Il rosso? Lo amo e lo porto perché supera le mode e dà energia!

Quando mi chiedono quale sia il mio colore preferito sono sempre un po’ in imbarazzo.

Perché? Perché la risposta è piuttosto articolata.

Prima cosa, vado a estro (o follia…) del momento: succede che, per intere settimane, io non riesca a liberarmi del nero, mentre capitano periodi in cui vesto in maniera piuttosto colorata. Passo da un estremo all’altro, insomma, come mi capita spesso e in diversi ambiti: mai mezze misure, io!

C’è da dire che, anche quando sono nel periodo total black, in genere riservo comunque al colore qualche piccolo spazio o almeno un accenno, per esempio attraverso qualche accessorio.

Sono dunque una persona che ama il colore in generale e che non può farne a meno, sia anche solo a piccole dosi.

E tra i colori non ne ho uno preferito in particolare: mi è capitato di scegliere capi e accessori azzurri, verdi, gialli, arancioni. Amo perfino il viola (tanto!), tinta disdegnata da molti: non sono minimamente superstiziosa.

Se devo invece indicare un colore che non mi è particolarmente gradito, devo ammettere che negli ultimi anni faccio molta fatica a portare il marrone: è strano, anni fa mi piaceva e lo indossavo, spesso e volentieri. Leggi tutto

Milano Fashion Week: Vladimiro Gioia FW 2015-16

In un recente articolo, avevo annunciato che Vladimiro Gioia, stilista che apprezzo e che seguo ormai da parecchie stagioni, avrebbe aperto un suo spazio temporaneo ubicato in viale Piave, nel cuore di Milano.

E così è stato: mercoledì 25 febbraio, durante Milano Moda Donna, ho partecipato ai festeggiamenti insieme a tanti colleghi blogger. Sono stati presenti all’evento numerosi giornalisti, fashion editor, stylist e personaggi famosi, tutti arrivati col sorriso per lui, Vladimiro, professionista di grande talento e persona piacevolissima.

Lo spazio milanese non è stato l’unico a ospitare il suo lavoro e il suo estro creativo: a pochi giorni di distanza, precisamente il 6 marzo, lo stilista si è infatti spostato a Parigi per un’ulteriore inaugurazione e così anche la capitale francese ha avuto uno showroom firmato Vladimiro Gioia.

Sono molto felice di poter raccontare di questi due successi inanellati a brevissima distanza di tempo l’uno dall’altro, perché sono il frutto di un intenso periodo di lavoro: sono due aperture importanti in città che ben si collocano nel circuito internazionale della moda.

È stato un tam-tam rimbalzato da Milano a Parigi: pensare al made in Italy di eccellenza che si diffonde mi riempie di autentica gioia, anche perché devo dirvi che, con la collezione autunno / inverno 2015 – 16, lo stilista ha fatto un ulteriore passo avanti quanto a qualità e risultati estetici di grande carattere e forte impatto. Leggi tutto

IOMA Paris, cosmesi e tecnologia passando per Marte

È inutile negarlo, ognuno di noi ha le sue piccole manie o fissazioni: io non ne sono esente, anzi, diciamo che le mie assumono spesso il carattere di veri e propri tarli.

Vi do tre esempi.

Mi fido di tutti, in generale e fino a prova contraria: sono così di natura, eppure, se in una cosa ci devo mettere la faccia e farmene sostenitrice, sono implacabile. Sono peggio di San Tommaso: devo a tutti i costi metterci il dito e sperimentare in prima persona.

Detesto quando mi vengono promessi i miracoli: non li fa nessuno, quindi preferisco che un prodotto mi venga presentato in tutta onestà e se mi aspetto un miracolo, al limite, scrivo la letterina a Babbo Natale.

Sono convinta che il futuro risieda nelle cose fatte ad hoc, su misura: penso che i tempi siano maturi affinché possa avvenire un’inversione di tendenza, ovvero affinché non si ragioni più solo in base ai grandi numeri bensì tornando a mettere l’essere umano al centro. Personalizzazione e bespoke sono due delle mie parole preferite.

Ecco, oggi vi parlo di un’esperienza vissuta in prima persona, senza alcuna promessa di miracoli perché basata su criteri scientifici e inoltre fatta su misura per me (e potrà essere su misura per voi): tre miei tarli soddisfatti in un colpo solo, quindi IOMA ha passato il mio personale test e sì, merita di essere raccontata.

Andiamo con ordine: IOMA è un’azienda che si occupa di cosmesi ed è stata creata da Jean Michel Karam, dottore in microelettronica, insieme a un team di esperti in dermatologia e tecnologie, con uno scopo ben preciso, quello di offrire prodotti cosmetici su misura. Leggi tutto

Happy birthday (anche se lo detesto) to me

Di una persona che scrive per passione e per lavoro si potrebbe essere portati a pensare che non resti mai senza parole e che sappia sempre cosa dire.

In realtà non è così, anzi, volete sapere cosa capita a me? Di solito mi inceppo e bisticcio con le parole proprio quando si tratta di spiegare con chiarezza le mie emozioni e i miei sentimenti.

Tutto ciò mi fa sorridere, lo trovo buffo, ma in fondo è ciò che succede in tanti mestieri: c’è un detto che racconta che il ciabattino, dopo aver aggiustato le calzature di tutti, va in giro con le scarpe rotte. Eh, la saggezza popolare…

Scrivo 364 giorni all’anno celebrando il talento e la bravura altrui: l’unico giorno che dovrei dedicare a me stessa, il 365°, quello del mio compleanno, uno in tutto l’anno, non so cosa dire.

La verità è che da bambina aspettavo con impazienza il 26 novembre: oggi, da adulta, lo cancellerei dal calendario. Quest’anno, intanto, l’ho cancellato da Facebook.

E poi scrivi un post qui?, penserete magari voi e non posso darvi torto: ultimamente sono la regina delle contraddizioni e dell’incoerenza. E spesso mi sento esattamente come una pallina dentro un flipper: sballottata. Leggi tutto

Riflessioni (coi baffi) su amore e matrimoni

Si dicono un sacco di brutte cose sull’amore: circolano tanti luoghi comuni e ormai voi lo sapete come la penso sui “si dice che”.
Si dice che sia un bluff, che gli uomini non lo cerchino e che le donne ne siano vittime per certe favole lette da bambine: alcuni dicono addirittura che non esista.
Posso dirlo? Sono tutte grosse fesserie. L’amore esiste, eccome se esiste: è più reale di molte cose della nostra esistenza, talvolta più della materia stessa. Il punto è che, come tutte le cose belle, è raro e prezioso ed è molto esigente: richiede dedizione e impegno assoluti, ogni giorno, sempre. Non ammette intermittenze né pause né giorni di ferie.
E non è vero che tante persone non ci credano o che non lo desiderino. Fesserie anche queste. Sono pochissime le persone che possono fare davvero a meno dell’amore. Leggi tutto

Il mondo di Capplé: crochet, amore e fantasia

C’è una diatriba che va avanti da tempo nel mondo dei fashion blog: da una parte ci sono quelli di outfit, dall’altra quelli letterari. Io sono tra coloro che hanno un blog soprattutto per raccontare le storie degli altri: trovo gratificante dare questo tipo di senso a uno spazio che vorrei potesse avere un’utilità non solo per me stessa.

Post dopo post, ho maturato un pensiero: chi scrive con lo scopo di donare visibilità a coloro che lo meritano, deve lasciare spazio. Non deve rendere protagonista sé stesso, ma deve cedere tale ruolo mettendo in luce coloro di cui parla: è come se chi scrive fosse un presentatore che fa il suo lancio per poi ritrarsi nel buio e lasciare che sia l’artista a esibirsi. Ovviamente il racconto avviene attraverso voce, cuore, testa, pancia e occhi che sono i miei, quindi qualcosa di “mio” c’è, sempre e comunque, tuttavia i protagonisti veri devono restare loro: i designer, i creativi e gli stilisti dei quali parlo.

Non pretendo che tutto ciò sia una verità assoluta: è solo il mio punto di vista. Cerco di essere una testimone, una voce narrante e tutto questo esattamente per un motivo: il mio sogno più grande è che la moda e i suoi protagonisti suscitino interesse ed emozione. Questo è il mio scopo. Amo talmente tanto moda e creatività che mi succede quello che avviene quando si ama davvero una persona: si preferisce il bene dell’altro al proprio. Per questo non amo particolarmente comparire e per questo il mio non è un blog di outfit: se a volte compaio, è solo per dire che io per prima scelgo per me queste creazioni, prima ancora che proporle a tutti voi.

Questo post è dedicato a Capplé ed è uno di quei casi in cui metto la mia faccia, in senso figurativo (come sempre) ma anche in senso… fotografico: entrare nel mondo di Elisa Savi Ovadia ed Elena Masut è entrare in una dimensione fatta di passione, di manualità, di infinita fantasia ed è praticamente impossibile resistere alla tentazione di provare tutti i loro cappelli – cosa che ho ampiamente fatto, come vedrete qui sotto. Mi è sembrato che apparire potesse avere un senso. Leggi tutto

Unconventional spirit & people: il mercatino di Alessia Bee L’Alì

Ultimamente lavoro troppo: soprattutto non riesco a mettere un argine tra vita privata e vita professionale. Mi spiego meglio: mi sento privilegiata nel poter fare un lavoro che mi piace e quindi per me non esistono più orari o giorni di riposo, mi ritrovo a fare ricerche anche a notte fonda, guardo i social illudendomi di giocare ma in realtà lavoro, vado in giro per gli affari miei ma trovo sempre uno spunto che finisce col diventare un’idea per un nuovo articolo o per un nuovo progetto… Diciamo che questa è la fortuna e al tempo stesso il limite del fare un lavoro che si ama e che non si considera solo un lavoro, appunto, bensì un sogno e una passione totalizzante.

Ad ogni modo: come direbbe Britney Spears… “Oops! I did it again”, ovvero l’ho fatto di nuovo! Domenica ero invitata dalla mia amica Alessia (che sul mio blog avete già incontrato qui e qui) che ha riunito nel suo piccolo “regno” un gruppo di creativi e amici per una festa d’estate. E io non sono stata capace di stare ferma: mi sono goduta la giornata, alla grande, ma l’atmosfera mi è piaciuta così tanto che ho deciso di ricavarne anche un post per il blog. Come potevo resistere alla tentazione di presentarvi alcune fantastiche menti che ho conosciuto o rivisto??? Leggi tutto

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