Tanto di cappello a Doria 1905

Ci sono gesti e abitudini che non passano mai di moda, che non sono soggetti a trend, che non hanno tempo.

Bere un buon caffè al bar.
Leggere il giornale fresco di stampa al mattino.
Andare a comprare il pane appena sfornato e assaggiarlo quand’è ancora caldo.
Aprire per la prima volta un libro appena acquistato.
Indossare capi ben fatti, secondo tradizione, per esempio un cappello.
Fare cappelli è un’arte nobile e lo sa bene Doria, brand storico dal passato prestigioso proiettato oggi verso ricerca e innovazione allo scopo di fondere lo studio dei propri archivi e delle lavorazioni sartoriali con tecniche di produzione di avanguardia.

Doria 1905 affonda le sue radici nella tradizione del fatto a mano: propone copricapo per uomini e donne, coppole, trilby, cloche, berretti, caps, fedora, tutti preparati con massima cura e attenzione quanto a scelta dei materiali, rifinitura dei dettagli e rispetto per la storia e l’esperienza del vero made in Italy.
L’azienda riesce così a mantenere inalterate lavorazioni tramandate di generazione in generazione sebbene le stesse vengano appunto innovate grazie a tecniche avanzate. Leggi tutto

Pokemaoke: posai i piedi sull’aria e resse

Posai i piedi sull’aria e resse… No, non sto delirando: ripeto a voce alta il motto di due sognatrici, Giulia Simoncelli e Jessica Piantoni, che insieme sono il nucleo e il cuore di Pokemaoke, brand artigianale tutto italiano.

Di solito si usa dire “ha i piedi per terra” quando si vuole indicare una persona concreta e solida, ma queste due giovani donne dimostrano un teorema nel quale io credo profondamente: avere dei sogni non significa non essere concreti e voler fare le cose a proprio modo non significa essere folli. Avere dei sogni vuol dire guardare oltre, essere vivi, avere progetti da realizzare.

Ma procediamo con ordine, fatemi raccontare qualcosa di loro.

Tutto nasce da un incontro tra un architetto d’interni e un’imprenditrice specializzata nel settore del tessile e della calzatura. Giulia e Jessica potevano sembrare lontane quanto a formazione ed estrazione, ma – come spesso accade – la loro diversità non è stata altro che un’occasione di ricchezza e ispirazione: hanno unito forze ed esperienze, dando vita a un marchio che rappresenta il meglio di entrambe. Leggi tutto

Non riesco ad aspettare l’autunno: WHITE by Tatyana Parfionova

C’è una parte di me che non vuole crescere e che continua a nutrirsi di sogni e fantasie. A volte mi dico da sola “Manu cresci, adattati ai tuoi anni, hai beeeeeeeeeep! anni, quando inizierai a comportarti e a vestirti come una vera signora?”. Ma vi devo confessare che questa vocetta interna viene ignorata, sistematicamente.

Ho un debole per i colori e per le fantasie e sapete qual è una cosa che mi piace da impazzire? I disegni dallo spirito naïf. Per questo mi sono innamorata di Tatyana Parfionova e della sua linea di prêt-à-porter: WHITE – questo il nome – mi ha fatto venire in mente – e non so di preciso perché – il compositore russo Sergei Prokofiev e una delle sue opere più celebri, “Pierino e il lupo”. Forse perché la collezione mi ha messo gioia così come me ne ha sempre messo quell’opera che ha tutta la magia delle fiabe; forse perché il nostro cervello fa associazioni per le quali non dobbiamo necessariamente trovare sempre una spiegazione precisa.

In effetti, la storia della maison e la storia personale di Tatyana Parfionova sembrano un po’ una favola. Leggi tutto

Braintropy: da Patty Toy a Zaby… work hard and play art!

Sono una persona molto riservata e lo sa bene chi mi affida le proprie confidenze: se mi viene detto “non dirlo a nessuno”, potete stare certi che quel segreto morirà con me. Invece, sul lavoro, quando vengo invitata ad anteprime di prodotti che colpiscono nel segno e che mi arrivano al cuore, faccio una fatica del diavolo a stare zitta: questo perché amo molto ciò che faccio e perché mi piace condividerlo, quindi soffro se devo tacere su cose che reputo belle e intelligenti.

Sono quindi molto, molto felice di potervi finalmente raccontare di un brand che si chiama Braintropy: ero stata a una loro presentazione, ma allora non era tempo di parlarne, il progetto era ancora in fase di messa a punto finale. Ora, finalmente, posso vuotare il sacco. Anzi… la borsa!

Sì, perché Braintropy è un brand tutto italiano che si occupa di borse: la loro idea di fondo è quella di dare un’interpretazione contemporanea del celeberrimo know how toscano quanto a pellami e lavorazioni. Con questa idea in testa, hanno coniato un termine ibrido, ovvero tradinnovazione, un mix di saper fare dalle radici antiche e di continua ricerca di nuove soluzioni in termini di forme e materiali, nel segno di una trasformazione che rappresenta l’essenza della moda nonché di Modæ, l’azienda fiorentina da cui Braintropy prende il via. Leggi tutto

Sodini: quando sono i sogni a dare forma al mondo

Ve lo dico subito: mettetevi comodi perché oggi ho un sacco di cose da dire. Lasciatemi riordinare le idee e regalatemi un po’ del vostro tempo, perché il blogger day organizzato da Sodini, celebre e stimato brand italiano specializzato in bijou, ha scatenato in me un sacco di sentimenti e pensieri.
Ho parlato tantissime volte della mia grande passione per il mondo del bijou. Tutto è iniziato quando avevo circa 15 anni: ricordo benissimo, per esempio, che all’epoca passai un’estate a studiare in Inghilterra, precisamente a Canterbury. Lì c’era un negozietto delizioso, che mi affascinava, pieno di oggetti provenienti da tutto il mondo. Conservo ancora due paia di orecchini che comprai in quel posto, sacrificando alcuni dei pochi spicci che avevo in tasca: se li guardo ora li trovo un po’… da figlia dei fiori (sono in legno dipinto, stile naïf) eppure allora mi piacevano tanto e oggi non oso buttarli. Stanno lì, anche se non li uso più, e sono un caro ricordo.
Da allora, la mia collezione è cresciuta a dismisura, tanto che non ho un normale portagioie, ma alcuni mobili atti a conservare tutti i pezzi che possiedo. Il primo di questi mobili è una cassettiera dell’Ikea, alta e stretta, con 18 cassetti, 12 bassi e 6 alti: era in legno grezzo ed Enrico, mio marito, l’ha dipinta in bianco e azzurro (i colori della nostra camera da letto). Poi c’è un’altra cassettiera, cinese, un vecchio mobile da farmacia: è un regalo di Enrico, uno dei primi da fidanzati (ha capito tutto fin da subito) e contiene orecchini e anelli. È venuto quindi il turno di un altro mobile a cassettoni, in questo caso grandi e profondi: un cassettone contiene delle scatole, larghe e piatte, dove tengo i pezzi più ingombranti; l’altro cassettone contiene la maggior parte dei bracciali che possiedo. Leggi tutto

Corti Milano: ho portato Emmina nel (mio) Paese dei Balocchi

Stamattina mi sono svegliata con un pensiero in testa. Come al solito, era un pensiero arzigogolato e conteneva almeno tre idee: parlare di borse (è un po’ che non lo faccio), sostenere nuovi talenti (come mi piace fare ogni volta che posso) e abbattere un mio limite (sapete che li detesto in generale e soprattutto che detesto i miei). Ho quindi deciso che è il giorno perfetto per parlarvi di Corti Milano e della borsa Emmina Killer.

Corti Milano è un brand di borse e foulard nato nel capoluogo meneghino nel 2013. L’idea nasce da un incontro, quello tra Yusun Jang e Alessandro Corti, dall’unione delle loro personalità e diverse culture: nasce dalle esplorazioni dei due designer fatte durante viaggi avventurosi, loro grande passione. Le loro creazioni sono contemporanee, glamour e giocose. Leggi tutto

Non riesco ad aspettare l’autunno: Giuliette Brown by Giulia Bruni

Oggi sento il bisogno di leggerezza. Per una come me (che pensa sempre troppo, diciamolo pure) la leggerezza è un gran dono: uso questa parola con enorme rispetto, nel suo senso più puro, ovvero come sinonimo di scioltezza, immediatezza, spontaneità. Ho bisogno di un momento di piacevole bellezza che arrivi dritta al cuore tanto da rendere superflue le parole. E così mi è venuta in mente Giuliette Brown.

Chi come me fa il redattore moda vive un po’ fuori tempo: a settembre (quando ormai la prospettiva è la stagione fredda) pretenderemmo di parlarvi della moda primavera / estate dell’anno dopo, mentre tra febbraio e aprile (quando finalmente si dovrebbe pensare alla bella stagione) vorremmo propinarvi i capi del prossimo autunno / inverno. Qui sul blog tendo a seguire la stagione e faccio un’eccezione solo nei periodi delle sfilate, tuttavia ci sono scoperte così belle che mi risulta impossibile tenerle per me: ecco perché ho deciso di intitolare questo articolo “non riesco ad aspettare l’autunno”. E poi la collezione che sto per presentarvi è perfetta per lo stato d’animo in cui mi trovo oggi, quel bisogno di una bellezza leggera e spontanea. Leggi tutto

Ispirazioni: color power al press day Domingo

Le sfilate regalano momenti di grande emozione: la musica, le luci, le modelle che, capo dopo capo, interpretano una collezione e raccontano una storia. Eppure c’è un altro momento che amo molto: i press day, ovvero quando posso guardare da vicino e toccare. Amo poter accarezzare tessuti e pellami, osservare dettagli e cuciture, scoprire i segreti che portano al risultato finale. Oggi voglio condividere con voi alcune idee e ispirazioni: la fonte è il press day Domingo Communication al quale ho partecipato la scorsa settimana.

Domingo è un ufficio stampa e rappresenta molti clienti: l’agenzia è stata fondata nel 1999 da Enzo Domingo ed è fortemente specializzata nel settore moda. Mi piace molto collaborare con loro e il perché è presto detto: Enzo e il suo staff dimostrano di avere fiuto in quanto, accanto a marchi celebri, schierano nuovi nomi dotati di grande talento, autentiche promesse che – per parafrasare un titolo celebre – saranno famose. Leggi tutto

Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 6, il futuro si fa strada

L’ultimo giorno di Milano Moda Donna è tradizionalmente dedicato al nuovo: giovani e giovanissimi, emergenti ed esordienti, felici conferme di talenti ormai in piena fioritura e debutti assoluti. È il futuro che si fa strada avanzando a grandi passi: inutile dire che è una delle mie giornate preferite.

Lunedì 24 febbraio, sesto e ultimo giorno di fashion week, ho avuto il piacere di essere testimone della freschezza e dell’entusiasmo di molti giovani talenti: protagonisti assoluti Giulia Marani, il progetto N.U.DE – New Upcoming Designers con Mauro Gasperi e Francesca Liberatore, il concorso Next Generation con Davide Grillo, Daniele Vigiani, Martina Cella, Marco Rambaldi e infine Heohwan Simulation. Leggi tutto

Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 5, a ciascuno il suo

C’è una cosa che mi affascina fin da quando ero una bimbetta: osservare come la Natura non finisca di sorprenderci con forme e colori, popolando il mondo di infinite varianti di animali e piante. E c’è una cosa che invece mi diverte: vedere come noi uomini, da sempre, abbiamo cercato di imitare colei che è nostra Madre. Ciò che la Natura fa con gli esseri viventi, l’uomo cerca di farlo con le proprie espressioni, soprattutto quelle artistiche. E la Moda non fa eccezione: stilisti e designer pensano incessantemente a nuove forme e a nuovi colori.

È per questo motivo che ho deciso di intitolare questo post “a ciascuno il suo”: perché durante il quinto giorno di Milano Moda Donna, domenica 23 febbraio, ho visto cinque collezioni completamente diverse tra loro e ho dunque riflettuto in modo particolare sulla capacità di ogni stilista di declinare la Moda a proprio modo, puntando su materiali, forme e colori completamente diversi.

Guardate e giudicate voi stessi: ecco Sergei Grinko, Vladimiro Gioia, Albino, Moi et “Sid”, Fatima Val. Leggi tutto

Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 4, quando Milano leva il fiato

Cosa avete pensato leggendo il titolo? Avete pensato a qualcosa di brutto o a qualcosa di bello? Voglio parlarvi di un paio di eventi che mi hanno levato il fiato o tolto il respiro, come preferite, per quanto mi hanno regalato a livello di emozioni: sabato 22 febbraio, il quarto giorno di Fashion Week, ho partecipato a due eventi che mi hanno sorpresa sia per la bellezza delle location sia per quanto è stato presentato. Mi riferisco ad Alberto Zambelli e a Laura Mancini.

Sapete una cosa buffa? Mi diverte – e molto – il fatto che ci sia stato un filo conduttore che ha caratterizzato ogni mia singola giornata di Milano Moda Donna: mi chiedo se sia stata pura fortuna o se sia stato il risultato di scelte più oculate da parte mia. Spero si tratti della seconda opzione: ho sempre fatto una selezione alla fonte di ciò che pubblico qui sul blog, scegliendo ciò che reputo più vicino alla visione che voglio portare avanti e più vicino al tipo di moda che voglio raccontare e credo che nel tempo questo atteggiamento stia diventando sempre più radicato. Leggi tutto

Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 3, incontri e persone – parte 2

Qualche giorno fa, vi ho raccontato il mio terzo giorno di Milano Fashion Week, o meglio la prima parte: dato che la giornata è stata molto lunga e piena, ho deciso infatti di dividerla in due parti. Questa è la seconda nella quale potete trovare The Wandering Collective, Sergio Daricello e Alice Tamburini, tutti incontrati in serata al cocktail party organizzato presso lo showroom Spring Up: un evento al quale partecipo sempre molto volentieri, perché mi sento a casa.

Prima di raccontarvi tutti i dettagli, vorrei fare però due considerazioni che legano tutti questi stilisti.

La prima è che credo esista una giusta via di mezzo tra andare in giro mezze nude e nascondersi sotto improbabili palandrane: c’è una giusta via per la femminilità, sì, e coloro che sto per presentarvi l’hanno trovata.

La seconda è che credo che il loro compito sia sempre più difficile: li amo e li seguo da diverse stagioni e riuscire a sorprendermi ogni volta non è cosa semplice. Ci sono riusciti, ancora una volta. Leggi tutto

Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 3, incontri e persone – parte 1

Pensavo a una cosa: uno dei vantaggi di scrivere della fashion week a settimana terminata è che, grazie a un secondo sguardo nonché alla rielaborazione nel frattempo avvenuta, colgo dettagli che mi erano sfuggiti alla prima occhiata. E questo mi piace, mi piace che escano nuovi dettagli e che cose, persone, collezioni e incontri abbiano un secondo piano di lettura.

Oggi continuo il viaggio nei ricordi col giorno 3, venerdì 21 febbraio: un giorno decisamente dedicato agli incontri e alle persone. In alcuni casi, sono state nuove conoscenze; in altri, invece, sono state splendide riconferme, persone che – stagione dopo stagione – non smettono di sorprendermi con la loro personalità riflessa in collezioni sempre più belle e mature.

Visto che la giornata è stata molto lunga e molto piena, ho deciso di dividerla in due parti: questa è la prima nella quale troverete Debora Zavaglia, Sonatina, Divisione Protagonista e Furla. Leggi tutto

Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 2, è di scena il colore

Oggi continuo il viaggio tra i miei ricordi di Milano Moda Donna.

Giorno 2, giovedì 20 febbraio: finalmente la pioggia ci ha dato tregua e io, dopo la scorpacciata di sfilate e presentazioni del giorno precedente, ho deciso di rallentare il ritmo. Gli impegni della giornata sono stati due, molto carichi di premesse e promesse: due inviti diversi tra loro, eppure con alcune caratteristiche in comune. Prima di tutto il colore, anche se giocato e incentrato su materiali differenti, pellicceria e maglieria. E poi il fatto di essere un ritorno e un esordio, quindi in un certo senso due prime volte.

Ho dedicato il mio secondo giorno a Giuliana Teso, nome storico nel campo della pellicceria, tornata dopo qualche stagione di assenza dalla settimana della moda milanese con una capsule collection che rende omaggio all’arte, e a Silvia Gallà, brand che ha presentato la sua prima collezione di maglieria. Leggi tutto

Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 1, bellezza batte pioggia 1 a 0

Settimana scorsa, avevo iniziato un post dichiarando che, durante la fashion week, non riesco ad assimilare tutto immediatamente, probabilmente per il sovraccarico di stimoli concentrati nell’arco di pochi giorni. Raccontavo di aver bisogno di un po’ di tempo per digerire quanto visto, per farlo mio, per ricostruire il quadro d’insieme e per riuscire a mettere ogni tassello al suo posto.

Beh, direi che ci siamo: sono pronta. E allora andiamo con ordine.

Giorno 1, mercoledì 19 febbraio: la settimana non è partita benedetta dai migliori auspici, visto che la città si è svegliata sotto una pioggia incessante che non ci ha dato tregua nemmeno per un attimo. Ma, in fondo, ha avuto poca importanza: se il meteo ci è stato avverso, Milano ha invece voluto regalarci tanta bellezza, sia attraverso le collezioni presentate, sia attraverso i palazzi che ci hanno aperto le loro porte (cito Palazzo Visconti, Palazzo della Ragione e Palazzo Clerici).

Il primo giorno è stato per me quello di Chicca Lualdi, Angelo Marani, Simonetta Ravizza, Paola Frani e Via Delle Perle VDP. Leggi tutto

Viaggio nel mondo di Julian Zigerli in due stagioni

Avrete notato che parlo raramente di moda maschile: ammetto che non è il mio forte. Da una parte, questa cosa mi mette un po’ a disagio: considerando la mia propensione a vedere la moda come una forma di linguaggio, forse non dovrei fare distinzioni di genere uomo/donna. Tuttavia non ho mai nemmeno creduto ai tuttologi e non penso che, sebbene si ami follemente un settore, si possa essere competenti in tutto. A ogni modo: una cosa supera per me qualsiasi distinzione o qualsiasi timore di competenza, ovvero la mia passione verso gli emergenti. Non avrei potuto che essere incuriosita da Julian Zigerli, giovane stilista capace di attirare l’attenzione di Giorgio Armani, uno dei re della moda nonché mio punto di riferimento da sempre.

Julian è stato scelto per sfilare all’Armani Teatro e sabato 11 gennaio ha presentato la sua collezione autunno – inverno 2014/2015 nella prestigiosa location di via Bergognone, nell’ambito del calendario di Milano Moda Uomo. Per Giorgio Armani non è una novità supportare i giovani creativi. “Continuo anche per questa stagione a sostenere alcuni dei più promettenti giovani stilisti del panorama internazionale della moda, cercando di mantenere uno sguardo globale”, ha dichiarato Re Giorgio, aggiungendo “mi auguro che il mio sostegno sia di buon auspicio per la carriera di Julian Zigerli”.

A questo “battesimo” c’ero anch’io: passato qualche giorno e rimuginato su ciò che ho visto, provo a raccontarvi il mondo di questo designer. Leggi tutto

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