Dalla lite Veronesi-Clio a Winnie Harlow e Jamie Brewer

Mi sorprendo ogni volta in cui mi capita di avere la testimonianza evidente di quanto ancora oggi siamo assurdamente schiavi di certi luoghi comuni.

Noi esseri umani siamo riusciti a compiere imprese grandiose, siamo andati sulla Luna e abbiamo combattuto malattie che erano autentici flagelli, eppure ciò che ci riesce tuttora difficile è abbattere quei limiti e quelle barriere che costruiamo dentro le nostre teste.

Vi chiederete il perché di un esordio tanto diretto: forse avete sentito parlare della polemica nata da un’infelice esternazione di Giovanni Veronesi, sceneggiatore, regista e attore, ai danni di Clio Zammatteo, truccatrice famosa con lo pseudonimo di Clio Make Up, titolo della trasmissione televisiva che conduce con successo e nome di un seguitissimo blog.

Veronesi conduce invece insieme a Massimo Cervelli Non è un paese per giovani, noto programma radiofonico della Rai, precisamente di Radio 2.

Erano i giorni dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica e i due conduttori avevano lanciato il quesito “Quale donna vorresti in quel ruolo?”: sentendo nominare proprio Clio, Veronesi ha risposto: “Non sapevo neanche chi era se non me lo spiegavano adesso. È una cicciona.”

Naturalmente, dopo questa affermazione, sono stati versati fiumi di inchiostro e oggi mi aggiungo anch’io: il fatto si commenta da solo talmente è – a mio avviso – tristemente evidente, una figuraccia epica, tuttavia desidero esprimere un quesito e un rammarico. Leggi tutto

error: Sii glittering... non copiare :-)