Chi trova Sere Ku (e Serena Ciliberti) trova un tesoro

In quel di Torino, vive e lavora una giovane donna. Ha gli occhi azzurri, una graziosa frangia bionda, un sorriso contagioso e mani d’oro con le quali riesce a trasformare gli oggetti più disparati – metri da sarta, spolette e ditali da cucito, mollette da bucato, forcine, cucchiaini, penne e matite colorate – in monili affascinanti.

No, non è il principio di una favola. È la storia di Serena Ciliberti e del suo brand Sere Ku.

Ripensando a quando ci siamo conosciute, non so se ridere o piangere, anzi, aspettate: sorrido decisamente perché, nonostante una neve fittissima che stava flagellando ininterrottamente la Settimana della Moda di febbraio dell’anno scorso, d’un tratto ho incontrato lei, luminosa perfino in quel giorno da lupi. E lei è riuscita a raddrizzare una giornata decisamente storta (ero fradicia da testa a piedi), facendo sì che mi innamorassi all’istante e perdutamente delle sue creazioni.

Da allora, da febbraio 2013, non ho mai smesso di indossarle: i suoi pezzi sono non convenzionali e sono portatori di ironia, allegria, vivacità e personalità. Se sono di cattivo umore ma tiro fuori una sua collana o un suo bracciale… mi torna il sorriso all’istante.

E poi, quando porto un suo pezzo, mi succede sempre qualcosa di bello e divertente. Leggi tutto

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