Abbinare scarpe e borsa? Sorpassato. Provate Your Opticar Illusion!

Uno dei tanti dilemmi femminili è l’abbinamento tra scarpe e borsa.

Fino a non molto tempo fa, la regola che andava per la maggiore era quella che voleva che questi due accessori fossero perfettamente coordinati e integrati, ovvero che fossero dello stesso colore e dello stesso materiale, pelle o tessuto. Addirittura, qualora ci fosse la cintura, doveva anch’essa seguire gli stessi criteri.

Per fortuna, non esistono più regole così ferree nella moda e oggi si dà precedenza alla personalità: certo, continua a esistere – o dovrebbe continuare a esistere – una cosa che si chiama buongusto e che è la regola base per creare uno stile personale degno di nota. Un tocco di stravaganza è sempre il benvenuto e aggiunge sale, ma ricordiamo che equilibrio e misura non passano mai di moda né sono soggetti a trend.

Abbinare rigorosamente scarpe e borsa corrisponde dunque a una visione datata e anche un tantino noiosa, ammettiamolo, anche perché ci sono abbinamento molto più sorprendenti e inaspettati tanto da diventare divertenti: avete mai pensato, per esempio, ad abbinare borsa e auto?

È l’idea che è venuta in mente a Braintropy, brand che seguo fin dai suoi esordi e che ammiro particolarmente in quanto ha fatto di trasformismo e versatilità le proprie cifre distintive. E per realizzare questa idea, nuovo step del proprio percorso, Braintropy ha deciso di fare coppia con Motor Village Italia.

Se mi seguite, avete magari letto altri miei post dedicati al marchio toscano che unisce know how dalle radici antiche e una continua ricerca di nuove soluzioni quanto a forme e materiali.

Il modello più rappresentativo si chiama Patty Toy ed è una borsa componibile: brevettata e 100% made in Italy, è dotata di una zip posteriore che permette di cambiare rapidamente e facilmente la pattina mantenendo il corpo borsa. Le pattine possono essere acquistate separatamente e consentono di rinnovare la borsa.

Non solo, anche la tracolla è trasformabile e cambia misura: attraverso alcuni piccoli perni e grazie alla maniglia removibile, Patty Toy può essere portata a mano, a tracolla e in alcuni casi diventa perfino zaino.

In occasione del recente press day, i rappresentanti Braintropy mi hanno inoltre presentato il nuovo progetto che prevede, come accennavo, la collaborazione con Motor Village Italia.

Motor Village Italia è una realtà che fa parte di FCA, acronimo di Fiat Chrysler Automobiles: riunisce gli store creati per offrire un’esperienza di acquisto personalizzata a chi cerca un modello Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Fiat Professional, Jeep e Abarth. Nel concreto, si presenta con una serie di spazi contemporanei e multimediali dove le proposte e i servizi sono disegnati su misura per rispondere al meglio alle esigenze di ogni cliente.

Braintropy e Motor Village Italia hanno deciso di lanciare una capsule collection che si chiama Your Opticar Illusion, un progetto dedicato alle donne e che gioca – naturalmente! – con la personalizzazione. Leggi tutto

Fiorella Ciaboco ospita Ridefinire il Gioiello

Non mi stanco mai di ripeterlo: mi piacciono i rapporti che crescono nel tempo andando a tracciare un filo sottile che unisce momenti e persone.

E mi piace ancor di più se questo filo che io immagino essere di colore rosso – rosso come la passione – unisce donne in gamba con tante energie da condividere: immaginate la mia gioia quando Sonia Patrizia Catena ha voluto coinvolgermi ancora una volta in Ridefinire il Gioiello e in particolar modo nella terza tappa del progetto del quale è ideatrice e curatrice.

Grazie alla sua formula itinerante, il progetto è ora ospite della Sartoria Fiorella Ciaboco in corso Como 9 a Milano con l’esposizione dei gioielli di tre delle 51 finaliste: le creazioni di Elena De Paoli, Erminia Catalano e Nelly Bonati sono in mostra presso l’atelier fino a venerdì 26 febbraio.

I gioielli premiati sono espressione di un viaggio in senso fisico e metaforico e sono frutto di suggestioni paesaggistiche secondo il tema della V edizione del progetto-concorso: sono stati premiati da Fiorella Ciaboco per l’alta artigianalità, per la fattura, per l’accostamento particolare dei tessuti e per il loro spirito di autentico made in Italy. Leggi tutto

Patty Toy Braintropy, la moda cambia (e ci cambia)

Vi confesso una cosa: faccio fatica a staccarmi da ciò che amo. Persone, progetti, oggetti.

Mi piace mantenere un contatto con tutto ciò in cui credo, costruire un discorso che posso estendere nel tempo esattamente come farei srotolando un gomitolo di filo rosso. Non mi piace scrivere un post e poi dimenticarmene, archiviarlo come cosa fatta: se i protagonisti di un progetto del quale mi sono occupata portano avanti le premesse che mi hanno conquistata, mi piace continuare a seguirli aggiornando voi.

Ricordo benissimo l’entusiasmo col quale ho raccontato di Braintropy per la prima volta, a luglio dello scorso anno, profondamente colpita da un concetto a mio avviso molto interessante: la modularità.

Siamo nel mondo delle borse e parliamo dell’amore che questo accessorio scatena: tutte quante ne andiamo matte e tutte quante amiamo possederne tante. Trovare una donna che non ama le borse è quasi come trovare una persona che non ama il cioccolato. E l’interesse è in crescita anche in moltissimi uomini.

Eppure, c’è un fatto che ci frena dalla voglia di cambiare borsa ogni giorno, ovvero dover trasferire il contenuto, perché tale trasferimento equivale spesso a un vero e proprio trasloco: è infatti inutile negare che noi donne facciamo entrare un po’ di tutto in quelle benedette borse, giusto per essere preparate a qualsiasi evenienza, dal ritocco veloce del trucco alla possibile fine del mondo.

Braintropy nasce pensando a tutto ciò: forte di un sapiente incontro tra know how toscano dalle radici antiche e continua ricerca di nuove soluzioni in termini di forme e materiali, ha coltivato con successo il concetto di modularità del quale accennavo, caratteristica che dà una risposta efficace e definitiva alla questione del cambio. Sì, perché grazie al brand è la borsa a cambiare, anzi, a trasformarsi. Leggi tutto

Quando moda e cibo se ne vanno a braccetto

Forse, leggendo il titolo di questo post, avete pensato all’eccessiva magrezza di alcune modelle e magari avete pensato che l’accostamento tra moda e cibo sia un paradosso evidente e una stridente contraddizione.

Forse, se un pochino mi conoscete e se avete letto qualche mio precedente post, sapete che ho preso posizione altre volte su quella magrezza e quindi ora temete di sorbirvi l’ennesima filippica.

Nulla di tutto ciò: stavolta desidero trattare il lato più ludico, creativo e divertente di questo rapporto perché stilisti e brand si sono spesso ispirati al cibo e non solo oggi, sull’onda di Expo 2015.

Le ispirazioni gastronomiche si sono spesso intrecciate non solo con l’abbigliamento ma anche col gioiello e tutto ciò per un motivo molto semplice: il cibo è sempre stato sinonimo di vita e molti alimenti (mi viene in mente il melograno) hanno assunto significato di buon auspicio, diventando portafortuna in grado di augurare salute e ricchezza.

Nel ‘900, il secolo che ci siamo lasciati alle spalle, molti stilisti e designer hanno creato abiti e bijou divertenti portando avanti il connubio moda e cibo: penso per esempio a Moschino e poi a Ken Scott, Sharra Pagano, Ornella Bijoux (ricordate, ho parlato di tutti e tre qui sul blog). Leggi tutto

Caro Babbo Natale ti scrivo (così mi distraggo un po’)

Da giovanissima non avevo mezze misure né sfumature: con gli anni ho imparato che i punti di vista – soprattutto i propri – sono fatti per essere messi in discussione, rivisti e anche sovvertiti, se e quando è necessario.

Lo scorso anno, più o meno di questi tempi, avevo raccontato di non amare particolarmente le feste comandate con la conseguenza che non sono entusiasta all’idea di distribuire consigli per i regali, nello specifico per Natale.

Non ho cambiato idea sulle festività e continuo a pensare che tutto ciò che ho da dire sia già più o meno contenuto nel mio lavoro quotidiano e nei post che pubblico giorno dopo giorno qui sul blog, tuttavia, visto che mi sono arrivate diverse richieste, ho voluto mettermi in discussione e rivedere questo mio punto di vista almeno parzialmente, anche perché inizio a sentirmi un po’ come il malefico Grinch: quasi tutti sembrano essere presi dall’atmosfera natalizia che ormai si sta insinuando ovunque, quindi… che sia io la guastafeste? Leggi tutto

Braintropy: da Patty Toy a Zaby… work hard and play art!

Sono una persona molto riservata e lo sa bene chi mi affida le proprie confidenze: se mi viene detto “non dirlo a nessuno”, potete stare certi che quel segreto morirà con me. Invece, sul lavoro, quando vengo invitata ad anteprime di prodotti che colpiscono nel segno e che mi arrivano al cuore, faccio una fatica del diavolo a stare zitta: questo perché amo molto ciò che faccio e perché mi piace condividerlo, quindi soffro se devo tacere su cose che reputo belle e intelligenti.

Sono quindi molto, molto felice di potervi finalmente raccontare di un brand che si chiama Braintropy: ero stata a una loro presentazione, ma allora non era tempo di parlarne, il progetto era ancora in fase di messa a punto finale. Ora, finalmente, posso vuotare il sacco. Anzi… la borsa!

Sì, perché Braintropy è un brand tutto italiano che si occupa di borse: la loro idea di fondo è quella di dare un’interpretazione contemporanea del celeberrimo know how toscano quanto a pellami e lavorazioni. Con questa idea in testa, hanno coniato un termine ibrido, ovvero tradinnovazione, un mix di saper fare dalle radici antiche e di continua ricerca di nuove soluzioni in termini di forme e materiali, nel segno di una trasformazione che rappresenta l’essenza della moda nonché di Modæ, l’azienda fiorentina da cui Braintropy prende il via. Leggi tutto

Origin Passion and Beliefs: a Vicenza si punta sul talento

Uno dei motivi per i quali ho fondato questo blog è il mio amore verso il talento: non possiedo, purtroppo, la meravigliosa capacità di creare, quindi la ammiro negli altri. Visto, però, che ho tanta passione e che con le parole qualcosa riesco a combinare, ho pensato che il mio talento potesse essere (forse) quello di raccontare le capacità altrui: sono affascinata dalle mille forme che il talento può assumere e sono ammirata davanti ai risultati estremamente diversi ai quali può giungere. Sono stata dunque molto felice quando la direzione della Fiera di Vicenza mi ha invitata a prendere parte alla prima edizione di Origin Passion and Beliefs, manifestazione che si è svolta in maggio in concomitanza con VicenzaOro.

Origin Passion and Beliefs è prima di tutto un’idea: si concretizza in un innovativo laboratorio espositivo dedicato all’universo dell’accessorio moda. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Not Just A Label (NJAL), una piattaforma inglese di scouting di talenti internazionali nata nel 2008 da un’idea di Stefan Siegel.

Ma qual è l’idea di base, secondo me innovativa e vincente? Quella di mettere in mostra non solo il talento, ma anche di dargli possibilità concrete e strumenti effettivi. All’interno di Origin, i 100 designer selezionati, provenienti da 38 paesi, hanno incontrato il saper fare made in Italy, cogliendo opportunità commerciali e di networking: accanto ai designer emergenti e ai brand indipendenti, il salone ha infatti ospitato i super supplier, ossia fornitori specializzati, produttori, fondazioni che promuovono arte e artigianato, istituti di formazione. Origin è diventata così una piattaforma di interconnessione che ha unito in maniera sinergica tutte le diverse competenze e i diversi aspetti del mondo della moda e dell’accessorio: idee, creatività, tecnica, materiali, diffusione. Leggi tutto

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