Sodini: quando sono i sogni a dare forma al mondo

Ve lo dico subito: mettetevi comodi perché oggi ho un sacco di cose da dire. Lasciatemi riordinare le idee e regalatemi un po’ del vostro tempo, perché il blogger day organizzato da Sodini, celebre e stimato brand italiano specializzato in bijou, ha scatenato in me un sacco di sentimenti e pensieri.
Ho parlato tantissime volte della mia grande passione per il mondo del bijou. Tutto è iniziato quando avevo circa 15 anni: ricordo benissimo, per esempio, che all’epoca passai un’estate a studiare in Inghilterra, precisamente a Canterbury. Lì c’era un negozietto delizioso, che mi affascinava, pieno di oggetti provenienti da tutto il mondo. Conservo ancora due paia di orecchini che comprai in quel posto, sacrificando alcuni dei pochi spicci che avevo in tasca: se li guardo ora li trovo un po’… da figlia dei fiori (sono in legno dipinto, stile naïf) eppure allora mi piacevano tanto e oggi non oso buttarli. Stanno lì, anche se non li uso più, e sono un caro ricordo.
Da allora, la mia collezione è cresciuta a dismisura, tanto che non ho un normale portagioie, ma alcuni mobili atti a conservare tutti i pezzi che possiedo. Il primo di questi mobili è una cassettiera dell’Ikea, alta e stretta, con 18 cassetti, 12 bassi e 6 alti: era in legno grezzo ed Enrico, mio marito, l’ha dipinta in bianco e azzurro (i colori della nostra camera da letto). Poi c’è un’altra cassettiera, cinese, un vecchio mobile da farmacia: è un regalo di Enrico, uno dei primi da fidanzati (ha capito tutto fin da subito) e contiene orecchini e anelli. È venuto quindi il turno di un altro mobile a cassettoni, in questo caso grandi e profondi: un cassettone contiene delle scatole, larghe e piatte, dove tengo i pezzi più ingombranti; l’altro cassettone contiene la maggior parte dei bracciali che possiedo.
Tutto ciò per spiegarvi che non mento quando parlo di passione grande e sincera. E ho paura di dirvi che ora necessiterei di un ulteriore mobile, dopodiché esco io di casa e la lascio ai bijou. Oppure Enrico mi chiede il divorzio.
Capite che, quando case italiane di questo settore e dalla gloriosa tradizione mi invitano nei loro regni, mi trasformo in una bambina che sta per incontrare Babbo Natale. Sono molto orgogliosa di essere stata scelta insieme a tante colleghe in gamba per partecipare al blogger day di Sodini, il primo da loro organizzato.
Chiariamo una cosa, con la trasparenza che connota tutto ciò che scrivo qui sul blog: in casa Sodini sono abituati a finire sui giornali, di moda e non, e non si contano i redazionali nei quali si trovano i loro pezzi. Quindi – siamo onesti – non avrebbero affatto bisogno delle blogger, né per farsi conoscere né per farsi amare: sono già conosciuti e amati e per rendersene conto è sufficiente dare un occhio alla loro pagina Facebook che conta quasi 16 mila fan.
Eppure, dimostrando intelligenza, umiltà e voglia di mettersi in gioco, i Sodini si sono incuriositi davanti al fenomeno fashion blogger e hanno voluto conoscerne alcune. Ho scelto i termini accuratamente e non a caso, curiosità e voglia di conoscere, perché è ciò che ci hanno trasmesso con slancio sincero attraverso la giornata trascorsa insieme: si sono messi a nostra completa disposizione – e mi riferisco proprio alla famiglia che è la fondatrice e la proprietaria – ed erano emozionati di incontrarci, di presentarsi e di sapere di noi.
E chiariamo anche un’altra questione, visto che ci siamo. Oggi, andrò oltre i limiti dell’abituale riservatezza che nutro su certi argomenti, entrando in dettagli che di solito non racconto: le cose con Sodini sono andate bene da subito. Siccome loro stanno a Lucca e io sto a Milano, mi è stato detto dal primo contatto che sarei stata loro ospite, perché il loro era un vero invito, ovvero vieni a casa nostra e noi facciamo sì che tu sia in posizione di farlo e ciò è valso per me e per tutte le mie colleghe, ovunque stessero. Se pensate beh, dai, questo è normale, mi permetto di dirvi che no, non lo è affatto: mi capita spessissimo di essere invitata a eventi lontani da casa, eppure molti si straniscono quando chiedo se esiste un rimborso per le spese di viaggio. In realtà dovrei stranirmi io, perché la trasferta (o diritto d’uscita) si paga a tutti i professionisti, dall’idraulico al tecnico della caldaia: non vedo perché chi fa il mio mestiere non dovrebbe averne diritto. Se mi inviti sono tuo ospite, dovrebbe funzionare così. Per fortuna, in casa Sodini è così: di solito non parlo di queste cose, lo ripeto, ma oggi vado a briglia sciolta e questi dettagli mi servono per sottolineare ciò che mi fa piacere far sapere nonché per arrivare a dimostrare il mio teorema, ovvero che i Sodini sono dei signori, nel senso più bello e autentico del termine, e che a noi ci tenevano.
Vi do un’ulteriore prova: quando siamo arrivate in azienda, abbiamo trovato ad attenderci Cinzia, Elena, Federico e anche Italo, il loro papà, fondatore dell’azienda nel lontano 1967 insieme al fratello Paolo: erano tutti lì, sorridenti e con le mani piene di meravigliosi bouquet di rose bianche e lavanda. Un pensiero squisito e delicato, accompagnato da un caloroso benvenute. Giuro, in anni di press e blogger day, non mi era mai successo, mai ricevuta un’accoglienza così familiare e attenta.

Eccomi all’arrivo al quartier generale Sodini
Eccomi all’arrivo al quartier generale Sodini
Si è già fatto gruppo e io, sulla sinistra, stringo la mano a Federico
Si è già fatto gruppo e io, sulla sinistra, stringo la mano a Federico
Pronte a iniziare
Pronte a iniziare

Quando ci siamo seduti attorno al tavolo per iniziare il nostro incontro, ho sentito i brividi lungo la schiena perché Elena ha esordito parlando di sogni, i loro e i nostri: ha detto che avevano pensato e scelto un motto per la giornata, “sono sempre i sogni a dare forma al mondo”.
Sono parole dedicate alla loro e alla nostra passione e sono prese in prestito da una canzone di Luciano Ligabue (il quale, rincarando la dose, aggiunge “sono sempre i sogni a fare la realtà… e sogna chi ti dice che non è così”).
Quante volte parlo e ho parlato di sogni? Ho pensato che ero nel posto giusto al momento giusto con le persone giuste ed è così difficile e raro che ciò accada, che ci sia la combinazione perfetta di questi tre elementi.

Cinzia, Elena e Federico si sono presentati uno a uno. Ci hanno raccontato chi sono e cosa fanno in azienda e io mi sono deliziata nell’osservare come ognuno l’abbia fatto alla propria maniera, secondo il proprio carattere, tuttavia alcuni tratti hanno unito tutti e tre: la sincera passione per ciò che fanno, l’emozione nell’aprirsi, i ricordi d’infanzia condivisi.
Come ci hanno spiegato, sono cresciuti a pane e bigiotteria, anche se preferiscono definire – giustamente – le loro creazioni fashion jewellery, rifiutando un’idea spesso diffusa, ovvero che il bijou coincida con la paccottiglia, con qualcosa di inferiore rispetto al gioiello in materiale prezioso: ovviamente, sono completamente d’accordo con loro e mentre lo dicevano annuivo come un’invasata.
Sapete cosa mi ha colpito? Sentire che, da ragazzini, erano tutti e tre affascinati dal mestiere di papà Italo e che consideravano appetibile poterlo seguire nei suoi giri: è come mi sarei sentita anch’io al loro posto e sentirlo dire me li ha resi ancora più simpatici. E vedere il papà che li guardava con orgoglio e con gli occhi che sorridevano mi ha dato tanta emozione. Mancava solo la mamma, troppo riservata per partecipare, ed è stato un peccato perché mi sarebbe tanto piaciuto conoscere anche lei: dovete sapere che, sul blog Sodini, avevo letto un post nel quale i fratelli, pieni di gratitudine, raccontano di lei e mi era venuto in mente un parallelo col post che ho dedicato a mia volta alla mia mamma qui sul blog.

Cinzia, Elena, Federico e Italo si raccontano
Cinzia, Elena, Federico e Italo si raccontano

A questo punto, vi svelo un’altra cosa: il 10 luglio, il giorno del blogger day Sodini, era l’anniversario di matrimonio dei miei genitori, ben 43 anni di vita insieme. Mi è venuto spontaneo fare un parallelo, anzi un incrocio, tra i Sodini e la mia famiglia: l’unione tra i singoli membri di entrambe le famiglie è la medesima.
E questa, a mio avviso, è la forza, l’unicità e la straordinarietà alle quali hanno attinto e che hanno traslato nel blogger day organizzato: non ci hanno aperto solo le porte della loro azienda ma anche quelle della loro famiglia, portando il loro modello di vita – privata e di business – da noi a loro e riproducendolo. Hanno saputo fare gruppo, tra loro, tra noi, tra loro e noi. Io lo trovo meraviglioso.
Durante la giornata, la famiglia Sodini ci ha rese partecipi di molte novità. Innanzitutto, la giornata ha sancito il debutto del nuovo sito, dinamico e piacevole, una piattaforma – completa di blog – che verrà costantemente aggiornata con le novità in termini di pubblicità, redazionali, collaborazioni, lanci di nuove linee. Inoltre, ci hanno annunciato il lancio imminente di nuova app molto utile per tutte le appassionate come me: servirà non solo a fornire la geolocalizzazione dei rivenditori, ma anche a dividerli in tipologie che faranno capire a noi utenti quale tipo di assortimento potremo trovare in ogni negozio.
Dopodiché ci hanno presentato in anteprima la nuova collezione autunno / inverno 2014 – 2015 dedicata a New York, ai suoi quartieri e ai suoi angoli più famosi, da Broadway a Soho, da Central Park a Times Square.
La filosofia di base del lavoro Sodini è quella di non restare intrappolati in un unico genere: i fratelli si regalano il lusso di spaziare e di guardarsi attorno nonché di evolversi. Una scelta che li accompagna, dal discorso del fare un passo verso nuove forme di comunicazione (le blogger) al fare costante ricerca per preparare collezioni sempre interessanti.

Guardate la mia faccia, tra l’incredulo e l’affascinato
Guardate la mia faccia, tra l’incredulo e l’affascinato

Per presentarci la nuova collezione, non si sono limitati a mostrarci delle foto: Federico ha iniziato ad aprire i cassetti di alcuni meravigliosi espositori stretti e alti (mi ha ricordato il mio primo mobile, mi sono sentita a casa) e a tirare fuori vassoi colmi di meraviglie che sono stati fatti passare tra di noi tra gridolini di gioia e meraviglia.
Ora, immaginatevi un gruppo di blogger, tutte unite dalla passione per i fashion jewels, alle prese con centinaia di pezzi uno più bello dell’altro: indisciplinate, incontenibili, curiosissime… non so trovare aggettivi più adatti! Credo che la frenesia alimentare degli squali sia un ottimo paragone, per fortuna senza la naturale primitività insita nei meravigliosi pesci che hanno tutto il mio rispetto: nel nostro caso, nessuno è stato sbranato. E penso che ai fratelli Sodini non sia rimasto alcun dubbio in merito alla loro più recente fatica: la collezione è decisamente piaciuta.
Dopo aver cambiato idea alcune decine di volte a testa (ogni volta che passava un vassoio qualcuna di noi esclamava “ah, no, questo è il pezzo più bello che io abbia visto” salvo auto-smentirsi, ovviamente, qualche istante dopo davanti a nuove preziosità) e dopo essere arrivati faticosamente alla fine (grande Federico, quanta pazienza ha avuto con noi), è arrivato il momento del pranzo.
E lì, ho avuto un’ennesima conferma del senso dell’ospitalità dei Sodini: ci hanno viziate con un banchetto invitante e luculliano. A proposito, sfato nuovamente la polemica che circola negli ultimi giorni: è vero, abbiamo fotografato il cibo (era impossibile non farlo tanto era ben presentato), ma poi l’abbiamo anche mangiato, ve l’assicuro.

Nel pomeriggio, abbiamo avuto altre due sorprese: un laboratorio creativo e le foto di indossato con la collezione che ci era stata illustrata in mattinata.
Reduce da un’infantile passione per perline & co., mi sono immediatamente appassionata al laboratorio grazie al quale ognuna di noi ha potuto farsi il proprio bracciale usando i luminosi componenti Sodini.
In verità, vi dico che io mi sarei fatta almeno 5 o 6 bracciali, perché limitarsi nella scelta della fornitissima minuteria e dei numerosi cristalli è stata un’autentica impresa quasi eroica.

Io e la mia adorata Sandra Bacci, amica e collega, affascinate e pensierose davanti al tavolo del laboratorio creativo: sui nostri volti è dipinta la domanda <em>“e ora? cosa scegliamo?”</em>
Io e la mia adorata Sandra Bacci, amica e collega, affascinate e pensierose davanti al tavolo del laboratorio creativo: sui nostri volti è dipinta la domanda “e ora? cosa scegliamo?”
Il braccio tatuato a sinistra è il mio: al lavoro!
Il braccio tatuato a sinistra è il mio: al lavoro!
Eccomi intenta a provare ulteriori accoppiamenti
Eccomi intenta a provare ulteriori accoppiamenti

E poi – udite, udite – mi sono rassegnata (è la parola giusta, nel mio caso) allo shooting: sapete che sono una blogger anomala, mettermi in posa mi imbarazza (leggere mi manda in crisi) e poi sono un pessimo soggetto fotografico, in tutti i sensi.
Perché? Perché sono la regina dei non: non sono bella, non sono giovane, non sono magra e soprattutto non sono spigliata. Essere fotografata se devo posare (preferisco gli scatti a sorpresa) mi mette in agitazione, preferisco parlare e scrivere.
E qui occorre fare un grande applauso ai fotografi ufficiali della giornata: Giorgio Leone e Filippo Brancoli Pantera di Think Visual sono stati davvero deliziosi, pazienti e mi hanno messo a mio agio. E quando ho riguardato le foto, mi sono perfino piaciuta. Miracolo!
In fondo, avevo torto io (naturalmente) e avevano ragione loro, i Sodini: i loro pezzi non sono adatti solo per le modelle della pubblicità, ma anche per una regina dei non, come me.

Io nell’obiettivo di Think Visual<br />Tutti i bijoux che indosso e la borsa sono firmati Sodini, nuova collezione autunno / inverno 2014 – 2015
Io nell’obiettivo di Think Visual
Tutti i bijoux che indosso e la borsa sono firmati Sodini, nuova collezione autunno / inverno 2014 – 2015
Io nell’obiettivo di Think Visual<br />Tutti i bijoux che indosso e la borsa sono firmati Sodini, nuova collezione autunno / inverno 2014 – 2015
Io nell’obiettivo di Think Visual
Tutti i bijoux che indosso e la borsa sono firmati Sodini, nuova collezione autunno / inverno 2014 – 2015
Con Laura Comolli e Sandra Bacci<br />Tutti i bijoux indossati da me e Sandra sono firmati Sodini, nuova collezione autunno / inverno 2014 – 2015
Con Laura Comolli e Sandra Bacci
Tutti i bijoux indossati da me e Sandra sono firmati Sodini, nuova collezione autunno / inverno 2014 – 2015
Con Sandra Bacci: questa è la foto del cuore<br />Tutti i bijoux indossati da me e Sandra sono firmati Sodini, nuova collezione autunno / inverno 2014 – 2015<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"><br /></span>
Con Sandra Bacci: questa è la foto del cuore
Tutti i bijoux indossati da me e Sandra sono firmati Sodini, nuova collezione autunno / inverno 2014 – 2015

Chi, magari, mi legge abitualmente (grazie di ♥) avrà ormai capito una cosa: sono una gran rompiscatole. Per me non è sufficiente innamorarmi di un prodotto per quanto bello sia, quando posso voglio di più, voglio tutto il pacchetto. Voglio la qualità, voglio la storia, voglio la passione. E se ciò che trovo dietro al prodotto è bello come la famiglia Sodini e se quella bellezza posso trasmetterla a voi alimentando un circolo virtuoso… beh, allora per me è amore e sappiate che in amore io sono molto fedele. Non per nulla sono figlia di una coppia sposata da 43 anni.
Ecco perché il 10 luglio è stato un giorno davvero speciale per me e queste sono le riflessioni che ho fatto.
E ora permettetemi l’ultima.
Recentemente mi è capitato di meditare sul fatto di chiudere questo blog e non perché finora io abbia mentito sulla sincera passione col quale lo alimento: amo questo mio progetto come se fosse un figlio (perdonate, vi prego, il paragone che so essere ardito) e non posso vivere senza scrivere, lo faccio da sempre, da quando riempivo le Smemoranda da ragazzina.
Talvolta, però, mi rendo conto di non essere adatta a tutta una serie di cose e di dinamiche: ai miei tanti non, si aggiunge anche questo. E badate bene, non accuso il mondo che mi circonda, no, anzi, dico di non essere adatta io a esso, la colpa è solo mia.
Quando, però, vivo un giorno come questo, mi ritrovo a pensare che non devo cedere a quella tentazione, che non devo rinunciare, perché questo spazio contiene i miei sogni. E qui torniamo al motto scelto da Sodini, “sono sempre i sogni a dare forma al mondo”.

La famiglia Sodini: da sinistra Cinzia, Italo, Elena e Federico
La famiglia Sodini: da sinistra Cinzia, Italo, Elena e Federico
Una bellissima foto di gruppo per concludere la giornata: la famiglia Sodini e noi, le fashion blogger
Una bellissima foto di gruppo per concludere la giornata: la famiglia Sodini e noi, le fashion blogger

Capite perché mi sono emozionata quando Elena ha usato quelle parole a inizio giornata?
E allora dico: grazie, famiglia Sodini.
Per la bellezza alla quale date vita e per come siete. E perché riuscite far sentire le persone esseri umani, oltre le categorie e oltre il lavoro.

Manu

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito Sodini, qui il blog, qui la pagina Facebook, qui Twitter, qui il canale YouTube.

A proposito del blog Sodini: qui trovate il loro post sul blogger day e qui trovate il post di cui parlo qui sopra nel testo, quello dedicato alla mamma.

A proposito della pagina Facebook: qui trovate tutte le foto della giornata.

E infine qui trovate il sito Think Visual by Giorgio Leone e Filippo Brancoli Pantera, i bravissimi fotografi. Tutte le foto contenute nel testo qui sopra sono loro.

 

 

 

Il blogger day Sodini visto attraverso il mio obiettivo 🙂

Un po’ di anticipazioni della nuova collezione e cosa mi è rimasto nel cuore 🙂

Ecco il bouquet ricevuto all’arrivo
Ecco il bouquet ricevuto all’arrivo

La sorpresa che ha concluso il nostro pranzo: un grande cuore dolce per festeggiare una nuova amicizia
La sorpresa che ha concluso il nostro pranzo: un grande cuore dolce per festeggiare una nuova amicizia

 

 

 

Ringraziamenti ♥

Il primo ringraziamento, ovviamente, va a Italo, Cinzia, Elena e Federico. La prossima volta spero di conoscere anche la mamma 🙂 Oltre alla bella famiglia, ringrazio anche Sabrina, brava e sorridente 🙂

Un altro ringraziamento speciale va a Sandra Bacci, per la sua amicizia e per tutta una serie di cose che lei sa.

Grazie di nuovo a Giorgio Leone e Filippo Brancoli Pantera di Think Visual.

E infine – last but not least, come direbbero gli inglesi – grazie alle mie colleghe e compagne d’avventura per la piacevole compagnia: Tatiana Biggi (Tati Loves Pearls), Gloria Bombarda (La Borsa di Mary Poppins), Giulia Bruni (The Fashion Mama), Francesca Romana Capizzi (Don’t Call Me Fashion Blogger), Alessia Cipolla (Dans la Valise), Laura Comolli (Purses & I), Barbara Valentina Grimaldi (Lovehandmade), Greta Miliani (In Moda Veritas), Eleonora Petrella (It-Girl), Iris Tinunin (Stylosophique) e, ovviamente, Sandra Bacci (Smilingischic).

 

 

 

 

Personal style: io e Sandra Bacci nelle foto indossiamo i turbanti di Sine Modus 🙂

 

 

 

 

Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Cristina
Reply

Lo sai che sono una tua seguace silenziosa , che ti leggo tutta d’un fiato e non vedo l’ora che tu scriva ancora … Però non mi puoi dire che vuoi mollare , lo so che la tentazione a volte e’ forte …. Ma giornate così riempiono tutte le giornate no , ne sono sicura !!!!

Manu
Reply

Eh, se non ci fossero gli amici, cosa sarebbe di noi?
Cara Cristina, che bello leggere le tue parole: mi fai emozionare e ne sono felice.
Purtroppo, ultimamente, ho il cuore un po’ gonfio di tristezza per tutta una serie di cose e per alcune delusioni. Sarà che sono stanca e che ho bisogno di vacanze. O sarà che sono sbagliata io, come ho scritto qui sopra.
Quando leggo parole come le tue, mi emoziono perché so che sono sincere. E quindi ti dico grazie e ti abbraccio con molto affetto.
Ci sono cose e gesti speciali che aiutano: tu ne hai appena fatto uno.
Manu 🙂

angela
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io non so perché ma ogni volta che ti leggo mi fai venire le lacrime? si una pura e serena emozione che sgorga fuori con un paio di lacrimucce….un po’ come festeggiare con lo champagne per un evento importante.
in questo caso i motivi sono diversi non voglio rischiare di farti un commento lunghissimo sarò breve succinta e compendiosa, premetto che salterò la punteggiature ma tu capirai lo stesso.
1) al blogger day Sodini avrei dovuto esserci anche io. Purtroppo faccio un lavoro “mentalmente ingombrante nella vita” la commercialista e tra gli impegni dichiarativi e un appuntamento già fissato su MI improrogabile, ho dovuto rinunciare a Sodini Blogger day. MI sono scusata con Sabrina e spero tanto di esserci in una seconda occasione.
2) IN questo post hai messo in risalto concetti importanti che mi prendono il cuore prima di tuttto: il made in Italy, il senso della famiglia e i sogni. Concetti con cui io vivo in perenne armonia e che sono un po’ la mia bandiera che tu meravigliosamente oggi hai fatto sventolare.
3) Adoro gli States e quindi la collezione Sodini dedicata a NY è un favolosa e la immagino raffinata preziosa e sorprendente.
4) le immagini scattate sono bellissime complimenti ai fotografi così bravi a catturare emozioni e istanti preziosi,
5) bloggers in azione attraverso questo nuovo strumento di comunicazione e se Sodini ha coinvolto le bloggers allora qualcosa di buono sappiamo fare. Adoro vedere brand così AVANTI nel MKTG e nella Comunicazione che iniziano a decostruire gli stereotipi che la massa degli ignoranti appioppa alle bloggers.
6) vi immagino tutte intorno ai cassetti di gioielli affamati…capisco benissimo la situazione anche io sono uno squalo “buono”e ahimé nel fashion non riesco ad essere altruista vorrei tutto per me…
7) per il resto ti lascio andare grazie per questa lettura. Devo dire che quando accedo a Facebook leggo solo brutte notizie che mi “annichiliscono” e non vedo l’ora di finire la mia promozione dei post per staccarmene, ma oggi credo di essere stata ripagata!
8) bravissima meriti il meglio per me sei la BLOGGER n. 1 perché HAI STILE!
baci
ciao

Manu
Reply

Te lo dico, cara Angela, in inglese, visto che – come me – adori gli States: you made my day!
I motivi sono molti: inizio dal punto in cui scrivi che, se Sodini ha coinvolto le blogger, allora qualcosa di buono sappiamo fare. Per non parlare di quando scrivi “adoro vedere brand così AVANTI nel MKTG e nella Comunicazione che iniziano a decostruire gli stereotipi che la massa degli ignoranti appioppa alle blogger”. Porca miseria, sono d’accordo con te! Standing ovation!
E diciamolo pure a pieni polmoni! Perché – come in tutte le cose e in tutte le categorie umane – anche tra le blogger ci sono quelle in gamba e quelle no e a coloro che si lamentano della stupidità o della pochezza delle blogger dico solo di guardarsi attorno e di fare scelte più accurate: blogger in gamba ce ne sono e non sono poche!
Quando poi parli del fatto di trovare su Facebook notizie brutte che annichiliscono e fanno venire voglia di scappare… beh, cara Angela, reputati fortunata che non ti ho qui a tiro, perché altrimenti ti saresti beccata un abbraccio saltellante e due bei baci stampati sulle guance! Quanto sono d’accordo con te! B-A-S-T-A col pessimismo e soprattutto B-A-S-T-A con la voglia di distruggere: diamo spazio e risalto alle cose belle, altrimenti è inutile continuare a dire che tutto va male.
Se si continua a rimestare nel torbido (con una certa morbosità, aggiungo), continuerà a uscire solo bruttezza nonché mediocrità: parliamo invece di quanta bravura, eccellenza, talento e bellezza ci sono anche in questo nostro martoriato Paese e forse inizieremo a risollevarci, partendo dall’umore.
Quindi grazie con tutto il cuore per questo tuo commento ricco di spunti mooooooolto interessanti.
E grazie per i tuoi complimenti che sento sinceri, li accetto arrossendo un po’ 🙂
Ultima cosa: non sai quanto mi addolora sapere che avrei potuto conoscerti al blogger day Sodini e che così non è stato. Mamma mia, quanto mi sarebbe piaciuto conoscerti di persona!
Ma con l’ottimismo e l’energia che ci uniscono, penso, dico e sono certa che avremo altre occasioni.
Grazie, grazie, grazie e un bacio a te,
Manu

Nicky
Reply

Ero incuriosita nel leggere il tuo pezzo e devo dirti sinceramente che mi hai fatto emozionare ..hai reso appieno le sensazioni di quella giornata e la famiglia Sodini deve essere davvero tanto speciale per avervi lasciato un ricordo così meraviglioso. Anch’io a volte trovo difficoltà a fare le foto con naturalezza ..ma in queste sei venuta benissimo! Buona serata

Manu
Reply

Ma grazie, cara Nicky, grazie per la tua curiosità (gran dote riuscire a incuriosirsi) e per esserti emozionata: non c’è cosa più bella di un’emozione che passa da chi scrive a chi legge e viceversa 🙂
Sì, i Sodini sono davvero persone speciali e rare, direi.
Oh, sono felice di trovare altre persone che come me si imbarazzano per le foto (così mi sento meno sola e meno strana) e ti ringrazio per l’apprezzamento verso questo shooting: il merito va a Giorgio e Filippo, fotografi bravi e sensibili, professionisti davvero in gamba. Quando chi ti fotografa è così, è un po’ più facile perfino per noi che non ci sentiamo a nostro agio.
Ti auguro una bellissima settimana,
Manu

Monica
Reply

Mollare mai,guai.
Il cuore e tutto quello che compiamo in suo nome possono modificare la nostra realtà e finalmente la gioia scalzerà la rassegnazione.
La genuinità delle tue parole è tangibile e questo rinnova in tutti noi la fiducia.Abbiamo bisogno di persone “non” che si contrappongano all’arroganza dilagante (i “non” però vanno tenuti sotto controllo per non soffrire troppo…)
Grazie per questa bella foto di famiglia,ha dato vigore alla mia giornata e umanità al brand Sodini.
Un abbraccio.

Monica
Reply

Un’ultima nota…vogliamo parlare dell’impatto che possono avere le parole di una blogger libera e indipendente rispetto ad una qualsiasi altra forma di comunicazione a pagamento e non,ma in ogni modo condizionata da compromessi vari?
In questo sono stati geniali i Sodini : nel mettersi a nudo,cosa che non tutte le aziende possono permettersi di fare.
Ripeto l’impatto su di me è stato notevole e così credo su tutti coloro che ricercano qualcosa di vero anche in un semplice oggetto.

Manu
Reply

Vedi, cara Monica, sto per dire una cosa che ho già scritto in altre occasioni, ma che – a mio avviso – è necessario ripetere.
Sono convinta che attraverso questo blog io riceva molto spesso più di quanto dia e questo non avviene perché non mi impegno abbastanza, anzi, posso affermare che qui metto tutta me stessa, ma persone come te mi restituiscono – e con interessi generosissimi – tutto ciò che do.
Ciò che hai scritto ha colpito nel segno, sai: ogni singola parola è arrivata esattamente dove doveva arrivare.
Hai parlato di cuore.
Hai parlato di genuinità e di fiducia rinnovata – e non riesco a dire quanto questo per me sia prezioso e quanto te ne sia grata.
Hai parlato dei “non” che si contrappongono all’arroganza dilagante.
E hai parlato di controllarli, per non soffrire troppo.
Hai parlato di impatto di un certo modo di comunicare.
Hai parlato di libertà e di indipendenza.
Insomma, mi hai letta come un libro aperto e ne sono infinitamente felice, perché, a mio avviso, vuol dire due cose: che tu sei attenta e sagace (e quindi sono fortunata ad averti incontrata) e che io (forse) sto lanciando i segnali giusti, nel mio piccolo.
E quindi per oggi sono a posto, cara Monica. Ed è merito tuo.
Da tempo non pretendo più di vincere le guerre: mi accontento di uscire indenne da qualche battaglia. Da tempo mi do piccoli orizzonti e cerco di far bene e di essere felice in quelli. E direi che, grazie a questo scambio con te, l’orizzonte, attualmente, è sereno e sgombro da nubi.
Dopodomani o settimana prossima vedremo. Si va a piccoli passi, talvolta a tentativi.
Tu, oggi, mi hai fatto un regalo grande, sappi che hai fatto un gesto importante.
Chissà, spero di incrociarti ancora. Spero di riuscire a interessarti ancora e a donare qualcosa, a mia volta, a tutti coloro che come te cercano “qualcosa di vero anche in un semplice oggetto” (mi hai fatto venire i brividi di gioia).
I Sodini sono splendidi e sai qual è la parte migliore? Non ho aggiunto nulla, mi sono limitata a essere una testimone.
Le persone come loro mi fanno credere che un modello di business umano e rispettoso sia possibile. Le persone come te mi fanno credere che esistono teste e cuori sensibili che capiscono la differenza, anzi, che la cercano.
Ricambio il tuo abbraccio con gioia, stima e slancio.
Grazie per questo incontro, grazie per esserti fermata a condividere i tuoi pensieri per me tanto preziosi.
Manu 🙂
(il sorriso è tutto per te)

Virna Ogniricciouncapriccio
Reply

Complimenti per il post, raramente ne leggo uno così lungo per intero. E’ scritto bene, in un italiano ottimo (cosa che, mi duole ammetterlo, non è così scontata) e col cuore! Le foto di Think Visual sono davvero belle e rendono bene l’atmosfera familiare dell’evento, dei gioielli poi cosa dire? Acquisto bijoux Sodini da parecchi anni e ogni volta si superano con creazioni ancora più straordinarie. Complimenti anche ai membri della famiglia per aver gestito e organizzato l’evento nei minimi dettagli (come quello dell’ospitalità in piena regola).
Ho solo una domanda: quello che indossi è un turbante “cucito” o sei stata tu ad annodarlo in quel modo? Perché se fosse la seconda delle due cose io PRETENDO di vedere un tutorial! ^.^

Virna

Manu
Reply

Grazie di cuore per le tue belle parole!
Purtroppo, ho il vizio di chiacchierare tanto (troppo) e mi riempie di gioia pensare che tu abbia letto tutto il post, davvero.
Per il turbante: ebbene sì, è cucito, in effetti. Non avrei mai tanta perizia manuale 🙂
Si indossa con estrema facilità, come se fosse un cappello, ed è una creazione di Sine Modus: in fondo al post, sotto i ringraziamenti, trovi il link all’articolo su di loro e lì trovi anche tutti i loro estremi di contatto.
Un abbraccio, cara Virna, e ancora grazie.
Manu

monica
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Cara Manu,io scrivo “per me” da quando avevo 11/12 anni…una serie infinita di agende,agendine,diari,quadernetti…Fra un pò,con calma,da brava amanuense, trascriverò il meraviglioso scambio fra di noi che si inserisce in un contesto ben più ampio di doni ricevuti in queste ultime ore a conferma che il Cuore (che ben poco ha a che vedere con il romanticismo e tutto con l’autenticità) è l’unica Via, perchè nulla è più toccante e reale di un contatto vero dal Cuore

Manu
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Cara Monica, tu credi al caso e alle coincidenze? Io no, da un pezzo. Credo che quelle che chiamiamo coincidenze siano in realtà dei messaggi che la vita ci manda (io dico vita, ognuno sostituisca con la parola che crede più adatta).
E più capitano cose, meno credo al caso. Ora, io ti giuro che anch’io scrivo dalla più tenera età (idem, sono piena di agende, quaderni, ecc.) e non solo, un paio di anni fa avevo iniziato un taccuino Moleskine sul quale appuntavo i doni (frasi, messaggi) che mi toccavano il Cuore (lo scrivo anch’io con la maiuscola, hai ragione, mi piace).
L’idea che il nostro scambio verrà trascritto sul tuo quaderno del Cuore mi onora dunque immensamente.
Grazie,
Manu

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