestica.

In oltre dieci anni di attività, Pangea ha garantito a oltre 40.000 donne e alle loro famiglie di migliorare le proprie condizioni in un circolo virtuoso di ridistribuzione delle risorse, con effetti positivi importanti che operano un reale cambiamento.

Il progetto Jamila agisce attraverso il microcredito e si rivolge a donne estremamente povere, per la maggioranza analfabete, con gravi situazioni familiari ma fortemente motivate a migliorare la propria vita e quella dei propri cari avviando un’attività di microimprenditoria individuale o familiare: il progetto dona a queste donne l’opportunità di accedere a un microcredito partendo da un programma formativo articolato in corsi di alfabetizzazione, aritmetica, diritti umani, igiene e salute riproduttiva.

Made e SPIN hanno partecipato attivamente mettendo a disposizione il loro spazio di via Cerva 25 a Milano che ospiterà l’evento.

Per partecipare all’asta è possibile richiedere l’invito a lamodacambia@braintropy.it fino a esaurimento posti: troverete tutti gli aggiornamenti riguardo luogo e orario dell’evento sui canali social Braintropy.

Fondazione Pangea Onlus: un bellissimo scatto di Ugo Panella per il Progetto Jamila. Sotto: una delle 15 Patty Toy Madly nella versione ideata dalla redazione di <em>Fashion</em> per Braintropy e Fondazione Pangea Onlus.
Fondazione Pangea Onlus: un bellissimo scatto di Ugo Panella per il Progetto Jamila. Sotto: una delle 15 Patty Toy Madly nella versione ideata dalla redazione di Fashion per Braintropy e Fondazione Pangea Onlus.

Il terzo motivo per il quale oggi sono tornata a parlare di Braintropy è collegato ancora una volta a Pangea ed è dedicato a tutti coloro che non possono raggiungere Milano eppure vorrebbero contribuire.

Braintropy continua infatti il suo impegno a favore delle donne di Kabul e del progetto Jamila: pensando al Natale, Patty Toy Minny, la piccola di casa, viene proposta in una versione appositamente creata.

Per ogni Patty Toy Minny in edizione limitata acquistata al prezzo speciale di 150 euro, il 20% del ricavato andrà a finanziare le azioni di microcredito delle quali vi ho parlato.

Realizzata come tutte le sue sorelle al 100% in Italia e in un esclusivo tessuto gommato, ogni Patty Toy Minny Star Special Edition Xmas 2015 è caratterizzata da una stella e sarà in vendita online e negli store autorizzati (li trovate sul sito) dalla metà di novembre circa.

Braintropy Patty Toy Minny Star Special Edition Xmas 2015 per Fondazione Pangea Onlus
Braintropy Patty Toy Minny Star Special Edition Xmas 2015 per Fondazione Pangea Onlus

Trasformazione e trasformismo: l’anima di Braintropy risiede fin dal principio proprio in questo, nella moltiplicazione delle varianti e delle variabili, delle possibilità e delle opportunità.

Per i fondatori del progetto, il cambiamento e l’evoluzione sono concetti a 360°, portati avanti pensando al cosiddetto “effetto farfalla” del quale avevo già raccontato nel mio articolo precedente: si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo, ovvero che piccole variazioni possano produrre grandi variazioni.

Convinta di ciò, Braintropy ha voluto estendere ad alcune donne la stessa opportunità di cambiare ed evolversi.

Perché scegliere di partecipare all’asta di Milano o perché acquistare una Patty Toy Minny Star Special Edition Xmas 2015?

Perché sono le scelte che facciamo a descrivere chi siamo.

Perché alcune persone hanno più bisogno di aiuto e le loro scelte vanno sostenute e agevolate.

Perché esistono modi concreti ed efficaci per coinvolgere le donne per le donne.

Perché, attraverso questo progetto, la trasformazione che da sempre guida le creazioni Braintropy diventa motore di un cambiamento profondo e incisivo nel segno del rispetto e della difesa delle donne: in questo modo, il brand si propone non solo come collettore di stimoli di moda, ma anche di idee per il futuro.

Perché Fondazione Pangea Onlus supera l’emergenza e costruisce il futuro – come vi ho raccontato.

Perché il battito d’ali a Milano porterà un uragano – positivo – a Kabul.

Spero siano motivi sufficienti.

Il 17 novembre io sarò in via Cerva: vi aspetto? Ben motivate, mi raccomando: ricordate che parliamo di pezzi unici e di un’ottima causa!

Che ne dite, tra le tante cose (a volte inutili, ammettiamolo) che facciamo entrare nelle nostre borse, vogliamo provare a fare entrare un po’ di solidarietà verso altre donne?

Lo spero e ci conto, perché alla storia della farfalla io ci credo.

Manu

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito, qui la pagina Facebook e qui Instagram

Per info e acquisti, potete anche scrivere a info@braintropy.it

Vi ripeto l’indirizzo e-mail al quale scrivere per partecipare alla serata charity del 17 novembre: lamodacambia@braintropy.it

Qui trovate il sito di Fondazione Pangea Onlus

Qui trovate il sito di Made e qui quello di SPIN – Spazio Innovazione

 

 

 

Io e Braintropy

Qui trovate il mio primo articolo; qui trovate invece le proposte del brand tra i miei suggerimenti per il Natale 2014 e qui tra le creazioni che uniscono moda e cibo e che ho selezionato.

Qui, infine, trovate il mio articolo dedicato alla collezione P/E 2016 scritto per il magazine del White.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

LALU
Reply

l’ IDEA DI AVERE PIù BORSE IN UNA, è FANTASTICA… E POI SONO SEMPRE MOLTO SENSIBILE AL RISVOLTO SOCIALE.

LALU

Manu
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Ciao Lalu,
sono felice di conoscerti 🙂
Mi fa piacere il tuo apprezzamento verso il risvolto sociale: anch’io sono molto sensibile a questo aspetto, come vedi, soprattutto se si parla di solidarietà tra donne.
Mi sembra una cosa bella che un oggetto acquistato per piacere (e anche per utilità, naturalmente) possa farsi veicolo di un messaggio ancora più bello e profondo.
Un salutone e grazie,
Manu

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